L’Inter torna alla vittoria in campionato battendo al Meazza il Palermo per 3 a 1. A quanto pare la sontuosa prestazione in Coppa Italia contro la Juventus non è stata un fuoco di paglia per la formazione di Mancini che si rimette in carreggiata, mentre sprofonda sempre più in basso la squadra di Iachini, ormai risucchiata in piena zona retrocessione. La fase di studio dura 10 minuti, a rompere gli equilibri ci pensa Ljajic che, approfittando di un’incertezza tra Maresca e Gonzalez, si accentra e trova l’angolino per battere Sorrentino. I nerazzurri faticano comunque a gestire il vantaggio, con Kondogbia e D’Ambrosio che perdono diversi palloni complicando non poco la vita ai compagni. Difesa del Palermo troppo morbida che concede il raddoppio ai nerazzurri, Icardi arriva sul cross di Palacio e devia la palla in rete, alle spalle di Sorrentino, per il 2 a 0. Gara in salita per gli uomini di Iachini, già sotto di due gol ancor prima di arrivare alla mezz’ora di gioco, mentre la formazione di Mancini sfiora persino la terza rete con Ljajic che si accentra nuovamente ma stavolta calcia alto quando c’era Perisic completamente libero di battere a rete. I rosanero provano ad approfittare dei tanti palloni persi dai giocatori di Mancini per proporsi dalle parti di Carrizo, l’estremo difensore nerazzurro respinge senza problemi una conclusione da fuori area di Vazquez, mentre dall’altra parte del campo Sorrentino dice di no a Perisic. Proprio allo scadere del primo tempo il Palermo accorcia le distanze con Vazquez che, servito da Rispoli – autore di una notevole accelerazione sulla fascia destra – firma la rete del 2-1 scavalcando Carrizo. Il primo squillo della ripresa è appannaggio dei rosanero con il tiro al volo di Vazquez al 47′ che non trova la porta. Subito dopo, Chochev fa passare un pallone all’interno dell’area di rigore nerazzurra, nessun compagno però trova l’aggancio con la sfera. La squadra di Iachini, alla ricerca del pari, si sbilancia troppo in avanti e viene punita dall’Inter che al 54′ trova il gol del 3-1 con Perisic, su assist di Icardi. La terza rete dei nerazzurri spegne le residue velleità di rimonta dei rosanero. A un quarto d’ora dal novantesimo Sorrentino nega il gol a Palacio con un ottimo intervento. Nel recupero Biabiany mette un bel pallone in mezzo per Perisic che manca l’appuntamento con il 4-1 e la doppietta personale impattando malissimo a pochi passi da Sorrentino. I nerazzurri salgono a 51 punti in classifica, allungando a +4 sul Milan e restando a -5 dal terzo posto occupato dalla Roma. Situazione sempre più drammatica per il Palermo, quartultimo a 27 punti, con il Frosinone che si avvicina pericolosamente ed ora è a -1 dalla zona salvezza.
La corsa della Juventus verso l’ennesimo Scudetto da mettere in bacheca non si ferma e l’impressionante ritmo di marcia bianconera si aggiorna, con nuovi numeri: 31 punti sui 33 disponibili conquistati nel 2016, 17 vittorie ed 1 pari in 18 giornate, dal derby vinto all’ultimo contro il Toro fino al successo sul campo dell’Atalanta. Un intero girone, che si chiuderà con la sfida al Sassuolo, nella quale era arrivata invece l’ultima sconfitta in campionato all’andata. Primo tempo di livello e da padrona assoluta per la Juventus, che Allegri spinge stavolta con il 4-3-1-2 e pur senza la verve di Pereyra (annebbiato) a trequarti. Il gol di Barzagli sugli sviluppi di calcio d’angolo è la giusta ricompensa per 45 minuti che vedono comunque l’Atalanta tenere bene il campo, con organizzazione e grinta. Molto bene Conti a destra e Borriello con il movimento su tutto il fronte dell’attacco; per questo incomprensibile la sostituzione in avvio di ripresa del giovane esterno destro classe 1994, scelta non buona di Reja, visto anche il successivo inserimento dell’omologo Raimondi. Ma è soprattutto il calo di Marchisio in regia nella ripresa ad essere abbastanza visibile, tra i picchi di genio ed inutilità tecnica di Pogba e gli inserimenti di Khedira, spento però dal pompiere Sportiello. E allora i padroni di casa ci credono, spingono ma non concretizzano, anche grazie all’ennesima prova da campioni di Bonucci e Barzagli, aiutati da Mandzukic (un salvataggio decisivo) e dalle parate (poche) di Buffon. La giocata estemporanea e splendida di Lemina, al secondo sigillo in maglia Juve dopo la lunga assenza, chiude ogni discorso e regala un rinnovato +3 sul Napoli ai campioni d’Italia in carica.
