Allo Stadio Olimpico di Roma gli All Blacks, dopo la consueta Haka pre-match, regalano spettacolo anche nel corso della sfida superando l’Italia per 68 a 10. Nel finale di partita Dixon porta altri 5 punti al 62′ seguita però dall’errore alla trasformazione del neo entrato Sopoaga. Al 67′ c’è gloria anche per l’Italia che trova la prima e unica meta della sua giornata con Boni grazie all’ovale recuperato da Gori, supportata pure dalla trasformazione di Allan. Nel finale, la Nuova Zelanda aumenta il passivo fissando il punteggio con altre due mete per Ioane al 73′ e Naholo al 77′, entrambre trasformate da Sapoaga. Tra gli azzurri si è distinto sicuramente Simone Favaro mentre il Man of the Match è stato Cruden, il numero 10 degli All Blacks.
Arrivati all’ora di gioco, ovvero alla metà del secondo tempo, il risultato tra Italia e Nuova Zelanda è di 3 a 47. Nel corso di questa ripresa gli ospiti hanno continuato a realizzare mete con Luatua al 45′ e Fekitoa, la sua seconda di giornata, al 58′ con il solito Cruden che si conferma implacabile alla trasformazione. Nemmeno gli errori di distrazione fermano gli All Blacks mentre gli azzurri non sembrano capaci di poter cambiare il copione almeno per la parte finale.
Al termine della prima frazione di gioco le formazioni di Italia e Nuova Zelanda sono da poco rientrate negli spogliatoi per l’intervallo sul 3 a 35. Le mete segnate dagli All Blacks aumentano nel finale del primo tempo grazie a Dagg al 26′ e Crockett al 38′, con il solito Cruden ad aggiungere 2 punti ciascuna e chiudendo finora con 10 punti. Gli azzurri faticano parecchio a costruire la propria manovra e spesso si lasciano prendere dalla frenesia così da perdere alcuni palloni facili da controllare.
Quando siamo giunti al ventesimo minuto, ovvero alla metà del primo tempo, gli All Blacks hanno iniziato a prendere il largo e conducono ora per 21 a 3. Dopo la marcatura di Fekitoa, Canna accorcia momentaneamente le distanze con una punizione per fuorigioco al 13′ anche se gli azzurri avevano già perso Ghiraldini, sostituito da Gega, per infortunio al 10′. I neo zelandesi passano sempre quando arrivano nella metà campo avversaria e vanno in meta con Faumuina al 16′ e Tuipulotu al 20′, entrambe le volte supportate dalle trasformazioni di Cruden.
Allo Stadio Olimpico la partita tra Italia e Nuova Zelanda è cominciata da pochi minuti ed il punteggio è di 0-7 grazie alla meta di Fekitoa al 4′ e la trasformazione di Cruden al 5′. Grande atmosfera a Roma dove gli All Blacks hanno regalato il consueto grande spettacolo della Haka esibendosi prima dell’inizio dell’incontro, appena dopo gli inni nazionali. Nei precedenti 13 incontri disputati, la Nuova Zelanda ha ottenuto 13 vittorie sull’Italia ma il clima è sicuramente di festa visto anche il debutto casalingo per il commissario tecnico irlandese Connor O’Shea.
