Il Crotone promosso in serie A. Per la prima volta nella sua storia questo club è arrivato nel massimo campionato e per di più con ben tre giornate di anticipo, grazie al pareggio per 1-1 a Modena nella 39^ giornata di una Serie B esaltante per la società calabrese. La squadra dell’allenatore Ivan Juric ha riportato la Calabria nella massima divisione: il Crotone è la terza formazione di questa regione ad approdare in serie A dopo il Catanzaro e la Reggina. Nessuno si aspettava che il Crotone, pur da molti anni serbatoio di giovani campioncini del calcio italiano, arrivasse a questo traguardo. Un miracolo, o per meglio dire il frutto di una programmazione di una piccola società del nostro sud che dimostra come niente sia impossibile. Per parlare del Crotone leader del campionato cadetto abbiamo sentito Giuseppe Ursino, il direttore sportivo che è al Crotone dal 1995 e che ha condiviso cinque promozioni in questi 20 anni di lavoro. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Dal 1995 lei è direttore sportivo del Crotone con cinque promozioni: su cosa ha puntato il suo lavoro? Vedo partite in continuazione, tutto l’anno, non mi fermo mai. Prendo segnalazioni dai miei collaboratori e poi valuto tutto io.

Dal Crotone sono partiti per una grande carriera tanti giocatori, ad esempio Florenzi e Bernardeschi… Loro due come Cataldi, Gastaldello, Mirante e altri ancora. Abbiamo sempre voluto dare tanto spazio ai giocatori giovani. E’ la politica più giusta secondo il Crotone calcio. Li abbiamo affiancati a qualche giocatore d’esperienza per avere sempre una squadra competitiva. Questa è la scelta migliore che risponde anche a esigenze di budget per una piccola società che guarda al bilancio.



Continuerete così anche in serie A? Sì, anche se magari affiancheremo loro 3-4 giocatori che abbiano già esperienza in serie A. E’ la politica più giusta visto che stiamo organizzando sempre meglio il nostro settore giovanile e costruendo il centro sportivo.

Carpi e Frosinone cosa possono insegnare? Il nostro modello sono a dire il vero il Chievo e anche l’Empoli, speriamo di restare in serie A la prossima stagione e poi per un po’ di anni.

Se le offrissero di andare in un grande club? Parlerei col presidente e penso che mi darebbe la possibilità di andarci. Un grande club non si può rifiutare!



La serie A ve l’aspettavate a inizio stagione? Sinceramente no. Speravamo di salvarci, magari con tranquillità, magari di arrivare ai playoff. Avevo visto però la squadra lavorare bene in ritiro con Juric che ha legato subito con i calciatori, ai quali ha dato i suoi insegnamenti che poi si sono rivelati vincenti.

Quali sono i segreti di questa promozione? L’allenatore, i giocatori, la dirigenza, i tifosi: direi un mix di tutte queste cose. E’ stato importante a livello tecnico l’inserimento a gennaio di tre giocatori che ci hanno dato qualcosa in più, Di Roberto, Palladino e Garcia preso in prestito dalla Juventus.

Quando avete capito che ormai era fatta e qual è stato il momento più difficile? In realtà, come ho detto spesso, di momenti difficili non ne abbiamo mai passati. La serie A si raggiunge solo quando c’è la matematica. Dopo il successo a Bari avevo capito che la squadra poteva andare veramente lontano.

Quanti meriti assegna al presidente Vrenna e alla dirigenza? Tanti. Oltre al presidente Raffaele Vrenna devo citare il vicepresidente Salvatore Gualtieri e l’amministratore delegato Giovanni Vrenna.

Quali invece a Juric? Cosa ha portato al Crotone l’allenatore croato? Tantissimi meriti, ha portato tanta determinazione ai giocatori. Un po’ come fa Simeone all’Atletico Madrid. Certo sono sistemi di gioco differenti, ma la grinta è tanta anche nel Crotone. Juric ha saputo gestire lo spogliatoio e siamo una squadra che sa giocare molto bene al calcio.

Quali sono stati i migliori calciatori di questa stagione, quelli che potrebbero arrivare in un grande club? Preferisco non fare nomi per rispetto a tutti i giocatori della squadra.

Crotone e la Calabria in serie A: che programmi avete ora ad iniziare dallo stadio come ha promesso il presidente Vrenna? Sì, è una bella cosa avere riportato la Calabria in serie A. Io sono reggino ma lavoro per il Crotone, sono contentissimo di lavorare per questo club. Per lo stadio, intanto cercheremo di ristrutturare lo Scida portandolo a 18.000 posti, poi in tre anni vogliamo costruire un nuovo impianto di 20.000 posti.

E’ stata veramente una grande festa quella della promozione… A Modena e poi in tutto il viaggio tornando a Crotone. Poi è veramente stata una festa incredibile in città. Juric però vuole tenere i giocatori concentrati anche per la prossima partita con il Latina. A fine campionato organizzeremo una festa speciale, ma già adesso non ci siamo tirati indietro. (Franco Vittadini)