Il Genoa torna a vincere contro l’Empoli e compie un passo importantissimo verso la salvezza. Si gioca sotto una pioggia intensa al Luigi Ferraris, il grifone parte subito forte schiacciando i toscani nella prorpia metà campo. Attorno al ventesimo i padroni di casa hanno una clamorosa occasione per passare in vantaggio, con Rigoni che stoppa il pallone da dentro l’area piccola e conclude di potenza: respinge Skorupski. Tra i più brillanti dei rossoblu c’è sicuramente Goran Pandev che crea scompiglio tra le maglie biancoblu e impegna l’estremo difensore polacco in almeno un paio di circostanze, come nel finale di frazione quando dribbla due avversari e tira debolmente verso la porta. Nel secondo tempo Zielinski mette subito i brividi al Genoa, che passa dopo pochi minuti con Rigoni, bravissimo a raccogliere l’assist di Cerci e ad insaccare all’angolino. 1-0 grifone. Al sessantaseiesimo l’Empoli sfiora il gol del pareggio con una sassata di Mchedldize ma il palo salva il grifone. Gli ospiti provano ad aumentare la propria intensità ma il Genoa alza il muro e al triplice fischio può festeggiare una vittoria che vale tre punti importanti in ottica salvezza.
Sassuolo-Milan termina 2-0 in favore dei padroni di casa grazie alle reti di Duncan nel primo tempo e Sansone nella ripresa. Il Milan parte benissimo sfiorando il gol in almeno quattro circostanze. Inizia Honda che al 6′ non riesce a concretizzare una corta respinta di Consigli su un tiro velenoso di Bonaventura dal limite: il giapponese è bravo a fiondarsi sul pallone ma è altrettanto impreciso a non trovare la porta a tu per tu con l’estremo difensore avversario. Poco dopo Consigli viene impegnato severamente dallo stesso Honda, da Kucka e da un colpo di testa di Antonelli: l’ex Atalanta è reattivo nel chiudere lo specchio della porta ai tentativi nemici. In mezzo a queste due chance Bacca semina il panico in contropiede ma, dopo uno sprint ammirevole, il colombiano non riesce ad inquadrare il bersaglio grosso con una conclusione deviata sul fondo. Al 23′ il Sassuolo risponde con gli interessi portandosi inaspettatamente in vantaggio: dagli sviluppi di un corner dalla destra Berardi pesca bene Duncan che, dal limite dell’area, lascia partire un bolide violentissimo che incenerisce l’incolpevole Donnarumma. Il Milan accusa il colpo, smette di giocare e nel finale rischia di subire il raddoppio. Sansone (due volte) e Berardi sono stoppati dall’ottimo Donnarumma. Nella ripresa il Milan non riesce a creare una sola palla gol degna di nota. Anzi, è il Sassuolo a sfiorare subito il raddoppio con Berardi che trova sulla sua strada ancora un attento Donnarumma. Al 71′ ecco il gol del definitivo 2-0 che chiude definitivamente il match: Vrsaljko sulla destra mette in mezzo per Sansone che, favorito dal velo di Defrel, anticipa De Sciglio e insacca gonfia la rete da distanza ravvicinata. Nell’occasione Mihajlovic è stato allontanato dal signor Giacomelli: vistose le proteste del tecnico serbo che riteneva falloso l’intervento di Biondini su Bertolacci pochi istanti prima del gol del Sassuolo. I minuti passano, il Milan non gioca e, nonostante l’espulsione per somma di ammonizioni di Defrel, il Sassuolo riesce a difendere il risultato senza soffrire. Al triplice fischio i neroverdi possono esultare: il sesto posto attualmente occupato dal Milan dista soltanto 3 lunghezze. Brutto stop invece per il Milan che torna a casa privo di certezze.
Allo Stadio Olimpico termina 1 a 1 tra Torino e Lazio. Sono i granata padroni di casa a trovare il vantaggio iniziale al 12′ con Belotti, rapido nel ribadire in rete la respinta corta di Marchetti su Acquah, ma non sono però in grado di chiuderla già al 22′ con il rigore calciato alto da Immobile e concesso per fallo di Cataldi su Belotti. Nella ripresa, i biancocelesti vanno alla caccia del pari e, dopo il palo centrato da Parolo al 68′, l’arbitro Massa assegna il penalty per fallo di Molinaro su Keita ed il capitano Biglia lo trasforma al 78′ spiazzando Padelli.
