Al Meazza, Milan e Lazio si spartiscono la posta in palio: 1 a 1 il risultato finale, i rossoneri recriminano per i due legni colpiti da Bonaventura, mentre i biancocelesti si sono visti negare un rigore per il mani in area di Zapata a pochi istanti dalla conclusione. Un pareggio importante per il morale della Lazio, che dimostra di essersi ripresa dall’eliminazione in Europa League, mentre il Milan perde invece una buona occasione per avvicinarsi al quarto posto. Il primo tentativo del match è appannaggio degli ospiti con Candreva che va al tiro, conclusione centrale per Donnarumma che blocca agilmente. Poco dopo ci prova Parolo, che viene chiuso in calcio d’angolo. Ma è solo questione di tempo prima che i biancocelesti sblocchino il match proprio con Parolo che, sugli sviluppi di un altro corner, salta più in alto di tutti e di testa deposita il pallone in rete per il momentaneo 1 a 0. Il vantaggio della Lazio dura 6 minuti, Luiz Adriano resiste alla carica di Bisevac e serve a Bacca l’assist per l’1-1. Nei minuti successivi, due occasioni per Bonaventura che in entrambi i casi subisce il recupero di Patric che gli impedisce di battere a rete. Lo stesso Bonaventura fa tremare la traversa su calcio di punizione andando vicino al gol del 2 a 1. Da qui all’intervallo non succede molto altro significativo, l’equilibrio non si spezza. Rossoneri subito pericolosi a inizio ripresa, Braafheid sbaglia clamorosamente il disimpegno e regala il pallone a Bacca che libera il tiro, Marchetti si oppone con i pugni. Poco dopo il portiere della Lazio salva ancora sulla conclusione di Bonaventura, deviando con la punta delle dita il pallone appena sopra la traversa. Passa qualche altro minuto e Bacca serve Honda che da posizione ottimale non trova la palla mandando il pallone sopra la traversa. Nei minuti successivi il Milan batte un calcio di punizione dal limite con Honda che prova ad andare in porta ma viene fermato dalla barriera. Nel frattempo anche la Lazio attacca con Felipe Anderson che sul più bello viene murato da Donnarumma, autore di uno strepitoso intervento con il quale evita l’1-2 al Milan. Sul capovolgimento di fronte successivo è Marchetti a negare il gol a Bonaventura, indirizzando sul palo la conclusione del centrocampista rossonero. Nelle fasi conclusive del match, la Lazio resta in dieci per l’espulsione di Lulic (doppio giallo per lui, salterà il derby), tuttavia i rossoneri non riescono a sfruttare appieno la superiorità numerica ed è la Lazio ad avere l’occasione più importante nel finale con Felipe Anderson che viene chiuso in corner da Abate, mentre Tagliavento non vede il mani di Zapata in area che poteva costare il rigore. Il Milan lascia per strada altri due punti e rimane a sei punti di ritardo dal quarto posto. La Lazio smuove ulteriormente la propria classifica portandosi a quota 42. (Stefano Belli)
Il Napoli sotto le giocate di un campione, Higuain, recupera e porta a casa tre punti importanti in ottica del finale di stagione contro un buonissimo Genoa. Termina 3-1 la partita con le firme di Rincon, doppietta di Higuain e nel finale El Kaddouri. Tre punti che fanno rimanere i partenopei a stretto contatto con la Juventus. La partita inizia alla solita maniera: grandi giocate del Napoli e Genoa che aspetta nella propria metà campo. Sarri conferma i suoi fidati del 4-3-3 mentre Gasperini recupera Pavoletti e lo schiera davanti