Le ultime indiscrezioni raccontano dell’imminente accordo preliminare tra i rappresentanti rossoneri e gli investitori cinesi per la cessione del Milan ma non tutti ritengono che la proprietà possa diventare completamente asiatica. Come riportato da MilanNews.it, il giornalista Paolo Condò ha fornito la sua analisi sulla vicenda parlando anche dell’acquisto di Gianluca Lapadula: “Escluderei la permanenza di Bacca, per me Lapadula è stato preso prima appositamente. Bacca è da due mesi che parla di procuratore per vedere, pensare sul futuro, ed è il lunguaggio di uno che se ne vuole andare. Berlusconi credo resterà proprietario del Milan, perchè ha voglia di farlo, e se resterà sarà Brocchi l’allenatore, perchè chiunque altro verrebbe messo sulla graticola. Il calcio di Brocchi si stava iniziando a vedere nella finale di Coppa Italia, aveva iniziato a fare breccia”.



Il Milan è sempre più vicino alla Cina. Come rivelato questa mattina dal quotidiano ‘La Gazzetta dello Sport’ la società rossonera tra dodici giorni potrebbe passare definitivamente in mani asiatiche. I dirigenti Fininvest stanno accelerando per la fumata bianca con gli asiatici, interessati al 70% del club rossonero. L’obiettivo delle parti è dare l’annuncio ufficiale ai tifosi entro il giorno del raduno. Tifosi che pensano già alle prossime mosse di calciomercato del club, visto che gli acquirenti investiranno nel Milan 400 milioni di euro entro il 2020 e 100 il primo anno. Silvio Berlusconi resterà presidente onorario fino al 2019, mentre Adriano Galliani dovrebbe essere confermato come  uno dei dirigenti top della squadra, per quanto concerne i discorsi tencici. 



Arrivano nuovi dettagli in merito all’accordo preliminare per la cessione del Milan che dovrebbe essere ufficializzato il 7 di luglio, data prevista per l’inizio del ritiro estivo in vista della nuova stagione e possibile occasione per rivedere in pubblico il presidente onorario Silvio Berlusconi, reduce dalla complicata operazione cardiochirurgica che ha ritardato le trattative. Secondo quanto riportato dal Corrieredellosport.it, gli esponenti di Via Aldo Rossi coadiuvati da Fininvest avrebbero optato per la cessione dell’80% delle quote del club, ovvero il 10% in più rispetto a quanto ipotizzato in precedenza così da spingere gli investitori cinesi ad un acquisto più immediato della società. Il restante 20%, invece, rimarrà nella mani di Berlusconi e famiglia in attesa che gli asiatici lo rilevino nel giro dei prossimi due anni.



I contatti tra la dirigenza italiana e gli investitori cinesi in merito alla cessione del Milan si sono intensificati nei giorni scorsi ma le parti devono ancora stabilire quale sarà la nuova guida della squadra rossonera. Come riportato da La Gazzetta dello Sport infatti, le opzioni sono diverse e rimangono sempre le stesse: la preferenza del patron Silvio Berlusconi sarebbe quella di rilanciare il club attraverso l’italianità puntando quindi verso la riconferma di Cristian Brocchi mentre, sul fronte opposto, restano in corsa il tecnico dell’Empoli Marco Giampaolo e, per quanto riguarda il profilo internazionale, piace anche l’ex mister olandese dell’Ajax Frank de Boer, per il quale tuttavia, a differenza di quanto raccontavano i rumors, non sarebbe ancora stato indicato ufficialmente dagli investitori asiatici come elemento preferito.

In casa rossonera il calciomercato si è finalmente attivato ma intanto proseguono le trattative riguardanti la cessione del Milan. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la dirigenza di Via Aldo Rossi starebbe lavorando per giungere all’accordo preliminare entro il 7 luglio, giorno previsto per l’inizio del ritiro in vista della nuova stagione. La data stabilita dovrebbe coincidere con l’annuncio dell’inizio del passaggio del 70% delle quote del club nelle mani degli investitori cinesi che, dal canto loro, sborseranno 500 milioni di euro al fine di coprire questa percentuale. Negli incontri dei giorni scorsi è stato inoltre stabilito che la nuova proprietà investirà 400 milioni da qui al 2020 mentre 100 milioni dovrebbero essere investiti immediatamente per le spese più immediate.

