Si scaglia contro il compagno di nazionale Alex Schwazer, motivo la squalifica per doping inflitta al marciatore altoatesino e che, dopo tre anni e nove mesi, scadrà venerdì (Schwazer tornerà a gareggiare il prossimo 8 maggio). Il ventitreenne di Civitanova Marche è l’uomo del momento nel mondo dell’atletica italiana: lo scorso 13 febbraio ha migliorato il primato italiano del salto in alto (2,28 metri) e quasi un mese dopo, il 6 marzo, ha vinto la medaglia d’oro agli assoluti nazionali di Ancona con 2,36 – mai un azzurro aveva saltato così tanto in patria. Non solo: il 20 marzo Tamberi ha anche conquistato l’oro mondiale indoor a Portland (Oregon) sempre con 2,36. Oggi però il nome del saltatore entra nelle pagine di cronaca per un altro motivo: come hanno ripreso gli organi di stampa (dalla Gazzetta dello Sport a Repubblica), Tamberi ha parlato del ritorno alle gare di Schwazer e non ha usato giri di parole per commentare la cosa. “Vergogna d’Italia”, “squalificatelo a vita”, “non lo vogliamo in nazionale”, “la nostra forza è essere puliti”. Non è il primo e non sarà l’ultimo: recentemente anche Jared Tallent, oro olimpico in carica nella 50 Km di marcia – lo ha scritto il Corriere dello Sport – si è detto contrario al ritorno dell’altoatesino (“è come ridere in faccia agli atleti puliti”). Lui, per esempio, ha dovuto aspettare per quattro anni la medaglia più preziosa, proprio per la squalifica di Sergey Kirdyapkin. Qui se vogliamo la presa di posizione di Tamberi è più “pesante”: lui e Schwazer, come detto, potrebbero far parte della squadra olimpica che volerà a Rio de Janeiro e l’atmosfera non sarebbe certo delle migliori.