con Pandev lasciando in panchina uno scalpitante Cerci. Al quarto minuto Higuain alza un pallone per Callejon che si coordina alla sua maniera ma calcia alto. Al nono è proprio Higuain a rendersi pericoloso con un destro a giro che rimbalza per terra e crea qualche problema a Perin che si distende e respinge. Un minuto dopo Rincon recupera un bel pallone su errore di Jorginho e, dopo aver superato facilmente Koulibaly, lo deposita con una fucilata alle spalle di Reina. Il Napoli prova a rispondere subito. Al quattordicesimo Callejon è tutto solo in area ma si fa recuperare da De Maio, poi Fiamozzi rischia un’autorete ma Perin è pronto e respinge anche quella. Al ventiduesimo è proprio il portiere del grifone a salvare la sua squadra su un tentativo ravvicinato di Hamsik. Prova ad uscire dalla sua metacampo il Genoa e lo fa al ventiquattresimo con Rincon che, recupera l’ennesimo pallone, cede la sfera a Dzemaili che però calcia alto. Poi i ritmi diminuiscono con un’unica occasione nel finale sulla testa di Insigne che scordinato non riesce a dar forza al pallone. Nella ripresa entra a pieno ritmo in campo la formazione di Sarri. Al quarantanovesimo Higuain viene servito meravigliosamente da Insigne ma aspetta troppo a calciare e si fa parare da Perin. Bastano solo due minuti al Pipita che si inserisce su un errore della difesa genoana e batte tutto solo il portiere. Due minuti più tardi potrebbe portare subito a due il suo bottino ma tutto solo calcia clamorosamente a lato. Al sessantacinquesimo e al settantesimo tremano i tifosi napoletani su due giocate in velocità di Cerci che prima si fa recuperare da Koulibaly e nel secondo caso si fa deviare la palla da Hisaj. A nove dalla fine si risolve la partita. Hamsik serve Higuain che si accentra sul destro e mette il pallone meravigliosamente sul secondo palo battendo un incolpevole Perin. La risposta del Genoa arriva immediata sui piedi di Tachtsidis che calcia a lato col mancino. Perin nega due volte il 3-1 prima a Gabbiadini e poi con Allan ma poi nel finale lo subisce da posizione ravvicinata da parte di El Kaddouri. (Francesco Gallo)
Il Carpi riesce ad espugnare il Bentegodi e vincere lo scontro diretto contro l’Hellas Verona per 1 a 2, raggiungendo questa sera per la prima volta la zona salvezza a pari punti del Palermo e condannando così i padroni di casa all’ultimo posto in classifica e ad abbandonare le residue speranze di evitare la retrocessione. Vittoria importantissima quindi per la squadra di Castori che deve ringraziare Kevin Lasagna che, entrato da neanche 3 minuti in campo, ha segnato il gol decisivo con una perla su punizione che ha gelato il pubblico di casa che ha fischiato i propri beniami al termine di una gara che ha praticamente condannato i padroni di casa alla retrocessione. La partita è iniziata subito con un ottimo approccio degli ospiti che già al 4′ hanno sfiorato il vantaggio con Bianco che, servito da un intelligente sponda di testa di Di Gaudio, ha centrato la traversa con un bel tiro di sinistro di prima intenzione. La reazione dell’Hellas non si è fatta attendere dato che già al 11′ Toni ha colpito di testa a colpo sicuro sull’ottimo cross proveniente dalla sinistra di Fares, trovando però la strepitosa risposta di Belec che è riuscito a deviare in calcio d’angolo. Dopo aver rischiato di passare in svantaggio, è ancora il Carpi ad affacciarsi in avanti con Di