La carriera di Bradley Wiggins finisce qui. Il baronetto che ha scritto la storia del ciclismo britannico ha deciso di abbandonare lagonismo alletà di 36 anni. Wiggins ha rivelato le sue intenzioni tramite i social network, con un post su Facebook per dare l’addio: Mi sono innamorato di questo sport quando avevo 12 anni, nei miei 20 anni di carriera ho potuto incontrare i miei miti e ho corso con loro. Ho lavorato con i migliori tecnici e le migliori squadre al mondo e li ringrazio. Il ciclismo mi ha dato tutto. La carriera di sir Bradley Wiggins in effetti è stata leggendaria: tantissimi successi su pista nella prima parte di carriera, poi anni memorabili su strada con unincredibile successo al Tour de France 2012, prima volta per un britannico ma anche per un pistard di grande livello in un grande giro per poi chiudere ancora con notevoli vittorie su pista fino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. In totale ai Giochi Wiggins ha vinto cinque ori, un argento e due bronzi: loro nella cronometro a Londra 2012, poco dopo il Tour chiuso in maglia gialla, le altre medaglie su pista fra Atene 2004, Pechino 2008 e Rio 2016.
Discorso simile per quanto riguarda i Mondiali: sette ori, quattro argenti e un bronzo su pista, ai quali aggiunge la vittoria nella crono dei Mondiali su strada del 2014 a Ponferrada, in Spagna. Al di là dei successi, però, Wiggo ha segnato unepoca: grazie a lui il ciclismo è diventato popolare in Gran Bretagna, dove lo sport della bicicletta non aveva mai avuto grande successo, è stato il simbolo della crescita straordinaria del movimento su pista e poi luomo di riferimento del Team Sky su strada, lanciando dopo di lui un certo Chris Froome, spalla fondamentale al Tour 2012 e in seguito vincitore di altre tre Grande Boucle. Negli ultimi anni, come detto, Wiggins è tornato al primo amore, con il nuovo record dellora fissato in 54,526 km il 7 giugno di questanno al velodromo di Londra e poi lultimo oro olimpico, con il quartetto dellinseguimento a squadre.