Il Napoli sconfigge il Chievo Verona nell’anticipo del San Paolo e aggancia momentaneamente la Juventus in vetta alla classifica di Serie A. Partenza sprint con il Napoli colpito al cuore da un Chievo spumeggiante. Al secondo minuto Chirches perde palla, favorendo la cavalcata di Rigoni che con un tiro violentissimo trafigge Reina e porta in vantaggio la compagine gialloblu. La formazione di casa però non ci sta e si scuote praticamente subito, con il solito Gonzalo Higuain che mette dentro un cross al bacio confezionato da Ghoulam dalla sinistra: 1-1. Il Chievo perde fiducia nei propri mezzi, gli azzurri crescono e macinano gioco. Le chances migliori capitano a Higuain e Callejon ma è Chiriches a farsi perdonare dell’errore inziale schiacciando in rete la pennellata di Jorginho proprio a fine primo tempo. Nella ripresa la squadra di Sarri riparte forte, i clivensi non sfigurano ma devono pensare a contenere la fantasia offensiva campana. Al settantesimo i padroni di casa archiviano la pratica con una bella azione finalizzata da Callejon, il cui tocco ravvicinato non lascia sampo a Bizzarri. Match in cassaforte e pubblico del San Paolo in delirio: Napoli batte Chievo 3-1.
Al Bentegodi di Verona la Sampdoria vince contro l’Hellas per 3 a 0 e respira in chiave salvezza, centrando la seconda vittoria consecutiva e probabilmente condannando definitivamente gli scaligeri alla Serie B. Il vantaggio genovese viene realizzato dal capitano Soriano con un tiro al volo al 6′ sulla respinta di Gollini e, sempre su un rimpallo, questa volta con la complicità della traversa, all’11’ Cassano mette a segno la rete del raddoppio. Il terzo goal è frutto della bella girata di prima intenzione da parte di Lazaros Christodoulopoulos al 30′ del primo tempo, perfetto nel colpire il pallone sul cross di De Silvestri dalla destra.
Grande prova di forza della Roma che conquista la sua settima vittoria consecutiva battendo tra le mura amiche dell’Olimpico la Fiorentina per 4 a 1, aggiudicandosi lo scontro diretto per il terzo posto. Vittoria netta per la formazione di Spalletti che ha giocato di gran lunga meglio e ha ampiamente meritato i tre punti al cospetto di una squadra andata completamente in confusione dopo aver subito il primo gol. Viola (in maglia bianca) sin da subito aggressivi e pericolosi su calcio di punizione, ma Kalinic parte in fuorigioco sprecando quella che poteva essere un’ottima occasione per mettere pressione ai giallorossi. Poco prima del quarto d’ora di gioco Ilicic tenta la conclusione a giro, palla appena sopra la traversa. La Roma risponde con l’inserimento di Salah in area, decisivo l’intervento di Roncaglia che gli toglie il pallone dai piedi un attimo prima di tirare davanti a Tatarusanu. Sono le prove generali in vista del vantaggio giallorosso: Salah – in leggerissimo fuorigioco – serve l’assist a El Shaarawy che trasforma un rigore in movimento per l’1 a 0. Passano altri tre minuti e arriva anche il raddoppio, Salah da fuori area libera il tiro, trovando la fortunosa deviazione di Astori che inganna Tatarusanu, scavalcato dalla traiettoria. Piove sul bagnato in casa viola, Borja Valero (SV) e Vecino (5,5) si fanno male e devono lasciare il campo costringendo Paulo Sousa a fare due cambi già nel primo tempo. La Roma dilaga e – dopo aver colpito un palo con Perotti – al 38′ trova anche il terzo gol proprio con Perotti (7) che riceve palla da El Shaaraway e la mette in porta. Gara che sembra chiusa, anche perché