Gaudio che, servito questa volta da Mbakogu, ha provato la conclusione da dentro l’area di rigore, venendo però murato dall’ottimo intervento in scivolata di Helander che ha negato la gioia del gol all’esterno carpigiano. Dopo queste tre occasioni abbastanza ravvicinate, la partita è calata vistosamente di ritmo, visto che il Carpi si è maggiormente concentrato sulla fase difensiva raccogliendosi negli ultimi venti metri ed impedendo al Verona di trovare spazi soprattutto sulle corsie laterali dove Delneri sperava di poter sfondare, ma le scelta di Castori di spostare Gagliolo sull’esterno ha assolutamente ripagato il tecnico marchigiano. E così non succede quasi più nulla fino al 36′ quando è ancora di Di Gaudio a fare un gran numero sulla sua fascia col quale riesce a liberarsi e a crossare alla perfezione per Mbakogu che, ad un metro dalla linea di porta, è riuscito a mettere sopra la traversa con un colpo di testa in tuffo schiacciato che è incredibilmente terminato oltre il palo della porta di Gollini. Gli ospiti prendono così coraggio e riescono a trovare il vantaggio col numero 11 biancorosso che fa tutto da solo partendo dalla corsia di sinistra, dopo un ottimo recupero del pallone di Bianco su Pisano, e, dopo aver saltato come birilli Moras e Marrone, ha freddato Gollini in uscita con un preciso tiro di destro che si è infilato sul palo lontano. Un vero e proprio eurogol del fantasista carpigiano che è così riuscito a sbloccare l’incontro del Bentegodi. Dopo un minuto di recupero si è così conclusa la prima frazione di gioco che si è conclusa sul risultato di 0 a 1 grazie alla strepitosa segnatura di Di Gaudio. La ripresa si è aperta immediatamente con due sostituzioni decise da Delneri che ha lasciato negli spogliatoi i deludenti Pazzini e Siligardi, il cui posto è stato preso da Rebic e Viviani, al rientro dopo alcuni mesi per un brutto infortunio alla caviglia. Nonostante i due cambi decisi dal tecnico di casa, sono gli ospiti a sfiorare subito il vantaggio al 52′ con Mbakogu che lanciato ottimamente da Cofie, ha perso l’attimo per calciare, favorendo il recupero di Helander che gli ha chiuso la conclusione con un gran intervento in scivolata. Al 53′ Castori è costretto ad effettuare un cambio quando è Lollo a chiedere di uscire dal campo per un brutto colpo subito alla spalla in uno scontro fortuito con Moras e a lasciare il posto a Crimi. L’Hellas ci crede ancora e prova a spingersi in avanti, e già al 61′ è Fares a sfiorare il pareggio con un gran tiro, scoccato da fuori area, che ha sfiorato il palo della porta di Belec. E difatti al 63′ i padroni di casa riescono a trovare il pareggio con Ionita che ha messo dentro di testa indisturbato sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Viviani, sul quale Belec è parso un pò indeciso e Bianco ha lasciato colpevolmente solo il moldavo che ha così il suo quarto gol stagionale. Castori corre subito ai ripari mandando immediatamente in campo Lasagna al posto del deludente Mbakogu. Ed è proprio il numero 15 biancorosso a trovare il gol che ha deciso la sfida del Bentegodi con una punizione magistrale calciata sotto la traversa che ha battutto l’incolpevole Gollini. Delneri decide di effettuare l’ultima sostituzione a sua disposizione mandando in campo Juanito Gomez al posto dell’ex della sfida Marrone. I padroni di casa provano a spingersi in avanti alla ricerca del pareggio