La Fiorentina si aggiudica lo scontro diretto per il terzo posto battendo l’Inter in rimonta per 2 a 1 al termine di un match deciso dagli episodi e dalle singole giocate. Nella prima frazione di gioco, l’Inter riesce ad arrivare all’intervallo in vantaggio per 1 a 0. I padroni di casa cominciano piuttosto bene, arrivando al tiro prima con Bernardeschi e Ilicic, entrambe le conclusioni vengono neutralizzate da Handanovic. La palla gol più nitida è di Ilicic che calcia in porta spiazzando Handanovic, Telles con un prodigioso salvataggio sulla linea salva i nerazzurri. L’Inter ci prova sugli sviluppi di un corner con Murillo che colpisce di testa il pallone, non trovando la porta. Verso la mezz’ora di gioco, i nerazzurri passano in vantaggio: Kondogbia innesca l’azione, Palacio inventa l’assist a Brozovic che, completamente libero al centro dell’area di rigore, non sbaglia e supera Tatarusanu per l’1 a 0. I viola accusano il colpo e non reagiscono come dovrebbero, anche perché l’Inter si chiude ancora meglio in difesa. Poco prima dell’intervallo, la Fiorentina ci riprova con il colpo di testa di Vecino, Handanovic si allunga e arriva sul pallone mettendolo in corner. A inizio ripresa la formazione di Mancini dà l’impressione di poter gestire la partita senza troppi problemi, ma al quarto d’ora del secondo tempo i padroni di casa pareggiano grazie alla rete di Borja Valero (tenuto in gioco da Nagatomo che non avanza facendo scattare il fuorigioco), che di testa intercetta il cross di Ilicic e indirizza il pallone in porta scavalcando Handanovic. La partita cambia volto, ora è la Fiorentina a condurre le danze mentre l’Inter appare in difficoltà. A complicare ulteriormente le cose agli ospiti ci pensa l’arbitro Mazzoleni, che espelle Telles per un fallo inesistente su Bernardeschi (il difensore dell’Inter ha colpito il pallone), con i nerazzurri in dieci si moltiplicano gli spazi per i viola che a inizio recupero confezionano il gol del definitivo 2-1 con i nuovi entrati Zarate e Babacar: il primo calcia addosso ad Handanovic che non trattiene, il rimpallo favorisce seconco che gonfia la rete, ribaltando così il risultato. A tempo scaduto gli animi si surriscaldano e vengono espulsi anche Zarate, che ha messo una mano sul collo a Murillo, e Kondogbia che ha applaudito ironicamente l’arbitro a tempo già scaduto (nel frattempo si è rivelato vano l’assalto finale dell’Inter per un disperato pari). VIOLA A +4 SUI NERAZZURRI – Grazie a questa vittoria, la Fiorentina riconquista il terzo posto a 49 punti, con due lunghezz di vantaggio sulla Roma e quattro sull’Inter. (Stefano Belli)
Meritata ed importante vittoria quella conquistata dal Torino questo pomeriggio contro il Palermo al Barbera per 3 a 1 trascinata da uno straordinario Immobile, autore di una doppietta e di una super prestazione che lo rilancia anche in ottica nazionale. La partita è però iniziata con l’immediato vantaggio dei padroni di casa al 3′ con Gilardino che ha messo in rete con una potente conclusione una bella combinazione sulla destra tra Vazquez che ha lanciato ottimamente sulla fascia Morganella che, sfruttando un’indecisione di Bruno Peres, è potuto entrare indisturbato in area di rigore da dove ha servito al centravanti biellese la palla del vantaggio. La reazione degli ospiti non si è fatta attendere visto che già al 5′ Immobile imbeccato in area di rigore da un bel cross di Benassi ha messo fuori di pochissimo con un preciso colpo di testa che ha fatto la barba al palo. Al 14′ i siciliani sono però costretti ad effettuare la prima sostituzione con la quale hanno fatto uscire il giovane Goldaniga che ha accusato un problema muscolare per far spazio ad Andelkovic. Con questo cambio cambia un pò anche la partita visto che al 18′ Immobile è velocissimo nel ripartire, ad entrare in area di rigore dove salta Brugman e Morganella che lo stende costringendo Cervellara a fischiare il calcio di rigore che l’ex attaccante del Siviglia trasforma superando Sorrentino dagli undici metri. Al 23′ ancora Immobile a campo aperto, dopo esser entrato in area di rigore, è generoso servendo al centro Belotti che tutto solo mette incredibilmente fuori da pochi passi dalla riga di porta. Al 25′ bella combinazione tra gli attaccanti granata che permette a Immobile di lanciarsi verso Sorrentino che però è bravissimo ad uscire tempestivamente e ad anticipare il numero 10 ospite. Al 28’Vazquez perde un brutto pallone a centrocampo permettendo a Belotti di lanciarsi verso l’area di rigore da dove tenta il diagonale che termina