la Fiorentina è in completa balia degli avversari che vanno nuovamente vicini al gol con Nainggolan (6,5). Nel recupero, comunque, la Fiorentina riesce ad accorciare le distanze su un calcio da rigore trasformato da Ilicic per l’intervento in netto ritardo di Digne (5,5) su Tello (6,5). Nella ripresa il primo acuto è appannaggio della Fiorentina con il destro dalla distanza di Roncaglia che per poco non trova la porta. Tuttavia la Roma, dopo aver impiegato qualche minuto a carburare e a ritrovare il ritmo, riprende a macinare e al 58′ arriva anche il quarto gol, con Salah che in contropiede infila la difesa viola (Roncaglia resta avanti e non fa scattare la trappola del fuorigioco) e supera anche Tatarusanu per il 4 a 1. Con i giallorossi nuovamente avanti di tre gol, e con i tre punti ormai in cassaforte per la squadra di Spalletti, i viola si rassegnano e pensano soprattutto a limitare i danni, evitando che il passivo peggiori ulteriormente. A un quarto d’ora dal novantesimo, tra gli applausi dell’Olimpico, entra Francesco Totti, il cui ingresso in campo viene salutato con un’autentica ovazione. Nelle fasi conclusive del match entra anche Dzeko per Salah. Nel recupero ci sarà tempo anche per un palo colpito proprio dal numero 10 giallorosso, che su calcio di punizione sfiora il gol del 5 a 1, sarebbe stata la ciliegina sulla torta in una gara dominata dall’inizio alla fine. (Stefano Belli)
Marcatori: 6′ Cassano, 11′ Soriano, 30′ Christodoulopoulos
Gollini; E. Pisano, Moras, Helander, Fares (28′ Gilberto); Wszolek, Marrone, Ionita, Siligardi (56′ Juanito Gomez); Rebic (71′ Romulo), Toni. All. Delneri. A disp.: F. Coppola, Marcone, Samir, Albertazzi, Bianchetti, Furman, L. Greco, Emanuelson, Jankovic.
Viviano; Cassani, Ranocchia, Moisander; De Silvestri, Soriano (73′ E. Barreto), Fernando, Christodoulopoulos (58′ Silvestre); R. Alvarez, Cassano (78′ Muriel); Quagliarella. All. Montella. A disp.: Brignoli, Puggioni, Skriniar, Mo. Diakitè, Pedro Pereira, Palombo, Dodò, Krsticic, A. Rodriguez.
Arbitro: Cervellera (sezione di Taranto).
Ammoniti: 3′ Christodoulopoulos (S); 44′ Gilberto (V); 57′ Marrone (V); 63′ Fernando (S); 74′ Ranocchia (S).
22′ El Shaarawy (Roma), 25′ e 58′ Salah (Roma), 38′ Perotti (Roma), 45+3′ rig. Ilicic (Fiorentina).
Szczesny; Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne; Nainggolan, Pjanic, Keita; Salah (86′ Dzeko), El Shaarawy (76′ Totti); Perotti (62′ Vainqueur). All. Luciano Spalletti.
Tatarusanu; Roncaglia, Rodriguez, Astori, Alonso; Vecino (34′ Badelj), Borja Valero (29′ Tello), Tino Costa; Ilicic (67′ Fernandez), Bernardeschi; Kalinic. All. Paulo Sousa.
Massimiliano Irrati.
Badelj (Fiorentina), Salah (Roma), Pjanic (Roma), Bernardeschi (Fiorentina), Tino Costa (Fiorentina), Nainggolan (Roma).
Marcatori: 12′ Belotti (T), 78′ rig. Biglia(L)
Padelli; Maksimovic, Glik, E. Moretti; Bruno Peres (80′ Zappacosta), Acquah, Vives (86′ Obi), Benassi (79′ Baselli), Molinaro; Belotti, Immobile. All. Ventura. A disp.: Ichazo, Castellazzi, Bavo, Jansson, Gaston Silva, Farnerud, Maxi Lopez, J. Martinez.
Marchetti; Konko, Bisevac, Hoedt, Lulic (40′ Braafheid); Cataldi (40′ Milinkovic-Savic), Biglia, Parolo; Felipe Anderson; F. Djordjevic, Klose (73′ Keita B.). All. Pioli. A disp.: E. Berisha, Guerrieri, Patric, Onazi, S. Mauri, R. Morrison, Kishna, Matri, Candreva.
Arbitro: Massa (sezione di Imperia).
Ammoniti: 23′ Vives (T); 49′ Bruno Peres (T); 51′ Konko (L); 57′ Acquah (T); 70′ Parolo (L).