che sfiorano all’80’ quando Wszolek ha messo in area un ottimo cross sul quale Rebic ha colpito di testa mandando fuori di pochissimo. All’81’ anche il Carpi effettua il terzo cambio mandando in campo Letizia al posto dell’esausto Pasciuti. C’è ancora il tempo per un cartellino rosso che Russo rifila a Rebic per un doppio cartellino giallo causato da due falli pressochè identici commessi dal croato ai danni di Crimi per evitare la ripartenza dei carpigiani. Al 94′ è Pisano ad avere l’ultimissima occasione per agguantare il pareggio quando ha colpito di testa da dentro l’area di rigore mettendo a lato della porta di Belec. Dopo ben 7 minuti di recupero si è così conclusa la sfida del Bentegodi che sancito la vittoria del Carpi che questa sera ha raggiunto la zona salvezza, un traguardo che all’inizio della stagione sembrava irraggiungibile. (Marco Guido)
Derby infuocato doveva essere e derby dai mille episodi è stato, purtroppo non in chiave positiva: lo spettacolo calcistico si è fermato alle belle giocate di Pogba, migliore in campo e decisivo assieme a Morata (entrato per l’infortunato Dybala) per la vittoria della Juventus. Senza togliere nulla all’autorevolezza e alla forza mentale necessaria per sfruttare i suddetti episodi – nè a Buffon, splendido recordman della Serie A spostando il limite ora a 974 minuti – il 4-1 finale dei bianconeri è a dir poco discutibile. Rizzoli protagonista in negativo, con troppi errori gravi per uno dei migliori arbitri del mondo e che ci rappresenterà (assieme agli assitenti) anche al prossimo Europeo. Nel primo tempo mezzora di solido Toro, che non sbaglia nulla. Poi arrivano l’infortunio di Dybala e contestualmente la punizione di Pogba che infila Padelli e apre le danze; i granata barcollano e incassano un 2-0 evitabile di Khedira, con lettura sbagliata della difesa e di Glik in particolare. Sembra finita e invece in avvio di ripresa iniziano gli orrori arbitrali: rigore giusto per il Torino ma espulsione sacrosanta non data a Alex Sandro, con gol del 2-1 di Belotti. La galleria dei mancati interventi di Rizzoli prosegue con secondo giallo non estratto per Bonucci e gol ingiustamente annullato a Maxi Lopez. Stavolta la disperazione scenica di Ventura è davvero comprensibile. Salvata nel momento più duro dal direttore di gara, la Juve riemerge e Morata segna un gol incantevole, su assist di Pogba. Da segnalare anche un rigore richiesto da Cuadrado e un altro errore grave con mancato secondo giallo per Glik. I bianconeri se la cavano successivamente con Barzagli e Rugani su Maxi Lopez e infine, a contesa ormai chiusa dal poker di Morata, Khedira decide di mandare al diavolo Rizzoli (circostanza curiosa) e ottenere il primo rosso del pomeriggio. A livello di emozioni, un derby incredibile. Ma il bel calcio, non costruito sugli svarioni e le polemiche ma sui gesti tecnici, è un’altra cosa.
Allo Stadio Luigi Ferraris di Genova il Chievo s’impone in trasferta sulla Samdporia per 1 a 0. Il goal decisivo viene realizzato nel primo tempo da Meggiorini al 24′ con il colpo di testa vincente sotto porta sull’assist tagliato di Birsa dalla destra. I Gialloblu falliscono poi la possibilità del raddoppio al 30′ quando Viviano para il rigore di Birsa concesso per fallo di Fernando e nella ripresa i Blucerchiati provano ad arrivare al pareggio ma i loro sforzi non vanno oltre alla traversa colpita da De Silvestri al 49′.
