Per Modena è stato il dodicesimo scudetto della sua storia, l’ultimo fu nella stagione 2001 – 2002 e allora a guidarla era proprio Angelo Lorenzetti, il tecnico anche di questa ultima grande vittoria. Un anno fantastico per la formazione emiliana che ha centrato il triplete, scudetto, Coppa Italia, Supercoppa. Peccato solo l’eliminazione in Champions ad opera di Ankara. Ma la sconfitta non può offuscare una stagione scintillante, per questa città da sempre capitale della pallavolo italiana. Per Angelo Lorenzetti è il terzo scudetto, l’altro l’aveva vinto con Piacenza nella stagione 2008 – 2009 contro Trento. Per parlare di questo successo, di questa stagione indimenticabile di Modena, abbiamo sentito proprio Angelo Lorenzetti, il mister dei record. Eccolo in questa intervista esclusiva a Il Sussidiario
Lorenzetti ha riportato lo scudetto a Modena dopo quattordici anni, anche allora c’era lei in panchina… E’ una cosa che mi fa immenso piacere ma come allora in cui c’erano dei giocatori straordinari anche stavolta proprio i giocatori sono stati i principali artefici di questo scudetto.
Quali sono stati i segreti di questo successo? Segreti? E’ difficile parlare di segreti. Un mix di cose, un insieme di elementi che ha portato proprio Modena al successo finale, il gruppo soprattutto è stato decisivo.
3-0 a Perugia, gara 2 e gara 3 risolte solo al tie -break: come ha vissuto queste emozioni? Con la normale tensione che si ha durante una partita dei playoff, senza nessuna frenesia visto che i tie – break sono una parte decisiva della pallavolo.
Quali sono stati i giocatori più importanti? Proprio il gruppo, ogni giocatore ha saputo tenere nel modo migliore il suo ruolo. Su cosa ha lavorato maggiormente, quali sono i meriti di Angelo Lorenzetti? Ho lavorato sulla squadra nello stesso modo che feci la scorsa stagione quando perdemmo la finale scudetto e vincemmo la Coppa Italia. Quest’anno con la squadra abbiamo fatto qualcosa certamente di più.
Triplete, un anno eccezionale in Italia per Modena… Oltre allo scudetto abbiamo vinto la Coppa Italia e la Supercoppa, sicuramente un anno eccezionale, uno di quelli storici per Modena, che poche squadre hanno saputo fare nella loro storia.
Come giudica invece il cammino in Champions? In Champions non siamo riusciti ad esprimerci come speravamo e nella parte finale di questa competizione abbiamo perso con Ankara.
Qual è stato il periodo più difficile della stagione? Il periodo più difficile della stagione è stato quando ci siamo trovati senza due giocatori importanti come Piano e Petric infortunati. Piano non ha recuperato, Petric per nostra fortuna sì e ha dato il suo contributo anche nella finale scudetto.
Cosa vuol dire vincere a Modena, la capitale della pallavolo, quanto vi ha aiutato il pubblico, l’ambiente? Diciamo che Modena è proprio la capitale della pallavolo, sia che vinci, sia che perdi: questo sport è sentito fino in fondo.
Ha deciso di andarsene già ad aprile, come mai, ha già ricevuto altre proposte? Ho preso questa decisione quando la stagione era ancora in corso, non avevo ricevuto proposte allora e non le ho ancora ricevute adesso.
Che campionato è stato, com’è stato il livello di gioco? E’ stato uno dei campionati più belli degli ultimi anni, uno dei più belli di sempre, grande livello di gioco, grandi investimenti, con cinque squadre sopra le altre molto competitive. Cinque squadre che però hanno fatto spesso fatica anche con le altre formazioni meno forti di loro.
Tre scudetti anche uno con Piacenza, qual è stato il più bello? Fare paragoni è difficile, diciamo che tutti gli scudetti sono belli. Mi piacerebbe sicuramente continuare a vincere ancora.
Ci può raccontare qualcosa della sua carriera? Ho iniziato a giocare a pallavolo a nove anni a Fano la squadra della mia città, poi ho lasciato presto, visto che ho trovato Paolo Tofoli nel mio ruolo di alzatore. E’ stato giusto così, visto che lui era più bravo di me. Poi ho iniziato ad allenare proprio a Fano. Da qui è partita la mia carriera.
Ha scelto Modena anche luogo dove vivere, che rapporto ha con questa città? Bellissimo, mia moglie è di Modena. Modena è una città bellissima, dove si vive bene, a misura d’uomo, magari con i problemi di una grande città, ma con una grande qualità della vita. Una città che veramente ideale in tutti i sensi.
Parlando di Nazionale che speranze avremo a Rio 2016? Speriamo di far bene, l’Italia avrà le possibilità per fare grandi cose, troverà però la concorrenza di nazionali come Brasile, Francia, tutte le migliori presenti a Rio. Sarebbe veramente bello vincere l’oro, ci siamo arrivati vicino, se riuscissimo a raggiungere questo traguardo sarebbe perfetto.
Un consiglio ai ragazzi per diventare dei grandi giocatori di pallavolo? Andare a fare pallavolo come si va a giocare a calcio, andare in palestra divertendosi giocando.
Qual è il suo sogno? Sportivamente quello di continuare a fare bene il mio mestiere di allenatore, cercando di imparare, di aggiornarmi sempre. Poi voglio vivere sempre nel modo migliore con la mia famiglia, interessandomi e pensando fino in fondo a lei.
(Franco Vittadini)