Per la seconda stagione di fila, il Torino espugna il Meazza battendo l’Inter a domicilio. Lo scorso anno finì 1 a 0 per i granata, stasera gli uomini di Ventura si sono imposti col punteggio di 2 a 1. I nerazzurri vanificano quanto di buono avevano fatto nel primo tempo, dove avevano trovato il vantaggio grazie a un rigore generoso concesso dall’arbitro e trasformato da Icardi. Cambia tutto nella ripresa, quando Molinaro pareggia i conti e Miranda lascia l’Inter in dieci, a completare la frittata ci pensa Nagatomo che stende Belotti dentro l’area di rigore, ed essendo chiara occasione da gol l’arbitro gli sventola direttamente il rosso. Dal dischetto lo stesso Belotti non sbaglia e segna il gol del definitivo 2 a 1. Nel finale i granata colpiscono anche un palo con Baselli, mentre Eder fallisce il tap-in per il due pari. Inter ora a -8 dal terzo posto, Toro praticamente salvo.



Altra battuta d’arresto pesante per i nerazzurri che in casa perdono una partita che dopo il primo tempo sembravano avere in pugno. Ora i preliminari di Champions sono sempre più distanti. Grande prova di carattere da parte dei giocatori di Ventura che ribaltano il punteggio del primo tempo (maturato grazie a un rigore piuttosto dubbio) e per la seconda stagione di fila battono l’Inter a Meazza. Salvezza ormai in tasca per i granata. Nel primo tempo compromette la gara dei granata concedendo un rigore generoso all’Inter per un tocco col braccio da parte di Moretti assolutamente involontario, nella ripresa compensa il torto espellendo due nerazzurri e assegnando un altro penalty stavolta al Toro, con il quale ribalta il risultato.



Puntuali al fischio di chiusura della prima frazione le pagelle di Inter-Torino con i voti del primo tempo. Al Meazza il primo tempo di Inter-Torino si è concluso sul punteggio di 1 a 0. Per sbloccare la partita ci vuole un calcio di rigore provocato da Moretti (5,5) che tocca il pallone col braccio dentro l’area cercando di ribattere il tiro di Brozovic (6). Tuttavia la decisione dell’arbitro Guida è apparsa controversa, in quanto l’intervento del difensore granata non sembrava volontario, col braccio attaccato al corpo. Icardi (6,5) dagli undici metri non sbaglia e trasforma il penalty per l’1 a 0. Una volta trovato il vantaggio, i nerazzurri continuano ad attaccare, sugli sviluppi di un calcio piazzato Miranda (6) arriva sul pallone ma non riesce a inquadrare la porta, subito dopo ci provano Brozovic e nuovamente Icardi, nessuno dei due avrà fortuna. Prima dell’intervallo, l’Inter fa un possesso palla prolungato con il quale addormenta il match, anche perché il Torino nemmeno ci prova ad aumentare i ritmi.
Massimo risultato col minimo sforzo, finora, per i nerazzurri che si sono portati in vantaggio grazie al rigore trasformato da Icardi.
Al momento sta decidendo il match grazie al penalty trasformato, in cui ha mantenuto il sangue freddo ed è riuscito a spiazzare Padelli.
Messo a dura prova da Belotti che lo fa correre più del previsto, e per stargli dietro il centrale nerazzurro sta spendendo un mucchio di energie.
Primo tempo mediocre per l’undici di Ventura, che non si è mai reso davvero pericoloso dalle parti di Handanovic, con l’estremo difensore nerazzurro che ha sempre fatto buona guardia.
Tra i granata è sicuramente quello che sta offrendo i migliori spunti d’interesse, con i suoi scatti e le sue giocate mette sempre in allerta la difesa nerazzurra.
Quasi mai nel vivo del gioco, i pochi palloni che gli mette a disposizione Belotti li sciupa malamente (Stefano Belli)



Uscita coraggiosa su Maxi Lopez (che gli costa anche un duro colpo in faccia) nel primo tempo. A inizio ripresa ferma Belotti su azione, ma non riesce a fermarlo dal dischetto. Incolpevole anche sul gol di Molinaro.

Attivo sulle fasce, dove è molto attento a non concedere corner agli avversari. Viene sacrificato nel finale per lasciare spazio a Eder. ( Proprio agli sgoccioli fallisce il tap-in con il quale avrebbe potuto agguantare un pareggio in extremis)

Per gran parte della gara duella con Obi e Belotti, con i quali arriverà più volte al contatto fisico. Tutti questi scontri gli costeranno due ammonizioni, lasciando così l’Inter in dieci.

Mediocre nel primo tempo, dove interviene poco e male, leggermente meglio nella ripresa quando si disimpegna senza combinare altri grossi guai.

La combina davvero grossa quando stende Belotti dentro l’area di rigore, provocando il rigore e venendo espulso per aver stroncato una chiara occasione da gol.

