Trionfo del Milan che torna al successo nel derby battendo l’Inter per 3 a 0 e si rilancia per l’Europa League, facendo anche un piccolo pensierino al terzo posto. Con questa sconfitta, la squadra di Mancini sembra uscire definitivamente dalla lotta per lo scudetto. Nel primo tempo i rossoneri avevano chiuso avanti per 1 a 0 grazie al gol di Alex al 35′ che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, era riuscito a intercettare di testa il cross di Honda indirizzando il pallone in rete, prendendo il tempo a Handanovic che non è potuto intervenire. Nelle fasi iniziali del match, Eder si era divorato il gol colpendo male di testa l’ottimo cross di Juan Jesus. Verso il quarto d’ora di gioco, Handanovic aveva compiuto un miracolo sul cross teso di Kucka, impedendo a Niang di arrivare sul pallone. Nella ripresa l’Inter sembra ancora in grado di rientrare in partita, anche perché Donnarumma sulle uscite non promette nulla di buono. Mancini (espulso per proteste dopo che al 50′ l’arbitro non aveva concesso un rigore per un presunto atterramento di Donnarumma ai danni di Eder) nel frattempo fa entrare Icardi che prima mette a dura prova Donnarumma e poi si procura il rigore dopo essere stato falciato da Alex. Ma dal dischetto l’argentino sbaglia colpendo il palo e graziando il Milan, che pochi minuti più tardi punisce i cugini con il 2-0 di Bacca (su assist di Niang). Passano altri minuti e al 77′ Niang mette il sigillo sui tre punti firmando la rete del 3-0. Nel finale il Milan rischia di dilagare, Balotelli e Kucka provano a entrare nell’elenco dei marcatori ma vengono fermati da Handanovic che con i suoi interventi fa sì che l’Inter non esca dal campo con un passivo ancora più pesante di questo. I nerazzurri ora sono distanti ben nove punti dalla testa della classifica e devono guardarsi più indietro che davanti.
Finisce 0-0 la sfida del Ferraris tra Genoa e Fiorentina, al termine di novantacinque minuti ricchi di emozioni. Il grifone parte forte, costringendo la formazione viola sulla difensiva. La truppa di Gasperini pressa a più non posso, favorendo diversi errori in fase di impostazione tra le fila avversarie. I liguri creano non pochi problemi alla difesa della Fiorentina, con Laxalt e Pavoletti che obbligano Rodriguez agli straordinari. Nel primo tempo il Genoa protesta per la mancata espulsione di Vecino, “colpevole” di aver fermato irregolamrente Pavoletti dopo essere stato appena ammonito per un intervento duro su Rincon. L’arbitro Giacomelli però decide di graziarlo e mantiene l’equilibrio in campio. Nella ripresa il Genoa timbra subito un palo con una splendida giocata di Suso: il suo tiro di esterno batte Tatarusanu ma il legno salva la viola. I padroni di casa insistono ma sulla loro strada trovano ancora l portiere della Fiorentina che dice no sulla conclusione ravvicinata di Pavoletti. Il Genoa entra in riserva, i viola ne approfittano e iniziano ad attaccare. Il Genoa è costretto a coprirsi maggiormente, soffrendo soprattutto sui cross dalle corsie esterne. La Fiorentina spreca una buona occasione con un tiro da fuori area di Babacar che termina sul fondo. Nel finale, invece, è Perin a rivelarsi miracoloso su una sassata di Alonso che viene tolta dall’angolino. Termina in pareggio, risultato tutto sommato giusto.
Bologna-Sampdoria finisce 3-2: bella vittoria per i felsinei che si portano a quota 29 punti in classifica e lasciano la Sampdoria in quartultima posizione con 23, con un’altra lunghezza in meno di vantaggio sul Carpi. Partita bellissima: il Bologna bussa due volte nella prima mezz’ora con Anthony Mounier e Godfey Donsah (che aveva fornito l’assist sul primo gol). Sembra chiusa, e invece Luis Muriel assistito da Soriano e Joaquin Correa riportano in parità la Sampdoria. A due minuti dal 90’ però Ricky Alvarez, subentrato al posto di Soriano, commette fallo di mano in area e concede un rigore al Bologna, Mattia Destro spiazza Viviano per la settima rete in questo campionato. Partita molto nervosa: sono otto gli ammoniti dall’arbitro Michael Fabbri, mentre i due allenatori hanno effettuato tutte le sostituzioni. Da segnalare nella Sampdoria l’esordio di Andrea Ranocchia, il terzo ex giocatore dell’Inter arrivato a Bogliasco nel corso del calciomercato invernale.
