Al termine di una sfida giocata in grandissima tranquillità, la Roma chiude la sua esperienza nella fase a gironi di questa Europa League confermando un primo posto già in archivio e assistendo alla festa dell’Astra Giurgiu, contro ogni pronostico qualificata come seconda, grazie alla vittoria del Viktoria Plzen sull’Austria Vienna. Pari senza gol all’Arena Na?ionala, con pochi brividi e una serata da ricordare solo per il giovane Marchizza, che ha debuttato tra i professionisti con la maglia giallorossa.
Impossibile dare una sufficienza piena alla squadra di Sumudica, tra l’altro in trance agonistica per tutto il secondo tempo, inavvicinabile da chiunque… Non riesce a segnare ad una Roma totalmente “scarica” ma il regalo arriva dalla Repubblica Ceca La prova in sè stessa sarebbe ingiudicabile, visto che si tratta più di un allenamento che di una partita di competizione europea. Diciamo che la sgambata è sufficiente, visto che non ci sono infortuni e si assiste all’entusiasmo dei locali quasi con simpatia Annulla un gol che poteva essere molto pesante per l’Astra, quello del vantaggio di Alibec. Ingaggia una sfida senza senso con l’ex Inter, sbagliando nei giudizi in maniera inspiegabile
Dopo un primo tempo giocato su ritmi buoni ma privo di grandissime emozioni, la Roma sta tenendo bloccato il punteggio sullo 0-0 a Bucarest, contro un’Astra Giurgiu a caccia dei 3 punti per conquistare il secondo posto nel girone E. Che al momento però è dell’Austria Vienna. Giallorossi già sicuri di primo posto e qualificazione ai sedicesimi e in campo in versione abbastanza rimaneggiata ed inedita: non convincente (eufemismo) la prima frazione di Emerson Palmieri (voto 5), mai in partita e per nulla a suo agio nel ruolo di trequartista affidatogli da Spalletti. Poco servito e piuttosto statico Totti (voto 5,5), al tiro solo su punizione, senza grande precisione. Vivace in mezzo al campo Gerson (voto 6), che però non ha trovato genialità ed imprevedibilità al passaggio. Buon debutto per Seck (voto 6), ex Lazio, sulla corsa sinistra difensiva. I lunghi possessi ospiti sono stati interrotti dai padroni di casa, pronti a ripartire velocemente e cercare, schema fisso, i tagli offensivi di Alibec (voto 6): l’ex Inter è il riferimento pressochè unico per i compagni e proprio in extremis ha sfiorato il gol del vantaggio, sulla migliore occasione per l’Astra. Decisivo Alisson (voto 6,5), che dopo una respinta corta sul mancino da fuori area di Lovin (voto 5,5) si è opposto anche al tentativo di tap in del numero 7 in maglia bianca. Tirando già la saracinesca. Ci aspetta in ogni caso un secondo tempo vivo e interessante, vista la necessità impellente di vittoria dei rumeni!
Non rischia granchè in difesa ma dovrebbe cercare di variare un po’ i suoi temi offensivi: bloccato Alibec, la sensazione è quella di una squadra poco pericolosa Poteva sbloccare la situazione al minuto 43 ma ha trovato sulla sua strada Allisson. E’ il top player dell’Astra, il che rende bene l’idea del livello non eccelso della squadra Il giapponese ci capisce pochissimo in mezzo al campo, sovrastato da Gerson e Strootman. Primo tempo da mal di testa
Si vede che le motivazioni non sono quelle delle serate importanti. Punta al mantenimento del possesso, senza grossi patemi Il doppio intervento finale gli vale mezzo punto in più. L’Astra si rammarica, lui fa bella figura Totalmente fuori zona, sbaglia tutti i movimenti e spesso anche stop o appoggi facili. Un pesce fuor d’acqua (Luca Brivio)
Nessun miracolo, normale amministrazione per lui, anche perchè la Roma è poco incisiva
Vita facile contro Totti, che passeggia per il campo senza mai accelerare
Anche El Shaarawy per l’occasione sembra il parente timido del giocatore pericoloso nell’uno contro uno più vole ammirato nel periodo in giallorosso. E lui ringrazia
E’ l’unico a soffrire sugli allunghi di Iturbe, che lo costringe ad una partita quasi “vera”…
Qualche preoccupazione solo dopo l’ingresso di Dzeko, in particolare sui palloni alti. Nel complesso sufficiente
Pochissimo da segnalare, oltre al suo leggero sovrappeso
Il giapponese avrebbe anche la palla buona per uscire dal totale anonimato che lo avvolge da inizio partita, ma la spedisce tra le braccia di Alisson. Male male
Rispetto ai compagni, anche se si unisce al gruppo per i tanti errori al passaggio, trova l’unico tiro di una certa rilevanza che impegna il portiere della Roma. Mezzo punto in più…
Si danna l’anima correndo a perdifiato sulla fascia e terminando la sfida con i crampi. Risultati? Pochi
Uno scambio con Alibec a inizio ripresa e nessun tiro in porta o occasione create. Giustamente sostituito
Unico singolo sopra la media della mediocrità, aveva trovato anche un gol buono, non convalidato dall’arbitro. Al quale sembrava stare piuttosto antipatico, stando alle valutazioni bizzarre nei suoi confronti…
Partecipa con grande placidità agli ultimi minuti di match, ai limiti della formalità
Vive un secondo tempo tra sogno e realtà, le inquadrature lo mostrano in lacrime, poi impazzito tra salti ed incitamenti ad un pubblico inesistente, infine in festa con i suoi ragazzi. Commovente
Buona prova sulle poche conclusioni degli ospiti, l’arbitro lo salva sul tiro vincente di Alibec, fischiando un fallo su Emerson che non c’era
Il suo repertorio offensivo e le discese a tutto gas restano ben al caldo negli spogliatoi. Partita da compitino
Rientra dal primo minuto dopo svariati mesi, nella serata giusta per trovare il ritmo in vista di sfide più probanti
Debutto all’altezza per il giovane terzino ex Lazio, che chiude bene gli spazi agli avversari e si propone in avanti con discreta continuità
Compassato, poco stimolato da Filipe Teixeira, non gli sembra vero di non regalare qualche brivido ai suoi tifosi…
E’ l’unico a dimostrare un po’ di brio, di intensità in mezzo al campo. Regia non molto illuminata in ogni caso, più ordinato che altro
Forse distratto da polemiche e squalifica, sbaglia diverse volte la misura degli appoggi e resta sotto la sufficienza
Non riesce a mettersi in evidenza a livello di tiri in porta e pericolosità negli ultimi 20 metri, pur dimostrando voglia e applicazione al suo tecnico
La mancanza di stimoli gioca brutti scherzi a chi è stato abituato ad essere decisivo per tutta la carriera. Impalpabile
Oltre ad essere il peggiore in campo per distacco, pur giocando contro avversari di livello molto inferiore, era riuscito a regalare il gol a Alibec, facendosi beffare da dilettante. Segnali di discontinuità dopo la bella prova nel derby
Anche per lui come per Totti la competizione forse è troppo leggera per essere vissuta nel modo giusto. Un passaggio al portiere e null’altro in 70 minuti
Sfiora il gol di testa e sostiene una buona rifinitura in vista della sfida al Milan
Anche per lui grande occasione creata con un tiro da fuori e una ventina di minuti di test a ritmi ridotti
Porta a casa la posta in palio, ovvero niente infortuni, pareggio senza infamia nè lode e prova generale per il Milan
(Luca Brivio)