Sono tantissimi i gesti di solidarietà e affetto che da tutto il mondo arrivano alla Chapecoense: dopo la tragedia, calciatori, squadre, tifosi e semplici osservatori colpiti d quanto successo nei cieli di Medellin stanno dimostrando enorme affetto e calore attorno alla sciagurata squadra brasiliana colpita da una tragedia simile a quella del Grande Torino. Ieri sera in Francia, Edinson Cavani ha voluto omaggiare dopo il gol segnato la Chapecoense: il Matador, molto religioso, si è tolto la maglia mostrando la sigla della squadra brasiliana e la semplice scritta Fuerza. Peccato che per regolarmente la maglia tolta significa automaticamente cartellino giallo e così è avvenuto anche ieri sera: «L’arbitro mi si è avvicinato e in inglese mi ha detto che era un bel gesto il mio, ma doveva ammonirmi. Ma era più importante il gesto, fa nulla per il cartellino, risponde da campione Cavani dopo la fine della gara vinta dal suo Psg contro lAngers. Nota a margine, il gol di ieri è stato il 100esimo in maglia parigina e il gesto dedicato completamente alla Chapecoense rende ancora più onore a questo grande campione. Clicca qui per la video-dedica di Cavani



Sono stati in migliaia, oggi, a radunarsi all’Arena Condà di Chapecò, in Brasile, per l’ultimo saluto ai giocatori della Chapecoense, morti nella tragedia aerea in Colombia. Tanti i tifosi in lacrime, che tramite bandiere e striscioni hanno pregato mentre sullo sfondo venivano ricordati i nomi delle vittime, “i nostri eterni campioni”. Sul maxischermo, nello stadio, sono state trasmesse le immagini dei protagonisti dell’immane sciagura, felici ed ignari del terribile destino che li avrebbe colti, prima della finale della Coppa Sudamericana. L’ondata di commozione, come ricorda l’agenzia di stampa Agi, ha riguardato anche la Colombia, dove ieri, presso lo stadio di Medelin sarebbe dovuta andare in scena l’attesa finale. In 30 mila hanno reso omaggio alle vittime del disastro aereo, con canti, fiori, preghiere e colombe bianche. E mentre molte squadre hanno promesso il prestito di alcuni dei loro giocatori a titolo gratuito, i colleghi brasiliani della Chapecoense hanno chiesto alla Federazione di calcio la permanenza del club nel massimo campionato per tre anni garantiti.



I rumors che arrivano dal Brasile sulla Chapecoense sono alquanto clamorose, con le ultime ore dopo la tragedia che vedono un moltiplicarsi di azioni benefiche e solidali verso la squadra brasiliana azzerata o quasi dalla tragedia in volo su Medellin. Tra tutte, forse questa è la più clamorosa visti i protagonisti citati: in sostanza, O Globo – noto quotidiano verdeoro – lancia un appello ai grandi protagonisti del calcio brasiliano e sudamericano per aiutare la sfortunata Chapecoense il prossimo anno. E allora, Ronaldinho, Riquelme e altri campioni del recente passato potrebbero realmente tornare a calcare i campi di gioco gratis per la mitica Chape. Tutto parte però prima dellappello con un tweet dello stesso ex campione di Barcellona e Milan, dove commemorando la Chapecoense e tutte le vittime del disastro aereo è stato poi invitato dai tutti i suoi follower ad unirsi anchesso al coro di quei giocatori che si offrirebbero gratis al Chapecoense, lanciando lhashtag #ronaldinhonachape, appello poi ripreso dal giornale O Globo. Nulla di ufficiale ovviamente, ma nelle ultime ore in più siti in Brasile si rincorrono nellaffermare la concreta possibilità di vedere i due trequartisti tornare gratis a vestire la maglia della Chape, non sarebbe certo male sotto ogni punto di vista, non solo calcistico.



