Inizia in questo weekend, come di consueto a Solden, la Coppa del Mondo di sci con il gigante femminile oggi e con il gigante maschile domani. Un anno importante questo, che vedrà in programma i Mondiali a Sankt Moritz in Svizzera dal 6 al 19 febbraio. I detentori della Coppa di Cristallo sono Marcel Hirscher in campo maschile e Lara Gut in quello femminile. Tra gli uomini il fenomeno austriaco andrà alla ricerca della sua sesta Coppa del Mondo. Avversari principali Svindal, Pinturault, Kristoffersen. Lara Gut dovrà subire il ritorno della Maze, della Fenninger e stare attenta sempre a quella fuoriclasse che è la Vonn. E gli azzurri? Tra gli uomini in velocità puntiamo soprattutto su Peter Fill, detentore della Coppa del Mondo, e su Paris. In quelle tecniche aspettiamo il ritorno di Razzoli, magari un grande Gross. Tra le donne Federica Brignone ormai atleta quasi polivalente ci potrebbe stupire non solo nel gigante. E poi le sorelle Fanchini, le sorelle Curtoni, tutte le altre azzurre che hanno fatto cose importanti la scorsa stagione. Per presentare questa edizione di Coppa del Mondo abbiamo intervistato una leggenda dello sci di tutti i tempi, Gustavo Thoeni. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Inizia la Coppa del Mondo, per lei quattro successi nella sua carriera, qual è stata la più bella? Sicuramente la prima. E’ normale che sia stato così, poi anche l’ultima che è stata molto sofferta.

Ci può raccontare qualche aneddoto? Diciamo che le gare erano sempre difficili, c’era in ogni caso molta rivalità, molta competizione con gli sciatori francesi che avevano una tra le squadre più forti.



E il avversario più difficile da affrontare? Senza dubbio Stenmark, che ha iniziato praticamente quando io ero alla fine della carriera. Con lui c’erano gare molte belle, come lo slalom parallelo di Ortisei che decise la Coppa del Mondo che io vinsi nel 1975.

La pista più bella, quella dove si trovava meglio? Il gigante della Val d’Isere, anche il gigante di Adelboden ma la pista adesso non è lo stessa. E poi, lasciatemelo dire, quella di discesa libera a Kitzbuhel, la più importante al mondo, dove arrivai secondo solo dietro a Franz Klammer il 18 gennaio 1975, anche se non ero un discesista.



Meglio vincere un’Olimpiade o una Coppa del Mondo? Un’Olimpiade ti gratifica di più, una Coppa del Mondo premia l’atleta più completo. L’oro di Sapporo nel 1972 in gigante è una cosa che rimarrà sempre, ma anche le quattro Coppe del mondo le ricordo con felicità. 

Erano tempi mitici gli anni ’70, c’era la Valanga azzurra… Era bello certamente, una nazionale forte, che ha contribuito molto all’esplosione dello sci in Italia. E’ stata una cosa importante. Negli anni ’70 attraverso quelle vittorie si è sviluppato il turismo, sono nate strutture alberghiere, lo sci è stato un incentivo, un aiuto che è andato anche fuori dello sport ad esempio in Alto Adige.

Lei è stato poi tecnico di Alberto Tomba e della Nazionale per diversi anni, quali segreti ha insegnato ai suoi atleti, al campione bolognese? Intanto bisogna avere la fortuna di trovare un campione come Tomba, lo sciatore giusto per arrivare a grandi traguardi. Con Alberto la prima cosa era che si allenasse con regolarità. Con Pietrogiovanna ho anche gestito la Nazionale, ho solo cercato di insegnare quello che avevo imparato durante tutta la mia carriera.

Aspettiamo allora che venga fuori il nuovo Thoeni? Anche un nuovo Tomba! Io ho vinto quattro Coppe del Mondo e Alberto una ma anche lui faceva cose straordinarie in gigante e nello speciale. 

A distanza di anni c’è ancora tanta gente che viene fino a Trafoi per fare selfie, autografi, foto con Gustav Thoeni… E’ così, tanta gente mi cerca, molti vogliono fare selfie, è così che si dice? ( ndr, ride ), foto, autografi. Vengono a Trafoi al mio hotel. Tutto questo è bello. Io intanto tengo ancora i miei trofei, le coppe delle mie vittorie, vuol dire che ho fatto qualcosa di importante nello sci.

Come vede questa stagione, sarà ancora Hirscher a vincere a cominciare da Soelden?

Lui si allena bene, è gestito da uno staff molto valido. E’ un campione, un fenomeno. Potrebbe vincere ancora. 

Chi saranno i suoi rivali principali, forse Svindal? Svindal è reduce da un infortunio, vedremo cosa farà. Ci saranno Kristoffersen, Pinturault, vedremo alla fine chi la spunterà. 

Ci sarà anche il ritorno di Bode Miller… Non mi sembra più quello di un tempo. E’ verso la fine della carriera. 

Dagli azzurri cosa si aspetta? Mi dispiace veramente. per Marsaglia. Una grave assenza. Avremo comunque una grande Nazionale nelle specialità di velocità. Ci sarà Peter Fill detentore della Coppa del Mondo di discesa libera, Dominik Paris e diversi sciatori in grado di far bene. 

E nelle prove tecniche cosa potremo fare? Credo in Gross, che nello speciale potrebbe fare molto bene, spero in una buona stagione di Razzoli che l’anno scorso ebbe un infortunio grave. Spero che si riprenda alla grande.

Tra le donne vede ancora un successo della Gut? Sembra la più forte, la sciatrice che potrebbe andare meglio di tutte.

Ci sarà il ritorno della Maze, ci sarà la Fenninger… Saranno loro le rivali più forti della Gut? Vedremo la Maze cosa potrà fare dopo un anno di assenza dalle gare, vedremo la Fenninger cosa potrà fare visto che tornerà dopo l’infortunio della scorsa stagione. 

Cosa si aspetta dalla Vonn? La Vonn è una sciatrice molto tosta, sempre molto forte, nelle prove di velocità potrebbe fare molto bene.

Le azzurre cosa potranno fare? Spero bene, mi auguro specialmente che la figlia della Quario, Federica Brignone possa disputare una grande stagione non solo nel gigante. Le sorelle Fanchini ci sono da tempo. 

I Mondiali di Saint Moritz cosa potrebbero dirci? Intanto Sant Moritz sarà una sede ideale, piste bellissime, luogo ad hoc per questa competizione. I Mondiali però sono sempre una gara di un giorno. Potrà veramente succedere di tutto. (Franco Vittadini)