fuori di pochissimo. E’ l’ennesimo preludio al vantaggio del Torino che arriva al 31′ quando Bruno Peres è bravissimo a sfondare sulla sinistra e a metter in mezzo un cross teso che Gonzalez devia nella propria porta nel tentativo disperato di anticipare Immobile posizionato al centro dell’area e pronto a colpire. I padroni di casa hanno una minima reazione d’orgoglio con Vazquez che al 33′ tenta la conclusione da dentro l’area di rigore, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, trovando però un attento Padelli che ha bloccato con sicurezza. Al 38′ mister Bosi è costretto ad effettuare la seconda sostituzione visto che anche capitan Sorrentino accusa un problema di natura muscolare alla coscia destra che lo costringe a chiedere il cambio. Entra così l’esordiente assoluto Alastra tra i pali della porta siciliana. Dopo due cartellini gialli mostrati a Vives e Glik, è il Palermo a creare l’ultimo occasione del primo tempo proprio al 50′, Rispoli aggancia la palla sul calcio d’angolo di Vazquez calciando però addosso al corpo di Padelli. Si è così concluso, dopo ben 5 minuti di recupero causati dalla doppia sostiutuzione effettuata dai padroni di casa, il primo tempo sul risultato di 1-2. La ripresa si è aperta nella stesso modo in cui si era concluso il primo tempo, con Immobile al 47′ che si è lanciato in campo aperto ed ha servito Benassi, il cui tiro da dentro l’area di rigore è stato messo in calcio d’angolo con un bel tuffo di Alastra. Proprio su quel corner Moretti ha potuto colpire indisturbato, favorito anche dalla mancata uscita del giovane estremo difensore, trovando però il disperato recupero di Andelkovic che ha negato la gioia del gol al difensore granata. Al 49′ è Bruno Peres a provarci, dopo essersi accentrato, ha fatto partire un bolide sul quale Alastra è stato ancora una volta bravo a distendersi a respingere. Al 56′ è Vazquez a creare una buona palla gol, effettuando un bel cross dalla sinistra sul quale Gilardino è stato bravo a colpire al volo costringendo Padelli ad un super intervento col quale ha messo sopra la traversa il tentativo del centravanti biellese. Al 59′ Ventura decide di coprirsi un pò mandando in campo Molinaro al posto di Bruno Peres sulla fascia mancina. Al 59′ ancora i padroni di casa con Chochev, lanciato da uno splendido colpo di tacco smarcante di Gilardino a presentarsi in area dove si è fatto fermare dalla pronta uscita di un attentissimo Padelli. Dopo le due occasioni costruite dai siciliani, sono gli ospiti a salire in cattedra prima con Benassi al 62′ che costringe Alastra ad un’altra parata su un tiro effettuato da dentro l’area di rigore, poi al 63′ capitan Glik sfiora la rete con un tentativo di destro che però è terminato sull’esterno della rete avversaria. Al 68′ è Belotti a lanciare splendidamente Immobile davanti ad Alastra che è bravo a chiudere lo specchio all’ex capocannoniere della Serie A che fallisce così la ghiotta occasione calciando addosso all’estremo difensore rosanero. Il numero 10 granata chiude però definitivamente l’incontro al 68′ quando, partendo dalla sinistra ha puntato e saltato nettamente Gonzalez ed ha segnato calciando sotto la traversa un tiro imparabile. Al 70′ il Torino è costretto ad effettuare la seconda sostituzione con la quale fa uscire l’infortunato Zappacosta ed entrare Gaston Silva. Al 71′ ancora Padelli protagonista quando respinge in tuffo il potente tiro da fuori area tentato da Vazque. Al 76′ Bosi si gioca l’ultimo cambio mandando in campo Trajkovski al posto dell’opaco Hiljemark. Dopo l’uscita all’82’ del grande protagonista della partita Ciro Immobile che ha lasciato il posto a Martinez è Belotti all’85’ lanciato in velocità si presenta tutto solo davanti ad Alastra ma calcia alto sopra la traversa stremato dalla fatica. Si è quindi conclusa dopo 3 minuti di recupero questo incontro che ha visto trionfare il Torino trascinato da uno scatenato Immobile che è stato imprendibile per la difesa palermitana. (Marco Guido)
Sampdoria-Atalanta 0-0 nella venticinquesima giornata di Serie A 2015-2016. Un punto a testa che piace molto più agli orobici, in trasferta e soprattutto messi meglio in classifica rispetto a una Sampdoria che adesso rischia molto, visto che ancora una volta non è riuscita ad approfittare di un avversario in difficoltà e ha mancato ancora una volta l’appuntamento con la vittoria. Poche le emozioni; da rivedere un gol annullato a Pinilla per presunto fuorigioco, nel finale Ricky Alvarez alza sopra la traversa un colpo di testa da ottima posizione.
