Dopo la decisione del giudice sportivo, che ha comminato a Maurizio Sarri due giornate di squalifica in seguito alla nota lite fra l’allenatore del Napoli e il collega Roberto Mancini nei minuti di recupero di Napoli-Inter di Coppa Italia, la società partenopea si è schierata pubblicamente al fianco del proprio allenatore con un comunicato ufficiale nel quale si esprime la soddisfazione per il riconoscimento dell’assenza di intenti discriminatori nelle parole pur sbagliate del tecnico. Qui di seguito ecco il testo completo del comunicato:
“La decisione del Giudice Sportivo presso la LNP Serie A di Milano acclara formalmente l’assenza di qualsiasi connotazione razzista ed omofoba nelle parole pronunciate dal Mister Sarri nei riguardi dell’allenatore della squadra avversaria durante la gara di Tim Cup di martedì 19 u.s.. Conoscendo lo spessore umano e culturale del proprio Allenatore, il Napoli non ha mai nutrito alcun dubbio in merito e ritiene che il pentimento per le parole proferite, manifestato ripetutamente e pubblicamente da Sarri, attesti ancora una volta le qualità personali e la capacità di autocritica dello stesso. Escluso pertanto perentoriamente che le parole di Maurizio Sarri potessero essere espresse con spirito discriminatorio si auspica che l’allenatore dell’Inter possa accogliere le scuse più volte manifestate e che le vicende puramente sportive dei rispettivi Club tornino a concentrare l’attenzione dei media e del pubblico”.
È stato squalificato per due giornate di Coppa Italia. E’ questa la decisione del Giudice Sportivo: nel comunicato ufficiale della Lega Calcio si legge che il tecnico del Napoli ha “rivolto all’allenatore della squadra avversaria epiteti pesantemente insultanti”. L’infrazione, che è stata rilevata dal quarto uomo e dai “collaboratori della Procura federale”, non è dunque sfociata in insulti discriminatori, cosa che avrebbe comportato un periodo di sospensione da tutte le competizioni nazionali rischiando di far saltare tutta la seconda parte della stagione al tecnico toscano. Sono due partite, che necessariamente riguarderanno la prossima Coppa Italia: se Sarri sarà ancora l’allenatore del Napoli, saranno con tutta probabilità ottavi e quarti di finale le due partite nelle quali il tecnico non potrà andare in panchina.
Arriverà oggi la decisione sull’eventuale squalifica di Maurizio Sarri. Il tecnico del Napoli sarà giudicato per i fatti occorsi nei minuti finali di Napoli-Inter, quarto di finale di Coppa Italia: ormai quel che è accaduto è noto a tutti e si attende soltanto la decisione della Giustizia Sportiva. Come riporta La Gazzetta dello Sport, gli scenari possibili sono due. Il primo è quello di una stangata: una squalifica fino a 4 mesi, con in più una multa tra i 10 mila e i 30 mila euro. A fare la differenza saranno soprattutto due fattori: l’interpretazione del giudice sportivo e il referto dell’arbitro Paolo Valeri, che non era vicino ai due – ma lo era il quarto uomo, che ha sentito tutto come si vede benissimo dalle riprese televisive. Paolo Tosel farebbe scattare la squalifica pesante qualora le offese fossero considerate “discriminatorie”; è possibile però che venga attuata l’attenuante per la tensione causata dal finale di partita, e bisogna tenere conto del precedente delle curve chiuse per cori razzisti nei confronti dei calciatori di colore. Siccome – scrive la Gazzetta – Mancini è dichiaratamente omosessuale, l’offesa rivoltagli da Sarri potrebbe essere considerata solo “lesiva”. E, in questo caso, lo stesso allenatore dell’Inter potrebbe essere squalificato qualora fossero confermati gli insulti proferiti contro Sarri (e raccontati dal tecnico del Napoli). C’è di più: secondo il regolamento della federazione, Sarri in quanto allenatore è equiparato a un tesserato – e non a un calciatore – e dunque per lui può scattare una squalifica a tempo da scontare in tutte le competizioni. Cosa che non accadrebbe qualora le sue dichiarazioni fossero derubricate a “lesive” (sarebbe fuori solo in Coppa Italia, e dunque dalla prossima stagione). Ad ogni modo il rischio che Sarri non vada più in panchina fino al termine della stagione è concreto; se la Procura federale dovesse decidere un supplemento d’indagine per portare a un deferimento e a una seconda squalifica, il referto dell’arbitro potrebbe essere ampliato e portare all’immediata squalifica a tempo. Siccome il Napoli partecipa all’Europa League, un quadro simile non lascerebbe indifferente la UEFA e la sospensione potrebbe scattare anche nelle partite internazionali del Napoli.
