La Fiorentina è nell’occhio del ciclone. Nubi oscure sfogano la loro rabbia su Palazzo Vecchio, l’Arno è in subbuglio, forti venti si abbattono sul Michelangelo: nel capoluogo toscano è in corso una bufera. Cosa sta mai succedendo alla Firenze calciofila e calcistica? Proteste, contestazioni e ancora proteste.



I tifosi della Fiorentina non sono soddisfatti della propria società. Sembrerà il paradosso dei paradossi eppure è così. Mercoledì scorso, durante il match casalingo contro il Carpi, in curva Fiesole capeggiava a caratteri cubitali il pensiero della stra grande maggioranza del Franchi: ‘Tifosi, mister, giocatori, facciamogli un bel dispetto: lottiamo per un sogno nonostante il loro progetto’. Insomma, in poche parole il cuore pulsante del tifo fiorentino non è soddisfatto di come i Della Valle stanno gestendo la squadra. Se facessimo analizzare le ultime tre stagioni disputate dai viola a un alieno proveniente da Marte probabilmente dovremmo sorbirci più di una risata di incredulità. Già, perché nessuno riuscirebbe a capire il motivo per cui il pubblico di una squadra arrivata terza in Serie A per tre volte consecutive ritenga necessario contestare gli artefici di una vera e propria rinascita: i Della Valle.



Sono passati quasi 15 anni da quando nel 2002 i Della Valle acquistano una squadra appena fallita militante nell’allora C2. In breve tempo la Fiorentina riacquista vigore grazie a un progetto concreto e solido che consente al club toscano di risalire in Serie A nella stagione 2003/2004. Dopo un campionato di assestamento con la salvezza raggiunta soltanto in extremis, la Fiorentina riesce sorprendentemente ad acciuffare il quarto posto, piazzamento valido per accedere ai preliminari di Champions League: il risultato viene però vanificato dallo scandalo Calciopoli che estromette i toscani dalle coppe europee. Nel 2006/2007, nonostante la penalizzazione iniziale, i viola raggiungono la sesta posizione: virtualmente si tratterebbe del terzo posto se non ci fosse stato l’handicap iniziale. Dal 2007 in poi la Fiorentina di Toni spicca il volo: quarto posto per due stagioni consecutive, ingresso in Coppa Uefa quindi in Champions League. Nel 2010 finisce un ciclo: il tecnico Prandelli se ne va. Inizia una nuova era che regalerà ai viola diverse soddisfazioni prima con Montella poi, tutt’ora con Paulo Sousa. Il calcio della Fiorentina è spumeggiante, piace agli addetti ai lavori. Il calciomercato, nel complesso, è ottimo: niente spese folli, tanti colpi mirati a costi contenuti.



A questo punto, dopo aver riletto la recente storia della Fiorentina, non avrebbe nemmeno senso prendere sul serio le recenti e banali ‘proteste da stadio’. Nelle ultime stagioni, nonostante la squadra abbia transitato sempre nei piani alti della classifica, i supporters gigliati hanno scaricato tutta la loro frustrazione sugli incolpevoli Della Valle. Colpa loro se la Fiorentina non riesce a strappare il titolo alla Juventus, il cui fatturato supera più del triplo quello dei pur ottimi conti dei gigliati. Colpa loro se la Fiorentina deve accontentarsi di Mario Suarez anziché Luis Suarez. Colpa loro se la Fiorentina non riesce a competere con le altre rivali europee. A proposito: il Siviglia, che nell’ultima Europa League eliminò i toscani in semifinale, vinse il trofeo. Insomma, se c’è qualcuno che ha perso d’occhio la realtà, questo non fa parte della dirigenza bensì della Fiesole, della Ferrovia o del Parterre. E’ il classico tifoso che si scorda di ringraziare e pretende l’impossibile. Per storia, vittorie e bilanci la Fiorentina non può essere paragonata a Juventus, Inter o Milan: i viola sono una discreta formazione che fin qui ha fatto più di quello che era nelle sue potenzialità. Approfittando della crisi delle milanesi la Fiorentina è sul podio, ha stupito tutti. Ha forse raggiunto il massimo lo scorso autunno quando i viola si sono ritrovati in testa alla classifica. Ma non poteva durare: è la normalità delle cose, è la dura realtà.

Inveire contro la società per un calciomercato fiacco suona alquanto irrispettoso. I Della Valle non sono poveri ma nemmeno degli sceicchi. Nonostante questa doverosa premessa, chi, se non l’attuale dirigenza, ha portato a Firenze i vari Borja Valero, Gonzalo Rodriguez, Neto, Rossi, Cuadrado e via dicendo? Sarebbe curioso sapere se gli stessi signori che in estate scrissero e appesero sui cancelli del Franchi lo striscione ‘Valutiamo da clienti, mercato da pezzenti’ abbiano poi esultato ai gol di Kalinic, alle chiusure difensive di Astori e alle magie di Ilicic, fischiato e offeso fino a pochi mesi prima. Attualmente la Fiorentina è terza in campionato e ancora in corsa in Europa League; il mercato invernale ha portato alcuni rinforzi. Paulo Sousa (un altro inizialmente denigrato per i suoi trascorsi nella Juventus poi venerato come una divinità) ha i mezzi per completare la stagione nel migliore dei modi: quello che attualmente manca alla Fiorentina sono i tifosi. Se il popolo viola, in virtù di qualche buon piazzamento passato, ritiene obbligatorio portare a casa lo scudetto meglio lasciar perdere: sarà l’ennesima stagione fallimentare. Al massimo arriverà un terzo o un quarto posto: una vergogna! Un po’ come se il Carpi – con tutto il rispetto – non dovesse centrare almeno i preliminari di Europa League.