Il Napoli supera di slancio l’Empoli, nonostante lo svantaggio a metà primo tempo, rilanciando l’andatura e tenendo testa al ritorno impetuoso della Juventus in vetta alla graduatoria. Il pokerissimo azzurro porta le firme dei migliori in campo, dal pari di Higuain su assist di Insigne al capolavoro dello stesso scugnizzo su punizione, fino alla doppietta finale di Callejon, impressionante per corsa e sacrificio a tutto campo. Nel mezzo l’autogol di Camporese, oltre al sigillo iniziale di Paredes, il migliore tra i singoli di Giampaolo. Una prova in ogni caso convincente ed entusiasmante della Sarri-band, con l’unico neo delle condizioni fisiche finali di Higuain: uscito dopo una botta, retaggio dello sconto duro con Skorupski, il Pipita è stato immortalato più volte con le mani sulla schiena ed ha ammesso nelle interviste del post partita di sentire parecchio dolore. In vista del turno infrasettimanale, sfida alla Lazio all’Olimpico, possibile un turno di riposo per l’argentino, così come (sicuro) quello per Allan e Hysaj, squalificati.
Torino-Verona, partita valida per la ventiduesima giornata del campionato di Serie A 2015-2016, finisce 0-0. Per i granata si tratta di due punti persi anche per le occasioni avute, per il Verona è un pareggio tutto sommato positivo su un campo difficile; tuttavia agli scaligeri il punto serve a ben poco, le giornate senza vittoria diventano 22 in altrettante partite e la quota salvezza dista 12 punti, ancora un margine troppo ampio da recuperare. Entrambi gli allenatori si sono giocati tutte le sostituzioni; nel Torino dentro a due minuti dal termine Josef Martinez, il venezuelano è andato ad un passo dal diventare l’eroe del pomeriggio per il Torino ma il suo tocco a porta vuota, dopo aver scavalcato Gollini con un pallonetto, è terminato fuori di pochi centimetri.
Termina con uno sterile 0-0 e due espulsioni la gara Udinese-Lazio per la ventiduesima giornata del campionato di Serie A 2015-2016. I biancocelesti non sfruttano circa quaranta minuti di superiorità numerica senza riuscire a trovare la via del gol. I friulani invece riescono a tenere alta l’attenzione anche in inferiorità numerica e portano a casa un punto importante. Tra gol annullati (a Kuzmanovic, sarebbe stato il primo con la maglia dell’Udinese) e Matri, i due portieri non subiscono gol e la classifica delle due squadre si muove, anche se resta mediocre in entrambi i casi. Abbiamo parlato delle due espulsioni: Danilo nell’Udinese (la seconda in tre giornate, era al rientro dopo la squalifica per il cartellino rosso rimediato nella partita interna contro la Juventus) e Matri nella Lazio.
