Il Leicester non molla. La formazione allenata da Claudio Ranieri continua a mantenere la leadership della Premier League inglese. Dopo 24 giornate giornate ha 50 punti, contro i 47 del Manchester City e i 45 di Tottenham e Arsenal; in pochi credevano che questa squadra, non andata oltre una salvezza anche sofferta nello scorso campionato, potesse trovarsi davanti agli squadroni d’Inghilterra a inizio febbraio; invece è così. Spinto dai gol di Jamie Vardy, dalle magie di Ryiad Mahrez, dalle geometrie di Drinkwater e dalla solidità di Morgan e Huth, il Leicester si presenta alla super sfida dell’Etihad contro il Manchester City (alle ore 13:45 di oggi) per provare ad allungare sui Citizens. Ce la farà Ranieri a mettere un altro tassello verso un titolo che sarebbe storico? Per commentare il miracolo Leicester IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva il giornalista Roberto Gotta, esperto di calcio inglese.
Il Leicester è ancora capolista: da dove nasce questo miracolo? Il Leicester è una squadra solida, molto forte, i cui successi dipendono soprattutto da un giocatore come Vardy. C’è anche da dire che da quando se ne è andato Pearson le cose sono cambiate: il Leicester ha cambiato volto, è diventata un’altra squadra. E’ arrivato Claudio Ranieri, che ha fatto le fortune di questa formazione.
Crede che possano arrivare a vincere la Premier League? Potrebbe capitare perchè il Leicester ha mostrato di essere una squadra solida con le formazioni del suo livello come lo Stoke City, che ha sconfitto 3-0, e ha fatto bene anche con le big. Ci sono tutte le premesse perchè possa raggiungere questo traguardo.
Tra Manchester City -che sfida oggi – Arsenal, Tottenham e Manchester United, quale squadra se la giocherà fino in fondo con il Leicester? Il Manchester City ha ottime individualità ma ha una difesa che spesso ha dei problemi. L’Arsenal spesso ha delle battute a vuoto, dovrebbe giocare meglio; il Tottenham è una formazione solida ma non ha una qualità tecnica così alta, mentre il Manchester United non sta attraversando un grande periodo.
E’ la rivincita di Claudio Ranieri: in percentuale quanto merito dà al tecnico romano? Alta, si può dire che Ranieri è stato decisivo per la stagione del Leicester. Ha saputo plasmare la squadra, al di là anche di quello che ha detto qualche personaggio importante del calcio inglese come Gary Lineker. Lui è’ cresciuto qui, il Leicester è stata la sua prima squadra, quando Ranieri ha preso la squadra ha manifestato tutto il suo scettiscismo. Poi ha dovuto ricredersi…
La rosa è quasi la stessa dell’anno scorso: cosa ha permesso al Leicester di fare il salto di qualità rispetto al quattordicesimo posto di allora? Sono cresciuti tutti, i calciatori del Leicester stanno avendo un rendimento molto alto rispetto al quattordicesimo posto della scorsa stagione. Non c’è una ragione specifica per spiegare questo cambio di rendimento.
Vardy e Mahrez sono i gioielli: quale altro giocatore è decisivo per gli equilibri della squadra? Vardy sta dando un grande apporto al Leicester, c’è la sua velocità, i suoi gol. E’ un calciatore decisivo nei risultati della formazione di Ranieri. Poi c’è Mahrez che ha fatto bene, è un po’ calato ultimamente; può capitare durante il corso di una stagione. E poi c’è Kantè: un giocatore fenomenale, sa andare avanti e recuperare il pallone quando lo perde, fare sessanta metri di corsa e fare la stessa cosa quando il pallone lo perdono i suoi compagni di squadra.
A proposito di Vardy e Mahrez, sono costati circa 2 milioni di sterline in tutto.. Pensa che le grandi d’Europa abbiano sbagliato nel non notarli, oppure il Leicester è “l’isola felice” dove tutto si incastra alla perfezione? Indovinare i giocatori giusti è sempre difficile; non darei una colpa alle big, ci può stare e di certo non succede solo con loro.
Il Leicester ha investito 46 milioni di euro sul mercato la scorsa estate, anche in questo caso l’exploit è dovuto al budget elevato? Davvero oggi non è più possibile vincere senza i soldi dei grandi magnati? Il budget del Leicester, pur essendo buono, non è elevatissimo se pensiamo che per esempio è lo stesso del West Ham; di sicuro non è quello delle big. Vale la pena ricordare che nella storia della Premier League solo il Blackburn, nel 1995, vinse il campionato a scapito delle grandi d’Inghilterra; allora però l’impresa fu possibile grazie al miliardario Jack Walker…
Una cosa quindi sempre più difficile… Il punto è che la favola, se all’inizio può piacere, dopo un po’ non è più troppo accettata: le piccole danno fastidio alle grandi, hanno meno spettatori, c’è meno audience televisiva rispetto a loro… Anche a livello commerciale non sono l’ideale. E’ anche questo il motivo per cui nei vari campionati europei vincono sempre le big.
(Franco Vittadini)