Juventus-Inter 2-0: gol di Leonardo Bonucci al 47′ minuto e di Alvaro Morata, su calcio di rigore provocato da Miranda per un fallo proprio sullo spagnolo, all’84’. Juventus sempre prima in classifica con 61 punti, +4 sul Napoli in attesa del monday night tra la Fiorentina e i partenopei, Inter quinta a quota 48 e a meno 5 dal terzo posto della Roma.



Inizio spumeggiante, fasi centrali relativamente meno frenetiche (anche se è qui che nasce il gol di Bonucci) e finale ad alta tensione con i bianconeri che chiudono la pratica con Morata e i nerazzurri che si svegliano a risultato ormai acquisito. Il derby d’Italia ha tenuto fede al suo nome ed è venuta fuori una bella gara, combattuta da entrambe le squadre.



Dopo il pari col Bologna, la formazione di Allegri riprende subito la marcia verso lo scudetto battendo un’avversaria blasonata ma in crisi di risultati. Match che si sblocca grazie a un episodio, ma poi i bianconeri sono bravi a difendere il vantaggio e a consolidarlo nel finale, consentendo inoltre a Buffon di battere il suo record di imbattibilità.

L’inizio gara sembrava far presagire una buona serata per la formazione di Mancini che non tira praticamente mai in porta, presentandosi davanti a Buffon solo a risultato acquisito. Continua la crisi di risultati con le grandi, la vittoria con la Sampdoria sembra è stata solamente un fuoco di paglia.



Partita molto complicata da gestire per lui, sebbene sia stato bravo a non far mai surriscaldare gli animi. Forse un po’ eccessivamente severo nel punire l’intervento di Miranda (che aveva colpito anche il pallone) su Miranda con il calcio di rigore, ma è una decisione che ci può stare. Tutte corrette le chiamate in fuorigioco.

In attesa delle pagelle complete di Juventus-Inter, con i voti ai protagonisti della partita di Serie A, scopriamo quello che secondo noi è stato il migliore in campo. E’ stata una partita combattuta, con occasioni da rete ma sostanzialmente bloccata e molto tattica, anche e soprattutto per il modulo speculare scelto dall’Inter; non c’è dubbio quindi che Leonardo Bonucci abbia svolto un ruolo di primo piano nella sfida dello Juventus Stadium, sbloccando il risultato all’inizio della ripresa e portando in vantaggio la Juventus appena uscita dagli spogliatoi. Non solo: Bonucci ha garantito il solito rendimento di alto livello in difesa, concedendo davvero poco agli attaccanti dell’Inter e preoccupandosi come sempre di impostare l’azione dalle retrovie. Una prova impreziosita ancor più dall’uscita anzitempo di Giorgio Chiellini, fermato da un altro problema fisico: anche con Rugani al fianco Bonucci non ha tremato.

Si è concluso a reti inviolate il primo tempo di Juventus-Inter, 0-0 il punteggio al termine dei primi quarantacinque minuti di gioco; vediamo dunque le pagelle con i migliori e i peggiori allo Juventus Stadium (almeno per ora). La prima emozione arriva al 5′ con la traversa di Hernanes (6), complice la deviazione provvidenziale di Handanovic (7). I bianconeri impiegano qualche minuto a carburare, dopodiché mettono sotto pressione i nerazzurri, poco dopo Mandzukic (6,5) serve un buon pallone a Dybala (6) che davanti alla porta lo controlla male. Al 9′ Murillo (5,5) regala palla a Mandzukic che sfiora l’incrocio dei pali. Bisogna aspettare un quarto d’ora prima di rivedere un’azione interessante, cioè quando battendo un calcio di punizione l’Inter sfiora il gol con D’Ambrosio (6) che sul più bello viene anticipato da Alex Sandro (6). Verso la mezz’ora Palacio (6,5) serve un pallone invitante a Icardi (6) che, disturbato da Barzagli (6), lo controlla male da ottima posizione, sprecando un’opportunità ghiotta. Tegola per Allegri che a dieci minuti dall’intervallo perde Chiellini (6) per infortunio, al suo posto il tecnico della Juve schiera Rugani (6). I bianconeri chiudono la prima frazione di gioco in avanti, per due volte Mandzukic riceve palla da buona posizione ma prima viene anticipato da Miranda (6) e poi chiuso dall’uscita di Handanovic che evita lo 0-1 ai nerazzurri.

Tra le due squadre, quella a rendersi più pericolosa è sicuramente quella di Allegri, sfortunata nel colpire la traversa con Hernanes. Pesano comunque l’infortunio di Chiellini e la serata no di Pogba. Si rende sempre un potenziale pericolo per Handanovic, si muove molto bene anche se con un po’ più di cinismo sotto porta ora la Juve sarebbe avanti. In una serata simile un campione come lui dovrebbe fare la differenza, invece sembra un fantasma che vaga in mezzo al campo senza una meta.

La formazione di Mancini dà la sensazione di poter affrontare con personalità i rivali, poi si fa intimorire dalla traversa di Hernanes e impiega qualche minuto a ritrovare la bussola. Due interventi decisivi per l’estremo difensore nerazzurro, il primo deviando sulla traversa il missile di Hernanes, il secondo quando esce su Mandzukic. A inizio gara regala due palloni a Mandzukic, rischiando seriamente di compromettere il match dei nerazzurri.

Juventus

Il suo primo intervento arriva a due minuti dal novantesimo, a dimostrazione di come sia stato sterile il reparto offensivo nerazzurro, ma è strepitoso quando nega il 2-1 a Eder che avrebbe riaperto il match. Con la partita di stasera supera il proprio record di imbattibilità.

