Se non fosse stato per il suo cane, Rigobert Song sarebbe morto. Il clamoroso retroscena è stato svelato dallo stesso storico capitano del Camerun, che ha avuto un infarto lo scorso ottobre mentre era nella sua casa di Yaoundé. L’ex difensore, che ha militato anche tra le file della Salernitana, ha rilasciato la prima intervista dopo il risveglio dal coma, rivelando come il suo cane gli abbia salvato la vita. «Ha iniziato ad abbaiare talmente forte che il vicino si è preoccupato ha dichiarato Song ai microfoni de L’Equipe, aggiungendo che aveva lasciato la porta aperta perché aspettava una visita. Se fosse stata chiusa a chiave, sarebbe stato difficile per lui essere raggiunto. «Quando mi sono sentito male, sono caduto di lato e non ho ingoiato la lingua, altrimenti sarei rimasto soffocato. Il mio vicino, vedendo che non rispondevo ha chiamato l’ambulanza ha spiegato l’ex calciatore di Metz, Liverpool, West Ham e Galatasaray. Song fu, dunque, ricoverato d’urgenza e poi trasportato in aereo in un ospedale di Parigi. Dopo qualche giorno si è svegliato dal coma. Pesava appena 60 chili, ma ora sta migliorando giorno dopo giorno grazie alla rieducazione. «Di quella sera in cui mi sono sentito male ricordo che ero sul divano, poi improvvisamente mi sono sentito stanchissimo. Poi il buio ha raccontato Song, il quale ha rivelato di aver rivisto suo padre mentre ero in coma. Nonostante fosse morto quando aveva 9 anni, lo ha riconosciuto subito. Quando il padre lo ha chiamato, ha cominciato a dimenarsi fino a gridare di essere liberato. «Così sono uscito da quel lungo sonno, ha concluso Rigobert Song.



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