La storia legata al figlio di Leonardo Bonucci ha commosso tifosi e non della Juventus. Il calciatore bianconero e della nazionale ha quindi dimostrato di essere uomo oltre che grande campione. Questa vicenda ci ha fatto riconsiderare diverse cose della vita in un momento del paese molto complicato e troppo spesso in grado di fermarsi a riflettere. Quali sono le cose realmente importanti della nostra vita? Di certo gli affetti vengono sempre al primo posto. E’ così allora che possiamo vedere sulla bacheca di Instagram di Leonardo Bonucci una foto che lo ritrae insieme a sua moglie e ai suoi piccoli con sotto scritto: “Per un Natale che regali ciò che conta“, clicca qui per la foto e per i commenti dei follower.
Cè un numero che ritorna nel destino e nella storia di Leonardo Bonucci e del figlio Matteo, della Juventus e della nazionale fino anche al matrimonio con la bella Martina: è il 19, ovviamente, numero di maglia del più forte giocatore al mondo davanti al portiere. Secondo Bonucci, liniziale importanza di quel numero arriva dal suo mentore Alberto Ferrarini, il mental coach del centrale di Juve e Nazionale: «mi ha insegnato ad accettare i giudizi negativi senza più deprimermi e perdere la concentrazione, spiega nellintervista di oggi a Repubblica il difensore che in questo 2016 oltre agli infortuni ha dovuto affrontare la ben più seria malattia del figlio Matteo. «Il 19 è altro lascito di Ferrarini, appassionato di numerologia e simbolismi. Difficile da spiegare. Le dico soltanto che il numero 19 è presente nella data di nascita di mia moglie e dei miei figli e nel giorno del nostro matrimonio. Ed è il motivo per cui ho voluto firmare il rinnovo del contratto con la Juventus il 19 dicembre.
Sul figlio di Leonardo Bonucci si è detto e scritto davvero tanto visto il grosso clamore che la malattia del piccolo Matteo ha generato nei curiosi, nei fans e nei semplici osservatori delle cronache di questi ultimi mesi: una vicenda che scosso tanti e che si porta a simbolo di tantissime altre storie di piccoli malati che non emergono mai. Eppure, mai abbastanza è stata sottolineata la presenza silenziosa e fondamentale della mamma di Matteo che durante un periodo così difficile ha dovuto gestire assieme al marito Leonardo la privacy sulle condizioni del piccolino, ma anche loccuparsi dellaltro fratello Lorenzo, oltre che sostenere il marito Leo nel suo lavoro in campo con Juventus e Nazionale. Mamma Martina, nellintervista di oggi a Repubblica il marito non smette mai di ricordarla: «Martina, con la sua determinazione, un’energia che sfiora la testardaggine. Lei mi ha convinto a sposarla, nonostante il nostro amore non fosse stato un colpo di fulmine, lei mi ha dato stabilità, sempre lei mi ha tirato fuori dal pozzo dopo ogni caduta, come quando mi sono trovato, da innocente, sbattuto nell’inchiesta sul calcio scommesse. Martina mi ha insegnato a essere fiero di me stesso nel bene e nel male. E ho capito che nel dolore tutte le famiglie si assomigliano. I privilegi si azzerano nella sventura, se vuoi riemergere devi lottare. Ora hanno ripreso a vivere come prima della malattia di Matteo, il difficile sembra passato ma con una compagnia del genere davvero ogni ostacolo può essere affrontato con maggior serenità.
Ha scosso il mondo di calcio, e non solo, con le sue dichiarazioni sulla volontà di smettere di giocare a calcio che aveva sconvolto il suo passato con la malattia che aveva colpito suo figlio. Ora quel momento brutto sembra essere definitivamente alle spalle e il calciatore della famiglia insieme al suo piccolo Matteo ha passato delle feste meravigliose. Ce ne possiamo accorgere dalle foto che lo stesso Leonardo Bonucci pubblica su Instagram. L’ultima di ieri quando ci ha raccontato di un pigiama party fatto a casa sua con familiari e amici. Nella foto vediamo moltissime persone tra cui possiamo vedere lo stesso Bonucci e sua moglie Martina. Sicuramente è un quadretto familiare davvero molto commovente che ci mostra come la famiglia Bonucci si sia messa alle spalle un dolore che ha messo in grande apprensione tutte le sue componenti per diversi mesi. Clicca qui per la foto e per i commenti dei follower.
Nell’intervista a cuore aperto concessa a La Repubblica, Leonardo Bonucci ha parlato della malattia del figlio e del percorso compiuto per cercare di metterlo in salvo da una patologia acuta. Il momento cruciale è arrivato in estate, con l’operazione all’ospedale pediatrico Regina Margherita. E com’è stato, per papà Bonucci, vivere quei frangenti d’attesa con la vita del suo bambino nelle mani dei chirurghi? Il difensore bianconero ricorda così quei momenti:”Mentre superava le porte della chirurgia Matteo ci ha fatto il verso del leone, come se volesse infondere coraggio più a noi che a sé. Dopo ho raccolto il suo peluche, un orsetto bianco, mi sono seduto in un angolo della stanza e ho fatto una chiacchierata con Dio: sia fatta la tua volontà, gli ho detto, ma non dimenticare che è solo un bambino. Poi sono uscito dall’ospedale e ho trovato ad aspettarmi una trentina di persone, famigliari e amici. Qualcuno aveva chiesto un permesso dal lavoro, altri avevano chiuso il negozio. Per loro, per i miei compagni di squadra, per i tifosi, non soltanto della Juventus, che ci sono stati vicini in questi mesi ho pianto in tv. stata l’emozione di un grazie. Matteo è tornato a casa il dieci agosto, a tredici giorni dall’intervento. Un recupero record”.