La Juventus, impegnata al Bentegodi nell’anticipo delle 12:30 della 22^ giornata, schianta il Chievo per 4 a 0 e conquista 3 punti importantissimi che le consentono di riassaporare (almeno per qualche ora) il sapore del primato in Serie A. La squadra di Allegri comincia il match con il piede schiacciato sull’acceleratore: la prima azione pericolosa arriva al 4′ quando Morata arriva sul fondo e crossa sul secondo palo trovando Alex Sandro, che tutto solo stoppa il pallone ma non dà precisione al suo tiro al volo di sinistro. Il rammarico per i bianconeri dura giusto un paio di minuti: al 6′ infatti è lo stesso Morata a portare in vantaggio i suoi depositando in rete un preciso tiro-cross di Lichtsteiner proveniente dalla fascia destra. Nonostante il vantaggio la Juventus non si sazia, i bianconeri vanno insistentemente alla ricerca del gol nell’intendo di chiudere il match con largo anticipo: ci prova due volte Dybala col sinistro, ma una volta la mira errata, un’altra la parata di Bizzarr, fanno sì che il suo bottino personale resti invariato. Anche Pogba prova in un paio di occasioni sfondare la rete con dei bolidi dalla distanza ma il francese non riesce a trovare la via del gol. Per assistere al raddoppio bisogna attendere il 40′ quando Dybala inventa per Khedira servendo in area di rigore il tedesco, che da posizione defilata trova Morata che da pochi passi non può fare altro che insaccare il pallone del 2 a 0. Risultato giusto dunque al rientro negli spogliatoi, con una Juventus in pieno controllo della sfida. La ripresa vede un avvio più convinto da parte del Chievo: i gialloblu, strigliati da Maran, tornano in campo con maggiore convinzione e per poco non trovano il gol dell’1 a 2 con Cacciatore, incapace di deviare in rete l’ottima traiettoria fatta partire da Birsa col suo sinistro da calcio piazzato. La volontà di provare quanto meno a rimettere in piedi il match, si rivela per i clivensi un’arma a doppio taglio: i gialloblu si espongono infatti alle ripartenze della Juventus, che al quarto d’ora della ripresa chiude definitivamente i conti con Alex Sandro. L’esterno di fascia ex Porto beneficia dell’appoggio in area di rigore di Pogba e in piena corsa riesce a trafiggere Bizzarri portando i suoi sul 3 a 0. Passano 5 minuti ed è Pogba stesso, a tramutarsi da assistman a realizzatore: il francese raccoglie il passaggio di Dybala al limite dell’area, con una finta di corpo disorienta Dainelli mettendolo a sedere e col piatto destro trova l’angolino alle spalle di Bizzarri. Neanche dopo il 4 a 0 la Juventus si ferma: proprio Alex Sandro e Pogba vanno vicini alla doppietta personale, ma in entrambi i casi è il legno a dirgli di no. Per il Chievo, nonostante i 3 cambi operati da Maran, la musica non cambia: è il solo Inglese, infatti, a rendersi pericoloso dalle parti di Buffon e a regalare almeno un’emozione ai tifosi della squadra di casa. Il triplice fischio di Doveri sancisce la fine di un match mai in bilico. La Juventus adesso fa davvero paura: la coppia Dybala-Morata autorizza a coltivare qualche speranza anche in vista del doppio confronto di Champions contro il Bayern (che resta pur sempre proibitivo), ma l’essere ad un passo dal superare il record di vittorie consecutive di Conte (12), lascia immaginare che questa squadra sia in grado anche di superare i suoi limiti attuali, per la gioia dei tifosi bianconeri. (Dario D’Angelo)
La Roma si aggiudica per tre reti a uno l’anticipo dell’Olimpico contro il Frosinone. Partita fin da subito vivace, coi padroni di casa che spingono sull’acceleratore. Attorno al diciassettesimo i capitolini passano in vantaggio, con Nainggolan che da dentro l’area riesce a calciare da terra infilzando il povero Leali. I ciociari rispondono praticamente subito: Chibsah pesca Ciofani che con un pò di fortuna supera Zukanovic e la mette alle spalle di Szczesney. Siamo 1-1. La Roma non ci sta e impegna il portiere del Frosinone prima con Nainggolan e poi con una girata angolata di Dzeko. Succede poco altro nella prima frazione di gioco che si chiude sul pari. La ripresa si apre con un super gol di El Shaarawy, che coglie il cross di Zukanovic e con il tacco mette in ginocchio la difesa ospite: palla in rete e 2-1 per la Roma. Il Frosinone ci prova con la forza della disperazione ma fatica ad essere lucido. Per i ciociari c’è da segnalare il tentativo di Frara ma Szczesney fa buona guardia. I ritmi della gara calano. i giallorossi ne approfittano per tenere palla e fare melina. All’ottantatreesimo poi la truippa di Spalletti chiude i gioco con uno splendio passaggio di Totti per Pjanic che davanti a Leali non fallisce e fissa il 3-1 defintivo.
