È risultata positiva all’antidoping. Lo riporta la Gazzetta dello Sport, ma è stata la stessa tennista russa a dichiararlo in una conferenza stampa che lei stessa aveva indetto a Los Angeles, affermando di avere un annuncio importante. Si è pensato di tutto, anche perchè dopo gli Australian Open Maria non aveva sostanzialmente più giocato, dando anche forfait al prossimo torneo di Indian Wells (il quinto Slam, come viene chiamato dagli appassionati e dagli addetti ai lavori).



Invece, la faccenda se vogliamo è più seria: “La Itf – la federazione internazionale di tennis, ndr – mi ha comunicato che sono risultata positiva a un controllo antidoping. Queste le parole scioccanti della Sharapova, davanti a un’attonita folla di giornalisti. La russa ha dichiarato che il controllo risale agli Australian Open (nei quali è stata eliminata ai quarti di finale dalla sua nemesi Serena Williams) e che la sostanza proibita è il Meldonium. “Ho assunto il farmaco” ha candidamente ammesso Masha “come faccio da anni: non ero mai risultata positiva e non ero consapevole delle conseguenze”.



Il fatto è questo: dal primo gennaio 2016 la Itf ha introdotto nuove sostanze nella lista dei farmaci proibiti. Tra i quali appunto il Meldonium che, la Sharapova ha raccontato, assumeva per una carenza di magnesio dovuta “a un principio di diabete ereditario”. La colpa della Sharapova è stata quella di… non aver controllato la lista, inviata a fine dicembre via mail a tutti gli atleti. “E’ colpa mia” ha detto, e l’ammissione colpisce in positivo perchè non è certo la consuetudine. “Il corpo è mio, ho commesso un errore madornale. Ho deluso tutti: i miei fan e lo sport” ha continuato. “Non voglio che la mia carriera si concluda in questo modo e spero di avere un’altra possibilità”. Dovrebbe averla: il rischio è quello di una squalifica di due anni, ma ci sono le attenuanti del caso.



Prima: da quando è professionista, la Sharapova non ha mai avuto problemi di questo genere. Seconda: non è lei la prima atleta russa a essere trovata positiva al Meldonium, anche Ekaterina Bobrova, campionessa olimpica di pattinaggio sul ghiaccio, ha subito tra gli altri la stessa sorte. Terza: la sostanza proibita è tale da appena due mesi. Riassumendo, è probabile che la Sharapova vada incontro a uno stop di tre-sei mesi. Nella migliore delle ipotesi sarà in campo per Wimbledon, nella peggiore dovrà saltare lo Slam londinese e anche gli Us Open, perdendo nel mezzo tutti i tornei del Nord America (in particolare Montréal e Cincinnati). Un bel pasticcio, ma siamo certi che rivedremo in campo la Sharapova. 

(Claudio Franceschini)