Genoa-Inter termina 1-0 in favore del Grifone. Tra i rossoblù ottime le prove di Lamanna e Tachtsidis; male Suso. Negli ospiti si salvano Handanovic e Palacio; da rivedere Telles, Icardi e Brozovic.

Qualche piccola sbavatura ma nel complesso il direttore di gara non ha commesso errori rilevanti. Manca un giallo a Gabriel Silva: giusto non dare il rosso a Munoz per l’entrata su Palacio.



Genoa-Inter è 0-0 al termine del primo tempo; vediamo le pagelle dei vari protagonisti della partita di Marassi. L’Inter vuole bissare il successo ottenuto sabato sera contro il Napoli e guadagnare altri tre punti per continuare la (complicata) caccia al terzo posto. Dall’altra parte troviamo un Genoa ridimensiato dopo il pesante ko incassato nell’ultimo turno sul campo del Carpi. Il Grifone, che non ha problemi di classifica né traguardi particolari da raggiungere, ha un solo imperativo: riscattare il poker del Braglia sfoggiando una prestazione super davanti al proprio pubblico, al cospetto di un’avversaria ben più quotata. Veniamo subito alle formazioni ufficiali partendo dal Genoa. Gasperini sceglie il solito, duttile, 3-4-3: Lamanna a sostituire l’infortunato Perin; in difesa Marchese vince il ballottaggio con Fiamozzi e forma il pacchetto arretrato assieme a De Maio e Munoz; Ansaldi, Rigoni, Dzemaili e Gabriel Silva a centrocampo; Laxalt, Pavoletti e Suso nel tridente offensivo. Nell’Inter Mancini ripropone il 4-2-3-1: Handanovic tra i pali quindi D’Ambrosio, Miranda, Murllo e Telles; in mediana troviamo Medel e Felipe Melo, che torna titolare; alle spalle dell’unica punta Icardi spazio a Perisic, Brozovic e Palacio, preferito a Jovetic. Pronti, via. Il Genoa si fa subito notare con un tiro dal limite di Suso dopo una sponda di Pavoletti: tentativo alto e nessun problema per Handanovic. Al 3′ enorme occasione per l’Inter dagli sviluppi di un calcio d’angolo: Miranda soffia la sfera ad Ansaldi (6) e scodella sul secondo palo per il colpo di testa a botta sicuro di Perisic. Il croato si fa trovare pronto ma la sua incornata viene prima deviata da Marchese (6), poi serve una gran parata di Lamanna per mantenere il risultato sullo 0-0. Al Ferraris, nonostante un gioco non spumeggiante e a tratti prevedibile, è la squadra di Mancini a fare la partita di fronte ad un avversario troppo timido e contratto. L’Inter torna a creare occasioni quando Palacio (6,5) si sveglia dal letargo: i tagli dell’argentino mandano in tilt De Maio (5) e fanno a pezzi la difesa rossoblù. Poco prima della mezzora per due volte il Trenza si allarga sulla destra e cerca Icardi con assist al bacio: nel primo caso il capitano nerazzurro viene anticipato a terra da Lamanna, mentre nel secondo, il colpo di testa dell’ex Samp viene salvato sulla linea da Munoz (6,5) a portiere battuto. Al 34′ uno straordinario Lamanna è bravissimo a salvare ancora su una zuccata insidiosa di Perisic (6). Terminata l’ondata interista si notano anche sprazzi di Genoa. Il Grifone si affida alla grinta di Pavoletti che, dopo la battuta di un corner, schiaccia di testa trovando un miracoloso Handanovic (6,5). Il primo tempo tra Genoa e Inter termina a reti inviolate.



Gara divertente e ricca di occasioni da gol. I ritmi non sempre sono alti ma il match è tutto sommato piacevole. Per più di metà tempo il Grifone non si è mai visto, e anzi ha rischiato più volte di finire sotto. I rossoblù si svegliano nel finale.   Decisivo ai fini del risultato. Interventi super su Perisic (due volte) e Icardi.   I tagli improvvisi di Palacio lo mandano letteralmente in tilt. Si perde il proprio uomo in più di una circostanza. 