Finisce sul risultato di 1-1 la partita dell’Atleti Azzurri d’Italia tra Atalanta e Sassuolo. Le due squadre si dividono giustamente la posta in palio grazie ai gol di Berardi e di Denis. Grazie a questo punto l’Atalanta supera momentaneamente il Bologna e il Torino raggiungendo il Chievo mentre il Sassuolo aggancia il Milan in sesta posizione. Partita giocata a ritmi piuttosto bassi con ottime giocate in mezzo al campo. Poche scelte diverse da parte di Reja che schiera il solito 3-5-2 con Denis e Gomez davanti. Esatto opposto per di Francesco che cambia più della metà degli uomini visti in campo con il Bologna tra questi spicca Sansone che viene sostituito da Defrel. In difesa ricompare Antei. La partita si accende al settimo con un gol annullato ingiustamente a Berardi che era tenuto in gioco da Drame. Sette minuti più tardi è Denis a rendersi pericoloso con un ottimo diagonale da dentro l’area; Consigli si distende e la fa sua. Al ventisettesimo Magnanelli serve un pallone splendido a Vrsaljko tagliando fuori Drame; il terzino cerca di servire in area un compagno ed il tocco sfortunato di Cherubin libera Berardi tutto solo sul secondo palo che, praticamente a porta libera, non può sbagliare. Quarta firma stagionale per l’uomo più in forma in casa nero-verde. Vantaggio che dura poco perchè alla mezz’ora Kurtic viene atterrato in area da Consigli; nonostante le numerose proteste l’arbitro concede il calcio di rigore. Sul pallone va Denis che prima centra Consigli e poi sulla ribattuta insacca il gol del pareggio. Quinta firma stagionale e ultimo gol con la maglia dell’Atalanta. Sempre l’argentino scatenato cinque minuti dopo; cross di Diamanti dalla destra colpisce la palla di testa che finisce però troppo alta. Nel secondo tempo poche occasioni da segnalare. In particolare il tiro da dentro l’area di Cigarini che, sfruttando la sponda di Denis, trova in presa bassa un ottimo Consigli. (Francesco Gallo)
Carpi-Palermo 1-1; nella ventiduesima giornata del campionato di Serie A le due squadre pareggiano e si prendono un punto a testa, utile più ai rosanero che mantengono inalterate le distanze rispetto al terzultimo posto occupato proprio dagli emiliani. Scatta avanti il Palermo: bella azione in velocità Quaison-Hiljemark-Gilardino, cross basso sul quale l’attaccante controlla liberandosi con il tacco e calcia nel traffico riuscendo a battere Belec. Al 74’ minuto però arriva il pareggio, grazie ad un calcio di rigore trasformato da Matteo Mancosu che trova così il primo gol in campionato con la maglia del Carpi (aveva segnato in Coppa Italia). Si contano cinque ammoniti nella partita; due per il Carpi e tre per il Palermo. Gli emiliani hanno sfruttato tutte le sostituzioni a loro disposizione, mentre nel Palermo sono entrati soltanto Trajkovski e Cristante (per Quaison e Gilardino). In classifica il Palermo sale a quota 25 punti, quattordicesimo in attesa delle altre partite; resta a 19 il Carpi, a -4 dalla zona salvezza rappresentata dalle due genovesi che oggi hanno la possibilità di allungare.
Belec; Zaccardo, Romagnoli, Poli (25′ s.t. Crimi), Gagliolo; Letizia, Bianco, Cofie (1′ s.t. Lasagna), Di Gaudio; Lollo; Mbakogu (15′ s.t. Mancosu). (Brkic, Colombi, Sabelli, Gnahoré, Suagher, Martinho, Daprelà) All. Castori.
Sorrentino; Struna, Goldaniga, Gonzalez, Lazaar; Hiljemark, Jajalo, Chochev; Vazquez, Gilardino (23′ s.t. Cristante), Quaison (12′ s.t. Trajkovski). (Alastra, Vitiello, Rispoli, Andelkovic, Bentivegna, Cionek, Balogh, Maresca, Morganella, Djurdjevic.). All. Tedesco.
