Tutto bene quel che finisce bene per Antonio Conte, assolto dall’accusa da parte del gup di Cremona per “non aver commesso il fatto” in merito alla vicenda del calcioscommesse. L’avvocato Leonardo Cammarata ha commentato così la sentenza di questa mattina, lui che insieme al collega Francesco Arata difende il commissario tecnico della Nazionale italiana: “Era il risultato che ci aspettavamo, non ci siamo sottratti al processo, infatti abbiamo scelto il rito abbreviato. Sono stati anni di tensione, anche di amarezza ma ora è stata stabilita la verità. Non chiedevamo altro” conclude l’avvocato di Antonio Conte. Una bella notizia proprio in attesa delle convocazioni che il commissario tecnico della Nazionale diramerà quest’oggi in vista dei prossimi Europei in Francia. Il momento buio è ufficialmente terminato.



Antonio Conte è stato assolto dal gup di Cremona al termine del processo con rito abbreviato per quanto riguarda la vicenda del calcioscommesse. ll pm aveva chiesto inizialmente per il commissario tecnico della Nazionale italiana sei mesi di reclusione con la pena sospesa ma oggi arriva la bella notizia a pochi giorni dall’inizio degli Europei 2016. Il primo a commentare la vicenda è stato il presidente federale Carlo Tavecchio che ai microfoni dell’Ansa svela di aver sempre creduto nella buona fede di Antonio Conte. “Una grande soddisfazione. Finalmente la sua posizione è stata chiarita, la mia fiducia in lui non è mai stata in discussione. Adesso siamo tutti ancora più concentrati sull’Europeo in Francia”. Ora tutti aspettano le parole di Antonio Conte che potranno arrivare sicuramente in serata.



È stato assolto. Al termine del processo – con rito abbreviato – per la vicenda del calcioscommesse, il Commissario Tecnico ha ricevuto l’assoluzione da parte del gup di Cremona per “non aver commesso il fatto”. Si conclude così una vicenda che per Conte era iniziata addirittura nel giugno 2011: a Cremona era scattata la prima ondata di arresti e questa onda si ingrossò fino a coinvolgere tanti nomi e squadre del nostro calcio. La partita contestata a Conte era AlbinoLeffe-Siena, 29 maggio 2011: nell’anno della promozione dei toscani in Serie A – Conte ne era l’allenatore – il salentino, secondo l’accusa, avrebbe dato il suo beneplacito alla combine del risultato. Già nel corso dell’inchiesta era caduta l’imputazione originaria di associazione a delinquere, e in più un’altra partita che gli veniva contestata, ovvero Novara-Siena (30 aprile 2011). Il PM Roberto Di Martino aveva chiesto per Conte una condanna a sei mesi di reclusione con sospensione della pena; il CT della Nazionale ha chiesto il rito abbreviato così da non doversi aprire un’ulteriore attività istruttoria, garantendosi anche – in caso di condanna – la riduzione di un terzo della pena. Cosa della quale non ci sarà bisogno, vista l’assoluzione; ricordiamo che, sempre per AlbinoLeffe-Siena, nell’agosto 2012 Conte, fresco vincitore dello scudetto con la Juventus, era stato squalificato per 10 mesi dalla Commissione Disciplinare della Federcalcio, squalifica che era stata poi ridotta a 4 mesi dal Tnas.

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