Altra prestazione da incorniciare, anche se non dà praticamente mai nell’occhio è autore di una gara molto solida, esente da errori, imperfezioni e indecisioni.

Sblocca il match approfittando del regalo di D’Ambrosio che gli serve il pallone dell’1-0 su un piatto d’argento. Fa da attaccante aggiunto, ma non rinuncia mai a difendere. Una garanzia.

Una mezz’ora decisamente buona per lui che arriva sempre prima degli altri sul pallone, poi deve alzare bandiera bianca per un problema muscolare. ( Dà una mano in difesa, non ha il savoir-faire di Chiellini ma è bravo a non commettere sbavature o a regalare palloni agli avversari)

Fa avanti e indietro sulle fasce, smistando cross e passaggi filtranti ai suoi compagni. Molto difficilmente Allegri si priverebbe di uno come lui.

Anche stasera non è al 100% e non riesce a reggere per 90 minuti, non a caso le cose migliori le fa nel primo tempo, spegnendosi progressivamente nella ripresa. ()

Quando gioca contro le sue ex squadre si illumina, a inizio gara colpisce la traversa (complice l’intervento di Handanovic), ma in generale sembra più ispirato rispetto alle sue ultime uscite.

In ombra nel primo tempo quando non entra mai nel vivo del gioco, un po’ meglio nella ripresa quando alimenta i contropiedi e le azioni offensive dei bianconeri, ma in giornate come questa ci si aspetta che uno come lui faccia la differenza spaccando le partite

Nel primo tempo decisivo l’anticipo su D’Ambrosio sugli sviluppi di un calcio di punizione, onnipresente sia in fase offensiva che in quella difensiva.

Nel primo tempo si divora il gol dell’1 a 0 quando riceve l’ottimo suggerimento di Mandzukic. Nella ripresa fa la barba al palo. Quella di oggi non è stata la sua miglior gara stagionale, ma è sempre presente quando la Juve affonda. ( Entra, si procura il rigore e lo trasforma, consegnando di fatto la vittoria e i tre punti alla Juve. Meglio di così si muore).

Non riesce ad approfittare dei regali di Murillo e gli manca sempre quel cinismo sotto porta necessario per buttare la palla in rete. Ma il suo spirito di sacrificio è encomiabile.

Oggi nessuna squadra in Italia gioca con la cattiveria che contraddistingue la Juve, Allegri ha fatto un lavoro addirittura migliore di quello dell’anno scorso, riuscendo a raddrizzare un campionato iniziato malissimo. Azzeccatissimo l’inserimento di Morata che rifila il colpo di grazia ai nerazzurri, obbligate invece le sostituzioni di Chiellini e Khedira, usciti acciaccati. Riesce anche a sopperire alle assenze (Marchisio e Caceres su tutti) trovando sempre il rincalzo giusto.

Inter

Bravissimo a inizio gara quando devia il tiro di Hernanes quel tanto che basta per far sbattere il pallone sulla traversa, incolpevole sul gol di Bonucci mentre sul rigore di Morata non intuisce nemmeno la traiettoria.

Inizio disastroso con due palloni regalati a Mandzukic, poi si riscatta fermando Pogba e impedendogli di fare sfracelli.

Nel finale la stanchezza gli gioca un brutto scherzo, sarà lui a causare il rigore con il quale la Juve chiude la pratica.

Troppi falli in mezzo al campo, il pallone non lo vede quasi mai. Anche lui risente del periodo negativo che sta attraversando l’ambiente nerazzurro.

Nel primo tempo va vicino al gol sugli sviluppi di un calcio di punizione, subendo l’anticipo di Alex Sandro, nella ripresa compromette la sua prova regalando a Bonucci il pallone dell’1 a 0.

Anche stasera è decisamente lontano dal giocatore ammirato nella prima parte di stagione, tanti palloni persi e un po’ di errori qua e l che non gli consentono di strappare la sufficienza.

Discreta partita di contenimento la sua, nulla di eccezionale ma del resto non spettano a lui i colpi di classe. ( Nel finale cerca di alimentare la fase offensiva dell’Inter, ma scalda le mani a Buffon quando è già troppo tardi)

Dall’inizio della stagione disputa forse una delle sue migliori gare, l’unico appunto che gli si può muovere è quello di essere troppo egoista e di non passare quasi mai il pallone.

In assenza di Brozovic è lui a battere i calci piazzati, per il resto qualche buona chiusura ed è bravo a costringere i giocatori della Juve a commettere fallo su di lui. ( Nel finale ha l’opportunità di accorciare le distanze per due volte, la prima viene anticipato da Felipe Melo, la seconda spedisce il pallone sopra la traversa).

Alla mezz’ora spreca un’ottima opportunità controllando male il pallone a pochi passi da Buffon e fallendo un rigore in movimento. Nella ripresa non lo si vede mai in azione. ( Tra i nerazzurri è quello che va più vicino al gol, sulla sua strada trova però un super Buffon).

Non segna, non va nemmeno lontanamente vicino al gol, ma si muove in mezzo al campo disputando una gara di sacrificio, cercando di recuperare più palloni possibili. In attesa di tempi migliori, dobbiamo accontentarci.

Contro le grandi l’Inter non sa più vincere, da qualche tempo il meccanismo che aveva consentito ai nerazzurri di guardare tutti dall’alto in basso si è inceppato e ora anche i play-off di Champions League sembrano un’utopia. Il tecnico deve ritrovare al più presto la bussola persa da tempo.

 

 

(Stefano Belli)