Una rivelazione choc da parte di Alberto Forchielli, direttore del fondo Private Equity Mandarin Capital Partners e collaboratore del Corriere della Sera, che ha confidato ai microfoni di Sky Sport le sue opinioni riguardanti la cessione della maggioranza delle quote del Milan da Silvio Berlusconi a una cordata di industriali cinesi del Milan. Forchielli, businessman di altissimo livello con contatti soprattutto in Cina e India ha infatti dichiarato: “Io ho parlato con Pechino stamattina e mi hanno detto che la cordata non esiste. Mi hanno detto che molta gente è venuta, anche importante. C’è chi è ancora interessato, chi si è ritirato, diversi che hanno parlato con Berlusconi“. Due sarebbero i problemi che il manager avrebbe riscontrato: “in Cina imputano a Berlusconi di aver fatto il furbo con Mr. Bee, cosa non gradita e inoltre pensano che l’Inter sia costata molto meno e non capiscono perchè questa differenza di prezzo”.
Il più assoluto riserbo vige sopra i nomi della cordata di industriali cinesi intenti a negoziare la cessione del Milan. Al momento è l’adviser Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff a trattare con la dirigenza Fininvest ma la firma dell’accordo preliminare sembra essere stata fissata entro il 30 giugno e l’8 luglio quella definitiva. Il tempo stringe e sempre maggiori dettagli della trattativa per la cessione della maggioranza del Milan. L’ultimo aggiornamento riguarderebbe la partecipazione del colosso industriale cinese dei liquori Kweichow Moutai, uno dei big tra gli investitori presenti nella cordata di industriali rappresentata da Galatioto. Sembra invece ormai confermata la volontà dei cinesi di investire fin da subito almeno 100 milioni, da usare per il calciomercato e riappianare il bilancio della società di Milanello.
Arrivano sempre nuovi dettagli a proposito della bozza di contratto che Galatioto starebbe preparando per chiudere l’annosa trattativa e giungere finalmente alla cessione del Milan dal patron Silvio Berlusconi alla cordata di industriali cinesi, i cui nomi sono ancora avvolti nel mistero. Secondo quanto trapelato dopo i colloqui avuti tra Galatioto, adviser dei cinesi e la dirigenza Fininvest nella bozza di contratto, che ricordiamo potrebbe avere l’ultimia finitura il 30 giugno (metre per la firma si dovrebbe aspettare l‘8 luglio) sembra che i cinesi siano intenzionati a rilevare il 70 % delle quote dalla famiglia Berlusconi, parte valutata intorno ai 350 milioni. il piano di investimenti comprende almeno 400 milioni da versare nei prossimi anni, di cui almeno 100 da versare immediatamente per sistemare il bilancio del Milan e per ilcalciomercatoestivo. Sembra che inoltre la famiglia Berlusconi terrà in concordia con i cinesi la governance del club, per almeno i prossimi 4 anni.
Strettamente legato alla questione sulla cessione del Milan, dal patron Silvio Berlusconi alla cordata di industrali cinesi rappresentati da Sal Galatioto, rimane il problema allenatore: chi siederà sulla panchina del Milan la prossima stagione?. I cinesi continuano a spingere per Frank De Boer, ma Berlusconi sembra inflessibile nel volere Cristian Brocchi, suo pupillo. Andriano Galliani avrebbe pronta la carta di Marco Giampaolo, che potrebbe accontentare entrambi, ma poco al momento si muove ancora all’interno di Milanello. Molto dipenderà da quanto scritto nella bozza di accordo preliminare a cui si giungerà con la firma probabilmente entro il 30 giugno, e il nome del tecnico è possibile che venga utilizzado come merce di scambio tra le controparti. Nel frattempo i cinesi non si arrendono e spingono per De Boer, ex tecnico dell’Ajax, che proprio contro i rossoneri vinse una delle sue prime partite sulla panchina olandese.
Secondo alcune indiscrezioni pubblicate oggi sul portale tuttomercatoweb.com è possibile che la firma ufficiale del contratto che sancirà la cessione della maggioranza delle quote del Milan da Silvio Berlusconi alla cordata industriale cinese rappresentata al momento da Sal Galatioto, venga ulteriormente spostata all‘8 luglio. La bozza preliminare del contratto dovrebbe invece essere già pronta per il 30 giugno, con un testo stilato nel dettaglio e tradotto in tre lingue. Lo slittamento della firma ufficiale dovrebbe avere motivazioni esclusivamente tecniche, vista la decisa volontà di entrambe le parti di arrivare presto a un accordo. Galatioto infatti sta creando una Special Purpose Vehicle, una società di scopo che avrà sede a Hong kong o negli Usa, che guiderà il nuovo Milan cinese.
