Ce l’ha fatta: dal prossimo lunedì, quando saranno stilate le nuove classifiche della WTA (il circuito professionistico del tennis femminile), la tarantina sarà ufficialmente una delle prime dieci giocatrici al mondo. Succede proprio un giorno prima del suo 33esimo compleanno: dopo aver vinto il decimo titolo WTA a San Pietroburgo, Roberta si era issata al tredicesimo posto della classifica mondiale con un margine utile per tentare il sorpasso.
Così è stato: nel torneo di Dubai, la sconfitta di Carla Suarez Navarro al primo turno (6-4 4-6 3-6 contro Caroline Garcia) è già stata utile per raggiungere l’obiettivo di tutta una carriera, nonostante la sconfitta contro Yaroslava Shvedova (0-6 6-4 3-6). Roberta Vinci diventa così la quarta italiana di sempre nella Top Ten: raggiunge Flavia Pennetta, la prima azzurra di sempre, Francesca Schiavone e Sara Errani. Con le quali condivide anche una finale Slam: Flavia e Francesca l’hanno vinta, la Leonessa ne ha giocate due, lei e Sara che hanno dominato la WTA nel doppio non sono ancora riuscite a mettere le mani su un Major nel singolare.
Non solo: siccome la Pennetta è ancora ufficialmente nel ranking pur essendosi ritirata – potrebbe essere un indizio per un possibile ripensamento – per la quarta volta nella storia ci sono due italiane contemporaneamente nelle prime dieci giocatrici al mondo. La Vinci, che già per due volte era stata undicesima nel ranking senza però riuscire a fare il passo in più, aveva dichiarato che questa sarebbe stata la sua ultima stagione da professionista; dopo aver vinto a San Pietroburgo aveva mostrato tentennamenti, perchè quel pensiero fisso delle prime dieci la stuzzicava non poco.
Adesso ce l’ha fatta: la Vinci è una delle più forti al mondo, anche se forse non c’era bisogno di una classifica perchè si notasse. L’Italia festeggia un altro grande traguardo: magari per la Repubblica Ceca e la Russia del tennis femminile sarebbe un dato da registrare senza troppo clamore, ma è giusto celebrare un altro obiettivo di una straordinaria professionista, che a oltre 30 anni ha trovato il momento più alto della sua carriera. Per di più, potrebbe non essere finita qui.
(Claudio Franceschini)