Storie di calciatori italiani che ad ogni partita vengono contestati dai loro tifosi. I casi più emblematici sono quelli di Andrea Ranocchia e Riccardo Montolivo, giocatori rispettivamente di Inter e Milan e anche nel giro della Nazionale. Gli allenatori li vogliono, i tifosi di queste due squadre li contestano, talvolta li insultano, come è il costume più becero di questo calcio malato, diviso tra sfottò pesanti e violenza negli stadi. Una cosa che almeno nel nostro sport nazionale è toccata anche a altri campioni del passato, specialmente – come è normale – quando i risultati non arrivano. Abbiamo voluto approfondire tutto questo con Francesco Baldini, ex capitano e giocatore del Napoli, ora allenatore. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Cosa pensi dei casi Ranocchia e Montolivo? Sinceramente credo che Ranocchia e Montolivo siano dei bravi ragazzi oltre che degli ottimi calciatori. Non capisco poi tutte queste contestazioni nei loro confronti, credo che se fossero giocatori stranieri non sarebbero trattati allo stesso modo.

Perchè i tifosi li contestano continuamente anche quando giocano bene? Sono diventati dei capri espiatori, ormai i tifosi dell’Inter e del Milan quando Ranocchia e Montolivo sbagliano li fischiano a ogni errore.



Eppure Ranocchia e soprattutto Montolivo (salvo l’infortunio) sono titolari nel’Inter e nel Milan e fanno parte della Nazionale… Non penso che ci siano tanti difensori forti in Italia, Ranocchia lo è, lo aveva dimostrato anche all’inizio della sua carriera. Montolivo è sempre stato un giocatore di valore. Tutti gli allenatori hanno sempre avuto fiducia in loro, ci sarà un motivo…

E sono cercati da tanti club, Montolivo anche dalla Juventus come si diceva nello scorso calciomercato… Vuol dire che sono forti e magari cambiare aria farebbe solo bene a loro.



Cosa pensi della lettera di Montolivo dopo il suo infortunio in Nazionale, una lezione di stile? E’ un signore, un vero signore, quando si è nel dolore si può avere un atteggiamento ideale, si capiscono molte cose. Era successo anche a me a causa di problemi ai legamenti del ginocchio. Montolivo si è comportato benissimo, ha ringraziato tutti quelli che l’hanno sostenuto, ha avuto un atteggiamento fantastico con chi lo critica sempre. Sì, Montolivo è un vero signore…

C’è un pregiudizio in quello che sta succedendo, come trovare un caprio espiatorio in Ranocchia e Montolivo per i risultati di Inter e Milan? Io credo che c’è una cosa in particolare che conta. Ranocchia nell’Inter è stato il capitano. Montolivo lo è nel Milan. Io sono stato capitano del Napoli. So che questo ruolo è veramente speciale, bisogna guidare il gruppo, avere coraggio, senso di responsabilità. Dire quello che si pensa alla stampa, ai tifosi. Un compito non facile.

Quindi cosa succede? I tifosi stessi se la possono prendere con chi è capitano di una squadra, soprattutto se come all’Inter e al Milan non si raccolgono i risultati di un tempo. Un tempo per esempio all’Inter c’era Zanetti con la squadra nerazzurra che vinceva in continuazione, ora non è così… 

Ci può raccontare quello che è successo nella sua carriera? Sono stato nel Napoli la prima volta dal 1995 al 2001, nell’anno della retrocessione le cose non sono andate bene, io stesso ho vissuto una situazione molto difficile, ne ho pagato le conseguenze con i tifosi. 

Tifosi che ti vogliono bene e poi ti insultano, un costume italiano… Già, succede, dipende anche dai risultati, quando le cose vanno bene tutto procede al meglio sei osannato, poi non è così. E’ un calcio quello italiano da cambiare, una mentalità sbagliata. Verso la fine della mia carriera sono stato in Svizzera (ndr al Lugano), lì finiva tutto dopo il termine di una partita. (Franco Vittadini)