La cessione del Milan è imperniata in questo momento sul nodo allenatore. Ne abbiamo già parlato nei giorni scorsi: l’eventualità che gli imprenditori cinesi acquistino il 70% delle quote della società rossonera, un’eventualità sempre più concreta, passa anche attraverso il nome del nuovo tecnico che dovrà guidare una squadra sulla quale, almeno stando ai piani, dovrebbero essere riversati investimenti adeguati ad un ritorno ai massimi livelli. I nomi li abbiamo già fatti: Cristian Brocchi è l’effettivo allenatore del Milan, si prepara al raduno di Milanello e gode della preferenza da parte del presidente Silvio Berlusconi e sarà l’allemnatore se salterà la cessione del Milan. Marco Giampaolo è invece il tecnico per il quale sta spingendo Adriano Galliani, che sembra essersi convinto dopo la buona stagione di Empoli; c’è poi una terza ipotesi che è quella avallata dai cinesi, che puntano su un profilo internazionale. In questo momento Frank De Boer sembra essere l’indiziato numero 1: lascerà l’Ajax e la sua figura giovane ma già di esperienza, con margini di crescita, interessa molto. Ma attenzione: come ha riportato SportMediaset, ci sarebbe anche una mezza idea di richiamare in Italia Rudi Garcia, che ha condotto la Roma a due secondi posti consecutivi prima delle difficoltà che hanno portato all’esonero. Un profilo che in questo momento rimarrebbe ancora defilato, ma che è tra i candidati possibili per il Milan che verrà.
Entro il trenta giugno si dovrebbe sapere il nome del tecnico che guiderà il Milan nella prossima stagione. La sensazione è che dall’inizio del prossimo mese partirà forzatamente la programmazione della squadra rossonera, indietro rispetto alle altre big del calcio italiano. I problemi di salute di Silvio Berlusconi si sono andati a sommare a una situazione piuttosto incerta che non ha regalato soluzioni fino a questo momento e soprattutto chiarezza. Ne ha parlato Mario Giunta ai microfoni di Sky Sport 24 sottolineando che il Presidente Silvio Berlusconi insiste per far rimanere Christian Brocchi, mentre la cordata cinese sarebbe intenzionata a puntare su Marco Giampaolo.
Secondo quanto riportato su La Gazzetta dello Sport, il Milan dovrebbe annunciare il nome del nuovo tecnico il 1 luglio, data entro cui si spera di conoscere più nel dettagli il futuro del club rossonero. Ricordiamo infatti che proprio il 30 giugno scadrà la clausola di esclusività nella trattativa tra la cordata di industriali cinese rappresentati da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff e Silvio Berlusconi per la cessione di almeno il 70% delle quote del club rossonero. Il nodo allenatore rimane centrale nella discussione tra i protagonisti_ i cinesi spingono per Frank De Boer mentre Berlusconi non ha mai nascosto di preferire Cristian brocchi. La soluzione potrebbe essere offerta da Adriano Galliani che spinge invece per Giampaolo, come nuovo tecnico della panchina del Milan per la prossima stagione.
Emergono nuove indiscrezioni a proposito della bozza di contratto che porterebbe alla cessione della maggioranza del Milan a una cordata di industriali cinesi rappresentati al momento dall’adviser Sal Galatioto. Secondo quanto riportato dall’edizione odierna di Milano Finanza il gruppo Finivest e il consorzio cinese non ha ancora trovato una ccordo sul futuro della governance del club rossonero. Adriano Galliani dovrebbe rimanere nella grande famiglia del Milan almeno nelle fasi inziali, ma non è dato di sapere del futuro di Barbara Berlusconi. Ancora nel mistero le garanzie economiche che Berlusconi chiede per apporre la sua firma sopra al contratto. Per il momento l’unica cosa certa è che almeno nella sua fase iniziale i cinesi hanno in mente di ricapitalizzare la società milan per almeno 100 milioni di euro, al fine di mettere in sicurezza i conti del Milan e affrontare il calciomercato estivo.