24′ p.t. Gilardino, 29′ s.t. (rig.) Mancosu.
Cofie, Letizia, Vazquez, Quaison e Gonzalez.
2′ p.t., 4′ s.t.
Sportiello; Toloi (23′ Diamanti), Masiello, Cherubin; Dramè, Cigarini, De Roon, Kurtic (73′ Migliaccio), Conti; Gomez, Denis (82′ Borriello). ALL: Reja.
Consigli; Vrsaljko, Antei, Acerbi, Longhi; Biondini, Magnanelli, Duncan; Berardi (90′ Politano), Falcinelli (72′ Sansone), Defrel (72′ Trotta). ALL: Di Francesco.
27′ Berardi (S), 32′ Denis (A).
Conti, Diamanti (A) Consigli, Berardi, Defrel, Longhi (S).
Nessuno.
2′ (pt) e 3′ (st).
6′ Morata, 40′ Morata, 61′ Alex Sandro, 66′ Pogba
Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, Sardo, N. Frey; Castro, Radovanovic (16′ s.t. Pinzi), N. Rigoni; Birsa (23′ s.t. Pellissier); Inglese, Mpoku (28′ s.t. Gobbi). (Bressan, Seculin, Spolli, Costa, Damian, Depaoli). All. Maran.
Buffon; Caceres, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner (36′ s.t. Padoin), Khedira (1′ s.t. Sturaro), Marchisio (24′ s.t. Hernanes), Pogba, Alex Sandro; Dybala, Morata. (Neto, Rubinho, Rugani, Chiellini, Pereyra, Cuadrado, Zaza, Favilli). All. Allegri.
Doveri
9′ Radovanovic (C), 20′ Alex Sandro (J), 54′ Sardo (C), 84′ Hernanes (J), 85′ Pinzi (C)
Nainggolan (R) al 18′, D. Ciofani (F) al 24′ pt; El Shaarawy (R) al 3′, Pjanic (R) al 39′ st
Szczesny; Manolas, De Rossi, Zukanovic (dal 29′ st Maicon); Rudiger, Pjanic, S. Keita, El Shaarawy; Salah (dal 38′ st Vainqueur), Nainggolan; Dzeko (dal 15′ st Totti). (Lobont, De Sanctis, Castan, Emerson, Gyomber, Salih Uçan, Sadiq). All. Spalletti.
Leali; Rosi (dal 45′ st M. Ciofani) , Ajeti, Blanchard, Pavlovic; Chibsah (dal 31′ st Gucher), Sammarco, Frara (dal 31′ st Paganini); Soddimo, D. Ciofani, Dionisi. (Zappino, Bardi, A. Russo, Diakite, Bertoncini). All. Stellone.
Guida di Torre Annunziata.
Ajeti (F), Manolas, (R) Dionisi (F) per gioco scorretto.
