La Juventus che esce sconfitta dalla Supercoppa Italiana contro il Milan perde per la seconda volta in tre anni a Doha: lo ricorda bene Giorgio Chiellini, che era presente nel dicembre 2014 quando fu il Napoli, ancora ai rigori, a superare i bianconeri. L’autore del gol che aveva illuso la Juventus, al 18′ minuto, ha analizzato la partita con lucidità e affermato che “dispiace, perchè ai rigori non ci saremmo dovuti andare: una squadra come la nostra avrebbe dovuto chiuderla prima”. Cosa che non è avvenuta, anzi il pareggio del Milan ha aperto un’altra partita e la Juventus è andata in difficoltà. “Abbiamo avuto le nostre occasioni ma non siamo stati abbastanza solidi” ha detto Chiellini, che ha detto come il risultato dei 120 minuti sia stato il più giusto; “quando poi vai ai rigori diventa una lotteria”. Circa le due sconfitte di Doha, una battuta da parte del difensore della Juventus: “Speriamo che la fortuna ci ripaghi più avanti, magari in qualche altra coppa più importante”. Ogni riferimento alla Champions League non è casuale…
La Supercoppa Italiana Juventus-Milan è stata decisa da Mario Pasalic. Un protagonista a sorpresa, lanciato nella mischia da Vincenzo Montella alla mezzora della ripresa al posto di uno stremato Locatelli. Pasalic non solo ha disputato alla grande i due tempi supplementari ma si è rivelato decisivo ai calci di rigore. Infatti è stato lui a infilare Buffon nell’ultimo tiro, quello che ha assegnato il trofeo al Milan. “Ho cercato di essere calmo – ha detto Pasalic a Milan Tv – perché ero consapevole fosse il rigore decisivo. Sono giovane, è vero, ma nonostante questo ho segnato il mio primo rigore in carriera. stata una grande emozione. stato incredibile vedere tutti i miei compagni corrermi incontro. Mi è venuto in mente quando ero bambino e sognavo un momento come questo”. Infine un appunto sul suo futuro: “Se resterò ancora al Milan? Non so cosa succederà a fine stagione. Vedremo”.
Il Milan supera la Juventus ai calci di rigore 5-4 e alza al cielo la Supercoppa Italiana. Un trofeo che arriva dopo 5 anni di astinenza dall’ultimo trionfo, che fu proprio la Supercoppa, vinta a Pechino nel 2011 contro l’Inter. Uno dei migliori in campo a Doha è stato Ignazio Abate, capitano del Milan che ha lottato e corso finché ha avuto fiato. Queste le sue dichiarazioni rilasciate al termine del match a Milan Tv e raccolte dal sito ufficiale del Milan: “Dopo anni difficili siamo riusciti ad alzare un trofeo – ha detto Abate – però come ho detto ieri in conferenza, non siamo sazi e oggi forse era uno spartiacque per un inizio di un qualcosa di importante. Siamo un gruppo giovane, sano e vanno fatti i complimenti all’allenatore. il suo primo trofeo e gliene auguro davvero tanti”. Le parole di Abate trovano conferma nell’età media del Milan, che ieri ammontava a 24,9 anni. I rossoneri contano in rosa giovani promettenti, da Donnarumma a Locatelli, da Suso a Romagnoli, e hanno tutte le carte in regola per aprire un nuovo ciclo.
Adriano Galliani ha vinto numerosi trofei, ma la Supercoppa Italiana ottenuta ieri ai calci di rigore contro la Juventus ha un sapore speciale. L’amministratore delegato rossonero ha rilasciato una lunga intervista a Milan Tv al termine del match. Queste le sue parole sul trionfo milanista di Doha: “Emozione, commozione, c’è tutto. Perché è dal 2011 che non vincevamo una coppa, e questo è l’atto finale del campionato 2015/2016. Siamo arrivati al 29esimo trofeo dell’era Berlusconi, con 16 secondi posti. qualcosa di straordinario. Mi sono commosso quando Pasalic ha realizzato il rigore, e sono contento che questo ragazzino che ci siamo inventati quest’estate, sia andato sul dischetto e ci abbia regalato la coppa. Siamo molto molto felici. Abate e Suso sono stati veramente incredibili, insieme ai loro compagni. Siamo molto felici. Questa coppa la porto nel cuore più di tutte le altre”. Galliani si è poi soffermato su un’analisi tattica della partita: “Siamo partiti un po’ timidi poi siamo venuti fuori, soprattutto nella ripresa. Noi in queste 4 partite in un anno contro la Juventus non siamo mai stati inferiori, almeno siamo 2 a 2”. Infine la dedica finale al Presidente Silvio Berlusconi, probabilmente alla sua ultima finale alla guida del Milan: “ono molto contento per il Presidente Berlusconi perché si merita questo successo, per tutti i sacrifici che ha fatto, economici e no. Tutti noi dedichiamo a lui questo successo”.
