Il Benevento rallenta la sua corsa ai vertici della classifica, la formazione di Baroni non va oltre l’1-1 al Partenio contro l’Avellino dopo essere rimasta a lungo in svantaggio. Buona prova da parte dei padroni di casa che si portano in vantaggio nelle fase iniziali del match con Verde, l’ex-primavera della Roma si inventa un gran gol non lasciando scampo a Cragno. Gli ospiti vanno a caccia del raddoppio sbilanciandosi fin troppo in avanti con gli uomini di Novellino che sfiorano il raddoppio in contropiede con Gonzalez che colpisce il palo. Nel finale Cissé pareggia i conti fissando il risultato sul definitivo 1-1, Benevento che in classifica sale al secondo posto agganciando il Frosinone caduto contro la Salernitana, mentre l’Avellino scivola al penultimo posto per effetto della vittoria del Vicenza sul Verona. Le statistiche premiano il Benevento che ha tenuto palla per il 56% del tempo effettivo di gioco, l’undici di Baroni ha inquadrato la porta in 6 frangenti costringendo Frattali a effettuare 5 interventi con l’estremo difensore dell’Avellino che ha dovuto capitolare sul colpo di testa vincente di Cissé. Ben 8 tiri fuori per i padroni di casa che non hanno saputo inquadrare bene la porta di Cragno nell’arco dei novanta minuti di gioco, con 6 calci d’angolo battuti (contro i 3 corner degli ospiti).
Le parole del tecnico dell’Avellino, Walter Novellino, ai microfoni di Sky Sport: “Sono arrivato da poco e devo ancora lasciare la mia impronta alla squadra, per quanto riguarda la partita mi aspettavo di più soprattutto nella ripresa quando ci siamo abbassati troppo, abbiamo concesso poco ma dovevamo essere più alti per ipotecare la vittoria. In ogni caso rimane un risultato importante contro una signora squadra, e il primo di una lunga serie di passi necessari per salvarci. Mi è dispiaciuto non vincere considerando che siamo rimasti a lungo in vantaggio e soprattutto perché i giocatori in campo si sono comportati davvero benissimo e devo fare loro i complimenti”.
Ai microfoni di Sky Sport le parole del sindaco di Amatrice (nonché tifoso dell’Avellino), Sergio Pirozzi: “Tanti anni fa Avellino rappresentava il simbolo di una terra ferita dal terremoto di Irpinia, una speranza per la gente che ha vissuto il dramma del sisma, il calcio dei poveri che sfidava quello dei ricchi, per questo motivo l’ho presa in simpatia. Gli abitanti di Avellino sono stati i primi a darci una mano dopo la tragedia, per cui un domani se ci sarà bisogno dovrò assolutamente ricambiare il favore e dunque mi sembrava doveroso fare un salto qua al Partenio per far sentire tutta la mia gratitudine a questa gente. Oggi sono riuscito a staccare per un paio d’ore da questa continua angoscia grazie a questo magnifico sport che è il calcio. La ricostruzione va avanti, noi torneremo a vincere se la nostra comunità si comporterà come una squadra, mettendo davanti il noi rispetto all’io”. (Stefano Belli)