Il Manchester City chiude dopo 90 minuti il discorso qualificazione, superando per 3-1 a domicilio una Dinamo Kiev fiaccata dalla lunga sosta invernale del campionato ma meritevole comunque degli applausi dei proprio tifosi, dopo un secondo tempo generoso. In gol nella prima frazione Aguero e Silva per i citizens, che poi si lasciano avvicinare da Buyalskiy in avvio di ripresa e trovano il tris che spazza via le speranze avversarie, con gran gol di Yaya Tourè a cavallo dello scadere. I quarti di finale, per la prima volta nella storia del club, sono a portata di mano.



Patisce la differenza di ritmo e tenuta atletica ma sfrutta anche le potenzialità dei suoi singoli migliori, Yarmolenko in testa. In ogni caso, è quasi out.

La zampata del campione di Tourè è fondamentale, perchè alleggerisce di molto il ritorno da eventuali preoccupazioni. In generale il senso di superiorità è evidente.



Manca almeno un rigore al City e diverse volte l’arbitro scontenta anche Rebrov, che non fa nulla per nasconderlo in panchina. Prova non sufficiente.

Tutto facile, tutto tranquillo per il City, che dopo 15 minuti frizzanti della Dinamo ha piazzato il doppio colpo che ipoteca già i quarti di finale di Champions. Lo 0-2 inglese al 45 sa di pietra pesante e difficilmente sgretolabile sul risultato, anche “aggregato”; a firmare il match per il momento sono le due stelle di Pellegrini, Aguero e David Silva.

Analizzando le prestazioni dei singoli, meno bene gli altri big del City, con Yaya Tourè (voto 6) che si risolleva grazie all’esperienza e alla classe ma ha mostrato una condizioni fisica precaria; stesso discorso per Sterling (voto 6), bravo nell’assist per il gol di Silva ma quasi mai funambolico e imprendibile, caratteristiche proprie del forte esterno offensivo inglese. Pungente e sempre pericoloso il Kun (voto 6,5), che ha sulla coscienza anche un paio di errori a tu per tu con il portiere, oltre al sigillo del vantaggio.



Magistrale David Silva (voto 7), regista a tutto campo e presente sotto porta quando c’è da assestare la mazzata più dura per gli ucraini. Serata a dir poco complicata per Teodorczyk (voto 5), sovrastato e mandato fuori giri da Kompany (voto 6,5); l’unico tra i padroni di casa a dare la sensazione di imprevedibilità è stato Yarmolenko (voto 6), ma vista la condizione precaria di squadra, sarà dura per mister Rebrov rinverdire i fasti e ripetere i risultati di quella Dinamo Kiev guidata sul campo da lui e dal compagno di gol Shevchenko.

(Luca Brivio)

Dinamo Kiev

Fortunato e bravo nel finale ad evitare un paio di volte il 3-1 su Aguero e Fernandinho, capitola poi sull’imparabile mancino di Tourè. Può fare molto poco sui 3 sigilli avversari.

Soffre il continuo movimento dell’altro Silva, quello del City. Esce infortunato, in effetti la condizione non sembrava ottimale.

Sull’altra fascia, pur patendo le accelerazioni brucianti di Sterling, non sfigura. Ma si perde il taglio di Silva sul gol del 2-0.

Aguero gli fa girare la testa, quando non arriva il raddoppio di Dragovic sono guai seri.

Leggermente meglio del compagno di reparto in senso generale ma non basta, perchè non accorcia su Tourè, che gli segna “in faccia” il 3-1.

Tra i peggiori in assoluto, non mette mai in crisi Sagna, che trascorre una serata fredda ma piacevole.

Segna un gol e ne sfiora un altro, mettendo paura al City.

Talento vero, che probabilmente ruberanno in fretta agli ucraini, come spesso successo nel passato. Rapido, pericoloso, tecnico. Applausi.

Lascia il campo dopo mezzora, probabilmente per infortunio. Aveva partecipato senza infamia nè lode al gioco dei suoi.

Schermo davanti alla difesa, non riesce a dare i tempi alla manovra nè a stoppare con particolare efficiacia i trequartisti avversari. Serata complicata.

Non ruba mai il tempo a Kompany, mai un guizzo, giustamente sostituito da Rebrov.

 

Certamente tra i più positivi nella ripresa, spesso al centro del gioco e della manovra dei suoi.

La vede poco, così come era successo a Teodorczyk. Ha il merito di entrare nell’azione del gol di Buyalskiy.

 

All.REBROV 6: Le prova tutte, fin da subito, per non far pesare troppo la differenza di tenuta fisica con gli avversari. Ma non può fare magie.

Manchester City

La parata su Buyalskiy sul 2-1 è fondamentale. Un pezzetto della vittoria è anche suo.

Il difensore più in difficoltà, tra quelli del City. Yarmolenko lo fa andare fuori giri, ripetutamente.

Sfortunato ma colpevole sul gol di Buyalskiy, più che altro per l’errore nella respinta aerea che porta al tiro dell’ucraino.

Quasi da senza voto… Derlis Gonzalez lo lascia completamente inoperoso e lui si adagia, senza mai (o quasi) superare la metà campo.

Qualche leggera imperfezione, ma è certamente il migliore della linea arretrata. Marcatura perfetta sulla prima punta, Moraes o Teodorczyk che sia.

Strappa una sufficienza stiracchiata, dopo una prestazione più ricca di ombre che di luci.

Riesce a farsi vedere quasi più in area che in mediana, dove nel finale di match si avvicina anche al gol.

Parte male, pesante e quasi goffo nelle movenze. Chiude in gloria, con un “pezzo” da fuoriclasse. Nel mezzo, partita normale per uno come lui.

Cala nella ripresa ma resta tra i migliori in campo. Tecnica e tempi di gioco sempre di alto livello, oltre al gol.

Anche lui bene, ma si poteva fare anche meglio. Resta con un solo gol a referto ma ne sfiora diversi altri, alcuni anche per imprecisione propria.

Discorso opposto a quello fatto per Silva, ovvero guadagna mezzo punto nella valutazione numerica grazie al secondo tempo di qualità.

 

All.PELLEGRINI 6,5: Lascerà a fine stagione ma con tutta probabilità regalando il traguardo storico per il club del quarto di finale (almeno) conquistato. Non è molto per una proprietà così ambiziosa, ma nessuno tra i suoi predecessori ci era riuscito.

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