Ha colpito tutto il mondo la tragedia della Chapecoense, la squadra di calcio brasiliana precipitata in aereo in Colombia lunedì scorso. Ieri sera si è svolta una commemorazione nello stadio Atanasio Girardot di Medellín, in Colombia, per rendere omaggio alle 71 vittime dello schianto, tra cui quasi tutti i giocatori della squadra. Sugli spalti, come riporta la Gazzetta dello Sport, sono stati esposit gli striscioni con le scritte “Siamo con te Chape” o “Siamo tutti Chapecoense”. E la squadra dell’Atletico Nacional contro cui la Chapecoense avrebbe dovuto giocare proprio ieri sera la partita di andata della coppa sudamericana, ha postato sul proprio profilo su Twitter questo commento: “Non possiamo più considerarli rivali. Da ora in poi li sentiremo come fratelli”. Dopo lo schianto dell’aereo in Colombia e la morte di tanti giocatori della Chapecoense, il capitano dell’Atletico Nacional ha chiesto ufficialmente che la Copa Sudamericana venga assegnata d’ufficio alla squadra colpita da questa tragedia.

La Chapecoense prima della tragedia che ha praticamente azzerato la sua squadra promettente – ricordiamo che in pochi anni dalle divisioni più basse erano arrivati in prima serie brasiliana e addirittura in finale della Coppa Sudamericana – contava praticamente 9mila iscritti tra abbonati e affezionati. Ecco, in due giorni, dopo laereo caduto in Colombia che ha segnato lennesima tragedia sportiva, sono arrivate alla società della Chapecoense ben 13mila richieste di iscrizione. Lo conferma il presidente del club, Ivan Tozzi, che ha poi fatto sapere anche di aver parlato con il Presidente della Federazione di calcio brasiliana Marco Polo Del Nero: «abbiamo discusso la possibilità che il Chapecoense giochi l’ultimo match della stagione contro l’Atletico Mineiro. Di questo colloquio, raccontano ieri ai media brasiliani, si è saputo che Del Nero, spiega Tozzi, “ha detto: ‘Questa partita si deve giocare. Deve essere una grande celebrazione’. Io gli ho risposto: ‘Non abbiamo 11 giocatori’, e lui ha replicato: ‘Si li avete. Avete i giovani, i calciatori che non erano in viaggio. Non importa, quella partita si deve giocare. Chapeco e il Chapecoense se lo meritano”. Un modo bello per chiudere una stagione che purtroppo tristemente rimarrà nella storia del club e di tutto il calcio mondiale.

Si rafforza l’ipotesi di una mancanza di carburante per l’aereo che trasportava la Chapecoense e che si è schiantato lunedì scorso in Colombia. La ricostruzione dell’ultima comunicazione del pilota alla torre di controllo dell’aeroporto di Medellin farebbe infatti supporre l’esaurimento del carburante come causa dello schianto. Questa, come si legge su Rainews, l’sos lanciato dal pilota: “Siamo in avaria totale, avaria elettrica totale, senza carburante”. Poi controllore di volo, dopo aver informato che la pista “è libera e operativa” e che i vigili del fuoco sono “avvisati”, avrebbe chiesto la posizione e l’altezza dell’aereo ma non avrebbe più avuto risposta. Prosegue intanto il recupero dei corpi delle 71 vittime, tra cui quasi tutta la squadra di calcio brasiliana della Chapecoense. E ieri sera allo stadio di Medellin sono stati liberati 71 piccioni bianchi in omaggio proprio alle 71 persone morte al grido di “Forza Chape”. Nello stadio si sarebbe dovuta giocare proprio ieri la partita di andata della coppa sudamericana tra il Chapecoense e l’Atletico Nacional.

Si attende l’esito delle analisi sulle scatole nere dell’aereo con a bordo la Chapecoense che si è schiantato ieri in Colombia provocando la morte di quasi tutti i giocatori della squadra di calcio brasiliana. Il bilancio definitivo delle vittime è di 71 persone: 20 giornalisti, 8 dirigenti, 17 membri dello staff tecnico e 19 giocatori. I sopravvissuti sono 6: 2 membri dellequipaggio, 3 giocatori e un giornalista. Dopo la tragedia si cerca di capire ora quali siano state le cause dello schianto. Le ipotesi, come riporta la Gazzetta, sono due: un guasto elettrico o l’esaurimento del carburante. Secondo quanto ricostruito finora infatti, l’aereo, dopo aver lanciato un segnale demergenza per problemi allimpianto elettrico, si è visto rifiutare la richiesta di atterraggio prioritario a Medellìn. L’aereo potrebbe quindi aver esaurito il carburante nellattesa di ricevere l’ok per latterraggio. Questa ipotesi sarebbe rafforzata dal fatto che non ci sia stata un’esplosione e che la torre di controllo dell’aeroporto abbia registrato una bassa velocità dell’aereo e una prolungata rotta circolare effettuata prima dello schianto.