Per la settima volta il Milan scrive il suo nome nell’albo d’oro della Supercoppa italiana, a cinque anni di distanza dall’ultima affermazione i rossoneri tornano ad alzare il trofeo in cielo. Lo stadio di Doha non sembra portare particolarmente bene alla Juventus visto che nelle due volte in cui ci è venuta a giocare ci ha sempre perso, e in entrambe le occasioni ai calci di rigore. La gara ha visto un sostanziale equilibrio tra le due squadre sul possesso palla (48% Juventus, 52% Milan), mentre sul fronte delle occasioni da gol il bilancio pende a favore dei bianconeri con 10 tiri in porta, per sfortuna degli uomini di Allegri stasera Donnarumma (9 parate) era in stato di grazia e ha parato quasi tutto, arrendendosi solamente al colpo di testa vincente di Chiellini. Anche la squadra di Montella ha centrato la porta di Buffon in 6 occasioni, non sfruttando la possibilità di vincere senza ricorrere ai calci di rigore, in particolare con la traversa di Romagnoli nella ripresa e il rigore in movimento sbagliato da Bacca ai supplementari. Undici tiri dalla bandierina per la Juventus (su uno di questi è nato il gol di Chiellini), solamente quattro calci d’angolo per il Milan. Kucka ha perso più palloni di tutti, ben 6. Subito dopo la fine della gara il portiere del Milan, Gianluigi Donnarumma, ai microfoni della RAI racconta le sue prime sensazioni a caldo: “Un’emozione indescrivibile e una gioia immensa, come tutte le partite questa di stasera l’abbiamo preparata nei minimi dettagli e nel migliore dei modi, ce l’abbiamo messa tutta e ce la siamo giocata fino alla fine. bello vincere con tanti italiani in campo, ma anche Bacca, Pasalic, Kucka e Suso hanno dato il loro contributo. Questo titolo lo abbiamo cercato e voluto con tutte le nostre forze, lo dedichiamo al presidente Berlusconi e al mister che ci ha dato qualcosa in più, noi lo seguiamo sempre in allenamento e facciamo alla lettera quello che ci dice lui”.
Dopo aver conquistato il suo trofeo sulla panchina del Milan, Vincenzo Montella rilascia le prime dichiarazioni ai microfoni della RAI: “Vincere è sempre bello, soprattutto in questa maniera. Sono felice soprattutto per i miei ragazzi, questa dev’essere una base di partenza per il futuro e un insegnamento a credere di più in loro stessi. Questa è una bella vittoria perché ottenuta contro una grande squadra. Mi fa piacere anche per Berlusconi che ci teneva particolarmente a questa Supercoppa. Siamo partiti un po’ contratti, all’inizio non eravamo noi, poi dopo lo 0-1 ci siamo sciolti e abbiamo preso la partita in mano crescendo nella ripresa dove meritavamo di vincere per le occasioni create. Nei supplementari siamo stati graziati da Dybala, poi ai rigori è andata come avete visto tutti”. Le parole del tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, ai microfoni di Rai Sport: “Abbiamo fatto di tutto per non arrivare ai rigori, abbiamo giocato molto bene nella prima mezz’ora ma dopo il gol ci siamo abbassati troppo e la partita è cambiata da quel momento. Siamo in un momento della stagione in cui, dopo aver giocato 27 partite, rischi di perdere qualcuno per strada, stasera gli infortuni ci sono costati cari, chi è subentrato non ha fatto male ma in questa maniera non ho potuto effettuare i cambi che voleva. Il rigore al 120′? Secondo me non c’era, gli arbitri si sono comportati bene, noi piuttosto dovevamo fare qualcosa di più ai supplementari. Suso ha disputato un’ottima partita ma in generale faccio i complimenti al Milan perché ha giocato complessivamente bene. A Doha abbiamo perso per due volte ai rigori, sperando che la terza sia quella buona o che la prossima Supercoppa si giochi altrove. Ora penseremo agli altri obiettivi importanti che possiamo raggiungere, in ogni caso ci sta di poter perdere ai rigori anziché sul campo”.