L’edizione del 2016 della Liegi-Bastogne-Liegi se l’è aggiudicata Wout Poels, il corridore olandese, bravo ad imporsi nello sprint a quattro nel rettilineo finale riuscendo ad piazzare la propria bicicletta davanti a quella dello svizzero Albasini e del portoghese Rui Costa. Una gara controllata fino al ventesimo chilometro dai protagonisti più attesi , fra i quali anche l’azzurro Gasparotto. A 7 chilometri dall’arrivo accade l’episodio decisivo con lo scatto di Betancourt che è riuscito a creare una prima selezione, sgranando il gruppo, con 25 corridori che si sono portati in testa. A 5 chilometri dall’arrivo lo scatto di Diego Rosa ha ulteriormente fatto selezione nel gruppo di testa, con Albasini, Rui Costa, Samuel Sanchez e Poels all’attacco in discesa, in grado di lasciarsi alle spalle il resto del gruppo. La fuga dei quattro è proseguita fino al traguardo, dove Poels del Team Sky è stato il più veloce a battere gli altri tre sul tempo. Una edizione da ricordare, caratterizzata dalle avverse condizioni meteo (perfino la neve per alcuni tratti del percorso) e dai tantissimi ritiri.
Ecco la classifica dei primi dieci: 1) Poels (Ola, Team Sky), 2) Michael Albasini (Svi, Orica), 3) Rui Costa (Por, Lampre), 4) Sanchez (Spa) a 4, 5) Zakarin (Rus) a 9, 6) Bardet (Fra) a 11, 7) Kreuziger (Cec) a 12, 8) Rodriguez (Spa), 9) Mollema (Ola) 10) Rosa (Spa).
Mancano 25 chilometri al termine della Liegi Bastogne Liegi e la situazione vede un terzetto in fuga sotto la neve, con ambienti e scenari davvero suggestivi: la fuga dura da troppi chilometri e la fatica si fa sentire con il gruppo che sta rientrano sul terzetto Alessandro De Marchi, Nicolas Edet e Thomas De Gendt: lAstana è responsabile della grande ripresa con il gruppone che grazie agli uomini della squadra di Nibali sta ricompattando lintera corsa nel tratto finale di questa grande classica belga. Negli ultimi minuiti sale di tono il lavoro della squadra italiana della Lampare con Diego Ulissi in testa al gruppo a tirare assieme agli uomini della Astana: De Gendt sembra faticare più del previsto e potrebbe lasciare entro breve la testa della corsa. Grande lotta in testa al gruppo per portare i capitani in testa allattacco della Cote de la Roche. Segnaliamo una scivolata in fondo al gruppo con il polacco Majka che ne risente e si attarda.
La Liegi-Bastogne-Liegi 2016 arriva in un momento di forma non eccezionale per Vincenzo Nibali. Lo “Squalo” è reduce da un Giro del Trentino fatto più di ombre che di luci, ed è lo stesso corridore dell’Astana ad ammettere a “Gazzetta.it” che dalla corsa a tappe in altura sperava di ottenere una risposta differente:”Non ho buone sensazioni, dal Trentino mi aspettavo di più”. Il corridore siciliano cercherà in ogni caso il colpo del campione, magari sulla rue Naniot, ultima delle 10 cotes di giornata e grande novità del percorso di quest’anno: per questo motivo Nibali si è recato insieme ai compagni dell’Astana per fare una ricognizione, al termine della quale ha ammesso:” dura, ma dura davvero. Secondo me decide la corsa”. La profezia di Nibali sarà corretta? Ancora non lo sappiamo, ma quel che è certo è che nel caso in cui Nibali dovesse rendersi conto di non essere in condizione di piazzare l’assolo cederebbe i gradi di capitano a Diego Rosa, fedele gregario capace di esaltarsi nelle corse dispendiose come la Liegi.