Mentre si attendono novità sulla cessione del Milan, la società rossonera ha messo a punto il primo colpo di mercato dell’estate: si tratta come sappiamo di Gianluca Lapadula, che con una trattativa fatta maturare in gran segreto è stato portato in rossonero soffiandolo al Napoli (sembrava fatta) e alle altre pretendenti. C’è un però in questa vicenda, e riguarda proprio gli investitori cinesi che non hanno ancora raggiunto un accordo per la cessione del Milan: come ha rivelato Luca Marchetti, giornalista di Sky Sport, gli imprenditori in arrivo dall’Asia non sarebbero affatto contenti dell’affare condotto in porto da Adriano Galliani. “Lapadula non è il profilo sul quale i cinesi avrebbero puntato” ha riferito Marchetti. Il quale ha lanciato l’ipotesi che l’arrivo del capocannoniere dell’ultima Serie B sia stato voluto principalmente da Silvio Berlusconi: “Credo che il presidente del Milan abbia forzato la mano, anche per dimostrare quanto conta ancora nel mondo rossonero”. Insomma: una situazione poco chiara, se Berlusconi tratta con i cinesi per la cessione del Milan ma allo stesso tempo cerca ancora di dimostrare la sua influenza. Vedremo nei prossimi giorni se succederà qualcosa di concreto, anche se come abbiamo riferito la firma del contratto per la cessione del Milan dovrebbe arrivare non prima del prossimo 8 luglio.

La situazione in stand-by della cessione del Milan sta avendo delle ripercussioni non solo sul calciomercato ma anche sul piano economico-commerciale. Secondo quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’ sono stati bloccati i rinnovi di contratto di quattro o cinque sponsor, così come è impossibile per ora chiudere l’accordo con nuove aziende per entrare a far parte della holding rossonera. Stesso discorso per quanto riguarda il progetto delle scuole calcio del Milan, che dovevano essere lanciate in Cina. Tutte queste situazioni potranno essere sbloccate solo con l’accordo preliminare tra Fininvest e la cordata cinese che è rappresentata da Gancikoff e Galatioto. Questa situazione si stallo ha fatto perdere al Milan la cifra di venti milioni di euro, derivanti proprio dalle sponsorizzazioni e dalle partnership.La frenata economica è stata imposta proprio da Gancikoff e verrà sbloccata solo all’atto della firma.

Il presidente Berlusconi si sta pian piano riprendendo dall’intervento al cuore e come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’ pare si sia ammorbidito per quanto riguarda la cessione delle quote di maggioranza del Milan. La cordata cinese sta lavorando alle nuove garanzie, parlando di investimenti pluriennali e nuova governance societaria che risulterebbero soddisfacenti da parte del presidente Berlusconi. Nei prossimi giorni, fino al 4 o al 5 luglio il numero uno del Milan inizierà la riabilitazione fisica e respiratoria ed è possibile che la scadenza della trattativa con i cinesi possa slittare dal 30 giugno a quella data in modo che Berlusconi possa rientrare ad Arcore e apporre la firma sul contratto stipulato dai cinesi e da Fininvest. Si chiuderebbe così intorno alla metà di agosto, ma filtra sicuramente un ottimismo inedito dal sesto piano del San Raffaele dove il presidente rossonero sarà ricoverato fino alla fine della riabilitazione.

L’acquisto di Gianluca Lapadula ha sicuramente destabilizzato l’ambiente rossonero che aspetta delle novità sulla questione cessione del Milan. Franco Ordine ha espresso le sue idee a Milan Channel: “Tutte le critiche sul Milan sono state smentite in maniera clamorosa, il mercato non è affatto immobile. La trattativa non è nata di certo ieri, ma qualche giorno fa se non addirittura qualche settimana fa. Quindi il tutto è arrivato in piena trattativa per la cessione in corso. Significa poi che c’è una sinergia con Gancikoff, perchè tutto va concordato con la cordata cinese durante il periodo dell’esclusiva. Il fatto che sia italiano coincide in parte con il dettato di Berlusconi, ma credo abbia ricevuto l’ok degli advisors del consorzio cinese“.

E’ stato come un fulmine a ciel sereno l’annuncio dell’arrivo di Gianluca Lapadula dal Pescara al Milan: un’operazione flash del calciomercato del Milan, che attraverso le sue scelte potrebbe dirci qualcosa in più a proposito del nodo allenatore, strettamente legato alla vicende societarie in casa rossonera. Lapadula rientrava infatti nella lista dei desideri di Marco Giampaolo, tecnico proposto da Adriano Galliani, nel tentativo di appianare le divergenze tra il gruppo di industriali cinesi  intenti ad acquistare la maggioranza delle quote del Milan dal patron Silvio Berlusconi. I cinesi spingono infatti per Frank De Boer, mentre Berlusconi vorrebbe ancora Brocchi come tecnico. forse l’arrivo di Lapadula deve venir interpretato come un segnale di distensione e concordia all’interno nella grande famiglia allargata Milan, dove dirigenza rossonera e Fininvest deve fare i conti con le richieste dei possibili acquirenti, rappresentati dall’adviser Sal Galatioto.