Bravo a chiudere su Benassi quando riceve palla, un po’ meno a marcare Belotti che gli dà parecchio filo da torcere per tutti i novanta minuti di gioco.

È lui a propiziare il rigore dei nerazzurri con la deviazione (fortuita) col braccio di Moretti, nei minuti successivi cerca nuovamente la porta ma senza successo.

Si gioca la carta delle finte, con le quali non riesce però a ingannare gli avversari che prevedono sempre le sue mosse. Dopo l’espulsione di Miranda lascia il posto a Murillo per ricomporre la linea difensiva ( Anche lui ha le sue responsabilità, soprattutto sul 2 a 1 quando dà via libera a Belotti, con Nagatomo che è costretto ad abbatterlo e a causare il rigore).

In casa Inter è lui l’uomo dei cross, ma stasera non trova mai nessuno in grado di ricevere i suoi traversoni.

Qualche scatto sulle fasce fine a se stesso, un paio di tiri ribattuti dagli avversari. È l’ultimo ad arrendersi e ci prova anche nel recupero.

Sblocca la partita trasformando il rigore dell’1 a 0, nella ripresa va vicino alla doppietta, ma Padelli con un super intervento gliela nega. Non ha ancora i novanta minuti nelle gambe. ( Nel finale anche lui ha la sua occasione per timbrare il match, provvidenziale la chiusura su di lui da parte di Bruno Peres).

Ennesima disfatta stagionale per la sua squadra, che vede allontanarsi sempre più l’obiettivo della Champions League. Uno scivolone che costerà caro e minerà sicuramente l’autostima dei suoi. Sulla sconfitta hanno sicuramente pesato le espulsioni di Miranda e Nagatomo, che hanno lasciato l’Inter in nove.

Nulla può sul tiro forte e angolato dal dischetto di Icardi. Nella ripresa è decisivo a respingere la conclusione dell’attaccante argentino alla ricerca della doppietta e sui tre punti dei granata ci mette la sua firma.

Fa buona guardia su Ljajic e Icardi e in più occasioni impedisce loro di arrivare sul pallone. Gara accorta e con pochi errori veniali.

Assieme a Moretti si occupa del centro della difesa, compito che esegue non senza sbavature nel primo tempo, mentre migliora sensibilmente nella ripresa adempiendo ai suoi dovere.

Provoca il rigore con il quale l’Inter si porta momentaneamente in vantaggio, anche se il tocco col braccio non è per nulla volontario. Per il resto, sempre puntuale negli interventi e sulle chiusure, con un piglio da veterano (qual è).

Nel recupero salva il risultato anticipando Biabiany che stava ricevendo il cross di Brozovic da ottima posizione. Meglio in fase difensiva che in quella offensiva.

Anche lui vuole entrare nell’elenco dei marcatori, ma gli manca la precisione sotto porta e trova quasi sempre l’opposizione degli avversari. ( Voto d’incoraggiamento per lui, seconda presenza stagionale dopo l’infortunio che lo ha tenuto a lungo lontano dai campi di gioco)

Si fa ammonire nel primo tempo, e Ventura decide di non correre rischi rilevandolo in corso d’opera per evitare che rimedi il secondo giallo, esattamente come successo a Miranda. ( Si limita ad amministratore il risultato, cercando di perdere meno palloni possibili e di non fare troppi danni in mezzo al campo, riuscendo nell’intento)

Lui e Miranda se le danno di santa ragione in mezzo al campo, più volte restano a terra doloranti dopo duri scontri e alla fine deve alzare bandiera bianca per le tante botte subite. ( Con il suo ingresso in campo il Torino trova nuova linfa vitale, e nel recupero colpisce un clamoroso palo che gli nega quello che sarebbe stato un belissimo gol)

Segna il gol dell’1-1, rimettendo in discussione il risultato subito prima dell’espulsione di Miranda. Innegabile la sua impronta sul successo finale dei granata.

Sicuramente il migliore in campo stasera al Meazza. Si guadagna e trasforma il rigore dell’2 a 1 che tarpa le ali ai nerazzurri, ma in precedenza aveva già fatto sudare freddo la difesa avversaria con le sue giocate e la sua imprevedibilità.

Determinante in entrambi i gol dei granata, nella ripresa riscatta con gli interessi un primo tempo in cui non aveva avuto modo di mettersi in luce. Prima del fischio d’inizio scrive un nuovo capitolo della rivalità con Icardi, quando si rifiuta di stringergli la mano.

Oggi i suoi giocatori si sono dimostrati più forti delle avversità, ribaltando un punteggio che sembrava scritto, dopo che nel primo tempo l’Inter non aveva avuto problemi a controllare il match. Decisivi gli episodi che hanno portato alle espulsioni di Miranda e Nagatomo e hanno spianato la strada ai granata.

(Stefano Belli)