Il gioco latita ma i nerazzurri creano tantissimo. Il problema è che gli uomini di Mancini non sono – fin qui – riusciti a battere Lamanna.   I nerazzurri si affidano ai suoi movimenti, che sono la chiave per scardinare la difesa genoana. Consegna a Icardi un paio di assist ottimi, sprecati dal compagno.   Tante disattenzioni evitabili, fra palloni non controllati e dormite varie. Un pesce fuor d’acqua in questo 4-2-3-1: netto passo indietro rispetto alla convincente prestazione di sabato sera. Nulla di particolarmente rilevante in una gara per ora tranquilla. (Federico Giuliani)



Decisivo ai fini del risultato. Nel primo tempo dice no a Perisic (per due volte) e Icardi. Attento nella ripresa su Brozovic. Infonde sicurezza a tutta la difesa.

Non sempre pulito negli interventi, ma efficace nel francobollare Icardi.

Stordito dai tagli improvvisi di Palacio, nel primo tempo spesso perde di vista il proprio marcatore. Si riscatta alla grande segnando il gol dell’1-0.

Essenziale quando chiamato in causa. Sua la deviazione decisiva sulla zuccata a colpo sicuro di Perisic nelle prime battute di gioco. ANSALDI 6,5 – Uno dei più reattivi. Motorino instancabile sulla corsia destra dove prevale sul timido Telles. Sfiora il raddoppio nel finale.

Prestazione onesta. Tanto sacrificio in fase di interdizione ma anche qualche sortita offensiva interessante. Spreca una buona occasione poco prima di uscire dal campo (dal 66′ TACHTISIDIS 7 – Lo spacca partita. Suo l’assist “aereo” per il gol di De Maio; vicino al 2-0 nei minuti conclusivi).

La regia del Genoa passa dai suoi piedi. Non dà ritmi alti al gioco del Grifone ma non demerita neppure. Da segnalare un paio di recuperi importanti (dall’88’ FIAMOZZI – SV).

Alterna buoni spunti a errori inspiegabili. Luci e ombre: nel complesso l’esterno rossoblù non raggiunge la sufficienza.

Riecco lo spagnolo visto nella Milano rossonera in versione oggetto misterioso. Pochissimi spunti, quasi mai nel vivo dell’azione. Un tiro alto a inizio gara (dal 71′ CAPEL 6 – Meglio di Suso. Utile soprattutto nei minuti finali quando, dopo il gol di De Maio, il Genoa pensa a difendere il risultato).

Con questa condizione fisica si meriterebbe l’Europeo. Corre, lotta su ogni pallone ed effettua movimenti interessanti. Handanovic gli nega un gol già fatto con una parata prodigiosa.

Un funambolo a tratti imprendibile. Fosse più costante sarebbe di sicuro un top player. Apprezzabile per la sua duttilità. Bravo anche quando deve sacrificarsi in fase difensiva.

Ottiene un successo meritato di fronte ad un avversario sulla carta più quotato del suo Genoa. Decisivo l’ingresso in campo di Tachtsidis.

Bravissimo su Pavoletti nel primo tempo, prezioso nella ripresa su Ansaldi. Non può nulla sulla rete di De Maio.

Non convince totalmente. Primo tempo ordinato, ripresa in balia di Laxalt.

Duello tra titani nella sfida contro Pavoletti. Il brasiliano contiene bene il proprio avversario, pur senza neutralizzarlo del tutto.

Disattenzione collettiva in occasione del gol genoano. Qualche crepa di troppo nel corso del match. Non affidabile come il compagno di reparto.

Si perde clamorosamente De Maio nel finale di gara. Errore grave che costa la sconfitta ai nerazzurri (dal 79′ JOVETIC – SV).

Il suo compito è quello di mordere le caviglie di ogni avversario che transiti dalle sue parti. Non chiedetegli però di impostare l’azione.

Falloso e lento. Si fa vedere con un qualche conclusione da fuori. Prestazione da rivedere.

Il migliore dell’Inter assieme ad Handanovic. I suoi tagli improvvisi nel primo tempo hanno messo in crisi la difesa genoana. Esce stremato (dall’88’ LJAJIC – SV).

Uno dei peggiori. Sbaglia fin da subito stop e passaggi facili; si ripete nel corso del match.

Due occasioni importanti non sfruttate a dovere. Sfortunato ma anche impreciso. Non sempre fluido nell’accompagnare l’azione (dal 72′ EDER 5 – Si divora il possibile pareggio spedendo sul fondo un diagonale da ottima posizione).

Non pervenuto. Non gli arriva un pallone giocabile, è vero. Ma il capitano nerazzurro non fa tantissimo per aiutare i compagni.

Passo falso che potrebbe costare il terzo posto. Si sente la mancanza di un regista “dai piedi buoni”.

(Federico Giuliani)