È bufera attorno a Maria Sharapova dopo la confessione di doping per un farmaco, il Meldonium, a cui è rimasta positiva durante gli Australian Open; un medicinale che ha sempre preso ma che da gennaio è entrato nella lista nera dell’antidoping nel tennis e che la stessa Masha ammette di non aver controllato nelle nuove liste. Questo però non ha tolto l’effetto bomba che è cascato sul mondo del tennis e dello sport in generale, dato che la biondissima russa è la sportiva più pagata e forse conosciuta del pianeta. Le primissime conseguenze sul caso Sharapova arrivando dal mondo degli sponsor che con velocità davvero sorprendente hanno abbandonato Maria per i prossimi anni: prima Nike e poi Tag Heuer hanno deciso di interrompere il rapporto di sponsorizzazione con la tennista russa: «Siamo rattristati e sorpresi dalle notizie su Maria Sharapova, abbiamo deciso però di sospendere il nostro rapporto con Maria durante le indagini. Continueremo a monitorare la situazione». Dalle stelle alle stalle in poche ore, con un brusco stop all’immagine di Maria senza verificare prima tutti i contorni della situazione; contro anche la Porsche che in un’agenzia di stampa afferma “abbiamo deciso di cancellare gli eventi in programma con la tennista fino al termine dell’indagine”.



Choc nel mondo del tennis: Maria Sharapova dopata, lo ha ammesso le stessa tennista russa in una conferenza stampa tesissima ieri sera. «La Itf mi ha comunicato che sono risultata positiva ad un controllo antidoping», le sue testuali parole riguardo la vicenda che risale agli scorsi Australian Open: dopo essere stata eliminata ai quarti di finale da Serena Williams sarebbe risultata positiva al Meldonium, ma propri su questo punto si riflette il mistero. «Ho assunto il farmaco come faccio da anni: non ero mai risultata positiva e non ero consapevole delle conseguenze», ha rivelata Masha. Come abbiamo spiegato nel nostra focus di ieri, la Itf ha introdotto nuove sostanze nella lista dei farmaci proibiti da gennaio 2016 tra i quali figura il Meldonium e la meravigliosa tennista russa ha ammesso di non aver controllato la lista, tanto da dire ieri sera “colpa mia, il corpo è mio e ho commesso un errore madornale“, se vogliamo in maniera assolutamente originale rispetto al solito tran tran di “non se so nulla” e poi il tutto viene confermato. Ora però cosa rischia? Di certo ci sarà un processo sportivo che dovrebbe prevedere queste tappe: Maria Sharapova dovrà essere giudicata da un panel che avrà come presidente un giudice della Itf, federazione internazionale tennis femminile. La stessa Masha potrà nominare un suo esperto per rappresentarla, mentre una terza figura sarà scelto nell’ambito dei consulenti internazionale dell’area Wada. Il rischio massimo è due anni di squalifica per doping e nel caso il giudizio è appellabile solo presso il Tas internazionale di Losanna. Il caso però, rivela La Gazzetta dello Sport, potrebbe anche intrecciarsi con quello della Iaaf che  ha squalificato la federazione russa per i guai doping nell’atletica leggera e potrebbe dunque prendere una via piuttosto complessa l’intero impianto accusatorio.

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