Ecco le pagelle di Milan-Juventus con i voti dei singoli giocatori al termine della partita, anticipo e big match della 9^ giornata di campionato, terminato sul risultato di 1 a 0 per i rossoneri. A San Siro i ragazzi di Montella hanno la meglio grazie ad un bolide di Locatelli che si insacca all’incrocio e trafigge Buffon. Adesso l’Europa sembra davvero a portata di mano: forse è proprio il Milan l’anti-Juve.
I rossoneri confezionano l’impresa contro la squadra più forte della Serie A. Prestazione solida in difesa, coraggiosa a metà campo, cinica in attacco. Il nuovo Milan di Montella sta rinascendo dalle sue ceneri grazie ai suoi giovani: serata da incorniciare.
Bianconeri appannati, mai brillanti. Ci provano fino in fondo a pareggiare i conti, ma quando le gambe mancano nemmeno gli attributi possono più di tanto. Il gol di Pjanic era regolare: ma non si può dire che la sconfitta sia immeritata.
Sulla sua direzione pesa il gol regolare annullato a Pjanic. Si fida di Cariolato e sbaglia: nel complesso tanti fischi e troppa confusione. Non la sua migliore partita.
Puntuali al duplice fischio ecco le pagelle di Milan-Juventus con i voti per il primo tempo della gara. Cera aria di big match a San Siro nell’anticipo della nona giornata di Serie A tra Milan e Juventus. Ma quali sono state le scelte di formazione degli allenatori Vincenzo Montella e Massimiliano Allegri? I rossoneri confermano il classico 4-3-3 con Donnarumma (voto 6) tra i pali, protetto da una linea difensiva composto da destra verso sinistra da Abate (voto 5,5), Paletta (voto 6,5), Romagnoli (voto 6) e De Sciglio (voto 6). Le chiavi del centrocampo sono di proprietà di Manuel Locatelli (voto 6,5), affiancato da due mezzali diverse ma complementari come Juraj Kucka (voto 6) e Giacomo Bonaventura (voto 6); in avanti un tridente che fa paura con Suso (voto 6,5) a destra, Niang (voto 6) a sinistra e Bacca (voto 5,5) al centro. La Vecchia Signora risponde con un solido 3-5-2: in porta c’è l’eterno Gigi Buffon (voto 6,5), pronto a guidare una difesa composta da Benatia (voto 6), Bonucci (voto 6,5) e Barzagli (voto 6,5); sulle fasce agiscono Alex Sandro (voto 6,5) e Dani Alves (voto 6), mentre il redivivo Hernanes (voto 6) è coadiuvato in mezzo al campo da Khedira (voto 6) e Pjanic (voto 6). In avanti a reggere il peso dell’attacco la coppia argentina Dybala (voto 6,5)-Higuain (voto 6). Il primo tempo è unautentica altalena di emozioni e i giocatori mettono in scena una autentica battaglia di rara bellezza tattica, tecnica e agonistica.
I rossoneri partono timorosi ma escono alla distanza dimostrando di poter pungere la difesa bianconera. Si salvano grazie ad una decisione arbitrale controversa sul gol di Pjanic.
L’argentino guida con carattere il reparto arretrato rossonero e sfiora il gol dopo un batti e ribatti sugli sviluppi di calcio d’angolo. Si candida ad idolo del popolo milanista.
Prova a partecipare alla manovra ma è spesso impreciso. Ha poche occasioni per colpire.
I bianconeri aggrediscono fin da subito il Milan dimostrando di voler fare la partita: troverebbero anche il gol con Pjanic ma viene annullato. Si deciderà tutto nel secondo tempo.
Praticamente è ovunque: corre, crossa, tira, colpisce di testa. Mette Abate in seria difficoltà.
La sua colpa principale è quella di trarre in inganno Cariolato facendo annullare il gol di Pjanic. Per il resto in difesa regge bene davanti alle sortite offensive dei rossoneri.(Dario D’Angelo)
Sul gol annullato a Pjanic si fa beffare dalla traiettoria mancando d’esperienza. Nel finale si fa trovare pronto e prende una scarpata in faccia proprio dal bosniaco: a tempo scaduto salva il risultato su Khedira con una prodezza.