All’indomani della tragedia che ha colpito il Chapecoense non resta che il dolore, soprattutto per chi non è salito su quell’aereo. Questo è il caso di Nivaldo, il 42enne portiere del club brasiliano che ha deciso di ritirarsi dopo aver perso 19 compagni. Nivaldo, che era una delle bandiere della squadra, non era stato convocato per la finale di Copa Sudamericana a causa dello scarso impiego durante la stagione. In televisione ha annunciato in lacrime la decisione di non poter continuare a giocare. “Le cose non accadono per caso, non giocherò più”, ha dichiarato Nivaldo, il quale – come riportato da La Gazzetta dello Sport – aveva deciso con il suo allenatore che avrebbe disputato la 300esima partita in casa, davanti ai propri tifosi. Intanto al compagno di reparto Jackson Follman è stata amputata la gamba destra e ora è in terapia intensiva. Ieri, invece, è stato operato Alan Ruschel per traumi multipli e una frattura alla colonna vertebrale.

La tragedia che ha coinvolto il club brasiliano Chapecoense, è caratterizzata anche da piccoli (grandi) miracoli, come abbiamo visto poco sotto in merito a Matheus Saroli, il figlio dell’allenatore, salvo per una “dimenticanza”. Tra coloro che sono scampati per caso (o per destino, dipende dai punti di vista) alla tragedia aerea, è anche il sindaco di Chapecò, Luciano Buligon, giunto a San paolo in ritardo per “colpa” di alcuni impegni lavorativi. Anche lui sarebbe dovuto essere sul medesimo volo se non fosse che gli impegni di lavoro lo avrebbero fatto giungere in ritardo. TgCom24 ha raccolto la sua testimonianza: “Eravamo in lista per prendere quell’aereo ma abbiamo fatto tardi e non siamo riusciti a partire da San Paolo”. Il primo cittadino è ora pronto a recarsi in Colombia per seguire da vicino tutti gli impegni relativi alla triste tragedia che ha distrutto unintera squadra, conscio di essere stato anche lui il protagonista di un miracolo tale da avergli salvato la vita.

I casi del destino: non è banalità, ma nella tragedia della Chapecoense praticamente azzerata dallo schianto dellaereo caduto su Medellin, sono davvero tante le storie che si intrecciano tra sliding doors e un semplice miracolo. Tra queste, la storia di Matheus Saroli, figlio dellallenatore della squadra brasiliana, ha dellincredibile: in sostanza, avrebbe dovuto essere sul volo anche lui sue sere fa – tantè che era dato nella lista dei passeggeri e si pensava forse morto in un primo momento. E invece no, sano e salvo per un passaporto dimenticato. Esatto, una sbadataggine che gli è costato la vita, nel senso che lavuta salva così: il figlio del mister Lucas Carlos Saroli – quello che aveva detto prima di partire per la finale oggi potrei anche morire e sarei comunque troppo contento per la mia squadra – ha dimenticato a casa i passaporto e per questo non ha potuto viaggiare con la squadra, rimanendo in Brasile. «Io, mia madre e mio fratello stiamo bene. Abbiamo bisogno di forza, vi chiedo di darci un po di privacy, soprattutto per mia madre. E ringrazio tutti coloro che hanno chiamato e inviato messaggi. Ero a San Paolo oggi, non ho viaggiato perche ho dimenticato il mio passaporto. Facciamoci forza, grazie a tutti, Ora prega per il papà e per questo fatto incredibile e misterioso del destino che lo ha lasciato su questa terra: un peso e una responsabilità davvero enormi per un giovane ragazzo ora orfano di padre.

