Ecco le pagelle di Milan-Lazio 1-1, il posticipo della trentesima giornata di Serie A: finisce in parità con i due gol che arrivano nel primo tempo e nel primo quarto d’ora, Marco Parolo porta in vantaggio la Lazio ma sei minuti più tardi risponde Carlos Bacca. Espulso Lulic nel finale; il Milan si allontana dal terzo posto ma tiene a distanza i biancocelesti blindando la sua sesta posizione.



Non è stata una brutta gara, grazie alla reazione d’orgoglio della Lazio, in cerca di riscatto dopo l’umiliante eliminazione in Europa League contro lo Sparta Praga, gli uomini di Pioli partono bene e trovano il gol con Parolo, immediata la reazione dei rossoneri con il pari di Bacca. La partita resta in bilico fino all’ultimo, entrambe le squadre hanno avuto le loro occasioni per vincere.



Dopo la figuraccia della Lazio in Europa League, chi si aspettava un Milan passeggiare sulle macerie dei biancocelesti sarà rimasto deluso. Anche se i rossoneri avrebbero potuto vincerla, considerati i legni colpiti da Bonaventura. Pesa sul risultato finale la brutta partenza dei rossoneri

Dopo l’eliminazione shock dall’Europa League oggi ci si aspettava il tracollo definitivo da parte dei biancocelesti che invece reagiscono con una prova d’orgoglio che gli consente di strappare il pari al Meazza dopo essere pure passati in vantaggio. Nel finale recriminano per un rigore non concesso sul mani di Zapata.



Bene nel primo tempo, meno nella ripresa quando non concede il corner alla Lazio sulla grande parata di Donnarumma su Felipe Anderson e soprattutto non vede il mani di Zapata in area, il calcio di rigore ci poteva stare benissimo.

Al Meazza il primo tempo di Milan-Lazio si è concluso sul punteggio di 1-1. Il primo tentativo del match è appannaggio degli ospiti con Candreva (6) che va al tiro, conclusione centrale per Donnarumma (6) che blocca agilmente. Poco dopo ci prova Parolo (6,5), che viene chiuso in calcio d’angolo. Ma è solo questione di tempo prima che i biancocelesti sblocchino il match proprio con Parolo che, sugli sviluppi di un altro corner, salta più in alto di tutti e di testa deposita il pallone in rete per il momentaneo 1 a 0. Il vantaggio della Lazio dura 6 minuti, Luiz Adriano (7) resiste alla carica di Bisevac (5) e serve a Bacca (6,5) l’assist per l’1-1. Nei minuti successivi, due occasioni per Bonaventura (6,5) che in entrambi i casi subisce il recupero di Patric (6) che gli impedisce di battere a rete. Lo stesso Bonaventura fa tremare la traversa su calcio di punizione andando vicino al gol del 2 a 1. Da qui all’intervallo non succede molto altro significativo, l’equilibrio non si spezza.

Inizio ad handicap per la formazione di Mihajlovic che parte male subendo il gol di Parolo, poi con rapidità i padroni di casa trovano il pari con Bacca e colpiscono anche una traversa con Bonaventura. Fornisce un assist molto prezioso a Bacca che ringrazia e firma la rete dell’1-1. Molto bravo a usare nel corpo nei contrasti, vincendoli quasi tutti. Praticamente nullo il suo contributo in fase offensiva, fatica a intendersi con i compagni sciupando parecchi palloni che potevano essere sfruttati molto meglio.

Se non altro, i biancocelesti stasera sono scesi in campo con un atteggiamento completamente diverso rispetto a quello arrendevole visto nella partita di giovedì scorso in Europa League contro lo Sparta Praga. Suo il gol che apre le danze a inizio gara, un gran colpo di testa su calcio d’angolo imprendibile per Donnarumma. La sua voglia di lottare su ogni pallone resta immutata, anche se la condizione non è ancora quella ideale. Nell’azione del gol di Bacca si fa letteralmente sovrastare da Luiz Adriano che resiste alla sua carica e serve il compagno. Ogni volta che deve intervenire fa sudare freddo i tifosi della Lazio. (Stefano Belli)

Nel primo tempo nessun problema a bloccare il tiro di Candreva, non può fare niente sul poderoso colpo di testa con il quale Parolo sblocca il match. Nella ripresa si supera negando il gol a Felipe Anderson, un intervento che si rivelerà decisivo ai fini del risultato.

Qualche ottimo recupero su Felipe Anderson, più volte gli impedisce di andare al tiro con i suoi recuperi in extremis.

Legge bene i movimenti degli avversari e in più occasioni intercetta cross e passaggi avversari sgomberando l’area da palloni potenzialmente pericolosi. Nel finale rischia tantissimo quando colpisce il pallone col braccio all’interno dell’area, venendo graziato da Tagliavento che non prende provvedimenti.