Molte delle speranze di vittoria del plotone azzurro alla Liegi-Bastogne-Liegi 2016 fanno affidamento su Enrico Gasparotto. Il 34enne friulano una settimana fa ha centrato il secondo successo in carriera all’Amstel Gold Race e ora è pronto a cercare il bis nella classica belga: per riuscirci però dovrà fare i conti, tra gli altri, con uno scatenato Alejandro Valverde, vincitore pochi giorni fa alla Freccia Vallone e desideroso di raggiungere il poker di vittorie in Belgio prima di mettere nel mirino il “cannibale” Merckx (recordman con 5 Liegi nel palmares) il prossimo anno. Quando nel 2012 Gasparotto si impose in quella che nel ciclismo viene definita “la classica delle birre”, alla Liegi si piazzò terzo. A far sperare il corridore della Wanty-Groupe Gobert, come riporta “Gazzetta.it” c’è però un altro dato:”Quell’anno alla Freccia arrivai 11, stavolta 5. Non ero mai entrato nei 10, ottimo segno”. Dalla sua Gasparotto ha la tranquillità di chi non ha niente da perdere dopo aver piazzato il colpo in Olanda:”Forma e motivazioni sono a mille. Sono ipercontento, ma ho anche la tranquillità per quello che già sono riuscito a fare”. Riuscirà Gasparotto a bissare il successo dell’Amstel.
In attesa della Liegi-Bastogne-Liegi, grande classica del ciclismo mondiale, un inevitabile sguardo allalbo doro. Che è dominato dal Belgio: le vittorie per questo Paese sono addirittura 58, un numero impressionante se consideriamo che le edizioni totali sono 101, e dunque siamo oltre il 50% di affermazioni. Tra il 1892 e il 1978 è stato praticamente un monologo: 54 le vittorie per corridori belgi, a spezzare legemonia riuscirono solo André Trousselier (Francia, nel 1908), Hermann Buse (Germania, nel 1930), Camille Danguillaume (Francia, nel 1949), Ferdi Kubler (Svizzera, nel 1951 e 1952), Marcel Ernzer (Lussemburgo, nel 1954), Albertus Geldermans (Olanda, nel 1960), il nostro Carmine Preziosi (nel 1965), Jacques Anquetil (Francia, nel 1966) e Bernard Hinault (Francia, nel 1980). LItalia è seconda nellalbo doro: lultimo trionfo azzurro è quello di Danilo De Luca, che nel 2007 precedette Alejandro Valverde e Franck Schleck. Valverde, che in settimana ha vinto la Freccia Vallone per la terza volta, è anche il campione in carica: tris anche nella Liegi-Bastogne-Liegi, gli altri successi sono datati 2006 e 2008. A dominare lalbo doro Eddy Merckx con 5 vittorie (tre consecutive); Moreno Argentin lo segue con quattro, gli altri plurivincitori – detto di Valverde – sono Léon Houa, Alfons Schepers e Alfred De Bruyne, tutti belgi e tutti con tre affermazioni.
Si avvicina il momento della Liegi-Bastogne-Liegi: la curiosità è legata alla città di Bastogne, che sorge nelle Ardenne (in Vallonia). Una curiosità doppia, a dire il vero. Bastogne è stata teatro di uno dei momenti più importanti della Seconda Guerra Mondiale (almeno sul fronte occidentale), quando la 101esima Divisione Aviotrasportata americana si difese strenuamente dallavanzata della Wehrmacht, dando una svolta al conflitto. Bastogne, inoltre, è anche il titolo del secondo romanzo di Enrico Brizzi – pubblicato nel 1996 – quello che ha seguito lo straordinario successo di Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Lambientazione del romanzo però non è la città belga della Vallonia, ma una Nizza specchio della Bologna anni Ottanta, ovvero il luogo nel quale Brizzi ha vissuto la sua adolescenza.
Oggi si disputa la Liegi-Bastogne-Liegi, edizione numero 102 della classica belga di ciclismo. Si respira una grande storia fin dal soprannome, la ‘Doyenne‘, cioè la decana, ad indicare che questa è la più antica delle cinque classiche Monumento essendo nata nel 1892, anche se non è quella con più edizioni avendo avuto numerose interruzioni nei primi anni, oltre a quelle dovute alle due Guerre Mondiali. Siamo anche all’ultima delle grandi classiche di primavera: dopo la Liegi si penserà al Giro d’Italia. Prima però c’è da chiudere nel migliore dei modi il ‘Trittico delle Ardenne‘ con una gara sempre avvincente ed emozionante.
