L’Inter strappa dalle mani della Juve Primavera la Tim Cup di categoria, ribaltando lo svantaggio iniziale ed il gol di Kastanos con un secondo tempo tutto all’attacco: in rete Manaj (gol spettacolare, poi cartellino rosso evitabile) e Zonta nel recupero, con epilogo brutto e polemiche anche dopo il fischio finale tra i tecnici. A Grosso sfugge il secondo trofeo dopo il Viareggio, primo trionfo invece per Vecchi.
Vince grazie al cuore ed alla determinazione, dopo aver patito a lungo nel corso del match la superiorità di palleggio juventina. La Tim Cup Primavera è nerazzurra.
Peccato per Grosso, i suoi non riescono a concretizzare quanto avrebbero dovuto pur avendo il match in mano e subiscono il ritorno prepotente dell’Inter. Ottime però lo basi, anche in vista delle Final 8 Scudetto.
Le proteste di Vecchi sembrano esagerate, non ci sono errori così determinanti per il punteggio, se iniziamo a contare le rimesse invertite e altri dettagli è finita. In ogni caso indovina diverse decisioni non semplici, pur avendo qualche macchiolina sul giudizio totale.
E’ una gran bella finale ed è tutto aperto a San Siro: la Juventus è in vantaggio per 1-0 in casa dei rivali nerazzurri, riequilibrando il discorso-punteggio, nell’ultimo atto della Tim Cup Primavera. Dopo 45 minuti di gioco e a 45 dal termine della doppia sfida, si andrebbe dunque ai supplementari!
Come all’andata, Juve manovriera e che si fa preferire nell’impostazione del gioco palla a terra: la squadra di Grosso combina bene tra centrocampo e attacco e l’azione del gol di Kastanos (voto 6,5) è lo specchio di quanto può offrire a livello di spettacolarità la formazione juventina. Serie di passaggi corti al limite e stoccata del cipriota, che batte un (fin lì) insuperabile Radu (voto 6,5), abile a respingere più volte le avanzate avversarie. Vicini al gol anche Favilli (voto 6) e lo stesso Kastanos, disinnescati dalle parate del rumeno.
Dall’altra parte attivo e velenoso Manaj (voto 6,5), il migliore della squadra di Vecchi; meno bene, per essere generosi, Gnoukouri (voto 5), non sui livelli dell’andata e che l’hanno portato in Prima Squadra. Troppo intermittente a destra Baldini (voto 5,5), che ha dimostrato di poter fare la differenza quando accelera ma solo a sprazzi. Male l’altro esterno d’attacco Kouame (voto 5), mai in evidenza. Il ritorno di Romagna (voto 6,5) ha ridato sicurezza alla retroguardia della Juve e ci aspetta una ripresa intrigante!
L’accelerazione di carattere a fine tempo non può bastare per la sufficienza. Il palcoscenico di San Siro merita un altro tipo di prestazione… Pericolo pubblico numero uno per la difesa ospite. Leggermente impreciso al momento di far male ad Audero ma sempre al vertice della tensione. Da lui ci si aspetta che trascini il gruppo, visto il livello. All’andata era stato fondamentale, oggi sta giocando decisamente sottotono.
Manovra alla spagnola, con possesso palla prolungato e tanti appoggi, tante soluzioni di passaggio. Ha ingabbiato l’Inter, riuscendo stavolta anche a castigarla con un bel gol di Kastanos. Ed è tutto in parità ora. Un gol in finale è sempre tanta roba. E lui rischia di metterne a referto anche un altro, in un primo tempo da protagonista. Anche all’andata aveva ingranato solo nella ripresa, risultando poi il migliore in campo. Prima frazione da “compitino”. (Luca Brivio)
Inter Primavera
Salva i suoi in particolare nella prima parte del match, quando la Juve spadroneggia. Fondamentale per la vittoria finale.
Come all’andata, partita spesso di sofferenza ma con un salvataggio decisivo, ancora su Vadalà.
Attento e puntuale nelle chiusure e nella marcatura uomo contro uomo, su Favilli. Ottimo prospetto.
Meno presente del compagno di reparto, è comunque la guida del reparto difensivo e il leader, che alza alla fine la Coppa.
Con i mezzi fisici che ha, potrebbe strafare. Invece si limita alla sufficienza stiracchiata.
Risolleva il suo voto nell’ultima mezzora, aiutando la squadra nel suo momento migliore. Passo indietro rispetto all’andata.
Anche per lui match molto diverso rispetto a quello dello Stadium. Esce per un problema fisico nella ripresa.
Si merita il gol, che segna solo nel recupero. Lo aveva sfiorato in due casi, a metà secondo tempo, coronando una doppia finale di livello molto importante.
Per il gol, decisivo e bellissimo, sarebbe almeno da 8 in pagella. Ma rischia di guastare la prova sua e di squadra con un’espulsione da ragazzino.
E’ un classe 1996, potrebbe e dovrebbe credere di più nei suoi mezzi e prendere in mano la squadra.
Insufficiente, in linea generale, come all’andata. Incomprensibile perchè si debba puntare su di lui e non su Pinamonti, così per dire…
Partecipa all’arrembaggio interista, dopo il suo ingresso. Non lascia “graffi” personali ma si merita la pagnotta.
Entra troppo tardi ma è comunque molto meglio di Kouame, senza discussioni.
All.VECCHI 5: Bravo, molto bravo per come riapre la partita, portando con sè i suoi ragazzi e meritando la vittoria. Male, malissimo per la reazione dopo il 2-1. Se diamo più importanza al risultato che a questo tipo di situazioni, poi non lamentiamoci della mancanza di cultura sportiva all’italiana.
Juventus Primavera
Para tutto il parabile e anche di più. Incassa il secondo gol mentre è in avanti, sull’ultimo corner. La rete di Manaj invece è da giocatore di altro livello, impossibile fermarlo.
Visto quanto aveva dimostrato all’andata, si può dire abbia deluso. Spinge troppo poco e si vede solo a sprazzi.
Diversi interventi risolutivi, soprattutto nella ripresa. Ma Manaj è troppa roba, anche per lui.
I problemi della Juve iniziano quando lui lascia il campo per infortunio. Colonna della squadra.
Soffre molto poco su Baldini, prestazione più che sufficiente
Arriva a centimetri dal gol, sarebbe stato il 2-0 fatale per l’Inter. Quantità e qualità, desta ottima impressione.
Regia fatta di una gran serie di appoggi e passaggi corti, sempre molto preciso e puntuale anche se non sconfina mai nella genialità.
Primo tempo da migliore dei suoi, secondo in netta flessione. E si nota, nell’economia di squadra.
Fermato ancora una volta, come all’andata, da Gyamfi a pochi passi dal gol. Non impressiona però come aveva fatto allo Stadium.
Quando parte palla al piede è spesso incontenibile, stile un po’ alla Kakà. In generale sprinta con meno convinzione rispetto ai primi 90 minuti della finale.
Un gol sbagliato nel primo tempo, tanta lotta e lavoro oscuro in mezzo all’area contro Gravillon e Della Giovanna. Ma non basta.
Anello debole della retroguardia, tra andata e ritorno. Il suo ingresso non aiuta Grosso (eufemismo).
Non gli manca certo l’intraprendenza e la voglia di spaccare la partita. Entra con ottimo piglio.
All.GROSSO 5,5: Anche lui molto meglio come tattico e motivatore, meriterebbe gli applausi per questo. Invece non ci è piaciuta la lite finale con Vecchi, al di là di chi abbia ragione o torto. Stiamo parlando di calcio dei ragazzi, il risultato deve essere un’appendice.
(Luca Brivio)