La lite fra Maurizio Sarri e Roberto Mancini al termine di Napoli-Inter di Coppa Italia ha attirato tantissimi commenti da parte di uomini di calcio, in particolare attorno alla domanda: quello che succede in campo deve finire con il fischio finale? Le opèinioni sono diverse, noi adesso vi riportiamo uno dei commenti più illustri, quello di Massimiliano Allegri. L’allenatore della Juventus non si sbilancia troppo, anche perché in classifica i bianconeri sono rivali proprio di Napoli e Inter, ma ribadisce l’importanza di dare l’esempio: “Nelle situazioni bisogna trovarsi, non mi permetto di giudicare. Ma noi allenatori dobbiamo tenere un comportamento consono, guidiamo tanti giocatori. I momenti di tensione ci stanno ma un minimo di lucidità va mantenuto per rasserenare gli animi. Deciderà la Procura Federale”.
La lite fra Maurizio Sarri e Roberto Mancini al termine di Napoli-Inter ha fatto il giro del mondo. Grande attenzione soprattutto in Inghilterra, dove Mancini è un personaggio molto noto per via del suo passato al Manchester City e dove il tema dell’omofobia è assai sentito, tanto che in Premier League ci sono pene molto dure per chi sgarra, dal momento che la squalifica minima è di cvinque giornate. Buon risalto, ma meno in evidenza, anche in Germania, Francia e Spagna.
Continua a tenere banco la polemica fra Maurizio Sarri e Roberto Mancini per quanto successo nel finale di Napoli-Inter (clicca qui per approfondire), dunque ieri il tecnico nerazzurro è nuovamente intervenuto rilasciano una breve ma significativa dichiarazione all’uscita dalla Pinetina di Appiano Gentile dopo l’allenamento dell’Inter: “Quelle frasi non hanno offeso me, ma hanno offeso tante persone che vengono prese in giro e soffrono tutti i giorni per questo tipo di battute”. Il fatto però che Mancini non sia omosessuale potrebbe essere determinante per stabilire la squalifica che verrà comminata a Sarri: mancando l’aggravante della discriminazione omofoba il tecnico del Napoli dovrebbe cavarsela con una squalifica non troppo pesante. Una giornata di squalifica ci sarà anche per Mancini, anch’egli espulso per il battibecco nel rovente finale al San Paolo.
A due giorni dalla lite tra Maurizio Sarri e Roberto Mancini nel finale di Napoli-Inter (clicca qui per approfondire), continua a impazzare la polemica via web. L’allenatore del Napoli rischia una squalifica pesante (si parla addirittura di 4 mesi di stop) per l’insulto rivolto al tecnico dell’Inter; nel frattempo però il popolo della rete, a colpi di hashtag #SarriMancini – virale nel giro di poche ore, forse addirittura minuti, dall’accaduto – sta dicendo la propria con pareri, evidentemente, contrastanti. Possiamo suddividere il dibattito virtuale in due macroaree: quelli che sostengono che Sarri abbia sbagliato senza se e senza ma, e che non abbia scusante alcuna, e quelli che invece sostengono l’errore di Mancini nell’essersi presentato davanti alle telecamere raccontando tutto. Da qui, nasce tutto un sottobosco di versioni discordanti: Sarri ha sbagliato ma si è sentito di peggio, Mancini ha fatto bene a lamentarsi, i panni sporchi si lavano in casa, e così via. Se tutti sono più o meno concordi nel riconoscere la colpa dell’allenatore del Napoli, molti ascrivono il suo errore al nervosismo del campo; altri ricordano invece i presidenti di Sarri, reo ai tempi di Empoli di aver parlato di “calcio da omosessuali” dopo una sconfitta a Varese – nella quale aveva rivolto il dito medio alla curva lombarda, gesto punito con 5000 euro di multa, e dunque lanciano la tesi secondo cui il “finocchio” di martedì sera non sarebbe stato poi tanto istintivo. I “sarriani” invece rinfacciano a Mancini un paio di dichiarazioni del passato: quella in cui aveva preso le difese di Sinisa Mihajlovic (suo compagno alla Lazio) che aveva rivolto un insulto razzista a Patrick Vieira in una partita contro l’Arsenal (“sono cose di campo e lì devono finire”), e quella in cui minimizzava certi striscioni anti-Napoli (piuttosto pesanti) da parte dei tifosi dell’Inter, definendoli “semplici sfottò”. E dunque, sottolineano che allora al Mancio faceva comodo dire così, mentre oggi no. Che sia un tentativo di “destabilizzare l’ambiente Napoli” o una sana lamentela, che si sia trattato di un epiteto come un altro o di una parola accuratamente scelta, la lite Sarri-Mancini rischia nuovamente di far parlare a lungo l’Italia dal calcio, distogliendola dalla lotta scudetto e dal campionato.