Il 14 maggio 2016 è una data che entrerà nella storia del calcio italiano, con Gonzalo Higuain che cancella il record di 35 gol in un solo campionato di Gunnar Nordahl che resisteva dal preistorico 1950, il centravanti argentino fa meglio con 36 centri, 3 di questi solamente stasera, il terzo gol è da cineteca e fa venire giù tutto il San Paolo, già in festa per la conquista del secondo posto e dell’accesso diretto in Champions League. Tuttavia nel primo tempo il Napoli ha faticato a trovare la via del gol, con Insigne che ha scheggiato la traversa e Zappino che ha compiuto miracoli in serie sullo stesso Insigne, su Allan e su Callejon. Ma poco prima dell’intervallo ci ha pensato il capitano, Marek Hamsik, a togliere le castagne dal fuoco realizzando la rete dell’1-0. Nella ripresa i padroni di casa dilagano con Higuain che si sblocca e non manca l’appuntamento con la storia, grazie all’aiuto dei suoi compagni di squadra che hanno fatto di tutto per mandarlo in porta con tutto il pallone. Il Frosinone, che ha comunque dimostrato di meritare il palcoscenico della Serie A in questa stagione d’esordio nella massima cateogria, non è riuscito a trovare nemmeno il gol della bandierina, Kragl è stato fermato dalla traversa, mentre in un paio di occasioni Reina ha detto no a Daniel Ciofani. In classifica il Napoli conclude al secondo posto a 82 punti, davanti alla Roma e dietro solamente a una super Juventus. (Stefano Belli)
La Roma rifila tre gol al Milan a San Siro e chiude la stagione con una bella vittoria. I rossoneri escono dal campo fischiati dal proprio pubblico, nonostante la rete di Bacca che ha reso meno pesante il punteggio. La gara comincia bene per la Roma, che dopo aver creato un paio di occasioni importanti passa in vantaggio con Salah, al diciannovesimo, bravo a superare Donnarumma con un mancino ben calibrato. Gli ospiti spingono ancora sull’acceleratore, con il Milan che fatica terribilmente a scuotersi. L’unico squillo del diavolo arriva alla mezzora con un tiro di Honda che Szczesny respinge prontamente. Nel finale di frazione la Roma sfora il raddoppio, ma la gioia è rinviata alla ripresa. Durante l’intervallo mister Brocchi mette dentro Adriano al posto di uno spento Balotelli, il copione della gara però non cambia. Al cinquantesimo Honda spreca da ottima posizione con una fucilata fuori misura. La Roma torna in possesso del pallone e al cinquantanovesimo realizza il raddoppio con El Shaarawy, che è freddo nel battere Donnarumma in un a tu per tu. La partita sembra chiudersi così, ma la Roma riesce a realizzare anche il tris con Emerson Palmieri, al suo primo gol in A, prima che Bacca accorci le distanze al fotofinish. (Jacopo D’Antuono)
Risultato storico, Europa League alle porte e tanta soddisfazione, a prescindere da quello che succederà dopo la finale di Coppa Italia: il Sassuolo non deve aspettare il risultato di Milan-Juve per guardarsi alle spalle con entusiasmo. E se non arriverà la qualificazione ai preliminari della seconda competizione continentale (sembra quasi scontata, a dire il vero, in questo momento…) resterà comunque il miglior risultato della storia del club. Sesto posto ufficiale per i neroverdi, che vincono 3-1 sull’Inter dopo 90 minuti strani, spesso ai limiti della svolta e del ribaltone e che pure si concludono con il risultato che sembrava più ovvio alla vigilia, visti l’obiettivo già raggiunto da parte dell’Inter e la voglia emiliana. Segna subito, con sfortunata deviazione di Murillo, Politano, protagonista poi anche del tris del Sassuolo a fine tempo; nel mezzo il 2-0 di Pellegrini e il momentaneo gol che accorcia le distanza da parte di Palacio. Quel che segue invece è un errore clamoroso di arbitro e assistente sul gol di D’Ambrosio, annullato senza motivo; un’espulsione di Murillo per gesti ripetuti nei confronti di Gervasoni ed un paio di debutti per i nerazzurri, nel dettaglio il portierino Radu ed il capitano della Primavera Della Giovanna, entrambi classe ’97. Non molto, ma era abbastanza difficile aspettarsi di più. Restano i meriti indubbi di Di Francesco e dei suoi, di una società che merita solo applausi, realtà virtuosa in un movimento calcistico certamente non brillante, come il nostro. (Luca Brivio)
La Juventus batte 5-0 la Sampdoria e chiude nel migliore dei modi il suo campionato, aprendo alla festa scudetto. Il quinto tricolore consecutivo arriva con un pokerissimo ai blucerchiati nel quale ad aprire i conti è Patrice Evra sulla punizione di Dybala. Lo stesso Paulo Dybala realizza a stretto giro di posta una doppietta: prima con un calcio di rigore procurato da Mandzukic e che porta all’espulsione di Skriniar, poi mettendosi in proprio con il classico sinistro. L’argentino chiude il campionato a 19 gol, gli stessi che Carlos Tevez aveva realizzato nel suo primo torneo di Serie A con la maglia della Juventus. Nel secondo tempo c’è gloria anche per due difensori: prima Giorgio Chiellini, al rientro da titolare, poi per Leonardo Bonucci assistito da Morata. La Sampdoria termina la sua stagione con 40 punti, salva ma con tanti punti di domanda sull’andamento di un campionato che si pensava e sperava di più alto profilo.