-Il presidente Berlusconi è ancora in convalescenza dopo l’intervento al cuore ma ha voluto informarsi ugualmente dello stato della trattativa per la cessione del Milan nonostante i divieti del suo medico di non utilizzare in questi giorni il cellulare. Secondo quanto riportato questa mattina da ‘TuttoSport’ la cordata cinese insieme a Fininvest stanno facendo di tutto per presentare entro il 30 giugno il contratto al presidente del Milan ma con ogni probabilità si attenderà l’uscita dall’ospedale, quando tornerà nella sua dimora ad Arcore. Intanto, la società che deterrà in via legale le azioni del club rossonero in caso di cessione, è in fase di costruzione ed avrà probabilmente sede ad Hong Kong. Il presidente Berlusconi non vuole perdere nulla della trattativa e cerca di tenersi in stretto contatto con i suoi collaboratori in attesa di visionare il contratto e prendere la decisione definitiva.

Con la scelta di Nicola sulla panchina del Crotone, è il Milan, la cui cessione alla cordata di industriali cinesi rimane sulle prime pagine dei giornali, l’unico club di Serie A a rimanere senza un allenatore per la prossima stagione di Campionato. Il nodo allenatore rimane e sembra indistricabilmente legato alle questioni societari che vedono coinvolte la squadra rossonera. Mentre sul tavolo è ancora in discussione la bozza di contratto per la cessione di circa il 70% delle quote da Silvio Berlusconi, patron del Milan a una cordata di industriali cinesi rappresentati da Sal Galatioto, rimane ancora vacante la panchina rossonera ma i tempi sono sempre più stretti: siamo al 24 giugno e mancano meno di due settimane all’inizio del ritiro. I cinesi non vogliono allontanarsi dalla loro proposta che indicherebbe Frank de Boer come nuovo allenatore del Milan, mentre Berlusconi vorrebbe continuare con Cristian Brocchi. Galliani ha proposto come mossa conciliativa il nome di Marco Giampaolo, come riporta il Corriere della Sera, ma la strada sembra tutta in salita.

Sembra che in casa Berlusconi il problema della cessione del Milan alla cordata di industriali cinesi rappresentata da Sal Galatioto stia provocando preoccupazioni particolari. E’ il Corriere della sera ad affermarlo e si concentra specialmente sulla figura di Barbara Berlusconi, la quale secondo le indiscrezioni pubblicate sul quotidiano, sembra stia mettendo forti pressioni perchè l’affare si concluda in fretta, in maniera positiva o meno. Barbara Berlusconi per il momento non si è pronunciata in merito sulla cessione,  preferendo attendere che il padre, Silvio Berlusconi si riprenda dal delicato intervento subito ma la sua fretta e frustrazione è palpabile: vendere o meno ma che si scelga presto. Fissate intanto le date: il 30 giugno una bozza di contratto per la cessione del Milan ed entro la metà di luglio, ma forse già l’8 la firma definitiva.

La cessione del Milan non è ancora effettiva, e questo rallenta e frena le varie operazioni di mercato che la società rossonera vuole e deve attuare. Abbiamo già parlato del nodo allenatore, e abbiamo riferito ieri di come ci sarebbe una nuova data per la firma del contratto che certifica la cessione del Milan: il prossimo 8 luglio, che sarebbe però un giorno dopo rispetto al raduno della squadra a Milanello. Come se non bastasse, a mettere benzina sul fuoco ha pensato il vulcanico presidente Maurizio Zamparini, che – come riporta calciomercato-milan.it – ha detto la sua sull’affare Franco Vazquez. Il Mudo piace da tempo al Milan e questo non è un mistero, ma il fatto che Silvio Berlusconi non abbia ancora trovato l’intesa con gli investitori cinesi, per la cessione del 70% delle quote della società, non depone a favore dei rossoneri. “Vazquez piace anche in Premier League” ha detto il presidente del Palermo. “Il Milan ha fatto un sondaggio, ma l’accordo tra Berlusconi e i cinesi per la cessione del Milan rallenta tutto”. Zamparini ha anche fatto sapere che il termine ultimo per la cessione di Vazquez è il 30 giugno; in teoria il Milan per quella data dovrebbe ancora essere nelle mani di Berlusconi e questo rischierebbe di far saltare la trattativa con i rosanero. “Nel caso, abbiamo già preso le dovute misure e sappiamo come muoverci” ha concluso Zamparini. Sembra essere una sorta di messaggio nemmeno troppo implicito al Milan: la trattativa per Vazquez è soltanto un esempio di come si debba provare a chiudere la cessione del Milan ai cinesi in tempi brevi, perchè c’è una stagione da preparare, una squadra da impostare e acquisti che rischiano di saltare.