Il campionissimo del tennis, Roger Federer è uscito sconfitto dalla semifinale degli Australian Open 2016 perdendo per 3 set ad 1 al cospetto di un Novak Djokovic assolutamente perfetto. Una sfida che ha regalato ai tanti appassionati che l’hanno seguita, momenti di eccezionale tennis con scambi che hanno sfidato le leggi della fisica. Al termine del match, un’altra leggenda del tennis qual è stata Boris Becker, tra l’altro attuale allenatore di Djokovic, ha commentando sottolineando: “In questo momento, non c’è una sfida migliore. È la partita che tutti gli appassionati di tennis vogliono vedere. Non ci può essere una grande differenza tra di loro, sia nel carattere che nelle qualità, per questo è tutto così eccitante”.



, lo abbiamo già scritto, ha vinto l’ultimo titolo dello Slam – il diciassettesimo, record assoluto – nel , nella “sua” Wimbledon. Settimo trionfo ai Championships per il Re, che era entrato nel torneo con la testa di serie numero 3; ripercorriamo dunque il suo cammino, perchè prima di trionfare in finale Federer era andato ad un passo dall’eliminazione in un paio di circostanze. Nel primo turno nessun problema contro Albert Ramos: 6-1 6-1 6-1. Poi altri tre set per battere il nostro Fabio Fognini (6-1 6-3 6-2) e quindi il momento in cui davvero Federer ha vinto Wimbledon. Nel terzo turno, contro Julien Benneteau, lo svizzero aveva rimontato due set di svantaggio vincendo 4-6 6-7 6-2 7-6 6-1, trovandosi nel quarto set a due punti dalla sconfitta. Superato il grande shock, Federer aveva proseguito battendo Xavier Malisse 7-6 6-1 4-6 6-3, poi i quarti di finale contro Mikhail Youzhny per 6-1 6-2 6-2. In semifinale Novak Djokovic: lo svizzero aveva avuto anche la fortuna di trovare il serbo in un anno non troppo positivo (che avrebbe chiuso vincendo solo gli Australian Open) e lo aveva battuto, con pieno merito, 6-3 3-6 6-4 6-3. In finale Federer aveva incrociato Andy Murray, uomo del destino a caccia di un titolo che la Gran Bretagna sognava da 76 anni (e che avrebbe vinto l’anno seguente). La vittoria per Federer era arrivata con il punteggio di 4-6 5 6-3 6-4; da quel giorno però Federer non vince più uno Slam, pur avendo raggiunto altre finali. Riuscirà a prendersi il diciottesimo Major?



Parola di Roger Federer: “So che voi pensate che io sia vecchio e tutto il resto, ma per me non è un problema”. Dopo la sconfitta nella semifinale degli Australian Open 2016, lo svizzero si toglie qualche sassolino dalla scarpa e, nella rituale conferenza stampa post partita, affronta i giornalisti che gli chiedevano da dove Roger tragga la fiducia nell’uscire e continuare a giocare contro un Novak Djokovic che oggi di giocabile ha ben poco.

Riassunto della situazione: Federer perde in quattro set () da Djokovic (andando sotto 22-23 nel bilancio, ma sono dettagli), viene eliminato in semifinale agli Australian Open e deve rimandare l’appuntamento con il diciottesimo Slam della carriera. Dopo il match rende onore – da gran signore quale è sempre stato – all’avversario, dice che “quando Djokovic inizia così devi solo cercare di fermare l’emorragia”, ribadisce che “ha una grande risposta, come quella di Agassi” e conclude che “ovviamente avevo un piano e sapevo cosa avrei dovuto fare, ma non ci sono riuscito”.



E adesso il periodo di astinenza da Major diventa di quattro anni e mezzo, e ci sono 14 tornei dello Slam tra quel Wimbledon 2012 e questo Australian Open che Federer ha giocato e non ha vinto. Da quando è sul circuito pro, è la striscia più lunga: pareggia quella iniziale (vinse Wimbledon nel 2003 al quindicesimo ingresso in un tabellone principale) ed è già molto più dei nove grandi tornei passati tra gli Australian Open 2010 e il già citato titolo londinese.

E’ chiaro che non sia una discussione sull’effettivo valore di Federer: che sia uno dei più grandi nella storia del tennis è indubbio, e molto probabilmente quando si ritirerà sarà ancora il giocatore con il maggior numero di titoli Major e quello con la striscia record al numero 1 del ranking ATP (237 settimane, vale a dire quattro anni e mezzo). Sgombrato il campo da qualunque equivoco, è normale che arrivato a 34 anni di età (saranno 35 a settembre) anche il Re inizi a interrogarsi sul suo effettivo futuro e su quanto ancora possa tenere.

L’intervista post partita ha confermato che Federer non ha la minima intenzione di mollare: ha detto apertamente che pensa di tornare a Melbourne, e del resto è ampiamente probabile che uno della sua caratura farà sapere con debito anticipo quando arriverà il momento di smettere. Di sicuro c’è che le finali Slam sono sempre alla sua portata, e l’ha dimostrato giocandone tre nelle ultime due stagioni; prima o poi, pensa lui e pensiamo tutti, ci sarà un giorno in cui Djokovic non sarà il vero Djokovic, e allora tornerà il momento di Roger. Non ancora, ma chissà che non capiti molto presto.

(Claudio Franceschini)