Eccoci finalmente arrivati alle pagelle finali di Milan-Inter: andiamo ad analizzare le prestazioni delle due squadre nel derby della Madonnina, con i voti a tutti i protagonisti che sono scesi in campo a San Siro per la tredicesima giornata del campionato di Serie A. Girandola di emozioni al Meazza per il derby di Milano numero 165, Pioli debutta sulla panchina dell’Inter costringendo al pari i cugini rossoneri, 2 a 2 il risultato finale con la squadra di Montella che aggancia la Roma al secondo posto in classifica ma a -7 dalla Juventus capolista. I nerazzurri fanno la partita ma è il Milan a passare in vantaggio con una magia di Suso. A inizio ripresa Candreva pareggia i conti con un gol altrettanto spettacolare, poco dopo lo stesso Suso su assist di Bacca fa doppietta e riporta in vantaggio i suoi, l’assedio finale dell’Inter dà i suoi frutti e in pieno recupero, sugli sviluppi di un corner, Perisic che in precedenza era andato più volte vicino al gol fissa il punteggio sul definitivo 2-2.
Finalmente un derby spettacolare dopo tanto tempo con tanti gol, meglio l’Inter nel primo tempo ma il Milan si è dimostrato più cinico e concreto e per pochissimo non ha strappato i tre punti agli avversari. Anche la cornice di pubblico (tutto esaurito al Meazza) ha contribuito a creare un’atmosfera da grande occasione, quella che la città di Milano merita. Cinismo e solidità sono concetti molto familiari per la formazione di Montella che nella prima mezz’ora lascia sfogare gli avversari per poi passare in vantaggio con Suso. Nella ripresa i rossoneri non fanno una piega sul gol di Candreva, si riportano avanti ancora con Suso subendo la rimonta di Perisic proprio nel finale quando ormai sembrava fatta. Dopo una settimana di lavoro Pioli è riuscito a dare la sua impronta alla squadra, votata all’attacco, forse fin troppo visto che i due gol li prende in contropiede, facendosi scoprire con la difesa altissima. Ma finalmente i nerazzurri non giocano più ognuno per conto loro, si intravede un sistema di gioco che nelle prossime gare il tecnico perfezionerà ulteriormente con parecchi margini di miglioramento. Nel primo terzo di gara lascia correre molto, poi col passare dei minuti cambia registro e diventa più severo punendo anche interventi non cattivissimi ed estraendo fino a 6 cartellini gialli. Unico neo della serata è quello del suo assistente che sbaglia a fischiare il fuorigioco a Bacca durante il duello con Murillo.
Alla Scala del calcio si è appena concluso il primo tempo della stracittadina numero 165 tra Milan e Inter, con la formazione di Montella che arriva all’intervallo in vantaggio per 1 a 0: andiamo allora a vedere quali sono le pagelle di questa prima frazione, con i voti alle due formazioni e i migliori e i peggiori di ciascuna squadra. Decide un gran gol di Suso (7) autore di una giocata da antologia in contropiede, anche se per gran parte del tempo sono stati i nerazzurri a prendere l’iniziativa e a fare la partita. Pioli sembra aver già dato la sua impronta alla squadra, votata interamente all’attacco, forse fin troppo visto che gli uomini di Montella lasciano sfogare gli avversari soprattutto nella prima mezz’ora per poi castigarli nelle ripartenze. I nerazzurri sono andati vicini al gol con Perisic (6,5), Kondogbia (6) e Icardi (6), con il centravanti argentino che ha avuto l’occasione più nitida per gonfiare la rete. Da segnalare l’infortunio di Medel (6), colpito duro alla caviglia, il cileno ha dovuto lasciare il campo ed essere rimpiazzato da Murillo (6).
Molto cinici gli uomini di Montella che prima lasciano sfogare gli avversari e poi aspettano il momento opportuno per lasciare il segno. Tocca pochi palloni ma quando si accende per gli avversari son dolori, il suo gol con il quale sblocca la contesa è da cineteca. Per adesso il colombiano non è ancora entrato in partita toccando pochi palloni, eccede anche in egoismo quando vuol tirare in porta con Niang liberissimo al suo fianco.
La cura Pioli sta già cominciando a fare effetto sui nerazzurri che dimostrano di avere le idee chiare in mezzo al campo, cosa che non accadeva ai tempi di De Boer. Ma come al solito le squadre allenate dall’ex-tecnico della Lazio si scoprono troppo vulnerabili in difesa prestando il fianco ai contropiedi spesso letali degli avversari. Il più pericoloso dei suoi con le sue giocate e le sue accelerazioni, va anche vicino al gol. Troppo molle la marcatura di Suso che appena ha un metro di spazio va in porta e spesso trova il bersaglio grosso, come accaduto stasera. (Stefano Belli)
Neutralizza la prima conclusione di Perisic, non può far nulla sul destro imprendibile di Candreva e anche sul 2-2 finale di Perisic non ha colpe. Se non altro vince il duello personale con Icardi.
Sulla fascia sinistra fa buona guardia su Perisic impedendogli di andare al cross, inoltre non gli consente di trovare la porta nel primo tempo. Leggero calo nella ripresa.
Nel finale un suo recupero su Jovetic è decisivo, ma sugli sviluppi del corner che lui concede nasce il 2-2 di Perisic.
Prende il posto di Romagnoli che non ce l’ha fatta a recuperare dall’infortunio, si limita a eseguire il lavoro sporco senza fare strafalcioni.