Italia-Nuova Zelanda (All Blacks) sta per cominciare. Come è consuetudine nel rugby, già da qualche giorno conosciamo le formazioni ufficiali delle due Nazionali che daranno vita a questa sfida di grande prestigio per lItalrugby, che dovrà affrontare i fortissimi All Blacks. Sarà un duro banco di prova per il nuovo corso della nostra Nazionale, affidata da qualche mese al nuovo commissario tecnico Conor OShea. Ecco dunque quali sono state le scelte dellallenatore azzurro e del suo collega Steve Hansen, che chiederà ai suoi All Blacks di riscattare immediatamente la sconfitta patita settimana scorsa contro lIrlanda. La parola adesso va al campo, perché Italia-Nuova Zelanda sta per cominciare! ITALIA: 15 Padovani; 14 Bisegni, 13 Benvenuti, 12 McLean, 11 Esposito; 10 Canna, 9 Bronzini; 8 Parisse, 7 Favaro, 6 Mbanda; 5 Van Schalkwyk, 4 Fuser; 3 Cittadini, 2 Ghiraldini, 1 Lovotti. A disposizione: 16 Gega, 17 Panico, 18 Ceccarelli, 19 Biagi, 20 Minto, 21 Gori, 22 Allan, 23 Boni. Allenatore: Conor OShea. NUOVA ZELANDA (ALL BLACKS): 15 McKenzie; 14 Dagg, 13 Fekitoa, 12 Liener-Brown, 11 Naholo; 10 Cruden, 9 Kerr-Barlow; 8 Luatua, 7 Cane, 6 Dixon; 5 Barrett, 4 Tuipulotu; 3 Faumuina, 2 Taylor, 1 Crockett. A disposizione: 16 Coltman, 17 Moody, 18 Tuungafasi, 19 Retallick, 20 Todd, 21 Smith, 22 Sopoaga, 22 Ioane. Allenatore: Steve Hansen.
In attesa del fischio dinizio del test match tra Italia e Nuova Zelanda, appare chiaramente utile dare uno sguardo dinsieme ai precedenti testa a testa esistenti tra le due compagini attese tra circa un’ora in campo allOlimpico di Roma. Appare forse scontato che i numeri siano favorevoli agli All Blacks, che su dodici incontri disputati contro la nostra nazionale hanno realizzato altrettante vittorie e sempre con risultati piuttosto pesanti: sono infatti ben 686 i punti realizzati dai neozelandesi, contro gli appena 118 totalizzati dagli azzurri, che hanno sempre perso. Il primo testa a testa tra Italia e Nuova Zelanda è piuttosto recente e risale alla Coppa del Mondo di Rugby del 1987 proprio in Nuova Zelanda, dove gli All Blacks, padroni di casa, ci sconfissero per 70 a 6 nel match inaugurale. Lultimo invece risale allo scorso 17 novembre 2012 dove proprio allOlimpico i neozelandesi si affermarono nuovamente ma con un punteggio più leggero in un test match, “solo” 42 a 10 contro gli azzurri allora allenati da Jacques Brunel.
Si avvicina e per gli azzurri del rugby limpresa sarà ancora più difficile considerando che gli All Blacks sono reduci da una rara sconfitta contro lIrlanda, dunque saranno animati da una grande voglia di riscatto. Spero in un bel piatto di penne all’arrabbiata, ha detto non casualmente l’assistant coach neozelandese Ian Foster ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Foster non ha potuto negare che il tour non è iniziato bene per la Nuova Zelanda, ma la sconfitta di settimana scorsa non cambia i nostri piani. Rispetto ai programmi dobbiamo tenere conto di qualche infortunato e della necessità di dare freschezza alla squadra. Facile dunque pensare che la priorità degli All Blacks sia già la rivincita con l’Irlanda fra due settimane, ma Foster ha voluto chiarire: Penseremo alla partita di Dublino dopo quella di Roma. Il tecnico neozelandese si è poi concentrato sui motivi della sconfitta a Chicago: L’Irlanda ci ha messo sotto pressione fisicamente, abbiamo avuto problemi nel fornire palle buone ai trequarti. Nel tour di giugno l’Italia ha messo in difficoltà, allo stesso modo l’Argentina, quindi è possibile che proveranno a fare lo stesso con noi. O’Shea sta cercando di dare maggiore consistenza e fisicità al gioco dell’Italia e si è visto nelle partite con Argentina, Stati Uniti e Canada.
