Mentre permane lo stallo tra Camila Giorgi e la Federtennis sul rifiuto della maceratese di volare in Spagna, la nazionale iberica di tennis femminile ha diramato le convocate per il playoff che vale l’ingresso nel Gruppo Mondiale di Fed Cup e che si giocherà a Lleida il 16 e 17 aprile 2016. Nessuna sorpresa: Conchita Martinez ha chiamato le due migliori singolariste a disposizione, vale a dire Garbine Muguruza (attuale numero 4 del ranking WTA) e Carla Suarez Navarro, numero 11 ma già nella Top Ten. Le altre sono Sara Sorribes Tormo e Anabel Medina Garrigues, ma difficilmente scenderanno in campo: anche nel doppio infatti Muguruza e Suarez Navarro costituiscono una coppia solidissima, capace di vincere cinque titoli negli ultimi tre anni e di raggiungere per due volte consecutive la finale del Premier Mandatory di Madrid, oltre a quella delle WTA Finals. Si fa dura: la presenza della Giorgi sarebbe servita per sparigliare le carte. Nè Roberta VinciSara Errani hanno le armi per battere la Muguruza, almeno sulla carta; una giornata storta della spagnola può sempre capitare, ma quella che avrebbe potuto mettere in crisi la numero 4 del mondo era certamente Camila, perchè il gioco della Vinci (la terra non è il suo punto forte) e la Errani (che ha sempre sofferto contro giocatrici muscolari e di grande potenza) poco si sposano per affrontarla. Il fatto che si giochi sulla terra, per contro, può dare una chance in più a Sarita che però attraversa uno dei momenti peggiori in carriera; così, se la Muguruza dovesse fare due punti nei suoi singolari dovremmo poi demandare il ribaltone a due vittorie contro la Suarez (e già qui il discorso è complesso) e soprattutto al doppio. Nel quale come detto le spagnole partono in vantaggio; Vinci ed Errani le hanno già battute, ma come sappiamo le Cichi non giocano più insieme ed è improbabile pensare che possano farlo a Lleida. Sarà una tra Karin Knapp e Francesca Schiavone ad affiancare, molto probabilmente, Roberta; la speranza è quella di arrivare al doppio con il risultato sul 2-2, pur se è vero che l’Italia spesso e volentieri dà il meglio di sè quando è con l’acqua alla gola…



La bolla è scoppiata, finalmente (si fa per dire): Camila Giorgi ha rifiutato la convocazione in Fed Cup per il playoff contro la Spagna (a Lleida, in terra iberica) e ha annunciato, attraverso una mail, di aver interrotto tutti i rapporti con la Federazione italiana di tennis. Dal punto di vista tecnico perdiamo certo un’occasione ma possiamo comunque vincere: Roberta Vinci, che aveva saltato il primo turno di Marsiglia, ha le carte in regola per battere Garbine Muguruza, la più forte singolarista spagnola.



Dal punto di vista mediatico, economico e soprattutto di immagine anche futura, l’Italia del tennis ne esce con le ossa rotte. La vicenda è lunga e merita approfondimenti; rimanendo sul fatto, Camila Giorgi – come riportato dal Corriere della Sera – ha chiesto di non partecipare allo spareggio per rientrare nel Gruppo Mondiale in Fed Cup, adducendo a motivo la volontà di giocare le qualificazioni del torneo di Stoccarda, che porta tanti punti per il ranking (nel quale la Giorgi è numero 43 e cerca una risalita che tarda ad arrivare). La Federazione ha detto no, reclamando un contratto che obbliga a rispondere alla convocazione e altri fatti del passato; Angelo Binaghi, presidente federale, ha usato il pugno duro e sostanzialmente messo lo staff di Camila davanti a una scelta: o venite in Spagna, oppure i rapporti finiscono qui.



Così è stato: facile intuire che Sergio Giorgi, il padre-allenatore di Camila, abbia avuto un peso decisivo nel troncare ogni tipo di collaborazione. Quello che è accaduto è che Corrado Barazzutti ha comunque convocato la Giorgi, e la tennista di Macerata ha rifiutato ufficialmente, arrivando così allo scontro. Quello che succederà adesso somiglierà molto a una guerra di nervi e di posizione: la Fit considera violato il contratto, che obbliga la Giorgi come altri atleti a rispondere alle convocazioni della propria nazionale.

Da cui la restituzione dei soldi ricevuti in questi anni e la perdita da parte di Camila del centro tecnico di Tirrenia, e dunque del supporto tecnico e medico del quale la tennista ha goduto nel tempo. In più, naturalmente, l’impossibilità di essere chiamata a giocare le Olimpiadi della prossima estate. Un grosso affare, insomma. Se qualcosa cambierà lo scopriremo nel tempo; non sarebbe la prima volta che ferite che sembrano incurabili si rimarginano. Per il momento però sembra che la cosa sia seria.

(Claudio Franceschini)