Il bilancio delle vittime dell’aereo caduto con a bordo la Chapecoense è stato rivisto oggi dopo le prime stime. Secondo quanto si legge sull’agenzia di stampa Ansa le autorità brasiliane citate dai media locali hanno riferito che i morti sono 71 morti e 6 i sopravvissuti. Le vittime del disastro aereo non sono quindi 75 come indicato in un primo momento. E’ stato infatti accertato che quattro persone che si trovavano nella lista dei passeggeri del volo non si sono imbarcate: nessuno di questi quattro era un calciatore. Il giorno dopo lo schianto in Colombia sono state recuperate le due scatole nere dell’aereo a bordo del quale c’erano anche quasi tutti i calciatori della squadra di calcio brasiliana del Chapecoense. Le scatole nere saranno ora analizzate per stabilire le esatte cause dell’incidente che ha provocato la caduta del velivolo. L’aereo sarebbe rimasto senza carburante, secondo le prime ipotesi, ma la stampa colombiana, riportando la dichiarazione di un responsabile dell’aviazione civile, ha parlato anche di un probabile guasto elettrico, sostenendo che il pilota avrebbe svuotato i serbatoi prima dell’impatto per evitare un’esplosione.

Il giorno dopo il disastro aereo che ha coinvolto la Chapecoense sono purtroppo drammatiche le condizioni anche di chi si è miracolosamente salvato: i tre giocatori superstiti sono quelli nelle peggiori condizioni, mentre la giornalista la hostess e lassistente di volo restano gravi ma fondamentalmente stabili. Al portiere Jackson Follmann hanno amputato nella notte una gamba per salvarlo dal dissanguamento: «il dramma, Il portiere Jackson Follmann ha perso la gamba destra, ha anche riportato il brasiliano Gelson Dalla Costa in conferenza stampa. Il difensore che ieri ha mandato un video poco prima del decollo in Bolivia, Alan Ruschel, ora rischia la paralisi visto che ha riportato nellimpatto la frattura della 10a vertebra oltre ad una lesione spinale. Il terzo e ultimo calciatore della Chapecoense sopravvissuto, il portiere Neto, ha un trauma cerebrale e fratture multiple esposte degli arti: condizioni gravi per tutti, paiono stabili ma rispetto al resto della squadra e dei passeggeri possono dirsi davvero miracolati. 

Dopo la tragedia della Chapecoense, la squadra di calcio brasiliana il cui aereo è precipitato ieri in Colombia, i calciatori dell’Atletico Nacional hanno offerto la vittoria del titolo a tavolino. I giocatori della Chapecoense stavano appunto viaggiando verso Medellin dove avrebbe dovuto giocare oggi contro l’Atletico Nacional per la finale della Copa Sudamericana. Sono in corso le indagini per stabilire le esatte cause della caduta dell’aereo dopo il ritrovamento delle scatole nere. E intanto il mondo del calcio piange la scomparsa di quasi tutta questa squadra: in Colombia sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale per quanto accaduto. Tre sono i giocatori della Chapecoense sopravvissuti all’impatto. Uno di loro è Alan Ruschel: sua moglie Amanda ha pubblicato ieri un pos su Instagram in cui ha scritto: “Grazie a Dio Alan è in ospedale in condizioni stabili. Stiamo pregando per tutti coloro che non sono riusciti a salvarsi. La situazione è difficile” (clicca qui per vedere).

La vita dell’intera squadra Chapecoense, promossa a serie A brasiliana nel recente 2014, è stata spezzata proprio a pochi passi dal suo successo. Erano infatti su quel volo di linea verso Medellin per giocare la finale di Copa Sudamericana, la più importante per la loro storia. Qui avrebbero dovuto disputare il match contro l’Atletico, mentre il ritorno era previsto per il prossimo 7 dicembre. Avevano fatto le cose in grande, sottolinea La Stampa, tanto da decidere di non ritornare in patria subito dopo l’incontro, ma di stabilizzarsi a Curtiba. Agli occhi di molti la Chapecoense era rimasta finora sconosciuta e purtroppo diventerà nota a causa di questa terribile tragedia. Eppure la carriera della squadra brasiliana era degna di nota, soprattutto considerando che la sua formazione risale appena al 1973. Ambizioni umili, che riguardavano per lo più la possibilità di rientrare fra i club più importanti e che in questi ultimi anni è rifiorita, passando dalla serie C alla A brasiliana. Uno dei suoi vanti la vittoria contro il San Lorenzo, la squadra del Papa, e l’Indipendente, due rivali fra i più forte in Argentina e che ancora di più sottolineava la sua ascesa.

