La Roma dilaga nel finale, dopo un match a diverse velocità, chiudendo un poker devastante in faccia alla Lazio di Pioli, sempre più in crisi. Per almeno un’ora i giallorossi controllano e passano con El Shaarawy, raddoppiando poi con Dzeko, senza grandi sforzi. A quel punto si sveglia la Lazio, che fa tremare la porta di Szczesny con pali e traverse, prima di riaprire la sfida con Parolo. Ma è un fuoco di paglia e i sigilli di Florenzi e Perotti nei minuti finali sono una batosta ulteriore per la Lazio, che crolla e chiude in 10 visto il rosso a Hoedt. Il “ciclo” Pioli sembra ormai ai titoli di coda.



Perchè abbia aspettato fino al 2-0 per iniziare a giocare è un mistero. O meglio è la conferma che non ci siamo affatto, in casa biancoceleste, come fotografa impietosamente il finale di partita Dirige la partita con tranquillità, trema quando la Lazio decide di accelerare un minimo e poi chiude ogni discorso con i suoi singoli di qualità. E l’obiettivo adesso diventa il secondo posto Media tra un voto che sarebbe stato più alto – viste alcune scelte corrette e difficili – ed uno inferiore, in particolare per la mancata espulsione di Hoedt in anticipo, dopo il fallaccio su Nainggolan



Roma avanti a metà match nel derby della capitale, grazie al gol di El Shaarawy al quarto d’ora di gioco: i giallorossi hanno legittimato con 45 minuti migliori rispetto ai “cugini” una superiorità parsa evidente fin dall’inizio, anche senza fornire una prestazione indimenticabile. Decisivo per il momento il colpo di testa (senza marcatura) dell’ex attaccante del Milan (per lui voto 7), servito benissimo da Digne (voto 6,5). Nel finale palo clamoroso di Pjanic (voto 6,5) e break interessante di Nainggolan (voto 6,5), entrambi ad un passo dal bis che Spalletti sta richiedendo ossessivamente dalla panchina. Per la Lazio pochissima roba, in particolare come creazione di gioco e fase offensiva: oltre la sufficienza solo Candreva e Felipe Anderson (voto 6), in ogni caso troppo isolati e incapaci di arrivare in zona Szczesny. Disastrosa la difesa, soprattutto con i due centrali Bisevac e Hoedt (voto 5), colpevolmente fermi sull’inserimento di El Shaarawy. Male anche il centrocampo, con Cataldi e soprattutto Parolo (voto 5) votati solo al contenimento e mai propositivi, palla al piede. Senza cambi di ritmo e voglia, si prospettano settimane complicati per Pioli, da qui a fine maggio…



Troppo fragile, priva della capacità di reazione che servirebbe. Necessita di un’inversione a U soprattutto a livello mentale per rientrare nella contesa E’ l’unico a preoccupare con i suoi strappi la difesa avversaria. Non basta ma è almeno qualcosa, nel nulla biancoceleste Nè lui nè Bisevac riescono a dare sicurezza alla squadra e appena la Roma accelera in zona centrale, sfonda. Stagione molto complicata, in senso generale

Sblocca la partita, sfiora il 2-0 e non sembra faticare nemmeno troppo. Se il copione resterà il medesimo, partita già in soffitta Un altro gol, per rispondere alle tante critiche piovute nel corso degli ultimi anni. Rendimento giallorosso da top player Partecipa al giro palla con appoggi orizzontali e riesce a dare equilibrio alla squadra, girando però su ritmi molto bassi (Luca Brivio)

Non ha troppe colpe nonostante i 4 gol sul groppone, visto il filtro inesistente di difesa e centrocampo

Si fa “assorbire” dagli scompensi della retroguardia, in particolare dei centrali, denotando qualche pregio e tanti limiti

Giocatore ormai ai titoli di coda, sportivamente parlando

Impreciso, lento, falloso ai limiti del gioco violento e anche oltre. Andava cacciato molto prima

Unico a salvarsi dall’insufficienza grave, per grinta e tempismo. Non è esente da colpe ma visto il disastro generale…

Il gol e pochissimo altro (una traversa clamorosa). Non sembra lui ma quando è vicino alla porta diventa letale

Regia appannata e poco lucida. Anche lui distante dagli standard abituali

Si è perso nelle pieghe della stagione laziale, facendo dimenticare tutto il… bello dello scorso anno

Qualche accelerazione e qualche (sporadica) giocata, chiusa però senza tiri degni di nota

Anche per lui gli spunti individuali non mancano, ma utilità al gioco d’insieme ne abbiamo?

Non tocca palla o quasi. Rudiger e Manolas lo anestetizzano e i compagni non lo servono mai in area

Migliore in campo dei suoi per distacco. Quando entra a partita in corso è immarcabile

Serve l’assist per il gol di Parolo e lotta nel finale, riuscendo ad incidere in diverse azioni offensive

Lui come la squadra sono in caduta libera. Probabilmente l’avventura in biancoceleste è già finita, al di là della data di scadenza  

Uscita a farfalle sul gol di Parolo, che è all’80% sua responsabilità

Grande gol, come suo solito. Sofferenza limitata su Felipe Anderson e partita da capitano a tutto tondo

Meno solido del solito, il suo intervento su Keita Balde in area ci è parso però regolare e sul pallone, nonostante la veemenza eccessiva

Leggermente meglio del compagno di reparto, stavolta. Tempismo e forza fisica a livelli elevati

Ottimo il cross per il gol di El Shaarawy, partecipa ad entrambe le fasi in maniera redditizia per i suoi

Non basta mai, visto la classe ed il talento immenso. Non basta nemmeno se colpisci un palo così: sei Pjanic e devi strafare, con quei piedi è un obbligo

Tra i migliori in assoluto. Stroncato da un intervento killer di Hoedt, è costretto ad uscire prima della fine (nulla di grave fortunatamente), prestazione di grande quantità

Si vede molto, troppo poco. Fase calante della carriere di un grande giocatore

Errore grave a due passi dalla porta. Non sta benissimo, probabilmente. E si vede, nonostante non faccia mancare l’apporto in termini di vivacità e velocità

Gran gol, di classe. Migliora con il passare dei minuti e chiude in bellezza, è una delle armi principali della Roma nella sua cavalcata verso il sogno secondo posto

Sblocca la contesa e partecipa alla prova di squadra, peccando un po’ di precisione e cattiveria sotto porta, alla ricerca del bis

Entra in campo e segna, dopo pochi minuti. Non combina granchè ma si fa trovare pronto al momento del dunque

Mossa giusta di Spaletti, nel momento di sofferenza massima e prima del finale in gloria

Soffre assieme ai suoi ragazzi dopo il 2-0, ovvero nell’unico momento in cui la Lazio rientra in partita accorciando le distanze. Ma lui aveva fatto di tutto per tenere alta la tensione  

(Luca Brivio)