Padelli; Maksimovic, Jansson, E. Moretti; Bruno Peres, Acquah (59’ Baselli), Gazzi, Benassi, Molinaro (59’ Zappacosta); Belotti, Immobile (88’ J. Martinez). Allenatore: Giampiero Ventura
Gollini; E. Pisano, Moras, Helander, Albertazzi (78’ Fares); Wszolek (81’ Bianchetti), Ionita, L. Greco, Jankovic; Toni, Juanito Gomez (56’ Pazzini). Allenatore: Luigi Delneri
Arbitro: Maurizio Mariani
Ammoniti: Jankovic (V), L. Greco (V), Helander (V), Pazzini (V)
Karneziz; Wague, Piris; Edenilson, Badu, Kuzmanovic (69′ Bruno Fernandes), Guilherme (59′ Lodi), Alì Adnan; Thereau, D. Zapata (54′ Heurtaux). (Meret, Romo, Armero, Coppolaro, Felipe, Perica , Widmer, P. Kone, Di Natale) All. Stefano Colantuono
E. Berisha; Basta, Bisevac (8′ Mauricio), Hoedt, Konko; Milinkovic-Savic, Cataldi, Parolo (75′ Klose); Candreva, F. Djordjevic (44′ Matri), Keita B. (Marchetti, Guerrieri, Gentiletti, Patric, Felipe Anderson, S. Mauri, Onazi) All. Stefano Pioli
Domenico Celi
Ammoniti: 29′ Thereau (U), 31′ Danilo (U), 31′ F. Djordjevic (L), 36′ Wague (U), 50′ Parolo (L), 67′ Cataldi (L), 95′ Milinkovic-Savic (L)
Espulsi: 42′ Danilo (U) per doppia ammonizione, 85′ Matri (L)
Marcatori: 12’ Mounier (B), 24’ Donsah (B), 54’ Muriel (S), 80’ Correa (S), 88’ rig. Destro (B)
Mirante; Rossettini, Oikonomou, Gastaldello, Masina; Donsah (61’ L. Rizzo), A. Diawara, Taider; Mounier (66’ Brighi), Destro, Giaccherini (76’ Floccari). Allenatore: Roberto Donadoni
Viviano; Sala, Ranocchia, Moisander, Dodò (84’ A. Coda); Fernando, E. Barreto (46’ Silvestre); Ivan, Soriano (76’ R. Alvarez), Correa; Muriel. Allenatore: Vincenzo Montella
Allenatore: Vincenzo Montella
Ammoniti: Fernando (S), Ivan (S), Mounier (B), Silvestre (S), Gastaldello (B), Correa (S), R. Alvarez (S), 92’ Oikonomou (B)
27′ L. Paredes (E) – 32′ Higuain, 36′ L. Insigne, 51′ aut. Camporese, 83′ e 87′ Callejon (N)
Reina, Ghoulam, Raul Albiol, Koulibaly, Hysaj, Allan, Jorginho, Hamsik (dall’86’ DavidLopez), L. Insigne (dal 75′ Mertens), Callejon, Higuain (dal 71′ Gabbiadini). All. Sarri
Skorupski, Laurini, Tonelli, Camporese, Mario Rui, Zielisnki, L. Paredes, D. Croce (dall’82’ Krunic), Saponara (dal 57′ Buchel), Pucciarelli, Maccarone (dal 69′ Mchedlidze). All. Giampaolo
Massa di Imperia
Reina, Allan e Hysaj (N) – Tonelli, Zielinski e Buchel (E)
35′ Alex (Milan), 73′ Bacca (Milan), 77′ Niang (Milan)
G. Donnarumma; Abate, Alex, A. Romagnoli, Antonelli; Honda (89′ K.P. Boateng), Kucka, Montolivo, Bonaventura; Niang (79′ Balotelli), Bacca (85′ Bertolacci). All. Sinisa Mihajlovic.
Handanovic; Santon, Miranda, Murillo, Juan Jesus; Medel, Brozovic; Perisic (78′ Felipe Melo), Eder, Ljajic (87′ Telles); Jovetic (64′ Icardi). All. Roberto Mancini.
Antonio Damato.
Jovetic (I), Alex (M), Kucka (M), Balotelli (M).
50′ Mancini (All. Inter) per proteste.
1′ e 3′.
Perin; Munoz, Burdisso, Izzo, Ansaldi; Rincon, Dzemaili, Laxalt; Suso (19′ st Capel), Pavoletti (47′ st De Maio), Perotti (19′ st Cerci). A disp.: Lamanna, Al. Donnarumma, Marchese, Tachtsidis, Ntcham, Pandev, Lazovic, L. Rigoni. All.: Gasperini
Tatarusanu; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Astori; Bernardeschi, Matias Vecino, Borja Valero, Pasqual (32′ st Marcos Alonso); Ilicic (11′ st Tino Costa), M. Zarate (11′ st Kalinic); Babacar. A disp.: Sepe, Lezzerini, Gilberto, Tomovic, Blaszczykowski, Verdù, Mati Fernandez, Tello. All.: P. Sousa
Arbitro: Giacomelli
Ammoniti: Ansaldi, Pavoletti (G); Roncaglia, Vecino, Tino Costa (F)