La tragedia che ha colpito la squadra brasiliana Chapecoense, precipitato lungo  la rotta della Colombia, sta facendo emergere anche delle storie incredibili di chi è riuscito a sopravvivere per apparenti casualità. Il figlio dell’allenatore, Matheus Saroli, non si trovava infatti a bordo solo perché aveva dimenticato il passaporto e non è quindi potuto salire con il resto della squadra. “Io, mia madre e mio fratello stiamo bene”, ha detto di fronte alle telecamere di SportTv, “abbiamo bisogno di forza, vi chiedo di darci un po’ di privacy, soprattutto per mia madre”. Ha perso invece la possibilità di sfruttare il volo di linea il sindaco di Chapecò Luciano Buligon, in ritardo per via di alcuni impegni professionali. Alla fine, il Primo Cittadino è rimasto bloccato a San Paolo con il suo staff, ma si è dichiarato già pronto, riporta Tgcom24, per partire per la Colombia e dare un valido contributo a rendere onore ad “una squadra che ha fatto così tanto per la nostra città”. 

Un messaggio forte quello indicato dallAtletico National dopo la tragedia occorsa alla Chapecoense: dopo laereo caduto e la squadra praticamente cancellata dalla storia, laltra finalista colombiana nella Coppa Sudamericana (il volo schiantato era diretto proprio verso Medellin per la partita di giovedì) ha fatto una proposta molto interessante. «Il dolore travolge i nostri cuori e il lutto invade il nostro pensiero. Vogliamo pubblicare questo comunicato per chiedere alla Conmebol di assegnare il titolo della Copa Sudamericana all’Associação Chapecoense de Futebol come trofeo per rendere onore alla loro grande perdita e come omaggio postumo alle vittime dell’incidente, che il nostro sport piange oggi. Da parte nostra, e per sempre, Chapecoense vincitore della Copa Sudamericana 2016!, si legge in una lunga nota diffusa dal club colombiano. Pensate che lAtletico National era ad un passo dalla storica doppietta, dopo aver vinto la Copa Liberatadores, puntava alla conferma anche in Copa Sudamericana: un gesto nobile e non scontato che ora spetta alla Fifa e alla Conmebol verificare e stabilire.

Gli amanti del calcio passano metà del loro tempo a evidenziare i lati negativi di questo splendido sport, dai numerosi scandali che hanno colpito i vari campionati fino alle moviole che imperversano sulle nostre televisioni ormai pochi minuti dopo i fischi finali delle partite. Fatto sta che quando accadono delle tragedie come quella capitata ai calciatori del club brasiliano della Chapecoense il calcio mostra anche il suo lato bello quello che ci mostra come la vita vada al di là di tutto. E’ così che, come riporta il portale di Gianluca Di Marzio, le altre squadre del campionato brasiliano si siano offerte di prestare gratuitamente alcuni loro calciatori per far sostenere la nuova stagione al club decimato da questa incredibile tragedia. Poi tutte le società hanno formulato una richiesta alla CBF al fine che la Chapecoense non sia sottoposta alla retrocessione nel prossimo campionato. Questo non restituirà di certo la vita ai tragicamente scomparsi, ma di sicuro dimostra come il calcio sappia a volte fare gesti che non ti aspetti.

La tragedia che ha visto protagonista la Chapecoense, la squadra brasiliana protagonista del disastro aereo verificatosi nel viaggio che avrebbe dovuto portare la formazione verdeoro in Colombia per la finale della Copa Sudamericana, è resa ancora più drammatica se si pensa alle signole vite spezzate in maniera inspiegabile. In queste ore, però, sta diventando virale il video di uno dei sopravvissuti allo schianto, di uno dei giocatori che sono stati capaci di ingannare il destino: Alan Ruschel. Il difensore 27enne, infatti, prima del decollo dalla Bolivia, ha pubblicato sul suo profilo Snapchat un video nel quale si può notare la tranquillità sua e degli altri passeggeri, ignari del fatto che per molti di loro quello che avrebbe avuto inizio di lì a poco sarebbe stato l’ultimo viaggio. Questo il video pubblicato prima dello schianto da Alan Ruschel, il difensore della Chapecoense sopravvissuto al disastro aereo.

