Seconda tappa del Giro d’Italia 2016, Arnhem-Nimega di 190 chilometri. Dopo la cronometro di ieri oggi erano i velocisti che si dovevano giocare il successo finale. Così è stato e alla fine ha vinto con estrema facilità il tedesco Marcel Kittel, uno degli sprinter più forti al mondo, che ha preceduto molto nettamente il francese Arnaud Demare, vincitore della Sanremo. Buona la prestazione di Sacha Modolo, arrivato terzo. Domai terza tappa sempre in Olanda con arrivo ad Arnhem, prima del trasferimento in Italia. Per commentare questa seconda tappa abbiamo sentito Roberto Damiani, team manager della GM Europa Ovini. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Una tappa senza tanti sussulti, tutto come previsto? Direi di sì, visto che era una tappa per velocisti e non c’era neanche tanto vento. C’è stata la solita fuga e poi naturalmente lo sprint finale del gruppo.
I big naturalmente sono stati a guardare… Come è normale, bisognerà gestirsi in queste tre settimane del Giro. Nibali con la sua squadra è stato molto davanti a controllare la situazione.
Un finale però insidioso in cui bisognava saper essere dei grandi velocisti… Un finale in cui non ho visto un buon lavoro delle squadre dei velocisti. Kittel ha trovato solo Sabatini della sua squadra, poi si è dovuto buttare sul treno fatto dagli uomini della Fdj per fare la sua volata.
Grande successo di Kittel, che ha vinto con estrema facilità… Ha disputato una volata veramente imperiosa, travolgente. Non ci sono stati problemi per lui. In questo momento sta passando un grande periodo di forma. Kittel ha scelto di disputare il Giro d’Italia, punterà poi a fare bene al Mondiale, che è decisamente per velocisti e in cui potrebbe anche vincere.
E’ lui il miglior sprinter al mondo? Dire che sia il più forte non è così semplice. E’ sicuramente uno dei cinque migliori velocisti al mondo.
Bravo Modolo, un’ottima prestazione… Una bella prestazione la sua, con Ferrari che ha fatto un ottimo lavoro per lui. Peccato che sia troppo solo…
Per domani cosa si aspetta nella Nimega-Arnhem, l’ultima tappa in Olanda? Una tappa più o meno uguale a quella di oggi, a meno che il vento possa condizionarla. Saranno ancora i velocisti a farla da padrona.
Cosa cambia fra il Giro e il Tour? Diciamo che entrambi sono importanti, il Tour come il Giro che ho nel mio cuore essendo italiano. Il Tour ha un grande impatto di pubblico e anche economico. Anche il Giro però ha fatto grandi cose partendo dall’Olanda, con una partecipazione di pubblico incredibile.
Qual è più importante? Potremmo dire che il Tour è il Tour, è il terzo avvenimento sportivo al mondo dopo Olimpiadi e Campionati del Mondo di calcio. Noi abbiamo la Ferrari, i francesi il Tour. La Aso, la società organizzatrice del Tour de France, ha utili grandissimi. Bisogna dire che i francesi sanno organizzare benissimo questa corsa a livello mediatico e economico. Il Tour si corre a luglio, quando la gente prende le vacanze per poter andare a vederlo. Il Tour è veramente unico. (Franco Vittadini)