Il centrocampista brasiliano Marlos si era già messo in bella evidenza nella semifinale di andata, realizzando il punto del momentaneo 1-1 in risposta al vantaggio andaluso firmato da Vitolo. Nel return match il ventisettenne nato a San José dos Pinhais ha regalato un’altra giocata d’alta scuola: il passaggio decisivo per il gol del connazionale Eduardo, anche in questo caso buono per l’1-1. Marlos ha cominciato convergendo palla al piede dal lato destro e arrivato al limite dell’area ha filtrato un gran pallone per il compagno, a sua volta bravo nel superare l’uscita del portiere Soria con un tocco di sinistro. Per Eduardo diciottesimo gol stagionale, il terzo in Europa League: di Marlos intanto cominciano a parlare gli immancabili rumors di calciomercato, sembra che Roberto Mancini si sia puntato il suo nome sul taccuino…
Kevin Gameiro si sta specializzando come il Re di Coppa e dell’Europa League in particolare. L’attaccante francese ha marchiato a fuoco la semifinale di ritorno contro lo Shakhtar Donetsk, timbrando il tabellino in apertura di entrambe le frazioni di gioco. Al 2′ minuto del primo tempo il numero 9 franco-portoghese ha portato in vantaggio i suoi, poi si è ripetuto al 9′ della ripresa sfruttando un bel passaggio filtrante del polacco Krychowiak: dribbling sul portiere in uscita e tocco in rete di sinistro. Per Gameiro si è trattato del gol numero 18 nelle coppe europee con la maglia del Siviglia, il settimo in questa edizione di Europa League. Con tanto di dedica al compagno Michael Krohn-Dehli, nazionale danese che nel match di andata si è fatto seriamente male ad un ginocchio chiudendo anzitempo la stagione: tornerà tra circa otto mesi.
A mettere il sigillo sulla qualificazione alla finale degli andalusi è stato Mariano Ferreira Filho. Il terzino brasiliano classe 1986 ha spedito nell’angolino alla destra del portiere Pyatov una gran conclusione di collo esterno destro, imprimendo alla sfera una traiettoria imparabile ed anche esteticamente pregevole. Questo al 59′ minuto di gioco: da lì in poi il Siviglia ha potuto controllare senza troppi patemi la situazione, gestendo il vantaggio di due reti nel computo complessivo (si era comunque portato avanti dopo il 2-2 dell’andata, per la regola dei gol in trasferta). Per Mariano una gioia particolare: si è trattato infatti del suo primo gol con la maglia del Siviglia, che lo ha acquistato dai francesi del Bordeaux l’estate scorsa.
Una produzione a livello di tiri verso lo specchio molto simile, un finale molto diverso. L’epilogo di Siviglia-Shakhtar non segue la logica dei numeri e l’unico verdetto certo è quello scritto su carta, con profumo di storia: terza finale consecutiva nella stessa competizione per gli andalusi, che battono per 3-1 gli ucraini e volano a Basilea. I numeri, dicevamo: 4 a 2 i tiri in porta, 4 a 5 quelli fuori, per un totale molto equilibrato (8 a 7). Lo Shakhtar riesce addirittura a farsi preferire per possesso palla, seppur di poco (52 a 48%); per attacchi totali, invece, contro-sorpasso Siviglia, sul 60 a 54. Ad impressionare è il dato sui cartellini, che lascia intendere anche a chi non abbia visto il match il tipo di clima agonistico: 7 gialli per gli ospiti, 2 per i padroni di casa (più un paio di rossi che Kuipers decide di tenere in tasca…). Più di 30 i falli commessi, numero elevato ma non sorprendente, visto lo stile di gioco di entrambe. Per quanto concerne i singoli, impossibile non “studiare” la prestazione sensazionale di Gameiro: 2 gol su 4 tiri, produzione al 50%; 11 passaggi completati su 14 tentati, pochi ma buonissimi; oltre i 10 km la distanza percorsa, da mediano più che da punta. Chapeau. Dall’altra parte croce e delizia Marlos: 41 passaggi riusciti su 43, medie da Barcellona; 0 però i tiri in porta e le conclusioni tentate in generale, uno spreco vero e proprio, visti quei piedi…
Spazio a pensieri e considerazioni dei protagonisti, nel post partita al Sanchez Pizjuan. Unai Emery è visibilmente emozionato, evidentemente non si è ancora abituato alla sensazione nonostante il ripetersi delle stesse (circa) scene: “Tutte le finali sono speciali, sono contento per il pubblico – che gioca con noi per questa competizione, ci trascina e vuole vincerla ancora – ci ha aiutato a superare anche questo ostacolo. La pressione? La sentiamo, c’era anche prima di questa doppia sfida. E’ un momento speciale, ora sotto con il Liverpool”. Lucescu invece alza bandiera bianca, riconoscendo i meriti e l’aiuto del pubblico andaluso: “Avevamo una pressione incredibile sulle spalle, i tifosi del Siviglia sono stati un fattore… Credo sia questa la chiave di lettura principale; i rimpianti non sono per questo ritorno ma per la partita di settimana scorsa. Probabilmente è lì che abbiamo buttato via la qualificazione”.