Due messaggi e due destini opposti e assurdi: il disastro aereo della Chapecoense colpisce il mondo interno appassionati di calcio e non: la tragedia in Colombia fa parlare anche per questi ultimi due messaggi postati da due calciatori protagonisti di questa squadra brasiliana che oggi non cè più. Da un lato Alan Ruschel che con il suo video allegro sul volo prima del decollo in Bolivia si carica per la grande finale che avrebbero dovuto giocare domani a Medellin; dallaltra Cleber Santana, 35 anni e un passato allAtletico Madrid in Europa, il capitano della Chapecoense che su Instagram prima del volo pubblica una foto e una scritta, «Ti amerà per tutte le vite che vivrò. Un destino beffardo per uno, miracoloso per laltro: due messaggi e una vita sconvolta da una tragedia per un aereo caduto. Il mistero e la domanda di senso per una tragedia rimane, è umano, lamore e la fede di molti di questi giocatori caduti con la loro squadra resta però altrettanto; alla moglie di Cleber Santana, Rosangela Loureiro, rimarranno per sempre quelle ultime parole dedicate. Cliccca qui per l’ultimo messaggio di Cleber Santana

La notizia che un aereo con a bordo la squadra di calcio della Chapecoense era caduto ne boschi colombiani, qui in Italia ha immediatamente riportato alla mente la tragedia di Superga, quella nella quale persero la vita tutti i componenti di quello che verrà sempre ricordato come il Grande Torino. E proprio la società granata non poteva esimersi quest’oggi dal far sentire la propria vicinanza alla società brasiliana decimata da questo disastro aereo. Per questo motivo, sul suo profilo Twitter il Toro ha pubblicato alcune ore fa il seguente messaggio:”Commozione per la tragedia al @ChapecoenseReal. E’ un destino che ci lega indissolubilmente #ForcaChapecoense ,vi siamo fraternamente vicini”. Apprezzatissimo questo gesto da parte dei tifosi brasiliani che hanno fatto pervenire la loro gratitudine al profilo granata attraverso una serie di commenti commoventi. Clicca qui per leggere il tweet del Torino in memoria della squadra della Chapecoense.

Una squadra che aveva alle spalle una stagione straordinaria: la Chapecoense, dopo la tragedia avvenuta questa notte in Colombia sullaereo caduto ancora per cause da accertare, piange la morte praticamente di tutto il suo staff, allenatore e giocatori compresi, tranne tre calciatori che miracolosamente si sono salvati (con difficili condizioni di vita ora, ma comunque salvi). Jacson Ragnar Follmann, Alan Luciano Ruschel, Helio Zampier Neto sono gli unici membri della Chapecoense che hanno salva la vita dopo lo schianto del velivolo sopra i boschi di Medellin. Tra i vari giocatori della rosa della Chapecoense hanno avuto un destino opposto i due calciatori col recente passato in Italia. Il più famoso dei due, Claudio Winck, proprio lanno scorso giocava nel Verona e riuscì a segnare anche un gol negli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Pavia e si è salvato poiché non è stato convocato. Il secondo è Filipe Machado, nel 2009 passato senza lasciare particolare traccia nella Salernitana in serie B, senza fare presenze n campo in partite ufficiali: lui era su quel volo ed è morto.

Un imprevisto e la tragedia avviene: a Medellin laereo caduto con sopra lintera squadra della Chapecoense ha fatto tornare alla memoria il passato con il Grande Torino e altre gravissime tragedie che hanno coinvolto il modo del calcio. Un ulteriore scherzo del destino arriva però in questa tragica mattinata colombiana; come riporta la pagina Facebook di Romanzo Sudamericano, pare che la decisione di salire su quel charter sia giunta a poche ore dal volo. In pratica riportano i media colombiani come laviazione civile nozionale boliviana ha impedito alla Chapecoense di volare verso la finale della Copa Sudamericana con un aereo privato, come era nei piani iniziali delle delegazione brasiliana. Sono intervenuti per cambiare i piani, negando lautorizzazione privata e costringendo così la squadra ad comprare biglietti di aerei di linea, quel tragico BAE-146 della compagnia charter boliviana Lamia. Una scelta ovviamente casuale che però ora pesa come un macigno. Resta la tragedia, resta il pianto e in quei tre giocatori superstiti – purtroppo pare confermata la morte anche del portiere Danilo – il segno di una storia del genere rimarrà per lintera durata della loro esistenza.

