Ecco le pagelle di Palermo-Milan a fine partita, con il dettaglio dei voti per tutti i giocatori protagonisti della gara. Vittoria pesante della squadra rossonera, che lascia il Barbera con i tre punti. La partita è stata sbloccata da Suso, che ha approfittato di un errore della difesa del Palermo, poi il gol di Nestorovski ha rimesso in carreggiata la squadra rosanero. Una magia di Lapadula ha risolto la partita a favore del Milan: colpo di tacco dell’attaccante subentrato a Bacca e vittoria del Milan, che ora resta in attesa di Roma-Bologna e si gode il momentaneo secondo posto in classifica.



La squadra ha avuto il predominio territoriale per lunghi tratti della partita, ma non è bastato per fermare il Milan. Il Palermo ha confermato di avere parecchie lacune da colmare per riuscire a conquistare la salvezza, ma una base da cui partire c’è. una magia di Lapadula regala alla squadra rossonera una vittoria importantissima. La prestazione è ancor più positiva se consideriamo la reazione della squadra al gol del momentaneo pareggio del Palermo. I giocatori con voglia e grinta hanno conquistato tre punti pesanti che rischiavano di andare clamorosamente persi. la partita non si rivela complicata da gestire, quindi scorre via tra decisioni nette.



Ecco le pagelle del primo tempo di Palermo-Milan: vediamo i voti parziali delle due squadre e i migliori e i peggiori di ciascuna compagine in campo. Palermo-Milan è una partita fondamentale per entrambe le squadre. I padroni di casa si presentano alla sfida contro i rossoneri con il morale a terra, dopo quattro sconfitte consecutive e un solo punto ottenuto nelle ultime cinque partite. Una media da retrocessione assicurata, ed ecco perché il tecnico rosanero De Zerbi è in forte discussione. Dall’altra parte c’è invece il Milan, forse la squadra più in forma della Serie A, terza in classifica e in ottima salute nonostante il passo falso di Marassi sul campo del Genoa. Per dimostrare che il ko contro il Grifone è stato soltanto un incidente di percorso, il Diavolo deve dare continuità alla vittoria ottenuta domenica scorsa contro il Pescara portando a casa i tre punti. Veniamo subito alle formazioni iniziali, partendo dal Palermo. I rosanero devono fare a meno di numerosi giocatori, fra cui Rispoli, Gonzalez, Trajkovski e Balogh. Nel 4-3-3 di De Zerbi Posavec va in porta, quindi difesa a quattro con Andelkovic, Rajkovic, Cionek e Aleesami; Gazzi è il classico mediano centrale, affiancato da Bruno Enrique e Hiljemark; Sallai, Embalo e Nestorovski formano il tridente offensivo. Per Diamanti soltanto panchina. Il Milan risponde con il solito 4-3-3. Montella lancia per la prima volta in gare ufficiali Pasalic dal 1′ e sposta Bonaventura sulla linea degli attaccanti a causa dell’assenza di Niang (influenza). Per il resto, tutto confermato: Donnarumma, Abate, Paletta (che torna dopo la squalifica), Romagnoli e De Sciglio a formare il reparto arretrato. Kucka, Locatelli e Sosa in mezzo al campo; Bonaventura, Bacca e Suso in attacco. Pronti, via. Il Palermo appare subito in difficoltà di fronte al pressing sfrenato della squadra rossonera. I difensori rosanero faticano a far impostare l’azione e i difensori, spesso e volentieri, perdono palloni velenosi in zone off limits. Al 4′ primo sussulto della gara: calcio di punizione battuto rapidamente da Bonaventura (6) per il taglio di Bacca (6), che controlla in area ma non riesce a girarsi per concludere verso la porta. Il Milan gioca meglio e passa meritatamente in vantaggio al 14′ con Suso (6,5). Tutto nasce da un traversone di De Sciglio (6,5) mal allontanato da Andelkovic (5,5); il pallone si impenna, arriva a Posavec (5,5), ma il portiere rosanero perde clamorosamente il contatto con la sfera, complice uno scontro con il compagno Aleesami (4,5). Nei paraggi è in agguato Bacca, che appoggia per Suso, che a porta praticamente vuota porta il Diavolo sull’1-0. Gli uomini di Montella sfiorano il raddoppio in due circostanze con Pasalic (6,5): il croato prima manca il bersaglio grosso da ghiotta posizione, poi lo stesso centrocampista viene anticipato al momento del tap-in su un tentativo di Bacca. Alla mezzora si fa vedere anche il Palermo, con un tiro di Bruno Henrique (5) deviato in corner da Donnarumma (6) e un colpo di testa insidioso di Cionek (6,5) fuori dallo specchio della porta.



Gara senza infamia né lode. Ritmi sostenuti ma al Renzo Barbera il divertimento non manca. Il match si infiamma soprattutto nella seconda parte di tempo. Partita troppo remissiva per i rosanero, subito in difficoltà contro un avversario ben più quotato. L’ungherese è uno dei più costanti e concreti. Esegue in modo egregio ed efficace il suo compito e ci mette tanta grinta. Sbaglia tantissimo e perde una quantità industriale di palloni.

Rossoneri corsari, cinici in attacco e sicuri in difesa. Qualche incertezza di troppo sarebbe potuta essere evitata. Sorpresa in positivo di questo primo tempo. All’esordio dal 1′ in Serie A fa vedere ottime cose, sia in fase di possesso che in quella di non possesso. Il ragazzino, per il momento, non riesce a illuminare la manovra dei rossoneri. C’è tutto il secondo tempo per riscattare una prova fin qui opaca. Nel finale perde un pallone pericolosissimo. Un’ammonizione giusta a De Sciglio. Per il resto nulla da segnalare in un match non complicato da dirigere. (Federico Giuliani)

POSAVEC 5.5: commette un errore imperdonabile in occasione del primo gol rossonero, prova a farsi perdonare vincendo il duello con Suso, ma viene beffato dal colpo di tacco di Lapadula.

