PAGELLE LIECHTENSTEIN-ITALIA: I VOTI DELLA PARTITA (QUALIFICAZIONI MONDIALI 2018, GIRONE G) – L’Italia passeggia sul Liechtenstein, 4 a 0 per gli azzurri che forse avrebbero preferito vincere con uno scarto maggiore per migliorare la differenza reti soprattutto nei confronti della Spagna, in ogni caso la nazionale di Ventura vola a 10 punti nella classifica del gruppo G delle qualificazioni europee ai mondiali del 2018 in Russia, a pari merito proprio con le Furie Rosse. Le reti azzurre arrivano tutte nel primo tempo con la doppietta di Belotti e i gol di Immobile e Candreva. Nella ripresa l’Italia continua ad attaccare ma senza la giusta lucidità, complice anche il portiere avverario Jehle che fa di tutto per non appesantire il passivo dei suoi. Nessun pericolo per Buffon tranne quando è dovuto uscire per spazzare via il pallone su un retropassaggio sbagliato di Zappacosta.
VOTO PARTITA 6 – Il divario tecnico tra le due nazionali era troppo ampio perché potessero dare vita a una sfida equilibrata. Sul 4 a 0 gli azzurri si rilassano e non riescono a gonfiare più la porta di Jehle, unica nota stonata della storia per gli uomini di Ventura che soprattutto nella prima frazione di gioco hanno spadroneggiato in mezzo al campo.
LIECHTENSTEIN 5 – Missione in parte compiuta per la nazionale ospitante che esce nettamente sconfitta dalla sfida con l’Italia ma lo fa con un passivo non umiliante e sicuramente meno pesante rispetto allo 0-8 patito contro la Spagna. Non pervenuta in fase offensiva. CLICCA QUI PER LE PAGELLE DEL LIECHTENSTEIN

 
– Giudizio double-face per gli azzurri: molto bene nel primo tempo con quattro gol e altrettante occasioni sciupate, nella ripresa gli uomini di Ventura si rilassano e non riescono ad andare nuovamente a segno, mancando così la goleada che invece aveva trovato la Spagna.



ARBITRO BEBEK 6 – Gara di ordinaria amministrazione per il direttore di gara croato che arbitra senza alcuna pressione e non commette errori (giusta la decisione di annullare il gol di Belotti nel primo tempo, il centravanti azzurro era nettamente avanti).

Tutto secondo i piani al Rheinpark Stadion di Vaduz dove l’Italia al termine del primo tempo è in vantaggio sul Liechtenstein per 4 a 0. Sin dal fischio d’inizio si capisce che assisteremo a un monologo degli azzurri e in effetti dopo undici minuti Belotti (voto 8) sblocca la contesa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, subito dopo arriva il raddoppio di Immobile (voto 7) su assist dello stesso Immobile. I padroni di casa provano a non farsi sovrastare dagli avversari ma ogni timido tentativo da parte di Salanovic (voto 5,5) non sortisce assolutamente pericoli per Buffon (senza voto). Prima dell’intervallo ci pensano Candreva (voto 7) e ancora Belotti ad arrotondare il punteggio, e a questo punto non è affatto un’utopia imitare l’8 a 0 con il quale la Spagna aveva battuto il Liechtenstein lo scorso settembre. 



I padroni di casa fanno quello che possono per limitare i danni, ma è apprezzabile l’atteggiamento degli uomini di Pauritsch che nonostante l’evidente gap tecnico non intendono assolutamente giocare interamente dietro la linea del pallone.
Finora sta limitando abbastanza bene i danni dicendo di no a Immobile, Bonaventura e Zappacosta con una serie di parate a uso e consumo dei fotografi.
Concede fin troppe libertà a Zappacosta che può avanzare indisturbato sulla fascia destra.
Sembrano funzionare sempre meglio gli ingranaggi nella nazionale di Ventura, semplicemente perfetta l’intesa tra Belotti e Immobile, i nuovi gemelli italiani del gol.
Due gol, una rete annullata (segnata di tacco), un assist e tante splendide giocate. Primo tempo da favola per il centravanti del Torino.
Autore di un fallo assolutamente evitabile su Martin Buchel che per poco non gli costa il giallo. (Stefano Belli)