E’ morto anche il portiere della Chapecoense Marcos Danilo Padilha: a riportare la notizia sono i media brasiliani, secondo quanto riferito da Rainews. Il giocatore della squadra di calcio era stato ricoverato dopo che l’aereo sul quale viaggiava con i suoi compagni era precipitato. Tra gli altri sopravvissuti risultano al momento, come riportato da La Repubblica, i giocatori Jacson Ragnar Follmann, Alan Luciano Ruschel, Helio Zampier Neto, oltre a un passeggero e una hostess, Rafael Correa Gobbato e Ximena Suarez. I giocatori della Chapecoense erano i volo per disputare la finale di Copa Sudamericana. Il presidente brasiliano Michel Temer ha annunciato tre i giorni di lutto nazionale per le vittime della tragedia dell’aereo caduto in Colombia. Sul volo che trasportava la squadra di calcio Chapecoense c’erano, oltre a 72 passeggeri, anche 9 membri dell’equipaggio boliviano.

La spaventosa tragedia dell’aereo caduto in Colombia sulla quale viaggiava l’intera squadra brasiliana della Chapecoense, diretta Medellin per la finale della Copa Sudamericana, non ha coinvolto l’ex calciatore del Verona Claudio Winck. Il giocatore brasiliano, tornato in patria quest’anno dopo un’esperienza caratterizzata più da bassi che da alti con la maglia gialloblu, come riportato da hellas1903.it, era stato mandato in prestito dall’Internacional di Porto Alegre (titolare del suo cartellino), proprio alla Chapecoense. Winck, però, non essendo stato convocato per la trasferta di Copa Sudamericana, non era a bordo dell’aereo che si è schiantato quando in Colombia era notte fonda e per questo motivo si è salvato dal disastro aereo. Chi non ha avuto la stessa fortuna è Marcos Danilo Padilha, portiere della squadra brasiliana indicato in un primo momento come uno dei 3 giocatori sopravvissuti alla tragedia, che secondo i media colombiani sarebbe invece deceduto.

Sono tre i sopravvissuti ufficiali (resi noti dalla polizia colombiana) del disastro aereo che ha coinvolto la Chapecoense, con laereo caduto mentre tentava un atterraggio di emergenza vicino a Medellin ancora per motivi sa verificare e scoprire. Il bilancio della tragedia, purtroppo ancora provvisorio, è di 76 morti e 5 sopravvissuti, con laereo che ospitava 81 persone complessive, trai 72 passeggeri e i 9 componenti dellequipaggio. Tra i 5 sopravvissuti, tre sono giocatori della Chapecoense che viaggiava verso la finale di Copa Sudamericana: sono per la precisione Marcos Danilo Padilha, Jacson Ragnar Follmann e  Alan Luciano Ruschel, mentre gli altri due certamente salvi anche se in gravissime condizioni (come i calciatori del resto) sono un passeggero  e una hostess (Rafael Correa Gobbato e Ximena Suarez, riporta lAnsa). Addirittura il terzino Alex Ruschel – qui sotto trovate il video postato dal giocatore prima del decollo fatale – è riuscito a salutare famiglia e parenti, visto che è arrivato vigile allospedale de La Ceja a Medellin. Purtroppo al momento non si hanno notizie di altri sopravvissuti e tanto i passeggeri quanto il resto della squadra brasiliana sono al momento dati tutti per deceduti nello schianto terribile nei boschi attorno Medellin.

Attimi felici prima del terrore: la Chapecoense prima di schiantarsi con laereo caduto in Colombia prima di arrivare alla meta di Medellin (dove andava in scena la finalissima della Copa Sudamericana) ha girato un video postato dal centrocampista Alex Ruschel, talentuoso 27enne brasileiro che assieme al portiere Danilo hanno girato un video per scaldare i tifosi prima della grande finale. Ecco, nessuno sapeva che da lì a qualche ora la tragedia immane sarebbe avvenuta: ironia del destino, Danilo e Alex Ruschel sono tra i pochissimi sopravvissuti dello schianto, un miracolo visto le proporzioni della tragedia che conta finora 76 morti e 5 sopravvissuti certi. I dati della polizia sono ancora ovviamente provvisori ma delineano una tristissima situazione avvenuta nel Sud America. 27 anni, colonna della Chapecoense che viaggia verso la grande finale, Ale Ruschel nel video è carico e scherzoso e latmosfera a bordo era molto serena. Insieme a lui e al portiere Danilo, pare che un terzo giocatore sopravvissuto sia Jackson Follmann, tutti e tre ricoverati con gravissimi danni su tutto il corpo. Ora bisogna attendere gli sviluppi per capire se ci siano altri sopravvissuti oltre ai 5 certificati dalla polizia colombiana.