CIONEK 6: pur giocando in un ruolo non suo, il calciatore polacco ha fornito una prestazione positiva. Con la sua caparbietà si è reso protagonista di chiusure provvidenziali, ma si è mostrato anche volitivo.

RAJKOVIC 5.5: incomprensibile la disattenzione in occasione del secondo gol rossonero. Con l’incalzare della stanchezza perde lucidità e a farne le spese è la fase difensiva.

ANDELKOVIC 5: balla la coppia di centrali del Palermo, che “imbarca acqua” sopratutto dalle parti dello sloveno, troppo approssimativo e impreciso nelle chiusure.

ALEESAMI 4: protagonista in negativo del match, il calciatore norvegese commette una quantità impressionante di errori e perde tantissimi palloni. I fischi del Barbera mettono il sigillo ad una giornata da dimenticare.

GAZZI 5.5: sistemato davanti alla difesa, non si rivela la “diga” di cui ha bisogno la squadra. Inefficace in fase di interdizione, commette qualche sbavatura di troppo.

HILJEMARK 6: si fa trovare sempre al posto giusto al momento giusto, ma non è efficace come dovrebbe essere. La generosità non gli manca e, infatti, non si risparmia in campo.

BRUNO HENRIQUE 6: ha qualche lacuna in fase d’interdizione, innamorato com’è della pallone. Il brasiliano allora prova a far leva sulle sue qualità tecniche e, infatti, crea spazi e corridoi molto pericolosi, non sfruttati però al meglio.

EMBALO 6: potenza fisica e “strappi” in profondità da parte del centrocampista, che ha imboccato la strada giusta per crescere e far maturare le sue doti.

NESTOROVSKI 6.5: nel gol del momentaneo (e illusorio) pareggio ci sono tutte le sue doti. Abile nell’anticipare Romagnoli, l’attaccante riesce a ingannare anche Donnarumma.

SALLAI 5: si muove tanto in lungo e in largo il calciatore ungherese, apparso però troppo timido e acerbo. Serve maggiore personalità al Palermo.

DIAMANTI 6.5: con il suo ingresso la manovra del Palermo acquisisce qualità e, infatti, firma l’assist del momentaneo pareggio, poi viene arginato dagli avversari.

QUAISON SV

LO FASO 6.5: è giovane ma ha tanta personalità e intelligenza tattica, infatti crea tanti pericoli alla difesa rossonera.

ALL. DE ZERBI 5: il Palermo mostra più ombre che luci al Barbera contro il Milan. La grinta sicuramente non manca alla sua squadra, ma quando viene meno la lucidità emergono le sue lacune. L’allenatore ci mette del suo nella sconfitta con alcune scelte di formazione discutibili: lascia in panchina Diamanti, che ha cambiato volto alla partita entrando in campo.

G. DONNARUMMA 6: sempre attento e concentrato, il giovane portiere rossonero si lascia però ingannare da Nestorovski in occasione del gol del Palermo. Un piccolo neo su una prestazione comunque convincente.

ABATE 5.5: soffre più del dovuto sulla sua fascia di competenza, facendosi superare con troppa facilità da Aleesami e Lo Faso quando dovrebbe essere lui a mettere la freccia.

A. ROMAGNOLI 5.5: macchia una prestazione che sarebbe stata monumentale con una disattenzione. Si fa, infatti, anticipare da Nestorovski, aprendogli la strada per il gol.

PALETTA 7: a differenza del suo compagno di reparto, non commette nessuna sbavatura. Dalle sue parti non si passa e lo mette subito in chiaro.

DE SCIGLIO 6: si limita a svolgere il “compitino” assegnatogli da mister Montella. Non corre pericoli, ma non mette nemmeno i brividi sulla fascia ai suoi avversari.

KUCKA 5.5: commette falli troppo ingenui e perde qualche palla sanguinosa, sfoderando così una prestazione deludente. Da uno come lui ci si aspetta fuoco e fiamme in campo.

LOCATELLI 6.5: fa la sua gran bella figura in fase di interdizione, dimostrando una solidità fisica sorprendente oltre che un’attenzione tattica molto interessante.

PASALIC 7: recupera palloni e crea occasioni, garantisce ottime coperture ma senza perdere la lucidità necessaria per risultare utile anche in fase di costruzione della manovra.

BONAVENTURA 7: si getta nella mischia lottando come un gladiatore, è sempre nel vivo del gioco e si conferma imprescindibile.

BACCA 5: è la nota negativa della vittoria rossonera, perché appare un po’ fuori dalla squadra. Montella se ne accorge e lo richiama in panchina.

SUSO 7: ispirato. Sblocca la partita sfruttando un errore di Posavec e sveglia il Milan quando comincia ad addormentarsi. Dai suoi piedi nasce la rete della vittoria di Lapadula.

A. POLI 6: ci mette la solita buona dose di impegno per fare filtro a centrocampo.

MATI FERNANDEZ 6: non si mette particolarmente in mostra, ma riesce a dare ordine al reparto.

LAPADULA 7: fa a sportellate con tutti perché vuole spaccare il mondo, ma è con la sua qualità che segna il gol della vittoria.

ALL. MONTELLA 7: il Milan ha trovato la strada giusta, perché finalmente gioca da squadra. In campo si vede collaborazione tra i reparti, tutti si muovono all’unisono. Manca ancora qualcosa, ma l’allenatore sta cominciando a raccogliere i frutti del suo duro lavoro.