Quando si parla di mercato, e la si spara grossa, si rischia di scivolare oltre i confini del fantamercato, del fantacalcio. Però, chi si occupa nello specifico di calciomercato sa bene che le voci e indiscrezioni che escono non sono mai figlie di nessuno. Occorre saperle leggere e interpretare. Con quella leggerezza e ironia necessarie. Metti insieme a Roma Garcia, Conte e Capello e ottieni un mix esplosivo. Ricostruiamo questo scenario di calciomercato sulla Roma che vive in questi giorni come sfondo alla catastrofe sportiva giallorossa. Uno scenario complicato, che esula l’abilità di Sabatini o il decisionismo di Pallotta. E’ un gioco ad incastri che necessita di fortuna, intesa come coincidenze fortunose di più eventi, e di tanta pazienza. Intanto chiariamo che Garcia di fatto è già un allenatore esonerato, che siede su una panchina non più sua. E ci rimane, pagato e per cortesia, fin quando non si sarà individuato il nuovo inquilino. Il nome è uno solo: Antonio Conte. Un personaggio a cui piacciono le sfide impossibili, come quella di portare serenità, pace e vittorie a Roma. Sfida accettata anni fa da un Capello che arrivava anche lui dal Nord, e che riusci, con cazzotti e sgomitate, a portare a casa uno Scudetto. Poi però, capito come girava il fumo e come Roma sa amare e bruciare al tempo stesso ciò che ama, in una notte d’estate è scappato via, tornando al Nord, sulla panchina della nemica di sempre, la Juventus. Conte potrebbe fare il giro opposto, dopo il parcheggio in Nazionale. C’è di mezzo un maledetto Europeo a guastare i piani di calciomercato della Roma e dell’allenatore salentino. Pallotta lo vorrebbe subito in panchina, per raddrizzare la stagione ma soprattutto per impostare la prossima. Per mettere ordine e disciplina dentro Trigoria e per alzare una muraglia tra la squadra e l’ambiente Roma. Conte è stuzzicato dalla sfida e mille volte ha pensato di ripercorrere la “fuga” dalla Nazionale che fece Arrigo Sacchi anni fa. Ma quella volta lì non c’era un Europeo di mezzo, e c’era un mix di sentimenti, riconoscenza e nostalgia tra il Milan e Arrigo. Pallotta e Sabatini ci stanno provando in tutti i modi. E un aiutino potrebbe arrivare proprio da quel Fabio Capello, ora a spasso dopo aver abbandonato la Russia. Lui l’Italia la guiderebbe senza problemi e si è già detto entusiasta, Tavecchio avrebbe una soluzione all’altezza, senza problemi di perderci la faccia. Il problema è convincere Conte. Lui è l’unico che richia di perdere qualcosa. Ma la Roma aspetta. E spera.  



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