Le chance di qualificazione alla finale di Champions League rimangono aperte per la formazione bavarese, uscita sconfitta per 1-0 dalla tana dei Colchoneros. Nel ritorno però il Bayern Monaco dovrà vincere con almeno due gol di scarto, oppure replicare il risultato di 1-0 per agguantare i tempi supplementari. Compito che non si preannuncia facile, perché l’Atletico Madrid di Simeone è una delle squadre migliori d’Europa quando si tratta di difendersi. Non che all’arco di Pep Guardiola manchino le frecce: già nel primo round al Calderon i bavaresi hanno sfiorato il gol in particolare con David Alaba. Nel primo tempo il difensore austriaco ha centrato in pieno la traversa con un missile scagliato dai 35 metri: il portiere sloveno Jan Oblak si è allungato in tuffo ma non è riuscito nemmeno a sfiorare il pallone, a salvare gli spagnoli ha provveduto il legno alto. Un vero peccato per Alaba che si è confermato giocatore molto eclettico, in grado di far ripartire l’azione dalle retrovie ma se necessario anche di concluderla.
I bavaresi sono usciti sconfitti dallo stadio Vicente Calderon, nella seconda semifinale d’andata di Champions League. 1-0 il risultato finale: il gol capolavoro di Saul Niguez ha avvantaggiato l’Atletico Madrid in vista della sfida di ritorno, che si preannuncia comunque difficilissima in casa del Bayern Monaco. Durante la partita un legno per parte: nel finale il Colchoneros sono stati molto sfortunati quando Fernando Torres ha visto la sua grande azione fermarsi sul palo. El Nino ha riassunto in pochi secondi il meglio del suo repertorio: movimento a tagliare per ricevere il passaggio del compagno, controllo a seguire con dribbling a rientrare e conclusione di esterno destro, perfetta per superare Neuer ma non per gonfiare la rete; il legno ha respinto il tiro di Torres che ha mancato per questione di centimetri il ventesimo gol personale in Champions League. Dopo gli stenti della stagione scorsa, distribuiti tra i primi sei mesi al Milan e gli altri di ritorno alla casa madre, quest’anno El Nino sembra aver ritrovato almeno parte di quella vena realizzativa che lo aveva reso uno dei centravanti più forti ed ambiti d’Europa: per lui 10 gol tra Liga (9) e Champions League (1).
La semifinale di andata di Champions League è stata risolta da una prodezza di Saul Niguez. Il jolly di centrocampo classe 1994 è sempre più importante per i destini dei Colchoneros: con la rete ai danni dei bavaresi è arrivato a quota 9 gol stagionali. E che gol: una serpentina fra Thiago Alcantara, Xabi Alonso e Juan Bernat conclusa da un sinistro chirurgico a superare il portiere Neuer, non proprio l’ultimo arrivato. Tra una settimana vedremo se questa gemma risulterà decisiva per la qualificazione alla finale dell’Atletico Madrid, di sicuro però resterà sempre ben impressa nella memoria di Saul Niguez che a soli 21 anni sa emergendo come uno dei migliori centrocampisti nel panorama spagnolo.
Al Vicente Calderon la spunta l’Atletico Madrid di Simeone che batte il Bayern Monaco di Guardiola per 1-0, un risultato che lascia comunque aperta la qualificazione, e martedì prossimo all’Allianz Arena i tedeschi potrano contare anche sull’apporto dei tifosi per ribaltare il punteggio e ottenere il pass per la finalissima di Milano. Nel primo tempo ai Colchoneros bastano 11 minuti dal fischio d’inizio per sbloccare il match, con l’euro-gol di Saul Niguez che lascia sul posto tre avversari, si accentra e fa partire un sinistro a giro imprendibile per Neuer (partito con un attimo di ritardo), Atletico Madrid in vantaggio e Bayern Monaco che reagisce all’istante, con il salvataggio sulla linea di Giménez sul colpo di testa da distanza molto ravvicinata di Vidal. Nei minuti successivi Douglas Costa su calcio di punizione colpisce l’esterno della rete, mentre dall’altra parte del campo Neuer nega il gol del raddoppio a Griezmann respingendo di piede la conclusione del centravanti francese. Fino all’intervallo, i giocatori di Guardiola fanno la partita con quelli di Simeone che li aspettano nella loro trequarti per poi ripartire in contropiede. Nella ripresa il Bayern Monaco fa finalmente sul serio e colpisce una clamorosa traversa con Alaba, poi sugli sviluppi di un corner Javi Martinez colpisce di testa il pallone che viene bloccato da Oblak proprio sulla linea di porta. Anche Lewandowski prova a salire in cattedra ma allarga troppo il tiro che esce di un soffio. Poi è Douglas Costa che cerca di sorprendere Oblak con un pallonetto che termina appena sopra la travera, mentre Vidal ci prova dalla distanza, tiro potente ma respinto da Oblak. Dall’altra parte del campo, l’Atletico sfiora il raddoppio in contropiede con il palo di Torres (servito da Griezmann) che salva il Bayern da uno 0-2 che avrebbe complicato maledettamente i piani della squadra di Guardiola. Nel recupero l’occasione più nitida capita sui piedi di Vidal che fa partire un tiro troppo centrale per impensierire Oblak. Alla fine è festa grande per i tifosi dell’Atletico, ma non è ancora detta l’ultima parola, tra 6 giorni il secondo atto in Germania.
Il difensore dell’Atletico Madrid, Filipe Luis, ai microfoni di Premium Sport: “Con Guardiola stavamo parlando di questioni di cuore risalenti al periodo blaugrana, Pep è un grande allenatore e con lui sono rimasto in ottimi rapporti. Abbiamo il 50% di probabilità di qualificarci per la finalissima, se dovessimo pensare che oggi abbiamo completato l’opera commetteremmo un grave errore, anche perché al ritorno giocheremo all’Allianz Arena e troveremo un ambiente completamente ostile, sarà sicuramente una partita diversa da quella di stasera”.
Il tecnico dell’Atletico Madrid, Diego Simeone, ai microfoni di Premium Sport: “Oggi mi aspettavo che la gara avesse un andamento simile, noi nel primo tempo abbiamo giocato come volevamo mettendo pressione agli avversari, nella ripresa l’iniziativa ce l’hanno avuta gli avversari che hanno sfiorato più volte il pareggio, nel complesso è stata una bella partita. Ora dobbiamo pensare solamente al Rayo Vallecano, dopodiché ci concentreremo esclusivamente sul match di ritorno. Sono contento di allenare l’Atletico Madrid, ma sono ancora giovane e un giorno potrei tornare a Milano (sponda Inter, ndr)“.(Stefano Belli)