L’Atalanta batte il Bologna due a zero e si avvicina ulteriormente all’obiettivo salvezza. Nerazzurri subito aggressivi e pericolosi dopo due minuti con Gomez. Al diciasettesimo è Stendardo a mettere i brividi a Mirante con un colpo di testa sul cross morbido di Diamanti. I bergamaschi spingono sull’acceleratore e ci riprovano con una conclusione di Gomez da fuori area, che termina alta sopra la traversa. Il match si sblocca poco prima della mezzora, con l’Atalanta che passa con il ‘Papu’ Gomez, il quale insacca con un tiro ravvicinato sul suggerimento di Diamanti. I rossoblu provano a scuotersi ma la retroguardia di casa fa buona guardia. Al quarantaseiesimo poi arriva anche il raddoppio dell’Atalanta, che segna con Diamanti, lesto ad infilare in rete il cross morbido di Pinilla dalla destra. Nella ripresa il Bologna tenta di reagire ma dopo due minuti rischia l’auotrete con Mbaye sul traversone insidioso di Diamanti. Attorno al sessantesimo è Masiello ad impensierire il proprio portiere Sportiello, che si dimostra reattivo ed evita la beffa. Poco dopo l’occasione capita sui piedi di Floccari ma l’estremo difensore nerazzurro si fa trovare pronto. Nel finale l’Atalanta ha un’altra chance per andare in gol, con il rigore fallito da Pinilla. Poco più tardi il Bologna perde Mbaye e Gastaldello per espulsione e il match di fatto si conclude così. (Jacopo D’Antuono)
Roma e Inter si dividono la posta in palio all’Olimpico nel secondo anticipo della trentesima giornata. Firme decisive di Perisic e Nainggolan. Un pareggio che non serve nulla alle due formazioni ma che può beneficiare la Fiorentina rendendo ancora più intensa la rincorsa al terzo posto. La partita inizia a buoni ritmi grazie all’atteggiamento molto offensivo dei padroni di casa. Spalletti lascia in panchina Dzeko per favorire gli spostamenti di Salah, Perotti e El Shaarawy. Risponde Mancini con l’ormai consono 4-2-3-1 con formazione obbligata davanti date le assenza di Icardi, Palacio e Jovetic. In campo quindi Eder punta sostenuto da Biabiany, Ljajic e Perisic. La partita si accende subito al quarto minuto: Salah serve in area El Shaarawy che di prima intenzione appoggia per Perotti che da buona posizione calcia alto. Rispondono i nerazzurri al diciannovesimo con Perisic che scende sulla sinistra e mette in mezzo un buon pallone sul quale non arriva puntuale Eder. Sempre il croato pericoloso al ventottesimo che si accentra e calcia forte col destro non trovando di poco la porta. A dieci dalla fine della prima parte di gioco Salah compie una prodezza agganciando un gran pallone e mettendolo alle spalle di Handanovic ma Orsato ferma per fuorigioco. Al quarantesimo arriva la più grande opportunità per la Roma: El Shaarawy calcia al volo da dentro l’area ma trova una pronta risposta di Handanovic. Il secondo tempo inizia col botto con sempre l’ex Milan pericoloso: bravo Handanoic a distendersi e a bloccare il pallone. Sette minuti più tardi su ripartenza gran palla di Brozovic per Perisic che calcia in diagonale con il sinistro battendo un, abbastanza colpevole, Szczesny. Al sessantottesimo occasione dubbia: Dzeko colpisce di testa su assist di Perotti; il pallone tocca il braccio di Miranda che attutisce la forza del pallone ma Orsato non vede nulla. Nel corso della stessa azione Salah mette Dzeko tutto solo davanti alla porta ma il bosniaco si divora il gol del pareggio. Ad un