Secondo quanto riportato questa mattina da Milano Finanza nei piani dei cinesi che vorrebbero acquisire il Milan non ci sarebbe uno stadio di proprietà. La trattativa per la cessione del Milan da Silvio Berlusconi alla cordata di industriali cinesi rappresentati da Nicholas Gancikoff e Sal Galatioto prosegue ma pochi sono ancora i dettagli trapelati alla stampa. Tra questi sembra si trovi conferma che sul tavolo delle trattative tra la dirigenza Fininvest e i cinesi non rientri, almeno nel prossimo futuro, il progetto dello stadio di proprietà, idea che è sempre stata cara al patron rossonero ma che non ha mai avuto realizzazione pratica. Solo nell’ultimo anno la società Milan aveva cominciato ad interessarsi effettivamente a questo progetto cominciando a mettersi in contatto col comune di Milano per valutare l’opera, ma poi non se ne fece nulla e la dirigenza del Milan sembra aver accantonato il progetto. I cinesi poi sarebbero contrari ad ulteriori investimenti, vista l’incertezza che ancora vige sull’accordo per la cessione.
Secondo l’edizione odierna di Tutto sport, Nicholas Gancikoff sarebbe in viaggio per Milano, dove deve discutere a proposito della cessione del Milan alla cordata di industriali cinesi che sono intenzionati ad acquisire circa il 70% delle azioni del club rossonero. Gancikoff, braccio destro di Sal Galatioto, adviser di un gruppo di industriali cinesi della cui identità ancora non è trapelato nulla, potrebbe essere già in viaggio verso Milano, per prendere ulteriori accordi con il gruppo Fininvest, se non direttamente col patron del Milan, Silvio Berlusconi. Berlusconi al momento è ancora ricoverato in ospedale, in seguito all’intervento di sostituzione della valvola cardiaca, ma lo stesso Galliani riporta che l’ex cavaliere è attivo e in ottima forma, per cui l’ipotesi di un possibile incontro informale non suona troppo remota. Secondo le ultime indiscrezioni il presidente del Milan è ancora concorde sul vendere la maggioranza del club ma vorrebbe conoscere prima nel dettaglio il piano dei cinesi per il futuro del club rossonero.
Sembra ormai quasi certo che per la cessione del Milan si andrà oltre il termine fissato al 30 giugno. Un termine che i vertici Fininvest e la cordata degli imprenditori cinesi avevano già spostato rispetto alla scadenza del contratto di esclusiva, che era prevista a metà del mese corrente; come riporta la Gazzetta dello Sport i passi avanti ci sono stati e riguardano anche le condizioni di salute di Silvio Berlusconi, che entro una settimana dovrebbe essere dimesso dal San Raffaele dopo l’operazione alla valvola aortica cui è stato sottoposto. L’intenzione delle due parti è quella di arrivare alla firma entro il 30 giugno ma, come ha scritto anche il Corriere della Sera, posticipare di qualche giorno non comprometterebbe l’esito della trattativa e anzi sia Fininvest che i cinesi avrebbero già dato il loro teorico assenso a prolungare l’operazione oltre la scadenza dell’esclusiva.
La cessione del Milan slitta ancora. Le parole di Adriano Galliani sulla salute di Silvio Berlusconi (clicca qui per approfondire) sono confortanti ed è anche arrivata la mezza conferma sul prossimo rientro a casa del presidente rossonero; tuttavia finchè Berlusconi non sarà pienamente ristabilito non ci saranno passi avanti nella trattativa per la cessione del Milan che sta tenendo impegnati i vertici Fininvest e la cordata degli imprenditori cinesi intenzionati ad acquisire il 70% delle quote del Milan. In questo scenario si rischia di andare fino a luglio per la cessione del Milan: un’eventualità che rinforza la posizione di Cristian Brocchi, che a tutti gli effetti è ancora l’allenatore del Milan e che è pronto a radunarsi con la squadra per preparare la prossima stagione. I rossoneri si ritrovano a Milanello giovedì 7 luglio: se per allora il contratto non sarà stato firmato, l’ex tecnico della Primavera avrà una situazione decisamente più salda. Al momento infatti il nodo allenatore rallenta le operazioni di calciomercato: Marco Giampaolo è il candidato numero 1 ma il profilo del tecnico dell’Empoli non stuzzica la fantasia dei cinesi, che vorrebbero invece puntare su un profilo di caratura internazionale. Che, però, non è raggiungibile: Louis Van Gaal e Manuel Pellegrini sono liberi ma costano troppo per le attuali finanze del Milan, più abbordabile Laurent Blanc e ci sarebbe anche Frank De Boer ma è una trattativa che non ha nemmeno le fondamenta poste. Insomma, più passano i giorni senza novità e più il Milan tende una mano a Brocchi: vedremo se arriveranno sviluppi nei prossimi giorni.