Il Bologna sconfigge 1-0 l’Udinese al Friuli e porta a casa tre punti pesantissimi, arpionando la parte sinistra della classifica. I rossoblu partone bene, dimostrando di voler vincere a tutti i costi questa gara. Nei primi venticinque minuti del match la squadra di Donadoni colleziona diverse occasioni per andare in vantaggio: prima ci prova con Donsah, poi con Mounier che timbra un palo incredibile con una conclusione rasoterra da fuori. L’Udinese non ci sta e inizia a creare diversi grattacapi alla compagine felsinea con le iniziative di Armero sulla corsia sinistra. Il Bologna rischia grosso sul tentativo di Kuzmanovic, bravo Da Costa a smanacciare sul palo. Matos prende coraggio in casa bianconera e mette in apprensione la difesa ospite coi suoi inserimenti offensivi. Nella ripresa è il Bologna a partire meglio, macinando gioco e corsa. Dopo poco Destro vede ribattere un suo tiro da Danilo. I due allenatori ricorrono ai primi cambi, in vista di un finale infuocato. A dodici dalla fine ecco l’episodio che sblocca il match: Destro si porta in area con un bel dribbling e trafigge Karnezis con un tiro potente sul suo palo. La squadra di Colantuono si getta in avanti e trova un palo con Felipe, prima di divorarsi l’occasione più grossa con un mancino sballato di Zapata. Annullato anche un gol a Di Natale. Al triplice fischio fa festa solo il Bologna. (Jacopo D’Antuono)
Milan-Genoa termina con il risultato di 2-1 in favore dei padroni di casa. Gli ospiti partono subito con il piglio giusto mettendo in grande difficoltà il Milan grazie ad un pressing asfissiante. In breve però l’armonia del Grifone si inceppa sotto i colpi della corsia destra rossonera dove Honda e De Sciglio riescono ad avere la meglio sul disattento tandem avversario composto da Gabriel Silva e De Maio. Al 3′ un sinistro del giapponese da buona posizione viene deviato in corner da Perin: è il preludio all’1-0 perché proprio dalla battuta di questo calcio d’angolo il Milan si porta in vantaggio. Montolivo, servito al limite da Bonaventura riapre sulla destra per Honda che dal fondo disegna un arcobaleno prolungato dalla testa di Niang e trasformato in gol da Bacca. Il colombiano, lascito liberissimo sul secondo palo, non ha problemi nel battere Perin. Dopo la rete i rossoneri non affondano limitandosi a controllare il match. Nel finale di tempo da segnalare una chance avuta da Bacca, fermato in uscita da Perin, e una pericolosa iniziativa del Genoa. Un insidioso traversone di Fiamozzi non trova per una manciata di centimetri la deviazione vincente di Matavz e compagni, pronti a colpire dal cuore dell’area milanista. Nella ripresa il Milan trova il raddoppio con Honda al minuto 63: il giapponese riceve palla dai 30 metri e lascia partire una conclusione che beffa Perin. Al 74′ I rossoneri sfiorano il tris con Montolivo che, dagli sviluppi di un corner, colpisce il palo con un gran tiro al volo dal limite. I rossoneri controllano la gara senza mai soffrire ma nel finale accade l’impensabile: Rigoni carica un bolide che Donnarumma non trattiene. Sulla ribattuta Cerci anticipa Alex e segna il più classico dei gol dell’ex. Nonostante il brivido finale, il Diavolo porta a casa tre punti importantissimi. (Federico Giuliani)