sempre più vicina, dunque per avvicinarci al prestigioso test-match di rugby odierno allo stadio Olimpico ci affidiamo alle parole del commissario tecnico dellItalia del rugby, Conor OShea, nella consueta conferenza stampa di presentazione della partita: Le nostre sfide sono difficili, ma la vittoria dell’Irlanda con la Nuova Zelanda sabato a Chicago dimostra che tutto è possibile. evidente che non dico che batteremo gli All Blacks, adesso non abbiamo grande fiducia, inevitabile per giocatori fantastici ma sfiduciati per le tante sconfitte. Ma la nostra strada, seppur lunga, è iniziata, abbiamo molto molto potenziale. Da qualche parte si deve cominciare, il nostro lavoro è duro e affascinante. Quanto alle scelte di formazione, OShea rifiuta letichetta di squadra sperimentale, ritenendo di avere scelto il XV attualmente migliore possibile, anche a costo di avere in campo giocatori con poca esperienza. Lobiettivo del c.t. OShea è chiarissimo in tal senso: Voglio vedere una grande partita per 80 minuti, abbiamo un piano di gioco nostro. Non giochiamo come lIrlanda o come gli Springboks, ma siamo l’Italia e abbiamo il nostro gioco, vediamo di metterlo in atto per 80 minuti. I nostri uomini di esperienza, come Parisse, Ghiraldini, Cittadini, devono aiutare a crescere nel formare un gruppo in vista della nostra sfida verso il futuro.
A guidare lItalia di Conor OShea nel test match di questo pomeriggio contro la Nuova Zelanda sarà ancora una volta Sergio Perisse: terza linea centro del Stade Français Paris, classe 1983 di origini argentine. Parisse, in Nazionale maggiore del 2002 è stato il terzo rugbista italiano a toccare quota 100 presenze con la maglia azzurra, ben 119 per le precisione e dotato di carisma e leadership inestimabili per la nostra nazionale. Di certo non è un novellino di test match e di incontri di caratura internazionale come quello che si attende a ore, come ha recentemente dichiarato a onrugby.it: Devo dire che ho avuto la fortuna di giocare diverse volte contro gli All Blacks e la vigilia di una partita contro di loro non è mai semplice. Non è una partita come tutte le altre. Credo personalmente che sia la squadra che a livello fisico, a livello di botte, nelle ruck e nelle maul, proprio nel contatto fisico, più dura in assoluto. Prima di una partita con gli All Blacks sei consapevole che il giorno dopo sono botte, non quelle che ci diamo di solito, sono le botte vere. Devo dire che comunque ci divertiamo: alla fine le riceviamo ma bisogna anche darle, quindi.
Si avvicina e lattenzione degli appassionati di rugby si concentra sullo stadio Olimpico, dove gli azzurri oggi pomeriggio proveranno a lanciare il guanto di sfida ai fortissimi All Blacks, tuttavia è giusto ricordare un appuntamento speciale che la nostra Nazionale ha vissuto nei giorni scorsi. Infatti lItalrugby mercoledì si è recata a Rieti, dove ha incontrato 200 bambini provenienti dalle zone colpite dai recenti terremoti. Una partita speciale quella giocata allo stadio Iacoboni di Rieti, che si è concluso nella perfetta tradizione del rugby con limmancabile terzo tempo, in questo caso una gigantesca merenda. Una giornata che bambini e ragazzi di Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto non dimenticheranno, ma che resterà nel cuore anche degli azzurri e dello staff tecnico. Il senso della giornata è contenuto benissimo nelle parole del commissario tecnico Conor OShea: E un piccolo gesto essere qui, ma regalare un momento di festa è la cosa migliore che pensavamo di poter fare per questi ragazzi. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha commentato così un pomeriggio da ricordare: Lo sport aiuta e voi oggi qui state facendo tantissimo per chi ha bisogno di dimenticare un po. Sapere che qualcuno ci pensa vale tanto. Credeteci. Era presente anche una delegazione de LAquila Rugby, una città dove la passione per la palla ovale è sempre stata fortissima e una zona colpita altrettanto duramente da un altro terremoto, quello del 2009.