Qualche disattenzione nel primo tempo e tanta sofferenza nel tentativo di contenere Alex Sandro. Cresce d’intensità nella ripresa proponendosi anche in avanti.
Leader carismatico della difesa: la sua “garra” fa bene a Romagnoli. Ogni attaccante dovrebbe temerlo: Ventura può puntare su di lui.
Giocare accanto ad un Paletta così non dev’essere tanto difficile. Lui però ci mette del suo con interventi sempre perfetti per tempismo ed eleganza.
Stare dietro a Cuadrado non è facile: il terzino ci mette il fisico e l’esperienza.
Non chiamatelo più “nuovo Pirlo”: è chiaro che sia un predestinato. Segna solo gol belli e decisivi: il ragazzo della partita farà fatica a prendere sonno. (dal 81′ GUSTAVO GOMEZ: s.v.)
Tanta legna in mezzo al campo. Stoico.
La sua qualità è spesso utile a gestire la fase di transizione dalla difesa all’attacco: è sempre più padrone del ruolo.
Il passaggio che smarca Locatelli al tiro è suo. Impegna Buffon nel primo tempo e si sacrifica in ripiegamento: maturo.
Si danna per tutto la partita e forse ci rimette anche una caviglia: il suo apporto in fase difensiva e offensiva per il Milan è imprescindibile (dal 69′ POLI 6,5: Ci mette tanto impegno per cercare di contrastare il forcing bianconero nel finale.)
Cerca il fraseggio più del solito. Porta palla quando serve e dà sempre fastidio ai difensori bianconeri. Partita di sacrificio. (dal 93′ LAPADULA: s.v.)
Legge la partita in maniera perfetta: quella di oggi è soprattutto la sua vittoria. Ha riportato il Milan in alto dopo anni di Inferno: il condottiero rossonero può celebrare la vittoria di una battaglia importante.
Sul gol di Locatelli non può davvero nulla. Per il resto si fa trovare sempre pronto.
Il migliore difensore italiano fa una partita di grande livello: dalle sue parti non si passa.
Contiene bene Bacca, non soffre più di tanto le sortite offensive rossonere.
Colpevole di aver ingannato Cariolato sul gol di Pjanic. Dalla sua parte arriva il gol di Locatelli, ma difficilmente avrebbe potuto fare meglio (dal 75′ MANDZUKIC: s.v.)
Nel primo tempo è il migliore dei suoi risultando praticamente ovunque. Cala alla distanza
Cerca il gol del pari al 96′: solo Donnarumma gli può dire di no.
Buona partita per il brasiliano che tenta più volte il tiro senza trovare la precisione. (dal 86′ STURARO: s.v.)
Nel primo tempo trova la rete su un calcio di punizione beffardo che inganna Donnarumma, ma Rizzoli gli toglie la gioia del gol. Nel secondo tempo paga il nervosismo meritando il giallo e rischiando il rosso per un intervento killer sul portiere del Milan.
Niang lo impegna parecchio: lui è nervoso e si fa anche ammonire.
Per il periodo in cui resta in campo è tra i più pericolosi. Paga un tentativo velleitario dalla metà campo che gli costa un infortunio potenzialmente grave: sospetto stiramento e Juve che dovrà fare a meno della su Joya (dal 33′ CUADRADO 6,5: La sua velocità crea più di un grattacapo alla retroguardia del Milan. Se cercasse un po’ più spesso i compagni sarebbe molto più pericoloso)
Il Pipita viene imbrigliato bene da Paletta e Romagnoli: l’argentino quando tocca palla è anche pericoloso, quando la tocca, appunto…
Non ha particolari colpe nella sconfitta dei suoi: il suo giudizio dipenderà da come gestirà la seconda sconfitta stagionale.
(Dario D’Angelo)