In vista del derby Milan-Inter, non potevano mancare le dichiarazioni di Massimo Moratti. L’ex presidente è ancora un grande tifoso dell’Inter e sente molto la sfida con i cugini del Milan. Anche con i recenti cambi di proprietà, il fascino del derby resta intatto secondo Moratti: “Non penso molto al fatto che sia un derby ‘cinese’, è comunque affascinante, i temi sono legati a fatti sportivi e non societari”. Fatti i complimenti a Vincenzo Montella (“sta facendo molto bene”), Moratti si concentra soprattutto sulla novità in panchina per l’Inter: “Solitamente il cambio di allenatore porta fortuna, ma per Stefano Pioli non è un lavoro facile. Si trova subito una partita difficile ma è intelligente e riesce a far giocare bene le sue squadre”. Moratti poi si lancia in un piccolo amarcord ricordando due derby come i più belli: il primo da presidente vinto per 3-1 il 15 aprile 1995 con un’Inter sulla carta sfavorita e quello del 29 agosto 2009, vinto per 4-0 all’inizio della stagione del Triplete e con Wesley Sneijder in campo dopo un solo giorno dal suo arrivo a Milano. Ponte fra il passato e il futuro è Walter Samuel: “Il suo ritorno ci voleva”, afferma sicuro Moratti.
Ospite negli studi di Sky Sport, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato naturalmente del derby Milan-Inter che si giocherà domenica sera. Non è un mistero che Sala sia un tifoso nerazzurro, anche se si è definito deluso dalla situazione che sta vivendo lInter. Il primo cittadino di Milano ha poi aggiunto: Soffro il derby, ma credo in Stefano Pioli, che debutterà sulla panchina della Beneamata proprio in occasione del derby. In questo periodo però Milan e Inter sono accomunate soprattutto da un futuro cinese, che per i nerazzurri è già realtà mentre per i rossoneri lo sarà in tempi brevi. Sala da questo punto di vista ha le idee chiare per il bene delle due gloriose società milanesi, entrambe a caccia di un rilancio per tornare protagoniste ai massimi livelli: Bene nuovi investimenti, ai cinesi chiedo progetti a lungo termine. Inevitabilmente lavvento di nuove proprietà riporta in primo piano la possibilità di costruire nuovi stadi, ma anche su questo punto il sindaco Sala sembra avere le idee molto chiare: San Siro è un simbolo, non vedo la possibilità di altri stadi.
In avvicinamento al derby Milan-Inter continuano i commenti eccellenti. La Gazzetta dello Sport, per quanto riguarda il Milan, ha intervistato l’indimenticabile Ruud Gullit. Il grande ex olandese sembra credere nella rinascita del Milan: “E’ molto meglio di qualche tempo fa, ha i giovani italiani e il gioco. I giocatori capiscono che cosa devono fare e le partite sono più belle. Manca ancora il tempo: a questi giovani serve esperienza. Poi un fuoriclasse, il giocatore che cambia la partita… Ma per un fuoriclasse servono i soldi”. A quello magari provvederanno i cinesi in futuro, cinesi che sono già arrivati all’Inter. Inevitabile dunque chiedere all’olandese Gullit un commento sulla breve avventura nerazzurra del connazionale De Boer: “Non so che cosa è successo all’interno, però penso che se prendi De Boer e gli chiedi di impostare un lavoro come all’Ajax, lo devi aspettare. Non puoi mandarlo via dopo due mesi”. Di certo c’è un pizzico di nostalgia quando Gullit ripensa ai derby “alla grande” dei suoi tempi, con il Milan olandese di Sacchi (“Non ci stressava più del solito, non poteva ammazzarci di lavoro più del normale”) che affrontava l’Inter dei tedeschi e del Trap con in porta Zenga, al quale il gol più bello Gullit lo segnò nel derby dell’aprile 1988.
Si avvicina sempre di più il derby Milan-Inter che si giocherà domenica sera alle ore 20.45 a San Siro. In casa Inter ci sarà il debutto in panchina di Stefano Pioli e un pizzico di rimpianto per un leggendario ex nerazzurro come Walter Zenga, che per qualche giorno ha sperato in una chiamata per diventare il nuovo allenatore dellInter. Lo ha spiegato lo stesso Zenga in una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: lex portiere era stato appena esonerato dal Wolverhampton, che avrebbe potuto essere una combinazione del destino. Così non è stato, la dirigenza ha scelto Pioli e adesso il collega Zenga suggerisce al nuovo tecnico quello che sarebbe il suo modulo preferito: Con Jovetic dietro Icardi: 4-2-3-1 o 4-4-1-1. Di certo per i nerazzurri questa stagione è anomala e Zenga spiega la situazione in modo efficace: Io sono stato a Wolverhampton 87 giorni e in quello stesso periodo lInter ha cambiato tre allenatori. Dallalto del suo ruolo di bandiera dellInter Zenga ritiene comunque che i nerazzurri per il terzo posto hanno il dovere di provarci, mentre sullesito del derby non si sbilancia in quanto è la partita delle incognite. Dando uno sguardo allaltra sponda, Zenga riconosce che in questo momento il Milan è più squadra dellInter, lavora con lo stesso allenatore da luglio e ha una base di giocatori giovani e pure forti. Gli scherzi della vita: Vincenzo Montella lanno scorso ha sostituito Zenga alla Sampdoria ed ebbe una media punti peggiori, adesso invece vola. Uno bravo resta bravo, ha preso forza da quellesperienza per gestire una squadra nuova e adattare il suo gioco agli uomini che ha trovato, è il commento di WZ. Da ex portiere non può mancare un giudizio su Donnarumma, che deve ancora migliorare due aspetti: La chiusura del suo palo e la gestione delle situazioni veloci nellarea piccola. Però sia lui sia Handanovic ci mettono la faccia nelluno contro uno. Infine un amarcord sui suoi tempi: Il derby che sogno ancora è quello del novembre 1988, 1-0 per noi a casa loro, Serena di testa.