, amichevole di rugby in programma sabato 12 novembre a partire dalle ore 15.00, vedrà gli azzurri di Conor O’Shea sfidare una delle nazionali più forti al mondo, gli All Blacks, presso lo Stadio Olimpico di Roma, per quella che si preannuncia come una grande giornata di sport dove trascorrere un paio d’ore in allegria senza le tensioni che spesso si legano a grandi eventi sportivi. Stavolta ci aspettiamo una festa, anche se per gli azzurri ottenere un risultato positivo sarà un’impresa ai limiti dell’impossibile.
Per l’Italia si tratta del primo impegno a quasi cinque mesi di distanza dall’ultima tournée di test match in America, quando la nazionale azzurra affrontò l’Argentina (perdendo col punteggio di 24-30) e poi Stati Uniti e Canada, battendole entrambe rispettivamente per 24-20 e 20-18. Con la Nuova Zelanda sarà a dir poco utopistico pensare di fare risultato, anche se una settimana fa l’Irlanda ha compiuto l’impresa di battere, seppure in amichevole, i campioni del mondo in carica per 40 a 29.
Tuttavia per gli azzurri – sulla carta nettamente inferiori rispetto agli irlandesi – sarà di fondamentale importanza dare il massimo e cercare di ottenere gli applausi del pubblico (sicuramente più interessato allo spettacolo che non al risultato in sé), limitando i danni, giocando sulla difensiva e strappando qualche punto e meta agli avversari, e già questa sarebbe una soddisfazione non da poco. Con Conor O’Shea l’Italrugby ha aperto un nuovo ciclo e vuole apprendere dai più grandi i segreti per compiere il salto di qualità definitivo e diventare una nazionale altamente competitiva.
La Nuova Zelanda di Steve Hansen (che ha raccolto il testimone dei suoi precedessori, mantenendo i pregi ed eliminando se possibile i pochissimi difetti che ancora la caratterizzavano) può contare su un gruppo di giovani di grandissimo talento, in grado di mantenere gli All Blacks ai massimi vertici del rugby mondiale nonostante il ricambio generazionale, anzi si potrebbe dire che questa sia una delle più forti che siano mai scese sul terreno di gioco. Oggi il punto di riferimento principale per la quindicina neozelandese è sicuramente Sam Cane che per la seconda volta in carriera giocherà con i gradi di capitano, e sarà supportato da giocatori affidabili e solidi come Luatua e Dixon.
Hansen approfitterà del test match contro l’Italia per fare qualche esperimento con i suoi uomini, ed è per questo motivo che la formazione che ammireremo all’Olimpico di Roma sarà molto diversa da quella che lo scorso sabato ha perso contro l’Irlanda. Il quindici azzurro sarà guidato da capitan Sergio Parisse, uno dei pochi della vecchia guardia di cui O’Shea non ha proprio potuto fare a meno. Impietose le quote dei bookmaker relative a Italia-Nuova Zelanda: le agenzie di scommesse on-line non hanno intenzione di pagare le puntate sul successo degli All Blacks, ritenendo improbabile una vittoria degli azzurri. Basti pensare che l’1 della nazionale di O’Shea e il risultato di parità (X) è quotato a 30,00 su PaddyPower, una cifra che frutterebbe una vincita molto alta anche puntando solamente 5 euro.
La copertura in diretta tv di Italia-Nuova Zelanda sarà garantita dalle reti del Gruppo Discovery, che detiene in esclusiva i diritti dei test match disputati dagli azzurri: appuntamento su (canale 52 del digitale terreste in SD, canale 136 del decoder di Sky in HD) a partire dalle 14:15 con un ampio pre-gara per poi seguire integralmente la diretta del match che comincerà alle ore 15.00. Si potrà seguire l’incontro di rugby anche in diretta streaming video su internet, collegandosi al sito web del canale tv disponibile al seguente indirizzo: http://native.it.dplay.com/rugby-test-match-2016/.
LA DIRETTA LIVE NON PIU’ DISPONIBILE