Il 3-1 del Barcellona sull’Arsenal, che diventa un impietoso 5-1 di “aggregate” tra andata e ritorno per l’onesto e combattivo gruppo di Wenger, è interamente spiegabile e spiegato con il talento dei singoli attaccanti del Barça. Allora distacchiamoci dal match e interpretiamo nello spazio-statistiche qualche altro numero: 250 ad esempio. Sono le presenze di Iniesta e Dani Alves, rispettivamente a quota 120 e 130 dopo questa partita, in competizioni europee. Un’esperienza che anche in caso di prestazioni non trascendentali – è il caso di entrambi, stavolta – vuol dire tantissimo, per la gestione di situazioni difficili e punteggi importanti. Tralasciando gli 83 gol di Messi in 104 partite di Champions, lì si vince facile e non ci piace… Passando poi al rendimento dei blaugrana nel 2016, arriviamo a picchi quasi sovrumani: 19 vittorie e 2 pareggi in 21 partite giocate, trans-competizioni; 67 gol segnati (da non crederci) in due mesi e mezzo di calcio, 18 nelle ultime 4 partite. Se non vi gira ancora la testa, c’è il dato dei gol presi, non tanto per i 12 totali (in 19 partite, comunque non male), ma perchè mai il Barcellona ha incassato più di un gol nella stessa partita, in questo anno nuovo. Il che praticamente e matematicamente spiega perchè vinca, avendo una media di 3 gol e mezzo segnati a match. Infine solo l’analisi della prestazione di un singolo: Neymar, in gol per l’importante e decisivo 1-0 (soprattutto a livello di “testa”) ha tirato in porta 3 volte, inquadrando sempre lo specchio; ha tentato 71 passaggi, di cui 59 riusciti, media da centrocampista centrale; ha subito 3 falli e provato 5 azioni personali, correndo quasi 10 km, che sono tanti per un attaccante. Insomma, quando Re Leo deciderà di aver vinto troppi Palloni d’Oro, lui c’è…



Queste le principali dichiarazioni che arrivano dagli spogliatoi nel post partita. Luis Suarez commenta così il suo gol-capolavoro a ‘BeinSports’: “Sono particolarmente contento perchè è arrivato in un momento delicato, quando l’Arsenal cercava di piazzare la zampata per riaprire la qualificazione. Come si può battere questo Barça? Possono sempre arrivare momenti difficili e non bisogna dare nulla per scontato, tutte le partite vanno giocate e vinte sul campo. E noi vogliamo continuare a farlo, fino a fine stagione”.



Parola poi anche a Luis Enrique, che riprendiamo dal sito di ‘As’: “Ho un tridente straordinario, non solo perchè segnano sempre ma anche per come aiutano la squadra, per il lavoro che fanno. Il loro valore e talento è noto e si vede da gol come quelli che hanno segnato anche stavolta, ma la cosa più bella per me è lo spirito con cui giocano, di squadra. Se ho preferenze per qualche avversario, ai sorteggi? Sono tranquillo, non posso pescare il Barça…”. (Luca Brivio)

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