quarto d’ora dalla fine illusione del gol per la Roma con El Shaarawy che calcia da buona posizione sull’esterno della rete. Nei minuti finali si accende la partita: prima ci prova Salah con una grande parata di Handanovic, poi ci prova di testa Dzeko ma Nagatomo salva sulla linea. Alla fine a sei minuti dalla fine il numero nove della Roma svirgola ma trova in area l’inserimento di Nainggolan che a botta sicura infila il meritato pareggio. Occasione clamorosa poi nel finale per Salah che si accentra e calcia benissimo col mancino ma trova Dzeko a negargli il gol. (Francesco Gallo)
Finisce 0-0 l’anticipo del Castellani tra Empoli e Palermo, al termine di novanta minuti davvero noiosi. Le due squadre scendono sul terreno di gioco col freno a mano, i ritmi del match ne risentono e infatti sono pochissime le occasioni da gol sia da una parte che dall’altra. L’Empoli prova fin da subito a fare la gara ma i siciliani coprono bene e rischiano davvero poco. La squadra di Novellino prova a colpire in contropiede, con due tiri da fuori di Vazquez e Trajkovski. L’argentino si muove bene con falso nueve ma è poco supportato dai compagni. I ragazzi di Giampaolo provano a spezzare gli equilibri della gara intensificando la propria manovra ma di risultati non se ne vedono: l’unico pimpante è Pucciarelli, tuttavia da solo può fare ben poco. I due tecnici mescolano le carte con qualche cambio ma la partita non decolla: l’Empoli risulta irriconoscibile rispetto a qualche mese fa, quando deliziava gli spettatori con prestazioni decisamente più stimolanti. L’occasione più ghiotta capita della partita, comunque, capita alla squadre ospite nel finale, sugli sviluppi di un calcio piazzato quando Struna colpisce di potenza da buona posizione ma non trova la porta. L’Empoli si siede, lasciando spazio al Palermo che non ne approfitta. Posta in palio divisa. Punto che serve a poco ad entrambe le squadre. (Jacopo D’Antuono)
53’ Perisic (I), 84’ Nainggolan (R)
Szczesny; Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne (81′ Emerson); Nainggolan, Pjanic, S. Keita (57′ Dzeko); Salah, Perotti, El Shaarawy (93′ De Rossi). ALL: Spalletti.
Handanovic; D’Ambrosio, Murillo, Miranda, Nagatomo; Medel, Brozovic; Biabiany (82′ Manaj), Ljajic (86′ Felipe Melo), Perisic; Eder. ALL: Mancini
22’ S. Keita (R), 62′ Medel (I), 76′ Handanovic (I), 88′ Manolas (R)
1′ (pt) e 3′ (st)
Skorupski; Laurini (dal 43′ p.t. Bittante), Costa, Tonelli, Mario Rui; Zielinski (dal 17′ s.t. Buchel), Paredes, Croce; Saponara; Pucciarelli, Maccarone (dal 41′ s.t. Mchedlidze). (Pugliesi, Pelagotti, Zambelli, Maiello, Dioussé, Piu, Camporese, Krunic, Ariaudo). All.Giampaolo.
Sorrentino; Struna, Gonzalez, Andelkovic, Pezzella (dal 1′ s.t. Lazaar); Jajalo; Quaison (dal 35′ s.t. Bentivegna), Hiljemark, Brugman (dal 41′ s.t. Maresca), Trajkovski; Vazquez. (Posavec, Vitiello, Rispoli, Gilardino, Cionek, Balogh, Cristante, Morganella, Djurdjevic). All.Novellino.
Massa di Imperia.
Jajalo (P), Paredes (E), Bentivegna (P) per gioco scorretto.
Marcatori: 42′ Di Gaudio (C), 64′ Ionita (HV), 67′ Lasagna (C)
Gollini; E. Pisano, Moras, Helander, Fares; Wszolek, Ionita, Marrone (70′ Juanito Gomez), Siligardi (46′ Viviani), Toni, Pazzini (46′ Rebic). All. Delneri.
Belec; F. Poli, Suagher, S. Romagnoli, Gagliolo; Pasciuti (82′ Letizia), Cofie, R. Bianco, Di Gaudio; Lollo (53′ Crimi); Mbakogu (64′ Lasagna). All. Castori.