6′ e 38′ Politano, 26′ Pellegrini (S) – 31′ Palacio (I)
Consigli, Peluso, Acerbi, Cannavaro, Gazzola, Duncan, Magnanelli, Pellegrini (dal 73′ Missiroli), Politano (dall’80’ Biondini), Defrel (dal 51′ Falcinelli), N. Sansone. All. Di Francesco
Carrizo (dal 72′ Radu), D’Ambrosio, Murillo, Juan Jesus, Telles, Felipe Melo, Brozovic, Kondogbia (dal 69′ Nagatomo), Eder, Palacio (dall’81’ Della Giovanna), Jovetic. All. Mancini
Gervasoni di Mantova
Cannavaro, Magnanelli e Duncan (S) – Juan Jesus, Brozovic e Telles (I)
Murillo (I) per proteste e gesti offensivi nei confronti dell’arbitro
Marcatori: 6′ Evra, 15′ rig. Dybala, 37′ Dybala, 77′ Chiellini, 85′ Bonucci
Neto; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pereyra (65′ Sturaro), Hernanes, Pogba, Evra; Dybala (67′ Morata), Mandzukic (75′ Mandzukic). In panchina: Buffon, Rubinho, Rugani, Padoin, Lemina, Asamoah, Cuadrado. Allenatore: Massimiliano Allegri
57 Brignoli; 23 Mo. Diakité, 26 Silvestre, 37 Skriniar; 22 Sala (55′ Ranocchia), 10 J. Correa (76′ Soriano), 20 Krsticic, 8 E. Barreto, 11 Dodò; 25 R. Alvarez; 27 Quagliarella (85′ A. Ponce). In panchina: Puggioni, P. Pereira, Cassani, De Silvestri, Calò, Palombo, Muriel, A. Rodriguez. Allenatore: Vincenzo Montella
Arbitro: Claudio Gavillucci
Ammoniti: Chiellini (J), Hernanes (J), Sala (S), Sturaro (J)
Espulso: 14′ Skriniar (S)
44′ Hamsik, 52′ Higuain, 62′ Higuain, 71′ Higuain
Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly (76′ Regini), Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (83′ David Lopez); Callejon (64′ Mertens), Higuain, L. Insigne. All. Maurizio Sarri.
Zappino; M. Ciofani, A. Russo, Blanchard, Crivello; Frara (77′ Soddimo), Gori, Kragl (68′ Carlini); Sammarco; D. Ciofani, Dionisi (68′ Gucher). All. Roberto Stellone.
Domenico Celi.
Crivello (F), Jorginho (N).
13′ Gori (Fr) per rosso diretto.
2′ p.t.
Salah (R) al 19′ p.t.; El Shaarawy (R) al 14′, Emerson (R) al 37′, Bacca (M) al 42′ s.t.
G. Donnarumma; De Sciglio, Alex (dal 21′ s.t. Calabria), Mexes, A. Romagnoli; Kucka, Locatelli, Bertolacci (dall’11’ s.t. Bonaventura); Honda; Bacca, Balotelli (dal 1′ s.t. Luiz Adriano). (Abbiati, Diego Lopez, José Mauri, A. Poli, Montolivo, S. Simic, C. Zapata, Bordi, K.P. Boateng). All. Brocchi.
Szczesny; Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne; Strootman (dal 17′ s.t. Totti), De Rossi, Nainggolan; Pjanic; El Shaarawy (dal 33′ s.t. Emerson), Salah (dal 40′ s.t. Dzeko). (De Sanctis, Castan, Maicon, Zukanovic, Torosidis, Iago Falque, Sadiq). All. Spalletti.
Rizzoli di Bologna.
Locatelli (M), Mexes (M), Luiz Adriano (M) per gioco scorretto; G. Donnarumma (M) per proteste.
Recuperi: 0′ p.t., 3′ s.t.