Allo Stadium la Juventus festeggia la quindicesima vittoria di fila e la vetta della classifica ritrovata. Lo fa ai danni di un Napoli che vede sfuggire dalle proprie mani il pareggio proprio allo scadere. Ma andiamo con ordine. L’avvio del match è equilibrato, la prima occasione della gara è firmata da Cuadrado che impegna Reina con un tentativo col destro. I bianconeri ci riprovano con una punizione di Dybala ma il portiere del Napoli se la cava con qualche brivido. La difesa azzurra regge bene, la Juve non trova spazi e così ricorre alla conclusione dalla distanza di Pogba che però non trova grande fortuna. Il Napoli replica a gioco fermo con Albiol, sul cui tiro Buffon si supera. I partenopei prendono coraggio e provano ad accelerare sulle corsie esterne, creando non pochi problemi ai bianconeri. Nella ripresa Insigne obliga subito Buffon ad una parata non semplice sul suo palo. La squadra di Sarri tende a lasciare campo alla Juventus ma non rinuncia ad attaccare. I bianconeri dal canto loro non riescono ad esprimersi nel migliore dei modi in fase offensiva e l’equilibrio prevale. Il ritmo della gara cala vistosamente, Allegri si gioca la carta Zaza che nel finale si rivelerà vincente. L’attaccante bianconero infatti confeziona una fucilata che, complice la deviazione di Albiol, non lascia scampo a Reina e va ad infilarsi all’angolino a pochi minuti dal triplice fischio. Trionfa la Juve, Napoli al tappeto. (Jacopo D’Antuono)
Finisce con il risultato di 1-1 la sfida tra Chievo e Sassuolo al Bentegodi. Firme di Birsa dal dischetto e di Sansone. Punto importante per i padroni di casa che staccano momentaneamente il Bologna, punto molto stretto per gli ospiti che non centrano una vittoria da più di un mese e che vedono sempre più lontano la situazione Europa. Maran è costretto a scelte quasi obbligate e schiera i tre centrali soliti di centrocampo e Floro Flores, il grande ex, davanti. Risponde di Francesco con i titolarissimi, ritrovando Missiroli in mezzo al campo. La partita inizia molto lentamente con le squadre molto concentrate e compatte. La prima occasione arriva al ventunesimo con il grande ex che entra in area di rigore ma scivola al momento del tiro e Consigli mette facilmente in angolo. Quando siamo vicini alla mezz’ora Peluso atterra in area Rigoni e per l’arbitro non ci sono dubbi: rigore. Sul pallone, freddissimo, realizza Birsa. Vantaggio che dura però pochissimo perchè esattamente un minuto dopo Sansone tira fuori dal cilindro una perla incredibile. Gol sul secondo palo dai venticinque metri. Sempre Sansone pericoloso nel recupero dopo una buona giocata di Falcinelli, ma il suo tocco finisce di poco a lato. Nella ripresa al cinquantaquattresimo Falcinelli manca di poco, dopo un ottimo assist di Defrel, il pallone dell’1-2. Al sessantaquattresimo ci prova anche Duncan da fuori, palla fuori di pochissimo. Ad un quarto d’ora dalla fine pericolosissimo anche Inglese di testa con il giocatore che dopo un’ottima sponda di Rigoni si divora il gol della vittoria. (Francesco Gallo)
Il Frosinone sbanca lo stadio Carlo Castellani di Empoli grazie a un successo per 1-2 con protagonista assoluto Daniel Ciofani, autore di una doppietta. L’attaccante è riuscito a sbloccare la gara nel primo tempo e a riportare i ciociari in vantaggio dopo che Maccarone aveva segnato l’1-1. Una partita che possiamo definire storica per la formazione ciociara, che ha colto la prima vittoria in trasferta in Serie A della sua storia. (Matteo Fantozzi)
A pochi giorni da una sfida come quella contro il Real Madrid, il rischio c’era. La Roma invece allontana ogni dubbio sulla voglia di concentrarsi in maniera equivalente su coppa e campionato: il 3-1 strappato negli ultimi minuti sul campo del Carpi è un messaggio alla concorrenza e in particolare a Inter e Fiorentina, che si trovano contro nel posticipo domenicale. La sfida si accende dopo 30 minuti di buio e pioggia: Dzeko inizia a ingranare, Salah trova assistenza e colpisce una traversa clamorosa, il Carpi ottiene (quasi) un rigore, sul quale Tagliavento torna però prontamente trasformandolo in ammonizione per Mancosu. Non c’era a nostro avviso nè uno (penalty) nè l’altra (simulazione). Poi nella ripresa