Penultimo test poco indicativo, quasi un allenamento ulteriore più che un’amichevole, per l’Italia di Conte. Arriva contro la Scozia una vittoria firmata Graziano Pellè (decisivo sul campo di Malta anche due anni fa, nel match di qualificazione) ma restano i tanti dubbi, legati soprattutto alle condizioni di tanti singoli. In particolare a centrocampo. Ancora poche ore di riflessione per il ct, che a breve diramerà la lista dei 23, presentata poi in prima serata tv martedì sera, prima dell’ultimo test del 6 giugno contro la Finlandia.



Da salvare solo la vittoria (per quanto conti molto poco) ed il fatto di non aver concesso nulla agli avversari. Prestazione condizionata dal lavoro di questi giorni a Coverciano. Si spera Un solo tiro verso la porta in 93 minuti ed una prova da sparring partner al 100%, buona per questa Italia senza troppa brillantezza Pochissimi episodi, anzi uno solo. Un rigore richiesto da Eder, giustamente non concesso, nel primo tempo. Per il resto si allena anche lui, correndo per il campo



Dopo un primo tempo giocato su ritmi molto blandi, l’Italia è bloccata sullo 0-0 contro una Scozia in versione “integral defense”: Buffon di fatto disoccupato, pochissimi gli spunti di Phillips (voto 6) e compagni, la contesa si è risolta di fatto in un’esercitazione attacco (azzurro) contro difesa (scozzese), dagli esiti non troppo confortanti per Antonio Conte. Parso infatti abbastanza contrariato. Sugli scudi Candreva e Giaccherini (voto 6,5), leggermente oltre la sufficienza più che altro per numero di occasioni create: l’ala laziale ha rifornito con diversi cross (anche imprecisi, volendo analizzare…) i compagni, andando al tiro in diversi frangenti e risultando il singolo più appariscente. O quello con più voglia di farsi vedere, che nel panorama dello stadio Ta’Qali non è particolare disprezzabile. Il jolly bolognese, per tre volte, ha sfiorato la segnatura, bloccato da Marshall (voto 7 solo per il miracolo iniziale) e poi da una mira non troppo “centrata”. Sotto le attese il reparto di attacco formato da Eder e Pellè (voto 5), mai pericolosi. Qualche buon lancio da parte di De Rossi (voto 6) e poco altro per gli azzurri, dai quali era lecito aspettarsi di più. Per la Scozia difficilmente valutabili le prestazioni dei ragazzi di Strachan, raccolti in una resistenza di squadra che – poche accelerazioni di Phillips a parte – ha confermato la solidità del capitano Fletcher e dai centrali di difesa Martin e Hanley, tutti però non oltre il 6 stiracchiato.



C’è bisogno di scuotere la partita e scuotersi da una prestazione abbastanza inutile, nel secondo tempo. Poteva arrivare un gol, ma non basta Ha voglia e merita qualcosa in più dei compagni, anche se può risultare ancor più raffinato nelle scelte tecniche, visti i piedi Corre e si sbatte parecchio, ma non trova mai – nemmeno una volta – uno spunto in grado di preoccupare Marshall

Resistenza, a tratti passiva a tratti più convinta, da match di fine stagione. Ma non è certo la serata in cui la squadra di Strachan è chiamata a dare risposte, a differenza dell’Italia Ci aggrappiamo alle pochissime accelerazioni e spunti palla al piede per selezionarlo come più meritevole, visto il piattume di squadra E’ difficile chiedergli particolari giocate, visto che è abbandonato in mezzo a Chiellini, Bonucci e Barzagli con poche speranze di emergere. Così come è difficile muoversi dall’insufficienza, nel valutarlo (Luca Brivio)

Impossibile valutarlo sulla base di un paio di uscite e zero parate in tutta la partita. A riposo

 Più un allenamento di forza e resistenza che una partita vera e propria. Sfrutta la serata per tenersi in condizione

 Anche lui cerca “tracce” di calcio con le ormai consuete aperture e passaggi in profondità, senza mai scoprire comunque il reparto

 Un paio di duelli con Phillips e qualche discesa palla al piede, giusto per non addormentarsi là dietro…

Il più in evidenza nel primo tempo. Non che impressioni, anzi può fare decisamente meglio, ma la voglia almeno è salva

Non trova particolare genialità e pericolosità nelle incursioni, prezioso per duttilità tattica ma stavolta non in evidenza

Sul gol – ed anche in precedenza con Giaccherini – si distingue per intuizioni e passaggi in verticale. Speriamo che la condizione lo aiuti, se starà bene sarà preziosissimo in Francia

Tanto movimento e poca lucidità, ha sulla coscienza un paio di gol non impossibili da segnare… Ma come Candreva dimostra di esserci pienamente

 Molto attento nella transizione difensiva, passando nel ruolo di terzino sinistro, tanto da perdere quasi totalmente le velleità offensive

Un voto secco in più per il bel gol che riesce a mettere a referto, in una serata tutt’altro che brillante

Tra i peggiori. Se Conte prima del match aveva parlato di lui come della punta “di diamante” della Nazionale, non siamo messi benissimo

Impossibile non notare quanta voglia sprigiona sul campo, appena il ct lo “libera” dalla panchina. Apprezzabile

Entrano per primi nella ripresa e non convincono, anzi… Indovinano poco o niente nelle giocate, non un bel modo per cercare di convincere Conte di essere indispensabili tra i 23

Passa dal volto scuro e dalla rabbia di ampie porzioni di match alle dichiarazioni, come al solito fastidiose, sprezzanti e sicure del post partita. Avrà il suo bel daffare per sciogliere gli ultimi dubbi 

Non ha grandissimo lavoro ma la parata iniziale su Giaccherini lo fa vivere di rendita per tutta la serata

La sua partita dura un tempo, nel quale ha più difficoltà degli altri perchè i tagli di Giaccherini lo mettono in crisi a ripetizione

Tiene molto bene Pellè per tutta la serata, gol a parte. Ma la sensazione è quella della solidità

Cerniera difensiva tutto fisico e niente velocità con Martin, marcatore di stampo britannico

Duello interessante con Candreva, che lo porta diverse volte fuori pista ma trova anche pane per i suoi denti

Quasi ingiudicabile, corre al fianco del capitano Fletcher senza toccare quasi mai palla D.

Personalità e forza fisica, guida la squadra nei suoi movimenti senza palla e nella fase difensiva

E’ l’unico, dopo Phillips, a cercare l’allungo tra le maglie azzurre, nel secondo tempo. Poco pericoloso ma spesso fastidioso

Il migliore dei suoi nel primo tempo, poi esce piano piano dai radar fino al cambio

Sfiora il gol della beffa nel finale, quando per poco non sorprende Buffon con un tiro che tocca l’esterno della rete

Giustamente sostituito a fine primo tempo, senza peraltro che il suo “erede” faccia poi meglio di lui

 Soffre pochissimo quando viene puntato dai vari Bernardeschi, Bonaventura e gli altri azzurri subentrati. Ingresso positivo

 Come McCormack prima di lui, non tocca mai il pallone. Non è colpa loro se la Scozia gioca solo in difesa, ma resta il voto insufficiente

La sua squadra non ha nulla da chiedere al match e lo interpreta come un allenamento. Comprensibile

(Luca Brivio)