N. Rigoni (C) al 2′, Higuain (N) al 6′, Chiriches (N) al 38′ p.t.; Callejon (N) al 25′ s.t.
Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; David Lopez (dal 22′ s.t. Allan), Jorginho, Hamsik (dal 41′ s.t. Chalobah); Callejon, Higuain, L. Insigne (dal 26′ s.t. Mertens). (Rafael C., Gabriel, Regini, Valdifiori, Gabbiadini, El Kaddouri, Maggio, Luperto, A. Grassi). All. Sarri
Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, B. Cesar, N. Frey; N. Rigoni (dal 23′ s.t. P. Hetemaj), Radovanovic, Castro; Birsa (dal 19′ s.t. Meggiorini); Mpoku, Pellissier (dal 10′ s.t. Floro Flores). (Seculin, Bressan, Ninkovic, Sardo, Spolli, Pinzi, Pepe, F. Costa). All. Maran
Di Bello di Brindisi
Castro (C), N. Cesar (C), Meggiorini (C) per gioco scorretto.
4′ st L. Rigoni
Perin; De Maio, Izzo, Burdisso; Ansaldi, L. Rigoni, Tachtsidis (37′ st Gabriel Silva), Rincon, Laxalt; Suso (1′ st Cerci), Pandev (43′ st Capel). (An. Donnarumma, Lamanna, Lazovic, Marchese, Ntcham, Raul Asencio, Matavz, Fiamozzi). All. Gasperini
Skorupski; Laurini, Cosic, Ariaudo, Zambelli (29′ st Bittante); Zielisnki, L. Paredes, Buchel (7′ st Pucciarelli); D. Croce; Mchedlidze, Maccarone (7′ st Saponara). (Pugliesi, Pelagotti, Maiello, Diousse, A. Costa, Piu, Camporese, Krunic) All. Giampaolo
Mariani di Aprilia
Zambelli (E), Buchel (E), L. Paredes (E), Cerci (G), Cosic (E)
Marcatori: 27′ Duncan, 72′ N. Sansone
Consigli; Vrsaljko, P. Cannavaro (54′ Antei), Acerbi, Peluso; Missiroli (62′ Biondini), Magnanelli, Duncan; D. Berardi (85′ Falcinelli), Defrel, N. Sansone. A disp.: Pegolo, Pomini, Gazzola, Terranova, Longhi, Pellegrini, Politano, Trotta. All.: Di Francesco.
G. Donnarumma; De Sciglio, C. Zapata (68′ A. Romagnoli), Alex, Antonelli; Honda (85′ K.P. Boateng), Kucka, Bertolacci, Bonaventura; Bacca, Balotelli (54′ Menez). A disp.: Abbiati, Diego Lopez, Calabria, S. Simic, A. Poli, José Mauri, Locatelli. All.: Mihajlovic.
Giacomelli
1′ Bonaventura (M), 4′ Berardi (S), 63′ Defrel (S), 86′ Bertolacci (M)
71′ Mihajlovic (all. M), 75′ Defrel (S)
Mirante; I. Mbaye, Gastaldello, Maietta, Constant (dal 20’ s.t. Masina); Donsah (dal 32’ s.t. Brienza), A. Diawara, Taider; Mounier (dal 1’ s.t. Floccari), Destro, Giaccherini. All. Donadoni.
Belec; Zaccardo, S. Romagnoli, Gagliolo; Letizia, Crimi, R. Bianco (dal 20’ s.t. Lollo), Cofie, F. Poli; Verdi (dal 22’ p.t. Lasagna), Mat. Mancosu (dal 29’ s.t. Mbakogu). All. Castori.
Mazzoleni
S. Romagnoli (C), Giaccherini (B), A. Diawara (C), Gagliolo (C)
Marcatori: 24′ Barzagli, 86′ Lemina
Sportiello; Toloi, A. Masiello, Paletta, A. Conti (dal 54′ D’Alessandro), De Roon, Kurtic, Cigarini (dal 75′ Diamanti), Dramè; Monachello (dal 66′ Raimondi), Borriello. All. Reja
Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra; Khedira (dal 68′ Lemina), Marchisio, Pogba; Pereyra (dall’82’ Alex Sandro); Dybala (dall’88’ Morata), Mandzukic. All. Allegri
Valeri di Roma
Toloi, Paletta e Cigarini (A) – Pogba e Marchisio (J)
11′ Ljajic (I), 23′ Icardi (I), 45′ Vazquez (P), 54′ Perisic (I)
Carrizo; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Medel (88′ Felipe Melo), Kondogbia; Palacio (79′ Biabiany), Ljajic (66′ Brozovic), Perisic; Icardi. All. Roberto Mancini.
Sorrentino; Vitiello, G. Gonzalez, Andjelkovic; Rispoli (84′ Balogh), Hiljemark, Maresca, Chochev (68′ Quaison), Pezzella; Vazquez, Gilardino (71′ Djurdjevic). All. Giuseppe Iachini.
Carmine Russo.
Medel (I), G. Gonzalez (P).