Avere a che fare con un cliente scomodo come Candreva, rigenerato dalla cura Pioli, non è affatto semplice, nella prima frazione di gioco ci prova in prima persona senza impegnare più di tanto Handanovic. Da segnalare un paio di buoni recuperi su Joao Mario.
Crea il maggiore pericolo su calcio piazzato, ma alza troppo il pallone che sorvola la traversa. Leggero passo indietro per il centrocampista ceco che si fa anche ammonire.
Per lui è il primo derby da titolare con la prima squadra, si sacrifica tantissimo in fase difensiva e il suo spirito combattivo viene apprezzato molto dai tifosi rossoneri.
Generosissimo, come al solito rimedia tante punizioni essendo il bersaglio preferito degli avversari, riceve la meritata standing ovation dal Meazza quando esce dal campo ( All’ultimo minuto ha la palla del 3 a 2 ma non la sa sfruttare a dovere)
Impiega un po’ di tempo a carburare, ma quando si accende porta in vantaggio il Milan con un bellissimo gol. Nella ripresa concede il bis su assist di Bacca, per lui questa è la serata della definitiva consacrazione, peccato che non abbia coinciso con la vittoria nella stracittadina.
Un po’ egoista nel primo tempo quando cerca la porta a tutti i costi senza servire il liberissimo Niang, ne farà tesoro nella ripresa quando servirà a Suso il pallone del 2 a 1. ( Deve ancora accumulare minuti nelle gambe, bisogna avere un po’ di pazienza per ammirare il giocatore visto a Firenze)
Entra subito in partita mettendo alle corde Medel sulla fascia sinistra, ma col passare dei minuti non riesce a incidere sul match. ( L’asso nella manica di Montella ma stavolta all’ex-centravanti del Pescara non gli riesce la magia col tacco come nella gara contro il Palermo)
Prepara in maniera particolare la sua prima stracittadina milanese, la sua tattica è quella di sfiancare gli avversari per poi colpire in contropiede, cosa che riesce due volte. Cambi ininfluenti, mentre sta pagando sempre più la scelta di puntare a colpo sicuro su Suso.
Si arrende solamente a Suso ma poi abbassa la saracinesca a tutti gli altri rossoneri, pur senza compiere parate miracolose o spettacolari.
Sulla fascia destra dà una grossa mano a Candreva soprattutto in fase difensiva, in questa maniera il numero 87 può concentrarsi esclusivamente sui cross offensivi.
Una gara attenta e accorta da parte sua, senza strafare adempie al proprio dovere facendo anche qualcosina in più.
Pioli lo arretra nella linea difensiva dove ha il compito di neutralizzare Niang, poi si procura una distorsione al ginocchio che gli impedisce di restare in campo. ( Si occupa di Bacca ma nella ripresa commette un’ingenuità imperdonabile regalando il pallone al centravanti colombiano che poi fornirà l’assist per la doppietta di Suso)
Troppo molle la sua marcatura su Suso nell’azione dell’1 a 0 rossonero, stracittadina da dimenticare per il numero 15 nerazzurro apparso in evidente affanno, motivo per cui Pioli decide di toglierlo dalla mischia ( Il giapponese è decisamente l’uomo più adatto per gare del genere, con lui in campo i rossoneri fanno molta più fatica a entrare in area).
Se con De Boer aveva trovato pochissimo spazio, ora sta a Pioli rilanciare il croato che stasera ha dato segnali di risveglio piuttosto incoraggianti ( Nel finale Pioli lo getta nella mischia nel disperato tentativo di riacciuffare almeno il pari, non trova il gol solamente per l’intervento decisivo di Paletta che gli toglie il pallone dalla testa)
Anche lui, esiliato da De Boer, con Pioli ritrova una maglia da titolare facendo intravedere qualcosa di buono e che rende ancora più inspiegabilmente la scelta del tecnico olandese di non ricorrere alle sue prestazioni.
Dopo aver ritrovato l’armonia con Pioli, il numero 87 dell’Inter ritrova anche il gol in campionato, e che gol! Per non parlare poi degli innumerevoli cross per i centravanti. Ritrovato.
Non è ancora il miglior Joao Mario ma la tendenza è sicuramente in crescita per il portoghese che rappresenta uno degli investimenti può esosi da parte della dirigenza cinese.
Nel primo tempo va vicino al gol con un colpo di testa davvero insidiosissimo, fa sfracelli sulla fascia sinistra dove Abate non riesce a contenerlo. Dopo diversi tentativi, proprio sul filo di lana, il croato segna la rete del 2-2 salvando l’Inter e Pioli dalla sconfitta. Si fa ammonire da Tagliavento per essersi denudato nell’esultanza.
Poco prima dell’intervallo manca clamorosamente l’appuntamento per l’1 a 0, anche nella ripresa arriva sul pallone da posizione ottimale senza crederci fino in fondo e il suo tiro si trasforma in un passaggio per Donnarumma. Polveri bagnate stasera per l’argentino.
Un mezzo voto in più d’incoraggiamento per il nuovo tecnico dell’Inter che in una settimana ha restituito un’idea di gioco ai nerazzurri, bisognerà migliorare la difesa ed evitare di farsi scoprire vulnerabili nei contropiede avversari, come accadeva fin troppo spesso ai tempi della Lazio.
(Stefano Belli)