Arbitro: Russo di Nola
Ammoniti: 33′ E. Pisano (V), 54′ Suagher (C), 82′ Rebic (V), 84′ F. Poli (C), 94′ Crimi (C)
Espulso: 90′ Rebic (V)
Marcatori: 27′ A. Gomez, 46′ pt Diamanti
Sportiello; A. Masiello, Stendardo, Paletta, Dramè; Cigarini, De Roon, Kurtic (27′ st Migliaccio); Diamanti (8′ st Raimondi), A. Gomez (44′ st D’Alessandro), Pinilla. A disp.: Bassi, Cherubin, Bellini, Brivio, Conti, Freuler, Gakpé, Monachello, Borriello. All.: Reja
Mirante; I. Mbaye, Gastaldello, Maietta, Morleo (26′ st Masina); Brighi, A. Diawara, Brienza (1′ st Mounier); L. Rizzo (19′ st Acquafrasca), Giaccherini, Floccari. A disp.: Da Costa, Stojanovic, Oikonomou, A. Ferrari, Zuniga, Donsah, Pulgar, Taider. All.: Donadoni
Arbitro: Giacomelli
Ammoniti: Pinilla (A); Giaccherini, L. Rizzo, Maietta (B)
Espulsi: 78′ I. Mbaye, 85′ Gastaldello (B)
Marcatori: 24′ Meggiorini
Viviano; Silvestre, Ranocchia, Moisander; De Silvestri, Soriano, Fernando (81′ Krsticic), Dodò; R. Alvarez (71′ Muriel), Cassano (58′ Correa); Quagliarella. All.: Montella. A disp.: Brignoli, Puggioni, Diakitè, Cassani, Pedro Pereira, Sala, Ivan, E. Barreto, Christodoulopoulos.
Bizzarri; Cacciatore, Spolli, Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, P. Hetemaj; Birsa (68′ Floro Flores), Meggiorini (79′ Mpoku), Pepe (81′ Pinzi). All. Maran. A disp.: Seculin, Bressan, N. Frey, Sardo, Costa, Ninkovic, Pellissier.
Arbitro: Pairetto (sezione di Nichelino).
Ammoniti: 31′ Soriano (S); 39′ Castro (C); 60′ Fernando (S); 61′ P. Hetemaj (C); 63′ De Silvestri (S); 71′ Moisander (S).
33′ Pogba e 42′ Khedira (J) – 47′ Belotti su rig. (T) – 63′ e 77′ Morata (J)
Padelli, Maksimovic, Glik, E. Moretti, Bruno Peres, Acquah, Vives, Benassi (dall’81’ Baselli), Gaston Silva (dal 75′ Zappacosta), Immobile (dal 46′ Maxi Lopez), Belotti. All. Ventura
Buffon, Barzagli, Bonucci, Rugani, A. Sandro, Lemina, Khedira, Pogba, Lichtsteiner (dal 49′ Cuadrado), Dybala (dal 32′ Morata), Mandzukic (dall’85’ Zaza). All. Allegri
Rizzoli di Bologna
Glik, Acquah, Gaston Silva e Belotti (T) – Bonucci, Lichtsteiner e A. Sandro (J)
87′ Khedira (J)
Marcatori: 9′ Parolo (L), 15′ Bacca (M)
G. Donnarumma; Abate, C. Zapata, A. Romagnoli, Antonelli; Honda (84′ Menez), Montolivo, Bertolacci, Bonaventura; Luiz Adriano (74′ Balotelli), Bacca. All. Sinisa Mihajlovic.
Marchetti; Patric, Bisevac, Hoedt, Braafheid; Parolo, Biglia, Lulic; Candreva (88′ Mauricio), Matri (80′ F. Djordjevic), Felipe Anderson. All. Stefano Pioli.
Paolo Tagliavento.
Biglia (L), Abate (M).
84′ Lulic (L) per somma di ammonizioni.
0′ e 3′.
10′ Rincon (G) 51′ Higuain (N), 81′ Higuain (N), 90+1′ El Kaddouri (N)
Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon (59′ Mertens), Higuain (89′ El Kaddouri), L. Insigne (74′ Gabbiadini). Sarri.
Perin; Izzo, Burdisso (17′ Fiamozzi), De Maio; Gabriel Silva, Rincon, Dzemaili, L. Rigoni (65′ Tachtsidis), Laxalt; Pavoletti (58′ Cerci), Pandev. Gasperini.
31′ Koulibaly, 36′ Jorginho, 45+2′ L. Insigne (N) 43′ Fiamozzi, 90′ Dzemaili (G).
2′ (pt) e 4′ (st).