L’Atalanta perde due a uno contro il Verona di Delneri che trova la prima vittoria e la speranza di poter arrivare alla salvezza. I tifosi del Verona sicuramente contenti della vittoria, meno quelli dell’Atalanta che però si consolano con la prima rete in maglia bergamasca di Andrea Conti, classe ’94, che sfrutta un errore della difesa del Verona e mette dentro in scivolata. Una rete che non dimenticherà certamente il giovane ragazzo italiano.
Alla giornata numero 23 arriva la prima vittoria dei gialloblù in questo campionato. Ironia della sorte, a fare felice il Verona contro l’Atalanta è Giampaolo Pazzini, che è cresciuto nel vivaio dei nerazzurri e proprio con la maglia dell’Atalanta ha debuttato in Serie A. Il momento magico al Bentegodi arriva al 38′ del secondo tempo, quando aleggiava lo spettro dell’ennesimo pareggio, che però non sarebbe bastato a chi deve rimontare in classifica. Sul cross di Wszolek non ci arriva Toni, ma il ‘Pazzo’ sì e finalmente l’Hellas può festeggiare.
Il Verona trova la prima vittoria stagionale battendo l’Atalanta per 2-1. Nel primo tempo sblocca il giovane Conti, poi però ci pensa subito Siligardi a riequilibrare il risultato. A inizio seconda frazione Dramè la combina grossa: seconda ingenua ammonizione e nerazzurri in inferiorità numerica a 35 minuti dalla fine. L’Hellas ne approfitta e trova il successo grazie a Pazzini. Nel prossimo turno i gialloblù affronteranno l’Inter al Bentegodi (fischio d’inizio fissato per domenica alle 12.30) mentre gli orobici saranno in scena all’Atleti Azzurri d’Italia domenica alle 18 contro l’Empoli.
Del Neri schiera i suoi con il consueto 4-4-2. Fronte a Gollini ecco Pisano, Moras, Heander e Albertazzi. Fascia sinistra occupata da Siligardi, mentre sul lato opposto troviamo Wszolek. In mezzo spazio al neoarrivato Marrone affiancato da Ionita. In attacco la coppia Pazzini-Toni. Reja risponde con un 3-4-3. A protezione di Sportiello ci sono Masiello, Cherubin e Toloi. In mediana De Roon e Migliaccio, sulla destra il giovane classe ’94 Andrea Conti, sul lato opposto Dramè. Attacco composto da Alejandro Gomez e Diamanti, pronti a supportare Borriello, unica punta. Arbitra il signor Di Bello della sezione di Brindisi. Nella prima fase di gioco le due squadre si studiano. L’Atalanta prova a fare possesso cercando di coinvolgere tutti i giocatori, il Verona dal canto suo ha pazienza e si distende sovente, sfruttando le qualità aeree di Toni e Pazzini. La prima occasione del match è creata da Diamanti. Il fantasista ex Livorno offre un cross tagliato sul quale però interviene Moras anticipando tutti. Al 14esimo Toni sigla il gol del vantaggio ma l’arbitro annulla per un fallo precedente di Pazzini. L’attaccante pistoiese prova a farsi perdonare poco dopo ma la sua splendida girata non impensierisce il portiere avversario. Siligardi e Borriello ci provano, la gara si accende e il gol pare essere nell’aria e infatti al 29esimo il risultato si sblocca. Un cross basso dalla sinistra di Diamanti viene intercettato da Moras che nel tentativo di anticipare favorisce l’inserimento di Conti. Il giovane in scivolata raggiunge il pallone e lo infila in rete. L’Atalanta sembra controllare con facilità il match ma subisce il gol del pari in contropiede. A fine tempo, Wszolek lancia Siligardi che ubriaca con una serie di finte la difesa avversaria e poi punisce Sportiello con un ottimo tiro.
Siligardi, il migliore tra i veronesi nel primo tempo, è costretto ad abbandonare il campo, causa risentimento muscolare. Al suo posto Emanuelson. L’olandese ha un buon impatto con il match e si rende pericoloso dopo pochi minuti. Wszolek pennella un cross dalla destra e l’ex di turno ci prova al volo non trovando però lo specchio. Il Verona comanda il gioco e poco dopo sfiora nuovamente il gol. Toni protegge benissimo palla in posizione avanzata e allarga per Wszolek che penetra in area e ridà palla al centravanti che di prima ci prova. Sportiello reattivo, respinge. Al 54esimo l’episodio che decide il match. Dramè non contiene Pazzini e lo stende al limite dell’area. Secondo giallo e Atalanta in inferiorità numerica. A questo punto i padroni di casa dovrebbero crederci davvero, almeno questo dovrebbe capitare se il calcio fosse scienza esatta. Ma non lo è. Così capita che l’Atalanta avanzi precipitosamente il proprio baricentro pur di evitare il tracollo. Decisivo a questo punto del match l’ex Manchester United, Gollini. Il portiere del Verona respinge prima un tiro ravvicinato di Diamanti, subito dopo un siluro da fuori area di Alejandro Gomez. Del Neri è a dir poco infuriato. Il Verona pian piano si ricompatta e grazie anche alla splendida curva sud acquista quel coraggio tanto decisivo, quanto raro quest’anno tra le fila gialloblù. I due tecnici intanto cambiano. Reja ridisegna la squadra togliendo Conti e Gomez inserendo al loro posto Raimondi e Brivio. Del Neri risponde prima togliendo Albertazzi per il più offensivo Gilberto, poi inserendo Juanito Gomez per Ionita. L’Hellas passa così al 4-3-3. Mossa azzeccata. Pisano arriva al cross dalla destra. Toni c’è ma la sua mira no. Il Verona non molla e all’84esimo il Bentegodi esplode di gioia. L’inarrestabile Wszolek (per chi non lo conoscesse miglior marcatore del Polonia Varsavia lo scorso anno) semina il panico ancora una volta in area avversaria. Tocco verso il mezzo per Toni che non sa nemmeno lui cosa combina. Poco male, c’è Pazzini e la sua voglia di gol. Controllo e tiro rasoterra, non del tutto angolato a voler essere pignoli, che finisce sotto la pancia di Sportiello. L’Atalanta si innervosisce. Pinilla entra al posto di Borriello e guadagna subito l’ammonizione, così come Migliaccio. Il Verona perde tempo e Toni sfiora il tris. Masiello provvidenziale nel recupero palla ormai a porta sguarnita. Vince l’Hellas e la città di Verona torna a sperare in un’improbabile ma non impossibile salvezza.
Video non disponibile