il via alla carambola dei gol: Digne con un mancino dalla traiettoria tagliente trova l’angolo più lontano; Lasagna, appena entrato, spinge in porta l’assist di Mbakogu, che aveva appena beffato Rudiger, sempre disastroso nella gestione delle situazioni, palla tra i piedi o comunque in controllo. Infine il finale di fuoco: Salah sorprende Gagliolo sul fondo, rientra e crossa per la spaccata di Dzeko, finalmente (per la Roma) decisivo. Lo stesso egiziano aspetta un giro di lancetta ulteriore per sigillare il 3-1 finale, prima di uscire per un guaio muscolare che lo mette a rischio (forse) per la Champions. Discorso simile per Manolas, che finisce il match ma zoppicante. E nonostante i 3 punti pesanti in classifica, Spalletti non esce con un sorriso grosso così dal Braglia… (Luca Brivio)
Dopo una sconfitta e un pareggio, la Lazio torna alla vittoria e soprattutto al gol, travolgendo il Verona – fin troppo passivo nell’affrontare gli avversari – per 5 a 2 al termine di un match dove le emozioni non sono mancate soprattutto nella ripresa. Sin dal fischio d’inizio, i padroni di casa hanno provato a condurre le danze, approfittando dell’atteggiamento troppo molle degli scaligeri nel fare pressing sui portatori di palla. Il primo a provarci è stato Felipe Anderson che all’8′ trova lo spazio per il tiro ma non inquadra la porta. Poco dopo Mauri prova a innescare Matri che si addormenta sul pallone e si fa anticipare da Gollini. Il Verona attua il catenaccio nei confronti degli avversari per poi colpire in contropiede: in questa maniera l’undici di Del Neri va vicino al gol prima con Pazzini che sulla sua strada trova l’intervento di Marchetti che ci mette la mano, poi è Toni a provarci di testa, ma nemmeno lui trova la porta. Prima dell’intervallo la Lazio chiude in avanti con la conclusione di Cataldi respinta da Gollini, poi proprio al 45′ Cataldi serve l’assist per Matri che non colpisce benissimo il pallone ma abbastanza per scavalcare Gollini e firmare la rete dell’1-0. A inizio ripresa la Lazio decide che è arrivato il momento di chiudere la contesa, e ci riesce già al 50′ con Mauri che, servito da Cataldi (autentico assist-man della serata) firma la rete del 2-0. Il Verona accusa il colpo e non riesce a reagire, anche se al quarto d’ora del secondo tempo Hoedt rischia l’autogol nel tentativo di liberare l’area di rigore dopo che Wszolek aveva seminato il panico nella difesa della Lazio. Dal possibile 2-1 si passa al 3-0 quando al 69′ Felipe Anderson realizza il suo sesto gol in stagione (anche se Matri, autore dell’assist, è in fuorigioco) mettendo il pallone in rete con la porta lasciata sguarnita da Gollini che aveva lasciato la sua posizione tra i pali. Gara chiusa? Assolutamente no, perché la Lazio, convinta di avere i tre punti in tasca, accusa un black-out e il Verona riapre il match con i gol di Greco (su punizione) e di Toni (su azione). Pioli intuisce il pericolo e inserisce Keita e Klose, saranno proprio loro due a confezionare il 4-2, l’assist è del tedesco, il gol è dello spagnolo. Nel finale c’è gloria anche per Candreva che trasforma il rigore provocato dall’atterramento di Lulic da parte di Gilberto per il definitivo 5-2. I biancocelesti, grazie a questo successo, salgono a 36 punti in classifica (portandosi al settimo posto in attesa che giochino anche le altre squadre), mentre il Verona resta ultimo a quota 15. (Stefano Belli)
Marchetti; Konko, Mauricio, Hoedt, Lulic; Cataldi, Biglia, Milinkovic-Savic; Felipe Anderson (85′ Candreva), Matri (80′ Klose), Mauri (73′ Keita). All. Stefano Pioli
Gollini; Pisano, Moras, Helander, Fares (51′ Romulo); Wszolek, Greco, Ionita, Jankovic (51′ Gilberto); Pazzini (70′ Juanito Gomez), Toni. All. Luigi Del Neri.