I corridori dovranno affrontare 253 km ricchi di insidie. La partenza avrà luogo naturalmente a Liegi ed è in programma alle ore 10.30. Nella prima parte del percorso si pedalerà verso sud fino a raggiungere dopo 106,5 km Bastogne, quando si tornerà indietro verso il capoluogo della Vallonia. Il ritorno verso Liegi presenterà però molte più insidie: detto che le strade delle Ardenne sono sempre ricche di saliscendi, si identificano lungo il percorso dieci salite vere e proprie più l’ascesa finale verso il traguardo di Ans (alla periferia di liegi) e di questa una sola è collocata nella prima parte, la Côte de La Roche-en Ardenne (km 78,5). Tornando da Bastogne verso Liegi ci saranno da affrontare tutte le altre difficoltà. La prima che merita di essere segnalata in modo particolare è la Côte de La Redoute (km 216,5), la salita simbolo della Liegi: 2 km al 9% di pendenza media e punte al 13%. Siamo a circa 40 km dall’arrivo, per cui negli ultimi anni non è più qui che si decide la corsa, tuttavia chi non è davanti sulla Redoute dovrà abbandonare ogni speranza. Si prosegue poi con la Côte de La Roche-aux-Faucons (km 232,5), salita di soli 1,3 km ma con pendenza media dell’11% e punte oltre il 13%. Attenzione poi al gran finale, perché presenta una novità: non la Côte de Saint-Nicolas, l’ormai tradizionale ‘salita degli italiani’ (sorge nel quartiere abitanto da molti immigrati nostri connazionali), collocata al km 246,5 al termine di 1200 metri di salita all’8,6%, quanto la successiva Côte de la Rue Naniot, che darà un assaggio di pavé anche alla Liegi. In pratica i corridori dovranno affrontare questa strada lastricata e pure in salita, soli 600 metri ma al 10,5% di pendenza media e che termineranno a soli 2,5 km dall’arrivo. Breve discesa e poi ancora strada che sale negli ultimi 1500 metri verso il traguardo di Ans.
Il nome più caldo è inevitabilmente quello di Alejandro Valverde, che ha vinto la Liegi dell’anno scorso e che mercoledì ha vinto la Freccia Vallone per il terzo anno consecutivo. Nelle Ardenne lo spagnolo è di casa, anche se si augura che il meteo sia clemente, visto che le previsioni non sono positive in tal senso e che il suo grande obiettivo sarà il Giro d’Italia. In effetti la Liegi, come il Lombardia, è particolarmente adatta agli uomini da grandi Giri e chiamerà anche Vincenzo Nibali, che però non è ancora al top. In casa Astana dunque potrebbe esserci spazio per Diego Rosa, ma puntiamo anche su un ottimo Enrico Gasparotto, che nel 2012 fu terzo dopo avere vinto l’Amstel (nella quale ha trionfato anche quest’anno), su Diego Ulissi e su Domenico Pozzovivo, già ottimo protagonista nelle ultime due edizioni. Il primo rivale di Valverde dovrebbe però essere Julian Alaphilippe, l’anno scorso secondo sia alla Freccia sia alla Liegi, sempre alle spalle dell’iberico. Mercoledì identico risultato a Huy, il francese rischia di conquistare l’etichetta di eterno secondo ma di certo ha tutte le carte in regola per provare a vincere. Nella Etixx troviamo anche Daniel Martin, già vincitore della Liegi nel 2013 e dunque altra ottima carta per la squadra belga. Per il resto i nomi sono quelli noti, da Simon Gerrans (primo nel 2014) a Joaquim Rodriguez e tutti i corridori con caratteristiche di questo tipo.
Per seguire la Liegi-Bastogne-Liegi 2016 ci sarà una lunga diretta tv che avrà inizio alle ore 13.55 su Rai Sport 1 (canale numero 57 del telecomando, disponibile anche al numero 5057 della piattaforma satellitare Sky) con la telecronaca di Francesco Pancani e il commento tecnico di Silvio Martinello. Alle ore 15.05 la linea passerà dal canale tematico a Rai Tre, dove si potranno seguire tutte le fasi salienti della corsa. Diretta disponibile a partire dalle ore 14.00 anche su Eurosport, il canale visibile sia agli abbonati Sky sia sul digitale terrestre di Mediaset Premium. Per chi invece non potesse mettersi davanti a un televisore oggi pomeriggio, ricordiamo anche la possibilità di seguire la Liegi-Bastogne-Liegi in diretta streaming video sul sito Internet ufficiale della Rai (www.rai.tv) oppure – per gli abbonati – tramite i servizi offerti da Eurosport Player, Sky Go e Premium Play. Infine i social network, dove segnaliamo in particolare la pagina Facebook ufficiale Liège-Bastogne-Liège e il profilo Twitter ufficiale @LiegeBastogneL. E adesso, che lo spettacolo cominci: la parola va alla strada! (Mauro Mantegazza)