La Chapecoense, una squadra brasiliana tra le più importanti dl SudAmerica, non cè più: o almeno, metà squadra se non di più è decimata dalla tragedia aerea avvenuta poche ore fa. Come spieghiamo qui sotto, laereo dove viaggiano dalla Bolivia verso la Colombia è precipitato facendo venire alla memoria lincubo del Grande Torino con la tragedia di Superga. Un aereo charter con 81 persone a bordo si è schiantato nei boschi vicino a Medellin, in una bufera di pioggia che sta rendendo difficile i soccorsi. Non si sa ancora molto sui sopravvissuti ma alcuni certi ce ne sono, come il difensore promettente Alan Ruschel, e con lui forse altri 10 sarebbero sopravvissuti ma le cifre che arrivano dal Sud America in queste ore sono davvero confuse e con poche certezze. Ma laereo come è caduto? Le prime ipotesi fatte sono sostanzialmente due: si pensa ad un problema di carburante, con possibile esaurimento a metà volo per motivi ovviamente ancora sconosciuti oppure, come riporta lAnsa, si pensa ad un guasto elettrico. «Il velivolo, un British Aerospace 146 gestito dalla compagnia charter boliviana Lamia – rende noto in un comunicato l’aeroporto internazionale di Medellin – aveva segnalato problemi all’impianto elettrico. I piloti dell’aereo hanno inviato un messaggio di emergenza alle 22:00 di lunedì (ora locale). La Chapecoense non cè più e il mondo dello sport vede ancora lombra di unaltra tragedia aerea.

Dopo la caduta dell’aereo della Chapecoense in Colombia, la Federazione del calcio sudamericana, Conmebol, ha annullato “tutte le attività” fino a nuovo ordine. Come riportato dall’agenzia di stampa Ansa, lo stop alle partite è stato annunciato dalla stessa Conmebol, che ha fatto sapere che il presidente, Alejandro Dominguez, è partito per Medellin. La Chapecoense stava appunto viaggiando verso Medellin dove avrebbe dovuto giocare mercoledì contro l’Atletico Nacional. Sull’aereo caduto viaggiavano 72 passeggeri e 9 membri dellequipaggio: al momento non è ufficiale il numero delle vittime né dei sopravvissuti al disastro. L’incidente aereo è avvenuto in Colombia, nella regione di Antioquia. Laereo era partito poche ore prima dalla Bolivia, dove si era fermato per fare scalo tecnico: si tratta, riporta sempre l’Ansa, di un British Aerospace 146 gestito dalla compagnia charter boliviana Lamia che, secondo quanto reso noto dall’aeroporto internazionale di Medellin, aveva segnalato problemi all’impianto elettrico.

Pochi minuti fa è giunta la notizia di un terribile incidente avvenuto nella notte che ha coinvolto laereo su cui viaggiava la Chapecoense, la squadra sudamericana impegnata questa settimana nella finalissima della Coppa Sudamericana 2016 contro lAtletico Nacional. Sul velivolo viaggiavano 72 passeggeri e 9 membri dellequipaggio: al momento non vi sono informazioni sul possibile numero delle vittime, mentre alcuni notiziari locali hanno riportato la notizia che 10 persone sono state trasportate in ambulanza presso il più vicino ospedale. La Chapecoense stava viaggiando verso Medellin, per affrontare il prossimo giovedì notte (nel fuso orario italiano) lAtletico Nacional. Il terribile incidente aereo è avvenuto in Colombia, nella regione di Antioquia, ma lareo era partito poche ore prima dalla Bolivia, dove si era fermato per fare scalo tecnico: il charter aveva perso contatto con la torre di controllo dellaeroporto di Jose Maria Cordoba dopo aver segnalato un guasto elettrico. Al momento si ipotizza che i piloti in seguito al guasto abbino tentato un atterraggio di emergenza, senza però riuscirci in condizioni di sicurezza. Al momento sino in corso le operazione di soccorso, rese difficili per via delle condizioni morfologiche del terreno, il Cerro Gordo, nella municipalità di La Unione, zona boschiva.