Gara accorta e priva di sbavature in difesa, poco appariscente, gioca dietro le quinte

Sul finire del primo tempo colpisce il pallone di testa su punizione senza trovare la porta, sarà l’unica azione della gara in cui si mette in evidenza per poi sparire nuovamente nell’anonimato (se non altro si tiene alla larga da errori e svarioni).

Nel secondo tempo Bacca gli mette sui piedi la palla del 2-1, ma il centrocampista giapponese la sciupa malamente. Anche su punizione non è fortunato, ogni volta viene fermato dalla barriera. ( Pochi palloni giocati, e male)

Bravo a guadagnarsi un paio di punizioni interessanti per la sua squadra, non produce grandi giocate ma in cabina di regia sa sempre il fatto suo.

Bene in fase d’avvio quando intercetta i passaggi dei biancocelesti, poi cala col passare dei minuti e non trova mai compagni a cui servire palloni interessanti.

Stasera l’Oscar della sfortuna va a lui: una traversa, un palo, due grosse occasioni sciupate (grazie ai recuperi di Patric), solamente la sorte avversa gli nega la gioia del gol.

Bravissimo a resistere alla carica di Bisevac e a servire l’assist a Bacca, si sacrifica molto anche in fase difensiva e nel complesso sforna una prestazione più che sufficiente ( Va subito al tiro e prova a mettere la sua impronta sul match, non riuscendoci, ma oggi il suo atteggiamento è senz’altro positivo)

Sempre cinico e spietato sotto porta, ringrazia Luiz Adriano per l’assist e firma la rete dell’1-1

Decide di rilanciare Luiz Adriano, e la scelta viene ripagata con gli interessi. Nel finale getta nella mischia Menez e Balotelli, senza ottenere i risultati che sperava. Di certo oggi con una vittoria si sarebbe avvicinato sensibilmente al quarto posto.

A inizio ripresa dice di no a Bacca dopo il disastro di Braafheid, poi devia con la punta delle dita il tiro insidioso di Bonaventura. Due interventi che consentono alla Lazio di uscire indenne da San Siro.

Un paio di buone chiusure su Bonaventura, ancora una volta dà il meglio di sé in fase di spinta, mentre quando si tratta di difendere è più insicuro ed esita nei disimpegni.

Sul gol di Bacca si fa sovrastrare da Luiz Adriano che riesce alla sua carica e riesce a servire il compagno. Ogni volta che deve intervenire fa tremare i tifosi della Lazio che assistono al match da casa o dagli spalti del Meazza.

Non è facile per lui avere a che fare con un mastino come Bacca, più volte riesce anche a fermarlo ma commette diversi errori che rischiano di compromettere il risultato per la Lazio

Combina un disastro a inizio ripresa quando regala il pallone a Bacca che non trova il gol grazie all’opposizione di Marchetti, poi nei minuti successivi perde altri palloni. Sembra quasi una sorta di dodicesimo uomo per il Milan che tuttavia non riesce ad approfittare dei suoi errori.

Sblocca il match con un gran colpo di testa su calcio d’angolo, la voglia di lottare su ogni pallone e su ogni avversario resta immutata anche se questa stagione non è stata di certo esaltante per lui.

È lui a impostare le manovre per i biancocelesti, a dettare i ritmi di gioco, a smistare i palloni e a definire le geometrie in campo. Il ruolo da regista è decisamente fatto su misura per lui.

Già ammonito, interviene in netto ritardo su Honda trattenendolo per la maglia, scatta il secondo giallo e il rosso, il che vuol dire che dovrà saltare il derby. Una leggerezza imperdonabile.

È il primo a cercare la porta, le sue incursioni sulla destra mandano in tilt i rossoneri che per fermarlo devono ricorrere al fallo. Corre tanto e non si risparmia. ( Entra nel finale per rinforzare la difesa dopo l’espulsione di Lulic)

Quando ha la palla si intestardisce e vuole fare tutto da solo anche se viene puntualmente accerchiato dagli avversari. Mai pericoloso sotto porta, serata decisamente sotto tono per lui. ().

Grandi accelerazioni in contropiede, nella ripresa sfiora il gol, che non arriva solamente grazie all’intervento prodigioso di Donnarumma. Nel finale ci riprova, subendo il recupero di Abate che lo chiude in calcio d’angolo.

Deve letteralmente reinventarsi la difesa considerate le assenze di Basta, Radu e Konko: Patric, Bisevac e Braafheid fanno quello che possono ma a volte rischiano di combinarle grosse. Se non altro, può consolarsi (in parte) con la reazione dei suoi che stasera hanno lottato e si sono rialzati dalla delusione in Europa League con il più classico dei colpi di reni..

(Stefano Belli)