Il migliore in campo dei suoi per distacco, l’estremo difensore locale fa tutto quello che è in suo potere per evitare l’imbarcata al Liechtenstein, nega il gol a Bonaventura e Zappacosta e la doppietta a Immobile, arrendendosi però di fronte alle giocate di Belotti e Candreva. Nel finale altro mezzo miracolo su Zaza.
– Cerca di non abbassare mai la guardia nell’arco dei novanta minuti e di sopperire alla bell’è megliio alle evidenti lacune tecniche al cospetto degli avversari.
Si mette in evidenza per un anticipo su Immobile quand’era in procinto di concludere a rete, involontariamente procura un piccolo taglio sul sopracciglio a Belotti. Nella ripresa prova a inquadrare la porta di Buffon senza successo.
– Punto di riferimento nella difesa del Liechtenstein, cerca di fare buona guardia sulle palle alte ma nella ripresa il suo rendimento cala vistosamente commettendo prima un brutto fallo su Zaza e poi perdendo un banalissimo pallone nella propria trequarti.
– Rimedia il primo giallo della gara stendendo Zappacosta che stava per entrare in area, il più volte si limita a chiudere gli azzurri in corner senza contrastarli per davvero. CHRISTEN 5 – Deve occuparsi di due clienti scomodi come Bonaventura e De Sciglio, nonostante la buona volontà gli mancano i mezzi tecnici per contrastarli finendo con l’annaspare sulla fascia sinistra.
– Rimedia qualche calcio di punizione e sugli sviluppi di un corner prova a staccare di testa mancando completamente lo specchio della porta, e nulla di più.
– Prestazione anonima e sottotono, mai nel vivo del gioco, vaga in mezzo al campo senza uno scopo preciso e raramente lo si vede col pallone tra i piedi.
– Il centrocampista dell’Empoli è forse il giocatore più tecnicamente dotato e lo dimostra nell’arco dei novanta minuti di gioco.
– In teoria dovrebbe marcare Zappacosta ma non riesce proprio a dargli dietro, fa molta fatica sulla fascia destra dove non riesce a curare né la fase difensiva né quella offensiva.
– Prova ad andare al tiro ma senza creare alcuna apprensione a Buffon e alla retroguardia azzurra.

– Come se non bastasse la nettà inferiorità al cospetto degli avversari, il ct del Liechtenstein aveva gli uomini contati, tant’è vero che non ha effettuato nessun cambio. In ogni caso non ha voluto far giocare i suoi dietro la linea del pallone e a non applicare un catenaccio snervante.

Spettatore non pagante del match, si limita a fare da chioccia per i più giovani. L’unico a metterlo in difficoltà, paradossalmente, è il compagno Zappacosta che sbaglia la misura del retropassaggio e il portiere della Juve è costretto a uscire per spazzare via la sfera. Nel finale, col pallone ancora in gioco, firma un autografo a un tifoso che aveva pacificamente invaso il campo per poter avere un contatto con il suo idolo. – Debutto con la maglia azzurra per il difensore del Torino che prova anche a cercare la porta di Jehle con un sinistro assolutamente telefondato. Nella ripresa sbaglia un retropassaggio e costringe Buffon a uscire, ma a parte questo episodio la sua prova resta indubbiamente positiva, soprattutto per i tanti chilometri macinati sulla fascia destra.
– Nella prima frazione di gioco rischia di farsi ammonire quando stende Martin Buchel con un fallo assolutamente evitabile, per il resto gara che si rivela poco più di una seduta di allenamento per il difensore centrale della Juventus.
– Ci mette lo zampino sul primo gol di Belotti facendo da sponda per il centravanti del Torino, molto bene nel contenere Salanovic ed impedirgli di inquadrare la porta di Buffon, si trova molto a suo agio nel nuovo modulo tattico di Ventura.
– Sulla fascia sinistra ha a disposizione una prateria grazie all’atteggiamento completamente molle degli avversari che in pratica gli lasciano carta bianca.
– A un certo punto abbiamo perso il conto del numero dei cross effettuati dal numero 6 di Ventura. Riesce anche ad andare a segno nel primo tempo, facendosi poi da parte nel corso della ripresa. ( – Kaufmann per poco non lo mette KO con un brutto fallo, nonostante il dolore al ginocchio tiene duro e rimane in campo)
– A inizio ripresa, a risultato ampiamente acquisito, cerca la porta in prima persona dal limite col pallone che sfiora il palo alla sinistra di Jehle. Partita tranquilla anche per il numero 16 di Ventura. – Fa davvero piacere rivedere in nazionale il centrocampista del Psg, soprattutto se poi si produce in giocate di alta classe come quella che abbiamo ammirato a pochi minuti dal novantesimo. – Con il compagno di club De Sciglio sfonda spesso e volentieri sulla fascia sinistra, mettendo spesso alle corde la retroguardia avversaria soprattutto nella prima frazione di gioco. Ventura lo getta nella mischia per dare nuova linfa vitale all’attacco azzurro, qualche buono spunto ma insufficiente per trovare la via della rete)
– Sblocca la contesa all’11’ su sponda di Romagnoli, nella serata in cui firma la sua prima doppietta in nazionale non trova la tripletta per un gol annullatto e almeno due clamorosamente sbagliati davanti alla porta.
– È lui ad avere la prima palla gol del match quando non inquadra la porta di Jehle, ma il centravanti della Lazio avrà comunque modo di rifarsi segnando la rete del raddoppio. Ai massimi storici l’intesa con Belotti. ( – Nei pochi minuti che Ventura gli concede vuole partecipare al festival del gol ma sulla strada trova Jehle che impedisce al Liechtenstein di perdere con un passivo ancora più pesante)

– Il ct azzurro approfitta della sfida con il Liechtenstein per sperimentare per la prima volta il 4-2-4, un modulo che potrebbe dare delle soddisfazioni in futuro. Ma nonostante l’atteggiamento l’Italia ne fa solamente quattro e questa non è una bella notizia per la differenza reti.