Andrea Gervasoni.
Mauricio (Lazio).
0′ e 3′.
45′ Matri (Lazio), 50′ Mauri (Lazio), 69′ Felipe Anderson (Lazio), 72′ Greco (Verona), 79′ Toni (Verona), 82′ Keita (Lazio), 90′ rig. Candreva (Lazio).
Belec, Sabelli, Letizia, Romagnoli, Gagliolo (dall’86’ Verdi), Suagher, Cofie, Crimi, Lollo, Mancosu (dal 55′ Lasagna), Mbakogu (dal 79′ Di Gaudio). All. Castori
Szczesny, Florenzi, Rudiger, Manolas, Digne, Vainqueur, Nainggolan, Salah (dal 92′ Emerson), Perotti, El Shaarawy (dal 46′ Pjanic), Dzeko. All. Garcia
Tagliavento di Terni
56′ Digne (R) – 61′ Lasagna (C) – 83′ Dzeko e 85′ Salah (R)
Suagher, Gagliolo, Mancosu, Mbakogu e Lasagna (C)
D. Ciofani (F) 18′; Maccarone (E) 59′, D. Ciofani (F) rig.72′
Skorupski; Zambelli (80′. Mchedlidze), Tonelli, Ariaudo, Mario Rui; Zielinski, L. Paredes, Büchel (80′ Bittante); Saponara; Pucciarelli, Maccarone. (Pelagotti, Pugliesi, Camporese, Cosic, Dioussé, Maiello, Krunic, Livaja, Piu). All.: Giampaolo.
Leali; Rosi, A. Russo, Blanchard, Pavlovic; Sammarco, Gori, Frara; Tonev (70′ Ajeti), D. Ciofani (80′ Longo), Dionisi (dal 44′ s.t. Paganini).(Bardi, M. Ciofani, Crivello, Pryyma, Chibsah, Gucher, Kragl, Carlini, Soddimo). All.: Stellone.
Di Bello di Brindisi.
Ammoniti: Sammarco (F), Blanchard (F), Gori (F), Tonev (F), Rosi (F), Longo (F), Buchel (E), Mario Rui (E).
29′ rig. Birsa (C), 30′ N. Sansone (S).
Bizzarri; N. Frey (55′ Sardo), Spolli, Cesar, Gobbi; N. Rigoni, Radovanovic, Pinzi; Birsa (68′ Costa); Inglese, Floro Flores (36′ M’poku). Maran.
Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan; D. Berardi (80′ Politano), Falcinelli (72′ Trotta), N. Sansone (80′ Defrel). di Francesco.
Davide Ghersini
23′ N. Rigoni (C), 25′ Radovanovic (C), 25′ Birsa (C) 28′ Peluso (S), 59′ Missiroli (S).
5′ Bacca (M), 64′ Honda (M), 93′ Cerci (G)
G. Donnarumma; De Sciglio, Alex, A. Romagnoli, Antonelli; Honda, Montolivo (82′ A. Poli), Bertolacci, Bonaventura; Bacca (86′ Balotelli), Niang (76′ Menez). A disp.: Abbiati, Livieri, Calabria, Simic, Zapata, Locatelli, Boateng, Luiz Adriano. All.: Sinisa Mihajlovic.
Perin; Izzo (64′ Lazovic), Burdisso, De Maio; Fiamozzi, L. Rigoni, Dzemaili (76′ Ntcham), Gabriel Silva; Suso (46′ Cerci), Matavz, Laxalt. A disp.: Lamanna, Al. Donnarumma, Munoz, Marchese, Tachtsidis, Capel, Pandev. All.: Gian Piero Gasperini.
Calvarese
66′ L. Rigoni (G), 91′ A. Romagnoli (M)
Zaza al 43′ s.t.
Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci (dal 7′ s.t. Rugani), Evra, Cuadrado, Khedira, Marchisio, Pogba, Dybala (dal 41′ s.t. Alex Sandro), Morata (dal 13′ s.t. Zaza). (Neto, Rubinho, Romagna, Padoin, Sturaro, Hernanes, Pereyra, Favilli). All. Allegri
Reina; Hysaj, Raul Albiol, Kouibaly, Ghoulam; Allan (dal 45′ s.t. Gabbiadini), Jorginho, Hamsik; L. Insigne (dal 32′ s.t. Mertens), Higuain, Callejon. (Gabriel, Rafael C., Chiriches, Maggio, Strinic, Regini, David Lopez, Chalobah, Valdifiori, El Kaddouri). All. Sarri.
Orsato di Schio
Callejon (N) per c.n.r., Pogba (J), Marchisio (J), Koulibaly (N) per gioco scorretto
Viviano; Ranocchia, Silvestre, Cassani; Ivan, Soriano (86′ E. Barreto), Fernando, Dodò; J. Correa (75′ Muriel); Quagliarella, Cassano (60′ R. Alvarez). Allenatore: Vincenzo Montella
Sportiello; A. Conti, Toloi, A. Masiello, Dramè; Kurtic, De Roon, Freuler (58′ Cigarini); Diamanti (80′ C. Raimondi), Pinilla (65′ Borriello), A. Gomez. Allenatore: Edoardo Reja
Arbitro: Antonio Damato
Ammoniti: De Roon (A), Ivan (S), Silvestre (S), Diamanti (A), A. Gomez (A), Borriello (A)
Marcatore: 34′ st Destro
Karnezis; Heurtaux, Danilo, Felipe; Edenilson, Kuzmanovic (19′ st Bruno Fernandes), Lodi, Halfredsson, Armero; Thereau (31′ st Di Natale), Matos (13′ st D. Zapata). A disp.: Meret, Romo, Piris, Coppolaro, Balic, Widmer, Alì Adnan, Guilherme, Perica. All.: Colantuono
Da Costa; I. Mbaye, Maietta, Gastaldello, Morleo; Donsah (29′ st Floccari), A. Diawara, Taider; Mounier (9′ st L. Rizzo), Destro (44′ st Brighi), Giaccherini. A disp.: Stojanovic, Sarr, A. Ferrari, Zuniga, Masina, Constant, Oikonomou, Crisetig, Brienza. All.: Donadoni
Arbitro: Carmine Russo
Ammoniti: Gastaldello (B)
Gilardino (P) al 2’, Immobile (T) al 19’, Gonzalez (aut.) al 31’ p.t.; Immobile (T) al 23’ s.t.
Sorrentino (dal 38’ p.t. Alastra); Morganella, Goldaniga (dal 14’ p.t. Andelkovic), G. Gonzalez, Rispoli; Hiljemark (dal 31’ s.t. Trajkovski), Brugman, Chochev; Vazquez; Gilardino, Quaison. (Vitiello, Bentivegna, Cionek, Balogh, Cristante, Maresca, Jajalo, Pezzella, Djudjevic). All. Bosi
Padelli; Maksimovic, Glik, E. Moretti; Zappacosta (dal 24’ s.t. Silva), Benassi, Vives, Baselli, Bruno Peres (dal 14’ s.t. Molinaro); Belotti, Immobile (dal 37’ s.t. J. Martinez). (Castellazzi, Obi, Farnerud, Maxi Lopez, Gazzi, Jansson, Avelar). All. Ventura.
Cervellera di Taranto.
G. Gonzalez (P), Vives (T), Glik (T) per gioco scorretto
(0-1)
26′ Brozovic (Inter), 60′ Borja Valero (Fiorentina), 90’+1′ Babacar (Fiorentina)
Tatarusanu; Roncaglia, Rodriguez, Astori, Alonso; Vecino (87′ Tino Costa), Borja Valero; Bernardeschi, Ilicic (87′ Babacar), Tello (58′ Zarate); Kalinic. All. Paulo Sousa.
Handanovic; Nagatomo, Miranda, Murillo, Telles; Brozovic, Medel, Kondogbia; Eder (71′ Perisic), Icardi, Palacio (84′ D’Ambrosio). All. Roberto Mancini.
Paolo Silvio Mazzoleni.
Medel (Inter), Icardi (Inter), Marcos Alonso (Fiorentina), Brozovic (Inter), Kalinic (Fiorentina).
82′ Telles (Inter) per doppia ammonizione, 94′ Zarate (Fiorentina) per rosso diretto, 96′ Kondogbia (Inter) per rosso diretto.
0′ e 6′.