Nella lunga intervista lasciata a Repubblica, Leonardo Bonucci ha parlato forse per la prima volta in maniera completa della malattia e delle tappe di terribile ansia attorno alla vicenda del figlio Matteo che pare ora essere guarito da un male molto grave e misterioso che hanno attanagliato lintera famiglia del centrale della Juventus in questo 2016. Tutto inizia a Formentera, nellagosto 2016 dopo gli Europei persi ai rigori contro la Germania: «Tre settimane prima a Matteo era stata rimossa una piccola ernia inguinale. Una sciocchezza, eppure abbiamo la sensazione che Matteo sia diventato un bimbo diverso. All’inizio pensiamo che la ragione sia da ricercare in un residuo di anestesia da smaltire, ma poi una serie di suoi comportamenti ci preoccupano. Siamo spaventati. Torniamo immediatamente a Torino, decide mia moglie. Bonucci poi ricorda come proprio allospedale pediatrico Regina Margherita trovano una dottoressa meravigliosa che non perde un minuto: ed ecco lincubo. «Gli esami diagnostici rivelano una patologia acuta. Bisogna intervenire subito, ci dice il medico. Il giorno successivo Matteo entra in sala operatoria alle otto della mattina e ne esce alle quattro del pomeriggio. Lincubo non finisce se non fino a questo autunno quando Matteo migliora sensibilmente e si incomincia a rivederlo allo Stadium insieme alla mamma Martina: unansia finita forse per sempre e la commozione di avere un figlio che tutti amano e tutti sostengono in questi mesi davvero bui.
Passato il Natale, arriva il 2017 e per Leonardo Bonucci il pensiero è sempre uno: il figlio Matteo, la sua malattia e la sua guarigione che in questo anno hanno pesato e nono poco sulle vicende del migliore difensore al mondo. Il centrale della Juventus già volte si è dovuto fermare per levidente e molto più importate stato di salute del figlio, mettendo in ordine le priorità che ogni uomo affronta nella sua esistenza. Prima la famiglia e poi il lavoro, seppur importante ma comunque in secondo piano: i tifosi hanno risposto con affetto incredibile e non solo dalla Juve ma da tifoserie di tutta Italia ed Europa. Oggi in una intervista esclusiva a Repubblica, Leonardo Bonucci ripercorre tutte queste tappe, con una clamorosa rivelazione: «Dopo la malattia scoperta e loperazione ad agosto lincubo non è finito: è cominciata l’attesa dei progressivi miglioramenti, l’ansia di cogliere ogni piccolo passo in avanti, la speranza che il tempo necessario a dissipare i timori scorresse rapido. Abbiamo spiegato la situazione a Lorenzo, abbiamo parlato a lungo e pazientemente con Matteo per renderlo consapevole che era successo qualcosa di molto importante, ma che non doveva avere paura perché sarebbe tornato come prima. In quelle settimane sono stato sfiorato dall’idea di abbandonare il calcio, avevo completamente accantonato l’obbligo di pensare al mio lavoro. Proprio non ci riuscivo.
Un Natale finalmente in pace, dopo la guarigione lenta ma progressiva del piccolo Matteo Bonucci, il figlio del grande Leo, che in una intervista a Repubblica ripercorre queste Feste doppiamente tali: «Ho festeggiato il Natale a Viterbo, casa mia, con tutta la famiglia. Papà dipendente Telecom, mamma contabile in un’azienda di termoidraulica. Il Capodanno sarà a Sestriere con mia moglie Martina e i nostri figli. Lorenzo Filippo che compirà cinque anni a luglio e Matteo Marco, tre il prossimo maggio. Momenti semplici, con un regalo che ci ha fatto qualcuno più grande di noi. Il regalo è ovviamente la guarigione di Matteo, con la moglie Martina e il fratellino Lorenzo (quello nella famosa virale del derby con la maglia del Torino, ndr) che hanno festeggiato tutti insieme a papà Leo lontano da campi di gioco e stress del calcio giocato; «Sì, la fine della paura che è durata da luglio sino a pochi giorni fa. A Matteo ora ripetiamo spesso una sorta di mantra: sei tu il nostro campione, hai vinto la partita più difficile. Gli leggo libri di favole, le storie di Cars. tornato a giocare con suo fratello, presto potranno anche ricominciare a fare la lotta. Finalmente sta bene fisicamente e psicologicamente, racconta ancora Bonucci pensando e ricordando il figlio Matteo con una gioia in volto davvero commovente.