E’ l’Inferno del nord, la Parigi-Roubaix, la corsa del pavé, della fatica, la classica più dura del ciclismo mondiale. Quest’anno sarà la 114a edizione: 27 tratti lastricati, 257,5 chilometri di cui ben 52,8 sul pavé. Si partirà come al solito da Compiegne per arrivare al velodromo di Roubaix. Rispetto alle ultime stagioni ci sarà una novità, il ritorno del tratto di Hameau du Buat, lungo 1700 metri e con la strada in salita. Unico settore non pianeggiante di un percorso nel quale non è l’altimetria a fare la differenza. I tratti più difficili comunque dovrebbero essere come sempre la foresta di Aremberg e il Carrefour de l’Arbre. L’anno scorso vinse il tedesco Degenkolb. L’Italia non vince dal 1999 con Andrea Tafi. Favoriti della Roubaix 2016 sono Sagan, Cancellara, Boonen, Vanmarcke e Kristoff. Noi abbiamo sentito Monsieur Roubaix, Roger De Vlaeminck, primatista nell’albo d’oro con 4 successi proprio come Tom Boonen. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
La Parigi-Roubaix è veramente la regina delle classiche? Direi proprio di sì, la Parigi-Roubaix è veramente la più importante e la più affascinante delle classiche.
Che significato ha in questa stagione dopo i fatti di Parigi e Bruxelles? Sicuramente c’è paura, ma bisogna bisogna andare avanti e bisogna correre.
Come era la Roubaix ai suoi tempi? C’era anche Francesco Moser e bisognava tener conto della sua presenza. La Roubaix era certamente molto diversa da adesso, come tutto il ciclismo.
Quale sarà il punto decisivo delle corsa? Difficile sceglierne uno con precisione, anche se si sa quali sono i tratti più difficili. Secondo me conquisterà questa classica chi riuscirà a battere Sagan.
Sarà un duello solo Sagan-Cancellara? Non ci sarà solo Cancellara che potrà mettere in difficoltà Sagan. Boonen ad esempio potrebbe fare molto bene.
Per lui sarebbe il quinto successo… Sì, mi supererebbe in testa all’albo d’oro e diventerebbe lui il vero Monsieur Roubaix, ma potrebbe farlo…
Quali altri corridori potrebbero fare bene? Tra i corridori belgi bisogna citare Vanmarcke, che potrebbe vincere la Roubaix. Poi ci saranno il norvegese Kristoff, l’ olandese Terpstra che già fu vincitore nel 2014. Loro dovrebbero essere tra i favoriti di questa edizione della Roubaix.
I corridori italiani non avranno speranza di vincere? No, non credo, è da anni che non ci sono più in Italia grandi specialisti per questo tipo di classiche.
Ci può ricordare il suo successo più bello alla Roubaix? La mia Roubaix più bella è stata quella del 1975, quando sconfissi Merckx. Tutte le vittorie in questa classica così importante però mi sono rimaste nel cuore. (Franco Vittadini)